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La Polizia di Modica scopre e denuncia 6 autori di vendite fittizie.

Truffato un giovane di 29 anni, attratto dalla vendita di un telefono cellulare, dopo una serie di trattative via email e per telefono si lasciava convincere ad effettuare una ricarica postepay dell’importo di 150 euro.

L’ignaro acquirente pagava quindi il prezzo pattuito, senza mai ricevere il telefono acquistato, perdendo poi ogni contatto con il venditore che non rispondeva più alle sue telefonate.

Con il passare dei giorni la vittima realizzava di essere stato truffato dal falso venditore, determinandosi a presentarsi in Commissariato per denunciare quanto era accaduto.

Le indagini del Commissariato hanno consentito di individuare l’autore di questa frode in un crotonese di 19 anni, che é stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa.

In un secondo caso a cadere nella rete di un truffatore é stato un giovane di venticinque anni allettato dalla vendita online dell’ultima versione della playstation ad un prezzo di 210 euro.

Anche questa volta, dopo vari contatti con il venditore, concordava con quest’ultimo l’immediato pagamento tramite ricarica.

Una volta ricevuto il pagamento il venditore si rendeva irreperibile non rispondendo alle numerose mail e telefonate dell’ignara vittima, che non riceveva l’oggetto acquistato e, rendendosi conto di essere stati vittima di truffa, ha sporto denuncia presso gli uffici di Polizia di Modica.

Solo in seguito alle indagini che venivano avviate sulla scorta dei dati forniti dalla vittima, gli agenti del Commissariato di Modica sono risaliti all’identità del falso venditore.

Si tratta anche questa volta di un crotonese di 33 anni che è stato denunciato per truffa.

Non si esclude che i due crotonesi possano essere complici di una medesima attività.

A cadere nella rete dei truffatori online é stato anche un giovanissimo modicano di 16 anni che aveva acquistato una playstation 4 su un noto sito di vendite online.

Anche in questo caso numerosi sono stati i contatti con il venditore il quale, dopo aver ricevuto dal giovane la somma di 150 euro tramite ricarica postepay, per rassicurarlo dell’avvenuta spedizione gli inviava tramite whatsApp la foto di una di una ricevuta postale fittizia.

La consolle acquistata non é mai arrivata a casa del giovane compratore, al quale non é rimasto altro da fare che presentarsi in compagnia del padre presso gli uffici di Polizia di via Del Campo Sportivo e denunciare la truffa patita.

Le indagini della Polizia hanno portato ad individuare gli autori della truffa in una giovane coppia di Cosenza.

In altri due casi, distinti soggetti avevano messo in vendita sul sito online un trattore ed una micro car, mai realmente posseduti, traendo dalla vendita fittizia il profitto di alcune migliaia di euro pagate nel primo caso tramite bonifico bancario e nell’altro tramite vaglia postale. Anche gli autori di queste truffe, entrambi residenti nel sud Italia, sono stati identificati e denunciati all’autorità giudiziaria.

Una denuncia collegata al fenomeno del phishing è stata sporta presso gli uffici del Commissariato di Modica da parte di una giovane modicana caduta nella trappola di alcuni malintenzionati. In questo caso alla giovane perveniva una mail fittizia recante il logo “Carta Si”, che la invitava all’aggiornamento dei dati della propria carta di credito, inducendola a fornire informazioni personali, finanziari e codici di accesso.

Acquisiti i dati necessari gli autori della truffa hanno eseguito all’estero due transazioni dell’importo di oltre 1.000 euro. In questo caso le indagini della Polizia hanno consentito di accertare che le operazioni di prelievo erano state eseguite all’estero.

Per non cadere nelle mani dei truffatori in rete la Polizia di Stato suggerisce agli utenti dello shopping online di usare la massima prudenza negli acquisti, scegliendo i venditori geograficamente più vicini e, se possibile, concludere l’affare incontrandosi personalmente ai fini di un acquisto sicuro.

