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BucodibilancioIl buco di bilancio c’è ma la responsabilità non è di nessuno.

Sembra questa la amena conclusione di una vicenda che ha fatto passare una brutta nottata a molti della giunta Sabatino .

 

In verità in piazza ci dicono che qualcuno può anche aver sorriso al pensiero di fare l’assessore.

Noi abbiamo premesso, ed ora lo confermiamo, che la questione ci sembra una storiella che finirà, come tante le storielle amanteane, in un sorriso, anzi in un sorriso doppio, e forse a “taralluzzi e vino”.

 

Peraltro, e lo abbiamo anche scritto, il sindaco Sabatino, nel tentativo di difendere la buona fede del padre per l’errore emerso, ha apertamente rivolto ai consiglieri la famosa domanda “ Chi di voi non ha sbagliato?” , quasi a dire “ Chi è senza peccato scagli la prima pietra” .

 

Una domanda che sarebbe dovuta servire, nelle intenzioni di chi l’ha proferita , a ridurre, anzi a far sparire, la querelle nata in consiglio tra il vicesindaco GB Morelli e l’assessore Sergio Tempo.

E ci sembra in questo modo che il sindaco abbia anticipato il suo orientamento anche in caso GB chieda sul serio, come ha detto, la testa dell’assessore al bilancio.

Il sindaco, in buona sostanza, ammette il buco ( difficile, peraltro, sostenere il contrario) ma lo ascrive ad un mero errore, uno dei tanti che possono essere fatti.

Peraltro, è bene ricordare, che sempre il sindaco ha apertamente sostenuto in consiglio che se c’è un errore è del Ministero che non ha comunicato il piano di rientro della anticipazione.

Anche Peppe Sabatino, giusta stampa locale, accusato dall’assessore Tempo di non avergli detto del residuo debito, si sarebbe difeso confermando che, del debito, “ Tempo sapeva tutto” .

Ed è inutile chiedersi chi dei due abbia o meno ragione.

 

La verità è che il debito doveva essere iscritto a bilancio, come tutti i debiti e questo compito spettava proprio al ragioniere comunale.

Ma perché l’assessore non si è rivolto al ragioniere Gaetano Vigliatore ?

Ed ancora meglio, perché l’assessore non si è rivolto alla segretaria comunale che ha svolto per molto tempo le funzioni di ragioniera?

Od infine perché l’assessore non si è rivolto al revisore dei conti?

Possibile che nessuno sapesse di un debito così importante?

Quale credibilità, allora, ha il bilancio comunale?

In verità è proprio dall’assessore Sergio Tempo che ci viene, con la massima correttezza che lo contraddistingue , non solo la nuova situazione debitoria dell'ente, ma anche la notizia che proprio Peppe Sabatino gli abbia chiesto recentemente di sentire il MEF per capire come mai non fossero stati accreditati i fondi IMU del primo semestre 2016 .

Una ulteriore conferma, se ve ne fosse necessità, della buona fede di tutti .

Un errore, proprio come dice il sindaco Sabatino, ma sempre in buona fede.

Insomma, tutto sommato, una vicenda nata da un momento di confusione generale del quale non ha tenuto conto proprio il vicesindaco che ha attaccato l’assessore Tempo chiedendone la testa.

Non sì è reso conto Morelli che in questa situazione avrebbe dovuto chiedere anche altre teste e semmai, solo per ultimo, dell’assessore Tempo, ma non da solo?

Ci si aspetta ora, dopo quelle in consiglio, una dichiarazione pubblica del sindaco Sabatino che chiarisca direttamente tutta la vicenda , senza lasciare ai mass media le interpretazioni, confermando tutto quanto detto nell’aula e rasserenando la città e la politica locale , a cominciare dalla maggioranza.

Sapremo così, come dice l’antico adagio, se sono rose o spine.

E dal sangue rimasto sapremo anche se qualcuno e chi si sia punto.

Come dire “la cosa sembra non finire qui!”.

Pubblicato in Politica

La vicenda - Il comune di Amantea in data 24 dicembre 2015 ha chiesto alla Cassa Depositi e Prestiti sette mutui( Campo sportivo Campora SG, rete fognante S Procopio, Campora , Fravitte, rete acquedottistica interna, ampliamento via PO, Prolungamento via Mazza, pavimentazione tratti stradali sottoferrovia, rotatoria Oliva).

 

La cassa DDPP con note del 29 dicembre ha comunicato di non aver concesso i mutui.

