La politica ha il dovere di operare costantemente per migliorare i servizi a favore della popolazione.
In questa ottica Miriam Bruno e Peppe Marchese, interessati dai cittadini di Amantea e del comprensorio sulle insufficienze del Poliambulatorio di Amantea, si sono recati presso lo stesso per parlare con gli utenti e cogliere i loro problemi
Basta poco per sapere.
Basta volerlo
E così i due politici amanteani hanno avuto conoscenza
-Che il mammografo che è stato donato al distretto di Amantea ANCORA NON FUNZIONA .
“Si tratta di una situazione inaccettabile- ha detto Peppe Marchese- Le nostre donne sono costrette ad andare con mezzi propri a Cetraro per effettuare le mammografie . Chiederò un incontro urgente prima con la d.ssa Giuliana Bernaudo e successivamente con Gianfranco Scarpelli”
La consigliere Miriam Bruno ha, poi, dichiarato “ Diagnosticare precocemente una malattia al seno è una prevenzione necessaria a cui le donne devono essere facilitate. E’ in controtendenza con la sensibilizzazione verso questa problematica costringerle a recarsi con i propri mezzi fino a Cetraro”
-Che per una semplice visita oculistica occorre andare fuori Amantea . “Ci è stato detto che le prenotazioni sono bloccate fino ad aprile 2015 . E’ una condizione da terzo mondo. Nell’incontro con i responsabili chiederemo ragione anche di questa inaccettabile situazione pretendendo che gli utenti del servizio sanitario di Amantea abbiano lo stesso servizio che hanno gli altri e che pertanto abbiano gli stessi temi di attesa degli amici di Paola. Una perdurante diversità ci indurrà ad azioni eclatanti”
-Che il CIM è chiuso il venerdì mattina. E’ incredibile ed inaccettabile!
-Che ed infine il servizio di cardiologia sia fortemente carente. Dopo il malore dello stimato dr Garcea, al quale porgiamo gli auguri di una pronta guarigione, è stato temporaneamente presente il dr Musacchio che ha lavorato in modo ottimale ma che ora è assente . In conseguenza i pazienti in attesa sono centinaia con tempi lunghissimi. Anche per questo servizio siamo di fronte ad una situazione abnorme ed inaccettabile che non può non essere denunciata”.
“Insieme con amici della lista stiamo raccogliendo ulteriori dati ed informazioni” –concludono Miriam Bruno e Peppe Marchese.
Marchese, poi, conclude evidenziando che ” Riteniamo necessario un incontro dibattito sullo stato della sanità pubblica nel Basso Tirreno Cosentino. Un incontro al quale chiederemo di partecipare le forze politiche che saranno in campo alle prossime elezioni regionali perché si impegnino a garantire i diritti sanitari di Amantea e del suo hinterland. Troppo il silenzio sulle carenze del poliambulatorio di Amantea , anche da parte della politica locale che nulla ha fatto finora “
“E’ tempo di dare risposte agli amanteani ed agli utenti del Poliambulatorio di Amantea- dice Marchese- e se non la fa la politica lo faremo noi da cittadini.”
«Procedere al posizionamento di nuove barriere nelle aree antistanti la scogliera di Coreca non è la migliore soluzione per salvaguardare questo tratto di litorale di grande valenza paesaggistica e che, pertanto, come si legge anche nella relazione tecnico-economica del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, richiede un intervento che induca il minore impatto visivo possibile».Lo sostiene il Movimento ecologista europeo FareAmbiente, rappresentato da Antonio Iaconetti e da Aurelio Longo ai recenti incontri ospitati ad Amantea alla presenza delle istituzioni locali, con l’obiettivo di trovare una soluzione concordata per contrastare per contrastare il fenomeno dell’erosione costiera che interessa quest’area del basso Tirreno cosentino.«I tecnici invece – proseguono i rappresentanti di FareAmbiente – quegli stessi tecnici che nel recente passato, si sono occupati della questione ricevendo incarichi per chiamata diretta e non per concorso, e mettendo in atto espedienti costosi che non hanno affatto mitigato la situazione, laddove non l’hanno addirittura peggiorata, continuano a propinarci l’idea di posizionare barriere emerse ad un centinaio di metri dalla spiaggia. Come se non bastasse – aggiungono Iaconetti e Longo - nel progetto è previsto anche un ripascimento protetto dell’area intorno lo scoglio di Coreca utilizzando un volume di sabbia da prelevare nel letto del fiume Oliva, quella stessa sabbia ancora oggetto di indagini da parte della procura di Paola per la sospetta presenza di rifiuti tossici e radioattivi. Per questo – concludono i due esponenti di FareAmbiente – ci appelliamo al buon senso del sindaco di Amantea e delle altre istituzioni coinvolte, affinché questo progetto scellerato venga completamente accantonato e si guardi invece ad altre tecniche innovative e risolutive che altrove sono state sperimentate con successo com’è accaduto, ad esempio, a Tropea, dove è stata realizzata una efficace barriera soffolta. Parteciperemo domani, sabato 13 settembre, al consiglio comunale straordinario indetto ad Amantea, per offrire il nostro contributo e proporre soluzioni alternative che possano essere risolutive per un’area che ha buone possibilità di diventare un’area SIC (Sito di Interesse Comunitario) con rilevanti e positivi benefici per l’industria turistica».
12 settembre 2014
Riceviamo e pubblichiamo le due note appena rimesseci dall’amico Franco Falsetti del WWF. Una nota del 9 settembre( congiunta tra associazioni e minoranza consiliare) ed una dell’11 settembre delle Associazioni di categoria/Associazioni Pro-Scoglio di Coreca.( nella foto Coreca 40 anni fa)
La sintesi è che si impongono “approfondimenti ulteriori sulla soluzione progettuale prevista”.
