
Redazione TirrenoNews
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Lazzaroli assicura che la ditta incaricata inizierà ad ore il dragaggio del porto
Mercoledì, 12 Aprile 2017 19:24 Pubblicato in Campora San GiovanniEcco cosa scrive:
“E’ solo questione di ore e finalmente, la Ditta incaricata, darà il via alle operazioni di dragaggio per la pulizia del canale di accesso e dell’ imboccatura del porto di Amantea.
La normativa in materia ambientale è ricca e complessa ma permette comunque di non dover perdere ulteriore tempo per l’avvio e il proseguimento dei lavori che, una volta ultimati, faranno respirare pescatori, diportisti, turismo ed economia locale.
Le operazioni di dragaggio dei sedimenti e degli accumuli di sabbia, causati da carenza di corrente e/o da mancanza di accortezze progettuali o amministrative, volte a mantenere o garantire la corretta funzionalità operativa e la navigabilità all’interno del bacino portuale, hanno assunto - a causa della sempre più probabile contaminazione di natura organica ed inorganica dei materiali che si accumulano - la connotazione aggiuntiva di interventi di vero e proprio risanamento ambientale.
Per tali ragioni non si possono ignorare i vincoli derivanti dalla tutela sia dell’ambiente marino che della salute pubblica.
Non è infatti semplice procedere ad operazioni di pulizia e di apertura del bacino portuale in quanto i materiali prodotti dalle operazioni di scavo, una volta estratti, costituiscono generalmente, in base alla normativa vigente, un rifiuto contraddistinto da un codice identificativo europeo e come tali quindi vanno trattati.
L’entità e il grado di contaminazione degli stessi determina poi la scelta dei "percorsi di recupero" applicabili perciò, prima di procedere alle operazioni di dragaggio, è necessario analizzare il sedimento al fine di individuarne la possibile destinazione e prendere misure di contenimento per i possibili impatti che ne possono derivare.
L’iter burocratico trova, però, delle semplificazioni qualora i rifiuti siano omogenei e si possano temporaneamente depositare in attesa delle analisi di ARPA e le relative autorizzazioni per procedere agli interventi successivi di ripascimento o gestione alternativa dei sedimenti stessi.
Il D.lgs 152/06 (T.U. Ambiente) all’ art 184 lett. bb definisce, appunto, il deposito temporaneo come il raggruppamento dei rifiuti effettuato,prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti.
È in questo modo che inizieranno i lavori presso il nostro porto.
Applicare detta norma ci dà finalmente la certezza di poter iniziare e ultimare i lavori in tempi ragionevoli, senza dovere attendere più l’inizio della stagione estiva con pescatori e diportisti al limite della sopportazione e dell’esasperazione.
Diamo merito e ringraziamo i responsabili degli uffici comunali, l’Ing. Franco Lorello e il Sig. Eugenio Mannarino, con i quali siamo stati quotidianamente in contatto, per l’ottimo lavoro svolto e per essersi impegnati a sbloccare ‘l’insabbiamento burocratico e amministrativo’.
Siamo estremamente orgogliosi, dopo mesi di interessamento costante, di aver contribuito con determinazione a raggiungere un altro traguardo per il benessere collettivo; doppiamente soddisfatti perché nei tempi è stato approvato il progetto per accedere ai finanziamenti previsti dal ‘bando porti’ della Regione Calabria e perché, terminati i lavori di dragaggio, i diportisti e i pescatori potranno prendere il largo con le loro imbarcazioni.
Siamo andati avanti nonostante le difficoltà e le diffidenze di quella esigua e scettica minoranza che ci ha remato contro ma quello che conta è il risultato.
Anche questa volta, grazie al lavoro sinergico con le istituzioni e con le categorie interessate dal presente disagio, abbiamo dimostrato ai cittadini di Amantea il nostro impegno sincero e disinteressato.