E’ opportuno altresì avvalersi di piattaforme di vendita online che offrano protezione contro le truffe.

Ma la cosa importante è denunciare, denunciare, denunciare!

E poi sarebbe bene sapere i nomi dei truffatori in modo che ognuno se ne potrebbe guardare!

Pubblicato in Crotone

Secondo l'accusa avrebbero rapinato una coppia in pieno centro a Crotone così due 18enni della Guinea, S.M. e D.I., di 18 anni, del 1999, ospiti di un centro Sprar del crotonese, sono stati arrestati dalla polizia.

 

La rapina è avvenuta la notte scorsa nella centralissima piazza Pitagora, nel centro di Crotone, ai danni di una coppia.

Con la minaccia di una pistola - rivelatasi poi essere un giocattolo - i due guinensi hanno sottratto alla ragazza la borsa con denaro, effetti personali e bancomat.

L’immediata attività di rintraccio si è conclusa a poche ore dall’accaduto quando gli agenti hanno in via Cutro rintracciavano i due rapinatori e recuperata l’intera refurtiva che veniva restituita alla giovane.

 

Soddisfazione è stata espressa dal Questore di Crotone nel corso della conferenza stampa in cui sono stati resi noti i termini dell’attività svolta dagli uomini della Squadra Volante.

«La nostra idea di controllo del territorio - ha detto il questore Claudio Sanfilippo - è stata programmata in un certo modo e quello che hanno fatto i ragazzi è il risultato di questa programmazione.

Ringrazio questi uomini, ma dovrebbe essere l'intera città a ringraziarli per il lavoro difficile e pericoloso che fanno ogni giorno».

Il dirigente delle Volanti Corrado Caruso, ha sottolineato «la tempestività dell’intervento e la capacità di individuare subito i colpevoli».

Sono infatti questi uomini e queste donne che quotidianamente tutelano la sicurezza del cittadino lungo le strade cittadine.

Unitamente ai diversi servizi che svolgono quotidianamente anche quello, avviato nelle ultime settimane, della lotta ai parcheggiatori abusivi.

Nei giorni scorsi infatti un ganese è stato tratto in arresto per aver aggredito gli uomini della Squadra Volante che lo avevano sorpreso nel parcheggio dell’ospedale e avevano tentato di identificarlo.

Alla richiesta dei documenti l’uomo ha inveito contro gli agenti ferendone due in modo grave.

Pubblicato in Crotone

La squadra di Nicola deve sopperire ad addii eccellenti

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È stata una delle più belle ed emozionanti imprese degli ultimi anni, probabilmente la salvezza più inattesa del nuovo millennio ed oltre. Il Crotone è rimasto in Serie A, sorprendentemente, contro tutto e tutti. Contro un mercato diffidente, rivali più attrezzate, uno svantaggio in doppia cifra: era la prima volta che si affacciava nella massima categoria, ha fatto in modo che non fosse l’ultima.

La squadra di Nicola è pronta a vivere la seconda stagione consecutiva in Serie A, forse ancor più bella di quella d’esordio. Nessuno più ci sperava, o quasi: un manipolo di eroi che ha portato una piccola provincia a realizzare un sogno.

Purtroppo i pitagorici dovranno ricominciare consapevoli di dover compiere un’impresa forse maggiore, in virtù delle numerose ed eccellenti defezioni a cui dovrà ovviare.

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Basti pensare che la coppia d’attacco titolare lo scorso anno è tornata a Sassuolo, quasi venti gol ed un mucchio di assist da ricostruire e cercare altrove: trovare altri Falcinelli-Trotta non sarà facile. Tanto per cominciare, il Crotone ha guardato al passato per costruire il futuro: ritorna allo Scida uno straordinario protagonista della storica promozione in A, Budimir. Il capocannoniere di quella magica stagione arriva in prestito dalla Sampdoria ed è a tutti gli effetti l’erede di Diego Falcinelli, che con 13 gol ha trascinato i calabresi alla salvezza, trovando anche la Nazionale.

