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stadio stefanoÈ arrivata in redazione una accorata nota che domani mattina sarà protocollata presso la nostra casa comunale da una folta delegazione di cittadini, il nostro sito vi anticipa la stessa con la speranza che l'appello venga dai Commissari recepito e considerato.

Gentilissimi Commissari, 

i sottoscrittori della presente , tutti cittadini residenti di Amantea, vogliono portare alla loro conoscenza uno dei tantissimi problemi che affliggono la nostra città e ciò al fine di evitare un ulteriore sperpero di denaro pubblico. 

Da un sopralluogo effettuato allo stadio comunale "Stefano Medaglia" si è potuto accertare e constatare che il luogo per eccellenza dello sport Amanteano è in completo stato abbandono, invero in  totale degrado . L'incuria regna sovrana, tanto che se non si interviene nel giro di qualche giorno la spesa di 15.000,00 euro, occorsi lo scorso anno per rifare il manto erboso, evaporera' miseramente. Sarà cioè, come  se i  15.000,00 €, spesi lo scorso anno, fossero stati portati direttamente in discarica. 

Infatti, vi preghiamo di verificarlo di persona, il manto erboso è pressoché ingiallito. Il verde è sulla via del tramonto definitivo. 

Per non parlare di tutta l'area interna ed esterna dell'impianto sportivo di che trattasi. 

Detto ciò, fanno appello alla loro sensibilità perché intervengano concretamente e fattivamente per salvare lo "Stefano Medaglia" dal suo decadimento definitivo ed incontrovertibile per "mancanza di manutenzione ordinaria". 

Fanno appello alle loro sensibilità per ristabilire concetti semplici ed essenziali che sono alla base di una qualsiasi comunita': gli impianti pubblici devono essere sempre tutelati e salvaguardati. Chi è deputato alla manutenzione ordinaria di questa struttura non può e non deve girarsi dall'altra parte. Fanno appello  alle loro sensibilità per un intervento deciso, concreto  e immediato al fine di 

salvare lo “Stefano Medaglia”, il nostro stadio. 

Per ultimo ma non meno importante fanno appello alle signorie loro per intervenire anche sulla Provincia di Cosenza. È da tempo che il Palazzetto dello Sport, di proprietà dell'amministrazione Provinciale, non può essere consegnato alla città di Amantea perché i solo lavori di recinzione della struttura non hanno mai avuto un inizio lavoro. Un intervento della Loro Autorità, siamo certi, sarà la spinta per vedere finalmente ultimata questa importante struttura sportiva. 

Non facciamo vuota  retorica se diciamo, infine, che lo sport in una comunità come la nostra serve a garantire alle nuove generazioni di incamminarsi su vie virtuose lontane dai cattivi vizi e dalle cattive strade. Lo sport è vita sana ma... Servono le strutture. 

Certi di un loro rapido intervento, perché è solo con questi segnali che si combatte il malaffare, si coglie l'occasione per porgere deferenti saluti e un augurio di buon e proficuo lavoro.

La città di Amantea nella sua interezza, ringrazia.

Evitiamo insieme il peggio.

L’auto dell’AC Amantea ha percorso tutta la città segnalando la presenza della capolista ed invitando a sostenere la squadra locale.

E ce n’ era bisogno, evidentemente.

Il Sambiase ha vinto infatti per 0-3.

 

 

Una partita tutto sommato facile .

Una partita valida per la 18° giornata del campionato di Promozione tra la prima e l’ultima in campionato.

Il Sambiase trova subito il vantaggio con un rigore di Leta al primo minuto di gioco.

Poi fallisce in più occasioni il raddoppio Amantea.

Nella ripresa il Sambiase va a segno altre due volte, con Cefalà al 9° e con Covelli al 28°.

Si conferma così prima della classe a pari punti con la Morrone, reduce dal sofferto 3-2  al San Fili.

Amantea - Sambiase  0 - 3

Marcatori: 1' rig. Leta,  9'st Cefalà. 28'st Covelli. 

Amantea: Miceli, Garritano,  Arcuri,  Magnino,  Pepe,  De Pascale,  Gargiulo,  Periplo, Pastorini, Torres, Tucci. 

Sambiase: Cerra,  Tutino,  Crispino,  Marrello  (31’st  Iannazzo ),  Bruno,  De Martino,  Bernardi (33’ st Mafhoud ), Leta, Covelli (41'st Tavella ), Perri (44'st Grande ), Cefalà  (38’st  Liparota ).