Lasciamo ad altri l’impegno finalizzato al voto e manifestato solo ed esclusivamente a ridosso delle politiche comunali. Vincenzo Lazzaroli
Longobardi. L’avvocato Bruno risponde alla amministrazione comunale
Mercoledì, 12 Aprile 2017 16:55 Pubblicato in Belmonte CalabroQuesto il comunicato di risposta dell’avvocato Nicola Bruno alla nota dell’amministrazione comunale di Longobardi
“La verità fa male e la reazione scomposta dell'amministrazione comunale alla nostra presa di posizione contro l'insicurezza delle scuole, a tutela dei bambini, certificata dall'ufficio tecnico comunale, è la riprova che svolgiamo appieno il ruolo di opposizione, che è quello di controllo e stimolo all'operato della maggioranza".
E' quanto affermano i consiglieri di minoranza Francesco Cicerelli e Nicola Bruno.
"Anche lo stile comunicativo -continua il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- mai come in questo caso, fa la differenza tra noi e loro: lo stile della maggioranza è probabilmente denigratorio, rabbioso, offensivo; il nostro si fonda esclusivamente su dati e fatti.
Se questa giunta guidata dal sindaco Giacinto Mannarino sia la peggiore di tutti i tempi è un giudizio che spetta ai posteri ed alla storia.
Noi, a differenza dei nostri amministratori, esprimiamo giudizi di fatto e non di valore.
Certamente questa è la giunta dei debiti e del predissesto in cui versa l'ente municipale; quella dell'inerzia e delle opere incompiute, come il casermone; quella degli sprechi di denaro, come la via del santo; quella della totale mancanza di rispetto dei propri cittadini.
Urlano, infatti, il loro monitoraggio sulle scuole.
Eppure, pochi mesi fà, il crollo di calcinacci dal solaio del plesso del centro storico, certificato dall'ordinanza sindacale 13 settembre 2016, sulla mancanza di sicurezza dei locali interessati dal crollo, ha costretto i bambini della scuola dell'infanzia a trasferirsi in marina.
Senza sottacere la gravità della risposta del sindaco Giacinto Mannarino del 28 dicembre scorso, alla nostra interrogazione del 14 settembre 2016, sullo stato di salute degli edifici scolastici: "i plessi sono dotati di collaudo statico il che certifica la conformità alla normativa sismica", smentita dal responsabile dell'ufficio tecnico che, con nota prot.1101/17, conferma "la necessità di procedere ad una sostanziale rinnovazione dei certificati, un adeguamento al D.M. 14/01/2008, nonchè l'opportunità di procedere con la verifica tecnica di vulnerabilità sismica degli edifici pubblici in uso".
E' questo il continuo monitoraggio di cui parlano?
La nostra attività, iniziata con l'interrogazione del 14/09/2016, ha portato alla richiesta di finanziamento del 30/03/2017, protocollo n° 1058/2017, per il plesso della marina. Basta confrontare le date!
Sul programma triennale delle opere pubbliche, allegato al bilancio, hanno ragione: è lo stesso di sempre, a conferma della mancanza di programmazione e della prolungata inerzia di questa maggioranza! Questa è la giunta dell'acqua non potabile.
Molti cittadini, in particolare, quelli serviti dai serbatoi "Palieri" (vedi ordinanza n° 34 del 24/07/2015), "Fiorino" e "Rupe" (vedi ordinanza n° 2 del 22/02/2017), non hanno l'acqua potabile e i nostri amministratori si sono ben guardati di darne diffusione, magari attraverso "gigantografie" come piace a loro, limitandosi, invece, alla formale pubblicazione sull'albo pretorio.
Questa è la giunta che vende tutto il verde pubblico compromettendone, in maniera irreversibile, le funzioni urbanistiche, ecologiche e sociali che servono a migliorare la qualità urbana del territorio". Ecco, invece, "la nostra opposizione -conclude Bruno- costruttiva, di stimolo e controllo e, quindi, le nostre battaglie vinte nell'interesse dei cittadini: "costringerli" a ristrutturare il cimitero, il ponte "Rupe", i serbatoi comunali, a concordare col sindaco lo spostamento della fontana sistemata davanti al municipio.