Non facile sarà sostituire anche Ferrari, pure lui in neroverde per fine prestito: tornati al Genoa il terzino d’esperienza Rosi e Crisetig, al Cagliari. Per ora alla voce “arrivi” c’è con Budimir l’ex Frosinone Kragl, un buon rinforzo per il centrocampo di Nicola ma che ovviamente dovrà essere seguito da rinforzi in tutti i reparti. La storia insegna, lo rivela uno studio Bwin, che il campionato italiano è quello che più di ogni altro necessità di modifiche per ottenere la permanenza in Serie A. Una media di 16 nuovi arrivi a fronte di 12 cessioni: il reparto maggiormente interessato da questa rivoluzione è senza dubbio il centrocampo, con ben sette nuovi innesti di media.

crotone 03Nessun altro top campionato in Europa fa registrare una roteazione tanto ampia e la salvezza dello scorso anno da parte del Crotone non ha fatto eccezione, con un numero considerevole di avvicendamenti nelle due finestre di mercato.

Un esempio per le altre due nuove arrivate, in particolar modo la Spal, considerando il Verona alla stregua del Cagliari la scorsa stagione: un incidente di percorso che difficilmente vedrà gli scaligeri nuovamente alle prese con una retrocessione. Per la squadra di Ferrara invece si prospetta un campionato duro ed un calciomercato complicato, anche se le prime mosse fanno ben sperare. Sin da gennaio scorso l’arrivo di Sergio Floccari aveva creato i presupposti per un buon campionato di A: servirà lavorare molto sul mercato italiano a livello di prestiti, andando magari alla ricerca di scoperte interessanti e promettenti sul mercato estero.

Pubblicato in Calabria

Intanto chiariamo cosa sono gli hotspot.

L’ Hotspot è un centro dove i migranti vengono identificati e registrati, dalla polizia italiana ma anche da Interpol e agenti europei di Frontex.

 

Negli hotspot viene effettuato il rilevamento delle impronte digitali di chi sbarca, per facilitare la distinzione tra profughi e migranti economici.

 

Questi ultimi, considerati immigrati irregolari, secondo i piani, saranno rimpatriati a spese dell’Europa.

Prima dell’espulsione i migranti irregolari saranno destinati al Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione), che di fatto è una struttura detentiva.

Ogni regione avrà poi un Cie da 100 posti.

Ora il ministro Minniti intende aprire altri 6 HotSpot.

 

Uno in Sardegna a Cagliari e sarà una struttura mobile, allestita nel porto canale.

Altri 2 nuovi in Sicilia.

In Calabria invece saranno 3. Uno a Corigliano Calabro, nel Cosentino, uno a Reggio Calabria e un altro ancora a Crotone.

Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, ha immediatamente detto di si ma ha chiesto che “hotspot e centri di identificazione non diventino strumenti invasivi a danno del territorio: la nostra è una città turistica e al nostro porto arrivano anche navi da crociera; quindi si deve poter consentire di continuare a svolgere tutte le altre normali attività”.

 

Jole Santelli di Forza Italia dichiara che “È inconcepibile che, su sei presunti nuovi hotspot per i migranti, tre siano previsti in Calabria, a Corigliano, Crotone e Reggio. I calabresi su questo punto faranno barricate”

 

Poi continua affermando:”Dovevamo aspettare che arrivasse un ministro reggino al Viminale per assistere a un progetto che è devastante per tutta la Calabria e sul quale si addensano nubi pericolose”.

Infine conclude: “Pretendiamo - e sottolineo il verbo, dal governatore Mario Oliverio una presa di posizione che vada oltre i suoi obblighi di partito: non consentiremo a lui e ai suoi amici di svendere la nostra regione a una politica sull'immigrazione miope e assurda”.