Come abbiamo scritto una scelta comune ad altri enti locali giudicati non affidabili.

Il comune con nota del 15 gennaio 2016 protocollo 790 ed ai sensi dell’art 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990 n 241 ha prodotto istanza di accesso ai documenti amministrativi della Cassa Depositi e Prestiti.

La cassa DDPP ha evaso la richiesta con nota dell’11 febbraio 2016 ed ha inviato gli atti istruttori.

Sempre il comune con delibera di giunta n 26 del 23 febbraio 2016 ha dato incarico legale allo studio Manzi di Roma per la verifica della posizione dei mutui, sostenendo che la conclusione del procedimento è consistita per tutte le posizioni in quanto segue;:” per l’anno in corso di non affidare l’ente in relazione alla suddetta posizione di prestito e per l’importo indicato” ma senza richiamare la citata nota dell’11 febbraio 2016 da parte della Cassa Depositi e Prestiti”.

Ed infatti i legali del comune hanno presentato ricorso al TAR Lazio avverso la decisione della Cassa DDPP.

Nel ricorso abbiamo letto che il “diniego della Cassa ha natura discriminatoria”!

Ed il 30 agosto relatore il dr Roberto Proietti, il TAR Lazio si è pronunciato.

 

Il TAR Lazio, seconda sezione, ha respinto l’istanza cautelare proposta da parte ricorrente ( comune di Amantea) e compensato le spese della fase cautelare.

Ha sostenuto il tribunale amministrativo che “ non ricorrono nella fattispecie i presupposti utili per la concessione della richiesta misura cautelare, in quanto non sono stati forniti idonei elementi di prova in ordine alla ricorrenza di un pregiudizio grave ed irrevocabile che conseguirebbe all’esecuzione degli atti impugnati, posto che è stato dedotto un danno generico inerente alla realizzazione di opere pubbliche ed allo svolgimento di servizi essenziali, senza fornire adeguati elementi di valutazione circa la concreta incidenza negativa degli atti impugnati”.

Questa prima soccombenza non dimostra che il TAR Lazio non possa in fase finale del giudizio dare ragione al comune di Amantea ove questi dimostrasse che dalla mancata o ritardata esecuzione delle OOPP per le quali erano stati richiesti i mutui derivassero gravi danni, ma certo sono un primo passo per riconoscere che la Cassa Depositi e prestiti non è stata faziosa o discriminante verso il comune di Amantea.

La cassa depositi e prestiti dice no ai comuni. Non solo a quello di Amantea.

 

Per esempio al comune di Paternò al quale ha respinto la richiesta di 5 milioni di mutui ed ha anche negato la possibilità di rinegoziare 45 mutui, per risparmiare in 25 anni circa 25 milioni.

 

Per il comune siciliano è sfumata così la possibilità per la giunta di avere liquidità per 340 mila euro per l' anno appena conclusosi e altri 250 per gli anni avvenire.

La ragione è che «Il bilancio dell' ente non si presenta solido» ha dettola «Cassa»( da catania.gds.it ›

Tutt’altra cosa per il comune di Amantea che ha chiesto ad un legale di accertare la legittimità del diniego di concessione dei mutui.

Il 23 febbraio la Giunta con atto n 26 ha adottato la delibera avente ad oggetto “Verifica posizione mutui. Incarico legale”.

La delibera proposta dall’assessore Tempo e munita del parere tecnico del dr Mario Aloe e del parere contabile della segretaria Maria Luisa Mercuri, stranamente, è stata pubblicata soltanto il giorno 8 aprile, cioè quasi 45 giorni dopo la sua adozione.

 

Con la delibera si chiede all’avvocato Andrea Reggio d’Aci di Roma di “verificare l’opportunità di impugnazione delle note pervenute in data 29 dicembre 2015 relative alle posizioni dei mutui nn° 602 3634, 602 3196 , 602 3520, 602 3612, 602 3515, 602 3630, 602 3624, 602 3612.

In sostanza l’avvocato dovrà giudicare l’opportunità di proporre azione giudiziaria.

La lettura della delibera lascia fortemente sorpresi.