Arbitro: Graziano di Rossano

Assistenti: De Bartolo e Lavarra di Cosenza

La graduatoria

Squadra Pti dr pg    
SAMBIASE 45 39 18    
AC MORRONE 45 28 18    
VIGOR LAMEZIA 38 17 18    
BELVEDERE 29 9 18    
ROSSANESE 29 3 18    
ROGGIANO 28 3 18    
SAN MARCO 27 -5 18    
SAN FILI 21 -9 18    
JUVENILIA 21 -12 18    
CASSANO 19 -5 18    
GARIBALDINA 19 -13 18    
SCHIAVONEA 17 -15 18    
BRUTIUM COSENZA 16 -8 18    
PROMOSPORT 15 -8 18    
APRIGLIANO 14 -10 18    
AMANTEA 13 -14 18 -1  

Quella di oggi 11 novembre è la decima partita di questo campionato 2018-2019

Sul campo di Amantea si è giocata la partita AC Amantea –Roggiano 1973.

La partita è stata diretta da Avolio Gerardo assistito dai guardalinee Morabito Antonino e Romeo Paolo

Una partita finita 0 a 2 per il Roggiano

I due gol del Roggiano sono stati segnati da Okoroi e Barillaro

Ora l’Ac Amantea è penultima con 5 punti seguita solo dalla Promosport con 4 punti

La squadra di Roggiano Gravina guidata dal Mister Caligiuri Bruno è terza con 20 punti ma ha giocato solo 9 partite

Ecco i dati sintetici del Roggiano

Posizione attuale: 3°

Giocate: 9

Gol segnati: 25

Gol subiti: 9

Differenza reti: 16

Media inglese: 1

Gol/partita: 2.8

Vittorie: 6

Pareggi: 2

Perse: 1

Età media: 27.5

Ammonizioni: 0

Espulsioni: 0

Capocannoniere:

   A. Marano (10)

Finalmente arriva una grande vittoria!

L’ACD CITTÀ AMANTEA 1927 vince 2-0 sul campo della Promosport

Due gol di Pirillo.

Promosport-Amantea era una partita delicatissima che nessuna delle due poteva permettersi di non vincere.

 

 

La rabbia degli amanteani ha però avuto la meglio

La rabbia ed il carattere.

Una vittoria quella di oggi 4 novembre che la squadra e la intera città vuole dedicare all’indimenticabile Pacheco e a tutta la famiglia Caridi!

Con questa vittoria l’AC Amantea non resta più ultima in graduatoria.

L’Amantea è penultima seguita proprio dalla squadra lametina Promosport.

La prima in casa di domenica, 16 Settembre 2018 è una amara sconfitta

Sono due le partite dell’AC Amantea nel girone A di Promozione.

Cinque le squadre vittoriose domenica scorsa e che si sono ripetute oggi, restando quindi in testa a punteggio pieno.

 

Si tratta delle favorite Sambiase, Vigor Lamezia Calcio, Morrone Cosenza e Roggiano, nonché del meno atteso Cassano.

Appare davvero marcato il gap tecnico che separa le quattro corazzate poc’anzi citate dal resto della compagnia.

Tutto lascia dunque presagire che a fare la differenza, ai fini della promozione diretta, saranno gli scontri diretti oltre, ovviamente, alla tenuta degl’impegni presi da parte delle rispettive società.

Oggi lo stadio “S. Medaglia” di Amantea è stato espugnato dall’Asd Vigor Lamezia Calcio 1919.

2-0 il risultato finale

A decidere la partita il bomber argentino Mati Barbuio con una doppietta nel secondo tempo.

Ora l’AC Amantea è decima

Preceduta da:

Roggiano 1973

A. C. Morrone

Sambiase Lamezia 1923

Vigor Lamezia Calcio 1919

Cassano Sybaris

Tutte con 6 punti

Poi da

San Marco con 4 punti

E di seguito da

Rossanese

Città Di Aprigliano ambedue con 3 punti

Promosport

Città Amantea 1927

San Fili Calcio 1926

Marina Di Schiavonea 1960

Garibaldina tutte con un punto

E le altre a zero punti

Brutium Cosenza

Belvedere 1963

Juvenilia Roseto C. S.