Pubblicato in Calabria

Cosche interessate agli appalti ed ai apporti con la politica.

 

La ‘ndrangheta “non è più da considerare un insieme di cosche ‘monadi’, ma un tutt’uno solidamente legato, con un organismo decisionale di vertice e una base territoriale”.

Si tratta di “una struttura dalla duplice faccia: una moderna, fluida, versatile e in grado di aggiornarsi e cogliere ogni occasione di profitto, l’altra dal carattere arcaico, fatta di regole, gradi, prassi, formule, giuramenti, santini e sangue”.

 

Una “bivalenza solo apparentemente contraddittoria” sulla quale “si è consolidato il percorso di affermazione e radicamento della ‘ndrangheta, la cui ascesa rapidissima la colloca, ora, tra le più temibili mafie a livello internazionale”.

E’ l’analisi contenuta nella Relazione relativa al primo semestre del 2016 della Direzione investigativa antimafia.

 

Sottovalutata.

Il processo di comprensione del fenomeno ha “scardinando dall’immaginario collettivo l’idea, per decenni di colpevole sottovalutazione, specie all’estero, di un crimine calabrese considerato minore e invece capace di espandersi, crescere, ramificarsi e occupare nuovi spazi: un cono d’ombra che è stato l’humus ideale per arricchirsi, specie nel Nord del Paese”.

 

‘Ndrangheta 2.0.

Le inchieste giudiziarie che hanno caratterizzato il semestre, ricorda la Dia, “confermano l’andamento già registrato negli anni precedenti, che vede le cosche in grado di intessere profonde relazioni con soggetti corrotti degli apparati istituzionali e con professionisti piegati alle logiche mafiose.

La duttilità operativa fuori Regione dell’organizzazione deriva, infatti, dalla commistione tra le professionalità maturate, soprattutto nel Nord del Paese, da affiliati di nuova generazione, diretta espressione delle famiglie, e professionisti attratti consapevolmente alla ‘ndrangheta”.

 

I settori di interesse.

Questo “connubio tra cosche e professionisti, specie di quelli operanti in settori ad alta redditività come la grande distribuzione, l’immobiliare e quello turistico-alberghiero e i forti addentellati con esponenti della pubblica amministrazione si affiancano, così, a quella che rimane la principale fonte di finanziamento, ossia il traffico internazionale di stupefacenti, e a una pressante azione usuraria ed estorsiva”.

Nel dossier si evince l’espansione del clan Muto a Roma, mentre a Cosenza ha resistito il patto federativo tra “italiani e il clan Rango”

