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Hanno lavorato per più giorni gli operai delle cooperative sotto il coordinamento del responsabile del comune .

Ed i risultati sembra siano arrivati.

Le foto sembrerebbero dimostrarlo.

Mai visto il ponte così pulito, da anni.

Anzi un po’ di spazzola di ferro, di carta vetrata e di raschietto hanno fatto venire alla luce il minio antiruggine che si trovava nascosto dallo splendido azzurro che aveva colorato e dato la sua identificazione al ponte.

Ora per una strana scelta non si sa di chi il ponte viene intestato a San Francesco di Paola.

Una scelta felice visto che il ponte, per le condizioni in cui versa, ha bisogno di un taumaturgo.

Abbiamo sentito dire che si tratta del ponte su cui San Francesco si tolse i calzari scuotendoli per togliersi la polvere proprio per non avere alcun rapporto con Amantea

Roba da ignoranti e per giunta in malafede.

Il ponte azzurro al tempo di San Francesco non esisteva.

Basta guardare la stampa del Pacichelli per capire che al tempo, semmai, esisteva solo l’altro ponte , quello che iniziava dalla attuale Casa Buffone.

Al più San Francesco di Paola può essere invocato soltanto perché la sua chiesa era posta proprio all’ingresso della antica Amantea.

Una chiesa che ormai non esiste più.

Anzi non resta più manco una pietra.

E non fa male, vista la grave situazione nella quale la città versa.

Anche, se non soprattutto, perché san Francesco di Paola è passato alla storia come uno “tosto” che non le mandava certamente a dire. In particolare ai potenti.

Dal sito Web della Parrocchia di S. Rocco e San Francesco di Paola di Pizzo di P. Gian Franco Scarpitta riportiamo quanto segue:”Occorre infatti ricordare che Francesco già da diverso tempio dedicava parte del suo ministero a favore del popolo anche contestando l’operato del monarca di Napoli Ferrante d’Aragona nel suo particolare abuso mai controllato di gravare la gente con possenti gabelli e assurde tassazioni. Nel 1447 Francesco aveva deplorato attraverso una lettera a un nobile di Montalto Uffugo Simone D’Alimena l’operato degli esattori delle tasse e più di una volta aveva reso nota la sua fama al re Ferrante non solamente quale uomo di buona vita e di costume ma anche quale sostenitore del popolo oppresso dagli oneri fiscali. Da parecchio tempo il monarca aveva deciso di accrescere la sorveglianza sul frate paolano e sul suo movimento eremitico, anche a motivo del consenso sempre più crescente del popolo cosentino nei suoi riguardi: probabilmente si temeva una possibile sommossa o una reazione popolare che avrebbe fomentato lo stesso eremita paolano”

Ora arriva ad Amantea che lo celebra per una intera settimana.

Questo il programma e la nota dell’amministrazione comunale

“Carissime cittadine e carissimi cittadini, dal 17 al 25 febbraio si terrà ad Amantea la settimana delle Missioni Popolari 2018 in onore di San Francesco di Paola.

Si tratta di una settimana importante che inizierà sabato 17 febbraio alle ore 16.00 a Campora San Giovanni, dove la città accoglierà la Reliquia del Santo di Paola nel piazzale dell’Hotel “Al Torrione”.

Li, ad attenderla, ci sarà anche la statua di San Francesco della Parrocchia di San Pietro Apostolo.

Alle ore 17.00 si terrà la Celebrazione Eucaristica alla presenza del Vescovo Emerito Monsignor Salvatore Nunnari.

Il 22 febbraio alle ore 18.30 – nella sala consiliare - si terrà un Consiglio comunale aperto in sessione straordinaria proprio per l’accoglienza delle Reliquie di San Francesco di Paola.

La settimana delle Missioni Popolari si concluderà domenica 25 nella Parrocchia di San Biagio dove alle ore 18.00 si terrà la Celebrazione Solenne – durante la quale sarà annunciata ufficialmente la notizia del ritorno di Amantea a sede diocesana - presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Francescantonio Nolè, Arcivescovo della Diocesi di Cosenza-Bisignano, e l’affidamento da parte del Sindaco Mario Pizzino della Città al Santo con la consegna delle chiavi.

Al termine si svolgerà la fiaccolata di saluto al Santo al Ponte di Catocastro con intitolazione dello stesso a San Francesco di Paola.

Invitiamo tutti i cittadini ad essere partecipi di questi momenti così significativi per la nostra comunità.

E ringraziamo di cuore tutti i parroci e particolarmente l’Ordine dei Minimi per l’organizzazione della Missione Popolare in vista dell’offerta dell’olio per la lampada votiva al Santuario di Paola da parte della Città di Amantea.

Con i più cari saluti,               L’Amministrazione Comunale”.

Pubblicato in Primo Piano

Stamattina scendevo dalla Piazza verso la Taverna seguendo via Indipendenza.

Ad un certo punto ho visto 7 dipendenti delle cooperative sul ponte di San Francesco di Paola

Parlo del ponte azzurro che attraversa il Catocastro

Ho così scoperto che giorno 25 febbraio ci sarà un fiaccolata e seguirà intitolazione del Ponte a San Francesco di Paola.

Obbligatorio, allora, la manutenzione straordinaria della struttura.

Nella foto però è facile vedere un operaio che salda la barriera metallica (vedi foto) che univa il Ponte Azzurro alla casa dove allocato il Ristorante Ponte vecchio ( vedi articolo “Amantea è un comune fortunato” del 18 gennaio scorso)

Un altro operaio mantiene la barriera e vicino il ristoratore Rodolfo Guido che “controlla” i lavori.

Più avanti a sinistra un operaio passa una spazzolina metallica sulle grandi barre di ferro del ponte.

Difficile capire l’effetto ottenuto

A destra altri 4 operai che non si capisce cosa facciano .

La foto è a disposizione dell’amministrazione ( o di chi altri ne abbia titolo).

Noi vorremmo sapere chi del comune deve controllare il lavoro delle cooperative.

Si tratta di rispetto per chi lavora sul serio.

Ed ovviamente per i soldi del comune!

Ah. Non è necessario che indichi chi c’era con me in auto!

Non parlo solo di fortuna generale.

Parlo anche di fortuna puntuale.

Come chiamarla diversamente, se no?

Il vento di ieri sera, raccolto da un segnale stradale, ha divelto la barriera metallica che collegava il “Ponte azzurro”, un tempo bellissimo, ( oggi è ponte pieno di ruggine- vedi prossimo articolo) con la casa degli anni trenta che oggi ospita il Ristorante “Ponte vecchio”.

Ovviamente non sarebbe bastato il solo vento, pur se qualche folata è stata intensa.

Il reale responsabile, infatti, è la ruggine che ha letteralmente mangiato i pilastrini metallici.

Una fortuna, quindi, che inferriata non sia caduta in basso, sulla strada, proprio sotto il ponte

Qualsiasi auto fosse passata avrebbe potuto urtare l’inferriata od addirittura essa sarebbe potuta piombarle addosso.

E così stamattina il tempestivo intervento del personale del comune ,accompagnato dai vigili urbani, che ha provveduto alla rimozione dell’inferriata ed alla temporanea sostituzione con una transenna metallica.

Una soluzione provvisoria, ovviamente.

Ora dovrà essere realizzata una nuova inferriata da ricollocare in situ.

Non è difficile che il comune provveda a sostituire la coeva inferriata a monte.

In realtà è l’intero ponte ad avere bisogno di un deciso intervento di manutenzione.

Ma come si dice qui da noi” senza soldi non si cantano messe!”.

Allora, intanto sostituiamo le due micro inferriate.

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