Non sono bastati 90 minuti per salvare l’AC Amantea

La sfida Scalea Amantea finisce 2.1per lo Scalea

I gol sono stati segnati da Ciuccio (S) , poi da Raimondo(A) che porta l’Amantea in parità, ed infine da Margiotta su rigore.(S)

Espulso Manganaro(S)

Lo Scalea è in salvo! Piange, invece, l'Amantea.

Il derby salvezza va ai biancostellati, che con la rete decisiva di Margiotta portano a casa una permanenza davvero sofferta.

I blucerchiati hanno provato a fare il miracolo, ma si sono dovuti arrendere: dopo una sola stagione nel massimo torneo regionale, tornano in Promozione.

Pubblicato in Politica

Dalle intercettazioni in mano alla Dda emerge l’interesse dei Farao-Marincola per il business delle materie plastiche.

Alessia Truzzolillo de il Corriere della calabria scrive:

“Tra le decine di attività economiche sulle quali la cosca Farao-Marincola mirava ad avere il monopolio esclusivo c’era il riciclaggio delle materie plastiche.

Ad occuparsi dell’affare, Giuseppe Spagnolo, detto “u bandito”, elemento di spicco della cosca di Cirò Marina.

A spiegare come dovevano funzionare le cose è lo stesso Spagnolo il quale viene intercettato dai carabinieri del Ros mentre parla con ....

“U Bandito” spiega a.... che «l’impresa intestata formalmente a Francesco Aloe (appartenente al clan con il compito di gestire il monopolio della raccolta e la rigenerazione di plastica e cartone, attraverso le imprese “Ag Film Srl” di Cirò Marina e “G-Plast Srl” di Torretta di Crucoli), cioè l’“Ag Film srl”, sarebbe stata accompagnata in una sorta di “fallimento pilotato” e sostituita, così, da altre realtà imprenditoriali create ad hoc, con la collaborazione di terze persone coinvolte nell’operazione», scrivono i magistrati della Dda che hanno vergato l’inchiesta “Stige” che martedì ha portato all’arresto di 169 persone, tra Italia e Germania, appartenenti o legate alla cosca cirotana. 

Secondo i magistrati Franco Gigliotti, nato a Crucoli ma residente da tempo in provincia di Parma, è un facoltoso imprenditore, riferimento per la cosca e intraneo ad essa.

Secondo quanto risulta dalle indagini, Gigliotti alla cosca dà ma dalla cosca prende. Calibra i suoi investimenti secondo le esigenze del clan, badando a incrementare il fatturato delle imprese di ‘ndrangheta, «così si assicura, a sua volta, un’implementazione del portafoglio clienti e l’impattare le pretese estorsive da parte di esponenti di consorterie criminali diverse da quella cirotana».

E per quanto riguarda il monopolio del riciclaggio delle materie plastiche Gigliotti finanzia l’impresa ‘ndranghetistica “Ag Film Srl” che raccoglie e rigenera la plastica e, sfruttando la carica d’intimidazione della consorteria, per impiantare, a sua a volta, in Torretta di Crucoli, un’impresa che monopolizza la raccolta e la rigenerazione dei cartoni, denominata “G-Plast Srl”.

È lo stesso Spagnolo che spiega a Gigliotti come doveva funzionare la cosa: «O ti faccio raccogliere i cartoni … ti faccio raccogliere i cartoni e tu mi raccogli la plastica». In pratica, riassume il gip, «Gigliotti poteva contare sulla “forza” dei cirotani per raccogliere in esclusiva plastica e cartoni salvo poi consegnare la plastica alla “Ag Film”, altrimenti Spagnolo non gli avrebbe consentito di raccogliere nulla».

Ma non è Gigliotti l’unico col quale i cirotani vogliono raccogliere la plastica.

Dal lavoro investigativo, infatti, spunta anche il nome degli imprenditori crotonesi Vrenna (non indagati in questo procedimento), titolari della “Sovreco spa” che si occupa di smaltimento rifiuti. Giuseppe “u bandito”, infatti, è convinto di doversi occupare più da vicino dell’affare del riciclaggio plastica.

Sa che la sua caratura criminale è riconosciuta sul territorio e le porte per lui si aprono più facilmente. “U bandito” racconta le proprie strategie: «… non gliene dà nessuno plastica a loro (riferendosi agli Aloe, nda)… no … però che faccio … una volta che subentro io … mi danno tutti quanti la plastica …».

