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Guai se il Giro d’Italia non passasse ogni anno sulla SS18.

Sarebbe un dramma.

La SS18 è già un dramma.

Prova ne siano i “bancomat” posti in ogni dove da tanti comuni che approfittano della bassissima velocità imposta non si sa da chi, come e perché.

 

 

E non si ferma qui la grave situazione denunciata

Ricordiamo i gard rail sprovvisti di catarifrangenti

Ricordiamo gli accessi su terreni e case che appaiono a noi profani totalmente pericolosi oltre che illogici.

Ricordiamo l’uso da parte di TIR e di grandi autocarri che viaggiano verso la Sicilia e dalla Sicilia verso il nord Italia.

TIR ed autocarri che consumano l’asfalto e lo rendono di difficile se non di impossibile uso.

Tanto più per i ciclisti.

Ed è per questo che l’Anas sta attendendo in questo giorno alla bitumazione.

Una buona cosa.

L’unico problema è che con una Statale dall’asfalto che ora appare quasi ottimale quando si entra nelle strade comunali si avverte più grave lo stato delle stesse.

Aspettiamo allora giorno 11 maggio quando il Giro d’Italia passerà per Amantea

Venerdì 11 maggio, 7a tappa: Pizzo Calabro – Praia a Mare (159 km).

Nessun traguardo volante ad Amantea.

Il grande Peppino non è più tra noi! ..

Il passaggio è previsto a Campora San Giovanni tra la 14,34 3 le 14,40.

Ad Amantea invece il passaggio è previsto tra le 14,44 e l1 14,51

Subito dopo ( all’incirca tra le 16 e le 16,30) e nella stessa direzione sud nord, ci sarà il ciclismo minore dei migranti che tornano da Campora S.G. verso Amantea.

 

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E’ noto che il santo padre ha nominato il maltese Alfred Xuereb Nunzio Apostolico in Corea del Sud e Mongolia, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Amantea, con dignità di Arcivescovo. Monsignor Xuereb è stato segretario particolare di papa Benedetto XVI.

 

 

 

 

 

 

Come tutti gli ecclesiastici anche l’Arcivescovo di Amantea monsignor Xuereb ha scelto un proprio stemma.

Tali stemmi presentano, oltre a uno scudo personale, numerosi e costanti ornamenti esterni che riprendono le insegne delle dignità a cui si riferiscono.

Ma osserviamo lo stemma:

Come per tutti gli Arcivescovi nello stemma è presente il galero verde con 10 nappe verdi per lato( venti nappe in tutto).

Il termine galero, nella chiesa cattolica, è il grande cappello prelatizio, da non confondere con il saturno. Esistono due versioni del galero: una versione indossabile, munita di un cordone che funge da soggolo e di un determinato numero di nappe che scendono lateralmente, utilizzata da vescovi, arcivescovi, patriarchi e cardinali.

Sotto il galero la croce astile a 5 punte con pietre rosse.

Nello stemma vero e proprio, poi, ci sono 3 elementi distintivi .

In basso su fondo oro che è il colore associato alla fede una Croce di San Giovanni ad otto punte.

Indica un'onorificenza dell'Ordine di Malta. Il gran maestro la inquarta nel proprio scudo.

Ricordiamo che monsignor Xuereb è nato a Gozo (Malta) il 14 ottobre 1958.

In alto su fondo rosso due altri simboli .

Il guscio ed il sole della Compagnia di Gesù presi dagli stemmi di Papa benedetto e Papa Francesco.

In basso la scritta “ Ut Unum sint” che tradotta significa «perché siano una cosa sola» e che è una enciclica pubblicata dal papa Giovanni Paolo II il 25 maggio 1995. Tratta dell'ecumenismo ed in particolare delle relazioni tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa.

Note su monsignor Xuereb:

Monsignor Xuereb Nunzio in Corea e Mongolia, e vescovo titolare di Amantea

Dopo pochi giorni dalla firma del decreto per l’erezione della diocesi titolare di Amantea e l’annuncio ufficiale del Vescovo di Cosenza, il santo padre ha nominato il maltese Alfred Xuereb Nunzio Apostolico in Corea del Sud e Mongolia, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Amantea, con dignità di Arcivescovo.