In particolare laddove di dichiara essere state accertate “deficienze dell’iter logico di giustificazione dell’atto”, la “violazione dei parametri della ragionevolezza e della giustizia” ed infine “ il difetto di procedure per erronea rappresentazione per evidenti incongruenze del provvedimento adottato perché identica ( identico) per numero di posizioni ( forse diverse) ”

Secondo il comune, cioè, le censure della CDP non rispondono al principio di imparzialità perché emerge con certezza che l’ente procedente ha perseguito un fine diverso da quello a cui è preordinato il potere esercitato, atteso che le risultanze di 8 istruttorie aventi caratteristiche tecniche ampiamente diverse per importo e perché riferite ad opere diverse non possono essere appiattite e ricondotte alla medesima conclusione”

 

In sostanza per quanto esposto nella delibera la CDP avrebbe negato la concessione dei vari mutui concludendo che “ per l’anno in corso di non affidare l’ente in relazione alla suddetta posizione di prestito e per l’importo indicato”.

Forma e sostanza, allora.

Forma, perché “le delibere adottate non presentano la indicazione delle date e/o del numero di protocollo affinchè le stesse, in quanto produttive di effetti giuridici, possono collocarsi nella giusta fase procedimentale”

Sostanza, perché la decisione deve fondarsi su fatti rigorosamente accertati e riferiti unicamente ad aspetti tecnici e scientifici che impongono all’autorità procedente di provvedere in conformità, salvo il risconto ( riscontro ?) di vizi di legittimità”

Un torto inaccettabile, allora?

Forse. Al punto che, stando a quanto si dice, si sarebbe anche ricorso all’intervento solidale di 2 politici di rango.

Se tutto andrà bene non sapremo a chi dare il merito.

Pubblicato in Primo Piano

Il Consigliere Sergio Ruggiero è contrario alla Rinegoziazione prestiti della Cassa Depositi e Prestiti Scrive il consigliere di minoranza: ”Venerdì 22 Maggio si è tenuto un consiglio Comunale per l’approvazione di una proposta di rinegoziazione dei prestiti concessi al comune dalla CDP Spa.

 

Si tratta di 92 Prestiti contratti nel tempo dal Comune, con diversa scadenza e con diverso tasso di interesse.

 

Una zavorra pesante di oltre 8 milioni di Euro per il nostro Comune che è attualmente esposto a debiti di natura finanziaria per circa 20 milioni di Euro.

La CDP Spa, Con la Circolare n. 1283, “si rende disponibile alla rinegoziazione dei finanziamenti” in ammortamento, a condizioni predeterminate.

La Maggioranza ha votato compatta, diluendo la restituzione fino al 2044, la Minoranza ha votato contro dopo avere chiesto che si facesse almeno una Commissione PER COMPRENDERE MEGLIO DOVE ANDAVAMO A PARARE.

 

La documentazione fornita dagli uffici sulla base della quale noi consiglieri potevamo comprendere e determinarci si costituiva di tabulati di difficile comprensione, resi disponibili soltanto il giorno prima. Era difficile in quelle condizioni comprendere appieno la questione per chi, come me, non è un matematico di professione o un esperto di finanza.

Ma poiché ritengo che in queste cose bisogna andarci piano, ed essendo ideologicamente avverso al trasferimento alle future generazioni dei nostri debiti, mi sono dichiarato contrario a una iniziativa dai contorni nebulosi.

Peraltro, la circolare della CDP Spa, al punto 2 (limitazioni), lett. d) recita: “la CDP, infine, si riserva di non quotare alcune scadenze e di modificare talune condizioni e opzioni offerte per la rinegoziazione indicate nella presente circolare in relazione all’andamento delle condizioni dei mercati monetari e finanziari durante il periodo di adesione”.

 

Che vuol dire?

Siamo davvero in grado di controllare fino in fondo le dinamiche di una finanza che talvolta risponde a criteri imperscrutabili?

 

A una finanza che comanda il mondo e indirizza le politiche dei popoli praticamente come vuole?

E allora, oltre a manifestare i miei timori, ho sostenuto come sia necessario percorrere la strada del rigore della spesa e la riorganizzazione dell’Ufficio tributi allo scopo di conseguire al più presto un obiettivo di efficienza, di equità e di giustizia.

In pratica ho invocato un deciso CAMBIO DI ROTTA (cosa non facile ma credo possibile) rispetto a una politica praticata un po’ dovunque e che, a mio parere, non agisce col necessario rigore nei confronti della spesa pubblica. E questo accade in quasi tutti gli Enti pubblici, a partire dallo Stato, indebitando i cittadini fino al collo.