“Il primo semestre del 2016 è stato segnato da alcune pronunce giudiziali, da operazioni di polizia e da provvedimenti amministrativi di scioglimento di enti locali che tratteggiano chiaramente non solo le moderne connotazioni strutturali della ‘ndrangheta, ma anche le strategie affaristiche e di condizionamento del tessuto sociale, economico e politico dei territori d’elezione, delle altre regioni del Paese e dell’estero. È ormai nota la connaturata tendenza della ‘ndrangheta a replicare altrove gli assetti organizzativi interni alle cosche, anche attraverso la creazione di strutture di base rispondenti alle medesime logiche criminali di quelle storicamente incardinate in Calabria”. Una analisi limpida e cristallina che dimostra quanto sia abile la ‘ndrangheta a espandersi e a riciclarsi. La relazione della Direzione Investiga antimafia riguarda il primo semestre del 2016. Sei mesi in cui, come già scritto, le forze dell’ordine hanno messo a segno diverse operazioni. Per quanto concerne la Provincia di Cosenza, gli investigatori scrivono che “il panorama criminale della provincia appare sostanzialmente immutato rispetto ai semestri precedenti, restando caratterizzato dall’operatività del gruppo RANGO - ZINGARI, sorto, nel recente passato, dalla fusione tra i superstiti della cosca BELLA - BELLA e il gruppo degli ZINGARI cosentini. L’aggregato criminale in parola avrebbe, inoltre, stretto un patto federativo con le due compagini mafiose dei PERNA-CICERO e LANZINO-RUÀ, anch’esse operanti nel capoluogo. Nel mese di marzo, proprio la cosca LANZINO-RUÀ è stata al centro di un’articolata operazione di servizio denominata Sistema Rende, conclusa dall’Arma dei Carabinieri con l’arresto di 10 persone, tra cui alcuni politici locali e esponenti di vertice della cosca. Le indagini hanno delineato un “intreccio” politico - mafioso che ha consentito ad alcuni candidati alle varie tornate elettorali per il rinnovo degli Enti locali, di ottenere l’appoggio elettorale da parte di personaggi di rilievo della citata cosca. Tra le attività illecite riscontrate - frutto di “patti elettorali mafiosi” figurano l’affidamento di spazi pubblici in gestione a personaggi appartenenti alla ‘ndrangheta; l’assunzione, presso la società municipalizzata preposta alla gestione dei servizi comunali, di soggetti vicini al gruppo criminale e la promessa dell’assegnazione di fondi pubblici, per finanziare una cooperativa creata per la gestione dell’area mercatale di Rende. La relazione passa poi ad analizzare il territorio provinciale. A Scalea si registra la presenza dei VALENTE e degli STUMMO, in contatto con i MUTO, la cui influenza si estende su tutto il versante tirrenico cosentino, da Guardia Piemontese fino al confine con la Basilicata. La città di Paola, oltre a subire l’influenza dei citati RANGO - ZINGARI, risulta segnata dalle cosche MARTELLO - SCOFANO - DITTO e SERPA, da sempre contrapposte. Ad Amantea, al confine con la provincia di Catanzaro, insistono i BESALDO, gli AFRICANO e i GENTILE, quest’ultimi colpiti da una confisca eseguita nel mese di marzo dalla Sezione Operativa D.I.A. di Catanzaro. Nello specifico è stato sottratto ad un imprenditore - peraltro nipote del capo cosca e collegato alla ‘ndrina LANZINO/DI PUPPO - un patrimonio del valore di oltre 1,2 milioni di euro, costituito, tra l’altro, da un’attività di commercio al det-taglio di abbigliamento e da quote di società operanti nel comparto della gestione degli impianti sportivi, della pulizia in genere e del commercio di autoveicoli. Sul versante ionico sarebbero invece attivi gli ABBRUZZESE, con particolare riferimento ai comuni di Cassano allo Ionio, Rossano, Corigliano Calabro, Cosenza e Scanzano Jonio (MT), mentre a Castrovillari si segnalano RECCHIA-IMPIERI. Sempre su Cassano allo Ionio si segnalano, oltre agli ABBRUZZESE, anche i FORASTEFANO-PORTOFARO-FAILLACE e i BEVILACQUA. Nella zona di Rossano e nella Piana di Sibari sarebbero infine operativi i GALLUZZI-ACRI-MORFO’, mentre a sud della provincia, tra Paterno Calabro, Rogliano e Piano Lago si segnalano i CHIRILLO. Da sottolineare che nel Lazio e in particolare a Roma, è stata riscontrata molto attiva la cosca MUTO”.

 

La ’ndrangheta in Calabria. Le principali ‘ndrine.

A Reggio Calabria (mandamento centrale) si conferma la presenza di un direttorio mafioso sovraordinato alle altre famiglie, rappresentato dalle figure apicali delle storiche consorterie dei De Stefano, Condello, Libri e Tegano.

Il mandamento tirrenico (piana di Gioia Tauro) è profondamente segnato dalla presenza dei Piromalli, a cui si affiancano le cosche Molè e Oppedisano, tutte ‘ndrine che operano sul porto di Gioia Tauro, uno dei principali accessi europei per la cocaina proveniente dal Sudamerica.