E tra i “tutti” quanti ci sarebbero anche i Vrenna, proprietari della “Sovreco” che gli avrebbero ceduto, in esclusiva, i rifiuti plastici: «…la plastica non è che devo andarla a raccogliere … io vado direttamente dall’azienda di Vrenna…», racconta Spagnolo inconsapevole di essere intercettato.

Ad occuparsi della “Ag Film Srl” c’è anche un altro presunto appartenente alla cosca, Vittorio Bombardiere, che tra i vari compiti che svolge ha anche quello di recuperare i crediti per l’impresa. È lui che il 21 dicembre 2015, al telefono con Gaetano Aloe afferma di aver perfezionato l’accordo commerciale con la Sovreco dei fratelli Vrenna: «… ho parlato con Vrenna ... con Vrenna ho sistemato, ok…».

Gli imprenditori crotonesi vengono tirati in ballo, all’interno dell’inchiesta “Stige”, anche dal pentito Giuseppe Giglio. lui che racconta che nel 2014 si trovava a Crotone in un bar in compagnia, tra gli altri, di un cugino di Nicolino Grande Aracri, Giovanni Deluca (non indagato in questo procedimento), «dipendente – racconta Giglio –, credo, presso la Sovreco o comunque una delle aziende di Raffaele Vrenna.

Nel bar si trovava anche Pino Clarà (imprenditore considerato intraneo alla cosca Farao-Marincola, nda) e Deluca, vedendolo, ci presentò. Deluca fece intendere a Clarà che io ero vicino alla famiglia Grande Aracri. Anch'io avevo dei camion e se Clarà avesse avuto bisogno di trasportatori io ero a disposizione.

Clarà nell'acconsentire a farmi lavorare ci informò che aveva preso alcuni lavori di svuotamento depuratori nel crotonese. Non appena tali lavori sarebbero iniziati mi avrebbe sicuramente contattato».

«In quell’occasione – prosegue Giglio – Deluca mi spiegò anche che aveva interesse a costituire una società, in cui lui non sarebbe dovuto comparire, che avrebbe dovuto svolgere dei lavori di pronto intervento sempre in materia di depurazione.

Non so bene come Deluca intendeva costituire tale società però posso dirvi, per come spiegatomi da lui, che per il tramite di Nicolino Grande Aracri avrebbe guadagnato gli appalti e avrebbe utilizzato me o Clarà per l'esecuzione dei lavori.

Considerate poi che Deluca è impiegato presso l'azienda di Vrenna e ciò dico in quanto mi fece anche intendere di avere la possibilità di guadagnare lavori in subappalto da parte del gruppo Vrenna».

Il collaboratore racconta di non sapere come si siano svolti i fatti perché dopo quell’incontro venne tratto in arresto. Alessia Truzzolillo.

Era il 18 settembre quando abbiamo visto svolgersi le operazioni di semina del nuovo tappeto erboso del campo sportivo.

Una operazione complessa che ha fatto seguito al dissodamento del terreno, alla sua rimodulazione con la tecnica del baule

( più alto al centro) così da facilitare lo scorrimento verso i lati più lunghi delle acque meteoriche e di irrogazione, alla concimazione.

Ancora più impegnativa la eliminazione a mano da parte dei volontari dall’AC Amantea dei sassolini più grossi che erano emersi dal sottofondo drenante.

E poi abbondanti irrigazioni giornaliere.

Così abbondanti da invitare gli uccellini ad abbeverarsi ed a bagnarsi( vedi foto)

Ed ora i risultati

Quelli nella foto! ( vedi).

Il manto erboso è quasi pronto.

Ancora pochi giorni per il completamento della crescita, poi si giocherà.

La prima partita è fissata per il 5 novembre 2017.

Tutti al campo, allora ad ammirare la squadra dell’ AC Amantea correre sul nuovo manto verde.

Scrive Salvatore Politano:“Nono stante il campio nato non sia an cora terminato, mi sento in dovere, alla luce dell’importante evento di dome nica scorsa, che ha reso evidente il grande interesse della città e dei suoi sostenitori per la squadra locale, di ringraziare pubblicamente i tifosi ed il gruppo ultras per la dedizione dimostrata , nonché tutto il gruppo dirigenziale, compreso lo staff tecnico, per i risultati inaspettati sin qui raggiunti che costituiscono delle ottime premesse per un percorso futuro che mi auguro ricco di soddisfazioni e di traguardi importanti.