 

La sera stessa, per capire meglio, mi sono rivolto a un matematico, che ha avuto la capacità di “decriptare” i famigerati tabulati, proiettando al 2044 alcuni dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti SPA, una società finanziaria partecipata per il 80,1% dal Ministero dell’Economia e Finanze e per il resto da diverse fondazioni bancarie.

E mi sono convinto ancora di più come, oltre ad essere eticamente inaccettabile trasferire i debiti anche ai bambini non ancora nella mente di Dio, non sia conveniente rinegoziarli nei termini prospettati, aumentando significativamente l’esposizione dell’Ente a fronte di un allentamento della pressione finanziaria che l’Amministrazione comunale presumibilmente utilizzerà non già per come previsto dalla

suddetta circolare, ossia per la riduzione dei finanziamenti, ma, data la carenza di liquidità, per finanziare la spesa corrente.

Così fanno quasi tutti.

La Maggioranza non ci ha concesso la possibilità di capire meglio negandoci almeno una Commissione (ad esempio rilevo dai tabulati che in molti casi è previsto addirittura un seppur modesto aumento del tasso di interesse, forse si poteva pensare ad una rinegoziazione selettiva anche in relazione alle diverse scadenze dei mutui), ED IO SOMMESSAMENTE PROTESTO!

E chiedo che, in nome del buon senso e della chiarezza,ci sia concessa la possibilità di capire meglio e magari di farci un po’ di conti.

Al momento, ribadisco il sospetto CHE QUESTA OPERAZIONE, VELATA DI BIANCO, COSTITUISCA PER LA NOSTRA CITTA’ UNA TRAPPOLA INFERNALE.

Amantea 24.05.2015. Sergio Ruggiero.

 

Ndr: Ha ben ragione Sergio a ritenere “eticamente inaccettabile trasferire i debiti anche ai bambini non ancora nella mente di Dio”, ma ci sembra ancora più inaccettabile che questa giunta per sopravvivere lasci i debiti passati e quelli attuali agli incolpevoli ragazzini di oggi, ed infinitamente inaccettabile che i loro padri non si incazzino( scusate la parola, ma ci sta tutta!).

E vi diremo ancora di più (anche ai distratti consiglieri di minoranza) perché è giusto che la cittadinanza SAPPIA!

Pubblicato in Cronaca

Convocato per domani 22 maggio ore 16.00 il consiglio comunale in sessione straordinaria per discutere del seguente unico punto all’ordine del giorno:” Rinegoziazione dei prestiti concessi dalla cassa Depositi e prestiti a carico degli enti locali. Circolare n 1283 del 28 aprile 2015”

Nell’avviso si legge che gli atti relativi all’argomento saranno depositati presso l’ufficio di segreteria generale da(l) 21 maggio dalle ore 11.00 ai sensi dell’art 42 comma 1 del regolamento del consiglio comunale.

Ed ecco cosa dispone l’art. 42 comma 1 circa il Deposito degli atti

Tutti gli atti relativi agli argomenti iscritti al l'ordine del giorno devono essere depositati presso la segreteria comunale, od in altro ufficio indicato nell'avviso di convocazione, nel giorno dell'adunanza e nelle 24 ore precedenti ( di giorno feriale), se trattasi di seduta straordinaria e nei quattro giorni precedenti nel caso di seduta ordinaria. Gli atti relativi alle adunanze convocate d'urgenza sono depositati almeno 12 ore prima della riunione nel mentre gli atti relativi ad argomenti aggiunti all’ordine del giorno sono depositati almeno 24 ore prima della riunione.

E quindi proprio dal confronto tra “deposito degli atti aggiunti” (almeno 24 ore prima della riunione, nel caso dalle ore 16 del 21 maggio) e deposito di atti “normali”,( nel giorno dell'adunanza e nelle 24 ore precedenti - di giorno feriale-)discende che le dette 24 ore non siano quelle precedenti alla riunione, ma l’intero giorno precedente , donde la illegittimità del deposito fatto dalle ore 11.00 per mancato rispetto del regolamento. Se infatti il regolamento avesse voluto riferirsi alle 24 ore precedenti alla riunione avrebbe usato la medesima formulazione degli atti aggiunti!

Dubbi anche sulla possibilità di rispetto della Circolare n 1283 del 28 aprile 2015” ed in particolare dell’articolo 2 lettera a) punto 2 , alla luce della vigente normativa ed il rinvio del decreto degli EE.LL.

Pubblicato in Cronaca
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