Il mandamento ionico conferma la “dimensione transnazionale dei traffici di stupefacenti facenti capo alla ‘ndrangheta e la capacità di questa di condizionare l’operato di pubblici funzionari e di infiltrare le attività economiche anche attraverso pressanti pratiche usurarie”

 

Le altre province.

La provincia di Catanzaro è influenzata dall’attività dei Grande Aracri di Cutro, sovraordinata ai gruppi storici dei Gaglianesi e degli Zingari. Sul versante jonico della zona di Soverato “persiste quasi incontrastata” la locale dei Gallace di Guardavalle, supportata dalle ‘ndrine dei Gallelli, Procopio e Mongiardo.

Nella provincia di Vibo Valentia domina la scena la ‘ndrina dei Mancuso, nota per la capacità di penetrazione negli apparati politico – amministrativi e nel settore economico attraverso notevoli investimenti finanziari, in una zona ad alta densità turistica.

La zona di Crotone vede la presenza dei già citati Grande Aracri, capaci di estendere la propria influenza in Calabria (anche nel basso cosentino) e fuori dalla regione (Emilia-Romagna, Lombardia e Lazio). Restano operative le storiche consorterie di Isola Capo Rizzuto (Arena, Nicoscia), Cirò Marina (Farao-Marincola) e Strongoli (Giglio).

Nella provincia di Cosenza “il panorama criminale appare sostanzialmente immutato rispetto ai semestri precedenti, restando caratterizzato dall’operatività del gruppo Rango-Zingari, sorto dalla fusione tra i superstiti della cosca Bella e il gruppo degli Zingari cosentini. Avrebbe stretto un patto con le compagini dei Perna-Cicero e Lanzino – Ruà”.

 

La mafia calabrese all’estero.

La ‘ndrangheta è da tempo un’organizzazione criminale globalizzata, presente in tutti i continenti in cui esporta il proprio “modello di successo” sperimentato sul territorio nazionale. La DIA scrive di “propaggini strutturate” presenti in molti paesi europei (Germania, Svizzera, Spagna, Francia, Olanda), in Australia, nel continente nordamericano (Canada e Stati Uniti), in Messico e Costa Rica, e nel Sud America (Colombia, Argentina, Brasile).

In questi territori la ‘ndrangheta gode di basi logistiche e strutture operative utili per la gestione del traffico di stupefacenti. Alcuni paesi europei vengono invece utilizzati per riciclare i proventi illeciti (Malta, Svizzera) o come rifugio per i latitanti (Belgio e Olanda).

“In Australia sono state registrate presenze di soggetti criminali italo-australiani di terza o quarta generazione, che avrebbero costituito organizzazioni speculari alle cosche calabresi. In alcuni casi, tali gruppi sono risultati in collegamento con le omologhe strutture italiane, per l’esecuzione coordinata di attività di portata transnazionale, come il traffico di stupefacenti o il riciclaggio di capitali. Queste strutture australiane sarebbero, a loro volta, ulteriormente collegate con altre frange di diversa estrazione criminale attive sia in Europa, in Cina che Sud America, per l’approvvigionamento, nell’ordine, di droghe sintetiche, precursori e cocaina”.

 

Pubblicato in Calabria

Mantova è la prima ( lo scorso anno era quarta) e scalza Trento dal trono.

Trento passa al posto n 2.

Belluno sale al terzo posto (lo scorso anno era ottavo)

Pordenone scende di una posizione e passa al quarto posto

Un forte balzo in avanti lo compie Siena che sale al 5 posto dalla posizione tredicesima del 2015.

Ed altrettanto Piacenza che dal 23° posto sale al 15°

Anche Reggio Emilia sale di due posizioni e si attesta al 18° posto

Anche Bologna sale dal 61° al 47° posto: ben 14 posizioni.