In sintesi tutti vogliono un “ intervento risolutore dell’erosione del tratto di costa” corachese ,a ma tutti hanno dubbi sulla valenza progettuale e sui possibili( certi?) danni ambientali provocabili.
La estrema sintesi è la convocazione di un consiglio per sabato 13 settembre finalizzato ad avere una “sospensiva di almeno sei mesi finalizzata agli approfondimenti che il caso merita”.
Va bene. Ma ci si perdoni la coerenza, la sospensiva non poteva essere chiesta prima? Che diavolo ha fatto l’amministrazione dopo la forte reazione sociale ed ambientale del gennaio 2011?
E come abbiamo già scritto, perché il comune non ha chiesto da gennaio 2011 la VIA come si era impegnata a chiedere? Sarà ottenibile oggi?
O davvero si ha la speranza che fra 6 mesi, dopo le elezioni “con una amministrazione politicamente diversa e funzionari diversi si avrà la possibilità di risolvere il problema”?.
Ma eccovi le note:
1)Comunicato congiunto delle Associazioni e dei Consiglieri di Minoranza
Nella giornata del 9 settembre 2014 si sono incontrati il comitato delle Associazioni Pro-Coreca, impegnato nell’obiettivo di tutela della scogliera, e i consiglieri di Minoranza del Comune di Amantea, come il giorno prima è avvenuto con Sindaco e Maggioranza.
Ai consiglieri d’opposizione sono stati evidenziati gli interrogativi sul progetto della Regione Calabria “Lavori di difesa del litorale in località Coreca” che prevede la realizzazione di un’ampia barriera emersa davanti allo scoglio maggiore.
I consiglieri, pur nella consapevolezza di un necessario intervento risolutore dell’erosione del tratto di costa, hanno pienamente condiviso le preoccupazioni degli attivisti sull’impatto ambientale del progetto regionale, ritenendo necessari approfondimenti ulteriori sulla soluzione prevista.
Si esprimono favorevolmente per la convocazione di un Consiglio comunale straordinario finalizzato alla richiesta di una revisione attuativa e all’acquisizione di ulteriori pareri di esperti.
Firmato:
Franco Falsetti WWF - in rappresenta delle associazioni Ambientaliste
Francesca Menichino - Gruppo consiliare M5S
Sergio Ruggiero – Gruppo consiliare Nuova Primavera – Spirito Libero
Sante Mazzei, Miriam Bruno, Concetta Veltri – Gruppo consiliare Insieme per la città
Amantea 10-09-2014
2) Associazioni di categoria/Associazioni Pro-Scoglio di Coreca
Oggi, giovedì 11 settembre nella sala consiliare del Comune di Amantea il cartello di associazioni a cui si sono aggiunti Aurelio Longo (Fare Ambiente), Stefano Di Benedetti (Condominio Le Mandrelle), Pasquale Suriano( Albergo La Scogliera),Salvatore Malito (Isca Hotels), Salvatore Amendola(SPI/CGIL), Carmela Franco (CIF Amantea), Associazione Pro-Scoglio di coreca ha incontrato le associazioni di categoria e liberi cittadini. Ormai da giorni si susseguono incontri finalizzati a chiedere un periodo si sospensione di almeno sei mesi per poter approfondire le tematiche tecniche riguardante il notevole impatto ambientale e di immagine che l’intervento previsto andrebbe a provocare. Secondo gli ambientalisti il sito dove insiste lo scoglio di coreca (immagine simbolo di Amantea)sarebbe compromesso per sempre. Dopo una prima esposizione con un escursus della vicenda a cura di Franco Falsetti (WWF) dove si è evidenziato la nefasta compromissione del sito e tutti i punti di debolezza del progetto, tutti concordano di privilegiare la bellezza dei luoghi che viene ritenuta prioritaria a qualunque altra esigenza. Dagli interventi e dalla discussione è emerso con la piena unanimità la volontà di salvaguardare il luogo da tutti i punti di vista, pur riconosce che necessita un intervento efficace ed organico della intera fascia costiera. Pare che tutti concordano che lo Scoglio di Coreca e l’intera costa amanteana sono da tutelare dai marosi ma, comunque nel rispetto del paesaggio, quindi “NO” a nefasti progetti di tutela, “NO” a massi messi per contrastare l’erosione ma che l’erosione l’hanno creata innescando un sistema inarrestabile che ci ha portato via le ultime dune e, tante volte, intere strutture e terreni utilizzati anche per colture. Il piano generale per la difesa organica del litorale comunale presentato nell'anno 2006 ha fallito, gli interventi previsti (pennelli radenti) sono costati una cifra assurda senza alcun risultato di tutela o di ripascimento. Inoltre non è accettabile il ripascimento con apporto di materiale (43000 metri cubi) di materiale prelevato nel fiume Oliva – oltre che senza nessuno studio granulometrico ma soprattutto, ci siamo dimenticati che il Fiume Oliva è un sito inquinato da metalli pesanti di ogni genere?! Questi signori pensano davvero di buttarceli in mare? Oggi le Associazioni propongono il coinvolgimento degli Enti di ricerca calabresi (Università, CNR), e se necessario, anche oltre regione – chiediamo di ridisegnare tutta la costa senza interveti tampone privi di studi e di simulazione in vasca, inoltre pretendiamo il coinvolgimento della società civile che è ormai stanca di vedere cifre esorbitanti buttate letteralmente a mare. Sabato 13 c.m. chiediamo – tutti insieme – una sospensiva di almeno sei mesi finalizzata agli approfondimenti che il caso merita.
Amantea, 11 settembre 2014