Di non secondario rilievo è altresì il dovuto e sentito ringraziamento alla amministrazione comunale, la quale, pur tra mille difficoltà è riuscita , con un sforzo importante, a rendere concreto e reale un sostegno annunciato e poi mantenuto, manifestando con ciò un affetto ed un interesse specifico per l’attività sportiva , intesa non solo nella sua accezione agonistica, ma cogliendone in pieno l’importanza aggregativa e sociale.

Sono quindi particolarmente grato al Sindaco , all’assessore allo Sport G.b. Morelli, ai consiglieri Giusi Osso e Linda Morelli per essersi adoperati in maniera decisiva, con il loro impegno e dedizione nel predisporre dei progetti e delle iniziative volte a garantire anche quella solidarietà di natura economica che attraverso la erogazione di un contributo annuale , consente alla società di far fronte alle esigenze legate alla iscrizione al campionati e far fronte a tutti gli ulteriori oneri conseguenti.

All ‘assessore allo sport va in particolare il ringraziamento per aver recepito in maniera positiva tutte le nostre istanze e condiviso i programmi futuri che la società intende perseguire rivolgendo particolare attenzione all’aspetto della formazione ed alla crescita del vivaio dei giovani calciatori del comprensorio, nella convinzione che solo attraverso la valorizzazione delle risorse umane presenti nel nostro territorio, si possa accelerare e consolidare un percorso fatto di partecipazione sana ed attiva delle nuove generazioni , mediante l’esercizio dell’attività sportiva organizzata, che inneschi a sua volta dei processi di innovazione nelle strutture e nelle modalità di formazione e nella gestione societaria.

Ringrazio le autorità di avermi concesso l’onore di rappresentare per un anno, una società ed un ambiente che ha una storia importante nel mondo calcistico calabrese ed auguro a tutti i miei compagni di avventura di poter continuare con lo splendido spirito partecipativo e quella abnegazione che hanno dimostrato in tanti anni di illustre attività sportiva e dirigenziale, per poter raggiungere in poco tempo il posto ed i traguardi sportivi che la società amanteana, in tutte le sue componenti, senza alcun dubbio merita .

Il Presidente Gianfranco Nesi indirizza una dura lettera aperta agli organi federali ed ai Presidenti delle società calcistiche . Eccone il testo:

“Al Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio LegaNazionaleDilettanti Catanzaro -

Al Presidente del Comitato Regionale Arbitri Calabria   Catanzaro -

A tutti i Presidenti delle Società Calcistiche del campionato dilettantistico di Promozione Sedi

Oggetto: Lettera aperta - “Richiamo al rispetto”.

Ill.mi Presidenti,

era il 3 Febbraio del 2014, quando, profondamente amareggiato e scoraggiato per gli evidenti discutibili episodi arbitrali, che in quell’anno, ripetutamente, capitavano a tante squadre, lasciando supporre, in alcuni casi, la buona fede degli arbitri ed in altri, l’incompetenza e la mancanza di rispetto di alcuni di essi, fui costretto a scrivere una lettera aperta avente ad oggetto “Così si vanificano gli sforzi profusi a discapito del sociale”. “Così si distrugge lo sport”. Seguì un incontro, su invito del Presidente Mirarchi della Lega Nazionale Dilettanti, presso la sede di Catanzaro, in cui i dirigenti delle società presenti, dichiarando pubblicamente la condivisione della lettera, esposero le loro considerazioni in merito all’argomento del giorno. La conclusione dell’incontro fu quella dei buoni propositi e del senso di collaborazione.

Oggi, a distanza di un anno, mio malgrado, devo prendere atto che poco è cambiato, in particolare continua ad imperversare la condotta, prepotente, incivile, ingiustificabile, tenuta da alcuni direttori arbitrali che genera in essi atteggiamenti assolutisti nei confronti delle persone che con senso del dovere credono e sostengono fortemente iniziative sociali, avallata, magari involontariamente, dalle sentenze dei giudici sportivi.

In generale, infatti, per come si evince dalle determinazioni del Giudice Sportivo, tutte le scorrettezze che si verificano durante e dopo le partite di calcio, vengono addebitate solitamente a calciatori, tecnici e dirigenti delle varie società calcistiche e non anche agli arbitri, ai loro designatori ed osservatori, ai dirigenti stessi, i quali, anche loro, di errori sicuramente ne commettono.