Firenze, la patria di Renzi scende dal 26° posto al 48°

La Calabria in chiaro/scuro.

Salgono:

Cosenza dalla 91^ posizione alla 77^

Scendono

Catanzaro che dalla 80^ posizione scende alla 96^

Vibo valentia dalla 83^ alla 98^

Reggio Calabria dalla 90^ alla 102^

Ma la peggiore performance è quella di Crotone ultima in 110^ posizione dalla 86^ dello scorso anno.

In sostanza le prime dieci sono Mantova, Trento, Belluno, Pordenone , Siena, Parma, Udine, Bolzano , Vicenza e Lecco.

Le ultime 10 sono nell’ordine: Carbonia-Iglesias (100esima), Medio Campidano, Reggio Calabria, Imperia , Palermo, Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Napoli, Siracusa e Crotone (nella posizione 110, l’ultima).

Pubblicato in Crotone

Una ragazza di 22 anni ha ucciso a Crotone la madre di 48 anni, gravemente malata, soffocandola con un sacchetto di plastica.

 

 

Il fatto é accaduto nell'abitazione delle due, nel quartiere «Poggio Pudano».

La giovane é stata fermata dai carabinieri, avvertiti dal marito della vittima cui la giovane, al rientro dell'uomo a casa, ha confessato l'omicidio.

La giovane è stata condotta nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri, dove attualmente è sottoposta ad interrogatorio da parte del pm di turno della Procura di Crotone.

La vittima dell'omicidio è Giovanna Salerno entrata in depressione dopo la diagnosi della malattia.

La figlia avrebbe potuto ucciderla per porre fine alle sue sofferenze, ma l'ipotesi non è confermata.

ll cadavere della madre è stato trovato sul letto.

 

L'omicida, stando alle prime notizie, era figlia unica.

La ragazza, stando alle prime notizie, era figlia unica e non ha fornito, al momento, alcuna spiegazione sui motivi che l'hanno indotta a commettere l'omicidio. La giovane non aveva mai manifestato segni di squilibrio ed avrebbe avuto con i genitori un rapporto normale.

I carabinieri del Comando provinciale di Crotone, che stanno conducendo le indagini, hanno effettuato il sopralluogo nella casa in cui é avvenuto l'omicidio ed hanno poi condotto la giovane in caserma per l'interrogatorio da parte del pm, Luisiana Di Vittorio.

Pubblicato in Crotone

L’Enac ha diffuso i dati del 2015.

Ecco la sintesi italiana e calabrese.

Gli aeroporti italiani sono 45.

I viaggiatori sono 156.965.253

Il traffico italiano è pari al 37,6 % pari a 59.018.070 viaggiatori

Il traffico estero è pari al 62,4 % pari a 97.947 .183 viaggiatori

Il 25,6 % si svolge a Fiumicino

Il 24,5 % si svolge tra Milano Malpensa( 11,8 %) , Milano Linate ( 6,1%) e Bergamo ( 6,6%)

Su Lamezia terme (18°posizione in Italia)si snoda una presenza di 2.332.126 passeggeri , pari all’1,5 % del traffico italiano .Lamezia ha avuto una flessione del 3,4 % nell’ultimo anno. Di essi 1.544.520(66,2 %) sono stati voli low cost e 787.606 ( 33,8) voli tradizionali.

Lamezia è passata dai 14.706 voli del 2006 ai 16.892 del 2015, e dal 1.341.936 passeggeri del 2006 ai 2332.126 del 2015 ( in flessione rispetto ai 2.414.277 del 2014)

Su Reggio Calabria (27°posizione in Italia) si snoda un traffico di 482.028 passeggeri, pari allo 0,3 & del traffico italiano e la flessione annuale è stata del 6,8%. Di essi 1.523 (0,3%) sono stati voli low cost e 480.505( 99,7 %) voli tradizionali.