Il sacerdote, nato a Gozo (Malta) il 14 ottobre 1958 ha lavorato in Segreteria di Stato per molti anni e poi nella segreteria particolare di Papa Benedetto fino al 15 marzo 2013. È stato nominato Delegato per la Pontificia Commissione referente sull’Istituto per le Opere di Religione e per la Pontificia Commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede il 28 novembre 2013. È stato nominato Prelato Segretario Generale della Segreteria per l’Economia il 3 marzo 2014. Conosce l’italiano, l’inglese, il tedesco, il portoghese e il francese.

Il Rev.do Mons. Alfred Xuereb è nato a Gozo (Malta) il 14 ottobre 1958.

È stato ordinato sacerdote il 26 maggio 1984 e si è incardinato a Gozo.  

Dopo aver conseguito la Laurea in Teologia ha iniziato il servizio amministrativo presso la Segreteria del Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense nel settembre 1991.   

È stato trasferito alla Prefettura della Casa Pontificia nel novembre 2000, alla Sezione Affari Generali della Segreteria di Stato il 1° settembre 1995, alla Prefettura della Casa Pontificia nel novembre 2000, alla Sezione Affari Generali della Segreteria di Stato (presso la Segreteria Particolare di Benedetto XVI) l'11 settembre 2007 e presso la Segreteria Particolare di Papa Francesco il 15 marzo 2013. 

È stato nominato Delegato per la Pontificia Commissione referente sull'Istituto per le Opere di Religione e per la Pontificia Commissione referente di studio e di indirizzo sull'organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede il 28 novembre 2013.

È stato nominato Prelato Segretario Generale della Segreteria per l'Economia il 3 marzo 2014.  

Conosce l’italiano, l’inglese, il tedesco, il portoghese e il francese.

26.2.2018

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Non si offenda nessuno, per favore!

Non si offenda Loiero se ricordiamo che nel 2005 fu costretto a scrivere una accorata lettera aperta, pubblicata dal Corsera, ai turisti scusandosiper le cattive condizioni in cui versava la Calabria, la regione che governava.

Non si offenda Oliverio Gentile e strategico anche lo slogan di Oliverio, allora presidente della Provincia e oggi alla Regione, col suo “avremo un mare da bere”, dietro le telecamere di Striscia la Notizia.

Antiche e spettacolari fandonie che risalgono a undici anni fa.

Non si offendano i sindaci di Cetraro, Acquappesa, Fuscaldo, San Lucido, Torremezzo di Falconara, Fiumefreddo, Longobardi, Belmonte, Nocera Terinese, Falerna, Gizzeria, Curinga Lamezia Terme, Pizzo e Vibo Valentia che a maggio del 2017 si misero insieme per “fare rete” e fronteggiare l’annoso problema del mare sporco.

Eppure sostenevano che “ non basta il buon funzionamento dei depuratori delle nostre città se poi quelli dei paesi limitrofi risultano inefficaci!”

Altre due cose sostenevano “ Il mare è la nostra risorsa e abbiamo l’obbligo di tutelarlo!”.

E denunciavano che “I torrenti, i fiumi si trasformano in vere e proprie bombe ecologiche che si riversano in mare ”.

Non si offenda il Codacons se contestiamo la loro ipotesi di “Commissariare la Calabria per inquinamento".

Ottima invece la proposta di affidare il controllo dei depuratori direttamente al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri.

Ottimo anche l’esposto alle Procure della Repubblica territorialmente competenti affinché venga aperta una inchiesta sulle responsabilità legate allo sperpero di danaro pubblico ed all'inquinamento del nostro territorio.

Ma non basta!

Basta ricordare che dopo più di 6 mesi ancora non sappiamo perché il Catocastro ed il mare antistante erano diventati neri il 7 ottobre2017 e cosa aveva sporcato le sue acque.

Vedi foto in basso!

A proposito perché non si colloca la panna galleggiante di cui disponiamo da almeno 15 anni di fronte al Catocastro per bloccare qualsiasi immissione?

E poi altre nei vari punti di immissione di acque inquinanti?

Qualcuno mi vuole rispondere, per favore!

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