Ciò rappresenta un’imparzialità di giudizio che genera tensioni e scoraggiamenti di tutte quelle persone che con abnegazione sostengono, attraverso lo sport, iniziative sociali.

In particolare, in seguito all’incontro di gara Amantea – Luzzese tenutosi il giorno 8 del mese di Marzo u.s., la condotta morale dei calciatori, dei tecnici e dei tifosi e, quindi della società, è stata valutata da parte dei Giudici Sportivi, sulla base delle risultanze dei rapporti arbitrali, stilati, purtroppo, da pseudi arbitri irrispettosi, privi di quella capacità intellettiva che, in alcuni casi, consente anche di adattarsi con umiltà alle varie circostanze, magari variando le proprie argomentazioni e, nel caso, accettando anche quelle degli altri; infine, ancor più grave, tali rapporti sono stati condivisi, in prima istanza, da alcuni pseudo osservatori, il cui falso atteggiamento comprensivo tradisce sempre, le aspettative di chi spera a giudizi imparziali.

Di conseguenza arriva puntualmente l’applicazione infondata delle sanzioni (squalifiche per settimane a calciatori e tecnici, multe alla società) da parte del Giudice Sportivo, lasciando così trasparire, ingiustamente, “una corretta condotta morale e professionale di alcuni arbitri ed osservatori” e, al contrario, “un comportamento difforme ai principi del giusto e dell’onesto di chi sta dall’altra parte”.

Resta infine alle società la possibilità di dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati ricorrendo alla Corte Sportiva D’Appello Territoriale, per via postale, previo il versamento di una somma a titolo di tassa e, poi, rimanere in attesa del verdetto, il quale, per come dimostrano le tante esperienze, va in direzione opposta da come ci si aspetta in piena coscienza.

Quindi, ulteriori mortificazioni e spese a danno delle società che già tanto fanno per sostenere progetti sociali del genere.

Occorre, invece, che le decisioni rappresentino un momento di assunzione formale di responsabilità morale e professionale, tenendo presente quel grande sentimento di rispetto verso tutte le persone e, in particolare, verso quelle che, con senso di dovere e tanti sacrifici, sottraendo parte del tempo alle proprie attività ed alle proprie famiglie, intervenendo anche economicamente, intendono dare il proprio contributo per una società sana, composta da persone rispettose e comprensive, capaci di amare la propria città e la propria terra.

Noi, come società abbiamo il dovere di difendere la storia calcistica della nostra città e, soprattutto, lo sport in genere, inteso quale strumento per l’attuazione di iniziative sociali. Per tali motivi non ci piegheremo di fronte a chi con falsi atteggiamenti irrispettosi utilizzano la loro divisa ed il proprio ruolo quale strumento a proprio uso e consumo ed, ancora, a chi approva tali situazioni.

A tal proposito rinnovo l’appello effettuato nella mia richiamata nota del Febbraio 2014 e ribadisco la necessità, nel rispetto dei ruoli, di rapportarsi con le commissioni giudicatrici senza alcuna difficoltà.

Ritengo, altresì, necessario, che le società calcistiche, nel pieno senso di collaborazione, s’incontrino periodicamente per discutere le criticità che, eventualmente, si scoprono durante il campionato di calcio e, con solo ed esclusivo spirito di cooperazione, le rappresentino agli organi competenti funzionanti.

Apprezzo e condivido pienamente l’appello di questi giorni del Presidente Mirarchi della Lega Nazionale Dilettanti, a seguito dei momenti di tensioni verificatesi nel corso di queste ultime settimane nei campi di giuoco.

Il mio appello finale, purtroppo, è rivolto, ancora una volta, alle massime rappresentanze in indirizzo affinché dimostrino, con i fatti, il rispetto verso le persone, perché prima di essere dirigenti, calciatori, tecnici ecc. siamo persone e, successivamente, garantiscano quello delle regole, solo così si possono avere risultati eccellenti formativi, qualitativi e gestionali di tutti i componenti.Confidando che queste mie considerazioni vengano intese, esclusivamente, a difesa del richiamato sentimento del rispetto e, quindi, dei diritti, dei ruoli e delle dignità di ognuno, sicuramente condivisi, si porgono distinti saluti.    “A. C. D. Città Amantea1927”   Il Presidente:            

                                                                   Gianfranco Nesi

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