Reggio è passato dai 9121 voli del 2006 ai 4.113 del 2015, e da 578.015 passeggeri del 2006 ai 482.028del 2015 ( in flessione rispetto ai 517.159 del 2014)

Su Crotone( 29°posizione in Italia) il traffico è stato di 280.037 passeggeri, pari allo 0,2% con una crescita del 325,6% annua. Di essi 276.155( 98,6 ) sono stati voli low cost e 3.882( 1,4%) voli tradizionali.

Crotone è passata dai 1.883 voli del 2006 ai 1.860 del 2015, e dal 104.154 passeggeri del 2006 ai 280.037del 2015 ( in aumento rispetto ai 65.793 del 2014)

I movimenti di aerei in Italia sono stati 1.336.610 di cui il 39,9 % italiani ed il 60,1% internazionali.

Lamezia è al 19° posto, Reggio Calabria al 28° e Crotone al 35°.

Il vettore principale a Lamezia terme è Ryanair. Quello di Crotone anche Ryanair. Mentre per Reggio Calabria è Alitalia – Cai.

Pubblicato in Calabria

Costinel Alin CIOCOI, di 23 anni, è un cittadino rumeno che dimora appunto a Crotone, dove si dedica a lavori saltuari.

CIOCOI nel 2010 in concorso con altre persone è entrato in una abitazione ed effettuando un furto di denaro e preziosi.

E’ stato condannato a tre anni.

Lo stato romeno ha spiccato mandato di arresto internazionale.

Ma CIOCOI è scappato dalla Romania per portarsi in Italia

Il mandato è stato recepito dall’Italia

Per caso i Carabinieri di Crotone lo avevano controllato per tutt’altre ragioni .

I dati sono stati incrociati e così i militari del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Crotone si sono messi immediatamente sulle sue tracce.

Non avendolo trovato in casa, hanno esteso le ricerche a tutta la città, setacciando bar e locali in cui usualmente si intratteneva.

Dopo alcune ore, finalmente l’uomo è stato individuato in pieno centro e tratto in arresto senza che opponesse alcuna resistenza, per poi essere associato alla casa circondariale di Crotone.

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Preoccupato il presidente della Provincia di Crotone Peppino Vallone.

 

La provincia di Crotone vanta crediti per milioni di euro da Enti sovraprovinciali (vuol dire dalla regione o dallo Stato).

Pur avendo questi crediti la BNL tesoriere della provincia non intende allargare il credito a suo tempo concesso.

Non è bastato nemmeno l’interessamento e l’impegno del prefetto Vincenzo De Vivo.

 

E così la Provincia di Crotone, rischia di non poter più garantire l’erogazione dei servizi essenziali, nonché gli stipendi ai suoi dipendenti ed a quelli della società in house Gestione Servizi.

“Siamo al blocco totale”. Ha dichiarato Vallone

Poi ha aggiunto” Siamo all’impossibilità di provvedere alla manutenzione ordinaria delle scuole, della rete viaria provinciale, dei trasporti, della gestione delle competenze come quelle del Centro per l’impiego”.

 

Ed ha anche dichiarato che “ Occorre un immediato intervento della Regione e del Governo che sblocchi la situazione e consenta all’Ente di recuperare al più presto i crediti vantati al fine di poter dare ossigeno alle casse dell’Ente”.

Infine ben consapevole che la BNL è costretta a conservare gli importi per il pagamento dei mutui ha dichiarato “E’ necessario, inoltre, che il pagamento dei mutui venga differito di almeno dodici mesi. Cassa Depositi e Prestiti e gli altri Istituti Bancari debbono aderire a tale richiesta, tra l’altro avanzata tempo fa e trasmessa anche ai ministeri competenti e comunicata ai parlamentari del territorio”.

 

I dipendenti hanno manifestato l’intenzione di attivare ulteriori forme di civile protesta per sensibilizzare il territorio sulla problematica vissuta dall’Ente.

Pubblicato in Crotone
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