Questi sono fatti e non certo populismo o demagogia, di cui i nostri amministratori sono maestri, come distribuire un pò di frutta del banco alimentare o paragonare la nostra attività a quella dei consiglieri di minoranza degli ultimi 70 anni, di cui non conoscono nè nomi nè atti, oppure lanciare attacchi a "Progetto Longobardi" che lavora e non all'altra minoranza, probabilmente assente.
E' questa la loro esperienza?
No. Grazie".
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Il testo dell’articolo di Iacchitè:
“L’esperienza di Monica Capizzano al Liceo “Pitagora”
Monica Capizzano, scrittrice e criminologa laureata all’Università della Calabria in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, ritorna, a distanza di due anni, al Liceo Scientifico-Linguistico Pitagora di Rende.
Col fare impetuoso e la determinazione di una “cosentina doc”, la criminologa, che un po’ per lavoro un po’ per obiettivi personali si divide tra Milano, Vicenza e l’America, parlando della sua vita itinerante, afferma: “Il difficile non è andare via per cercare fortuna, ma restare”.
Proprio per questo, coltiva la sua passione più grande, parlare e trasmettere le sue conoscenze agli studenti calabresi.
La prima volta aveva spiegato ai ragazzi i rischi legati al consumo di droghe, questo secondo incontro è stato incentrato sui rischi legati all’uso dei social network ed il cyberbullismo.
Alternando vicende personali a dati statistici, avverte i ragazzi del forte rischio di una perdita di identità e di come la pubblicazione di foto personali ci esponga a rischi elevatissimi. Parla di seconde vite online e della poca consapevolezza dei giovani utenti dei social.
Spiega cos’è il bullismo o il cyberbullismo senza giri di parole e senza freni: “Il cyberbullismo è Carolina Picchio, suicida a 14 anni che, durante una sera in discoteca, viene drogata, sessualmente sfruttata, registrata e in seguito ricattata per quei video.”
Presenta la vittima ma soprattutto i bulli, che non sono solo i ragazzi che l’hanno drogata, molestata e minacciata, i “bulli” siamo anche noi: “quando lo raccontai in una scuola una ragazza si alzò in piedi e mi disse – e che ci è andata a fare in discoteca a 14 anni?-.
Lì ho capito che è finita.” afferma amareggiata, consapevole della cattiveria delle persone.
Continua a ribadire “è finita”, ma è lei stessa che, presentandosi davanti agli studenti, trasmette un messaggio di fiducia. Lo fa chiedendoci di essere empatici senza fermarci ad un post su Facebook o ad una foto su Instagram.
Carolina Picchio non è stata uccisa solo dai ragazzi che hanno abusato di lei, ma dai 2500 like che le persone hanno lasciato su quei video, è stata uccisa dalla cattiveria che leggeva nei commenti e da tutte quelle persone che hanno fatto finta di non vedere, ma che al suo funerale hanno pianto per lei.
Ed è la stessa Capizzano a chiederci: a cosa servono quelle lacrime elettroniche?
Ma il suo vero insegnamento è stato quello di mettersi alla pari con i diciottenni presenti in sala, parlando come se fosse un’amica e raccontando ormai con orgoglio la sua storia.
Una ragazzina di un brutto quartiere presa in giro perché ‘diversa’, quella ragazzina si è fatta strada da sola, si è pagata gli studi svolgendo tre lavori contemporaneamente, riuscendo a studiare persino in America e a scrivere dei libri.
Nelle scuole ripete il suo mantra: “ammirate la bellezza del diverso, perché degli uguali non si ricorderà mai nessuno”.
Alla luce della sua esperienza e dei numerosi libri pubblicati, conclude affermando: “il successo non è la realizzazione dei nostri piani, il successo è volersi bene”.
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