
Redazione TirrenoNews
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La Libia è lontana ed a77 anni dorme in macchina col figlio.
Domenica, 25 Febbraio 2018 21:40 Pubblicato in ItaliaLissone, 24 febbraio 2018 - Costretta a dormire all’addiaccio, rannicchiata sul sedile posteriore di una vecchia Fiat Punto, nonostante una grave malattia invalidante che l’affligge ormai da parecchi anni.
Un’incredibile storia quella di Elena Caccialanza, 77 anni originaria di Lodi ma da tempo residente in Brianza assieme al figlio Massimo Carati con il quale condivide questi momenti di estrema indigenza.
Due bravissime persone che con grande riservatezza e dignità cercano di sbarcare il lunario. Da quasi una settimana mamma e figlio sono costretti a dormire in macchina dopo essere stati scacciati per morositàdal centro residenziale di via Botticelli a Lissone.
«Purtroppo - ha dichiarato Massimo Carati - non siamo riusciti a fronteggiare il debito che si era accumulato negli ultimi mesi. Il direttore ci ha posto delle scadenze che non potevamo sottoscrivere e così ci siamo ritrovati per strada. La mia più grande preoccupazione è la mamma che ha subito una doppia embolia polmonare e che quindi ha bisogno di cure, medicine e soprattutto di un ambiente caldo dove riposare. L’automobile non è certo la soluzione migliore».
Appartenenti a due famiglie lombarde doc, Elena Caccialanza e Massimo Carati chiedono un tetto sotto il quale potere dormire tranquilli: «Abbiamo sempre pagato fintanto che lavoravo. Oggi possiamo contare solamente sulla minima pensione di reversibiltà di mia mamma. Settecento euro che servono solo per pagare le medicine assai costose e l’unico pasto che possiamo permetterci nell’arco della giornata».
I guai per Elena e Massimo sono iniziati nel 2015 quando furono costretti a lasciare il piccolo appartamento in affitto dove abitavano a Concorezzo. Massimo aveva un lavoro come custode addetto alla sicurezza. Una occupazione sfumata a causa della chiusura della ditta dove lavorava: «Inizialmente i servizi sociali del comune ci hanno trovato una sistemazione provvisoria presso alcuni ostelli di Monza. Poi mia mamma, a causa della malattia, è stata ricoverata in una struttura a Casalbeltrame presso Novara ed io ho resistito dormendo in auto.
Racimolavo qualche soldo grazie ad una borsa di lavoro regionale come informatico a 300 euro mensili. Nel luglio scorso mia mamma è stata dimessa ed è tornata a vivere con me. Il comune di Concorezzo ci ha pagato i primi due mesi al centro di via Botticelli a Lissone. Per alcuni mesi abbiamo regolarmente pagato i 720 euro mensili .
Purtroppo mia mamma è caduta procurandosi la frattura di una gamba. I pochi soldi che avevamo se ne sono andati per l’acquisto delle costose medicine e per la riabilitazione».
Anche la burocrazia sta mettendo i bastoni tra le ruote : «Ci siamo rivolti al comune di Lissone - ha affermato l’uomo alla disperata ricerca di un lavoro - in attesa del cambio di residenza. I servizi sociali ci hanno risposto che ci vuole del tempo prima che possano prenderci in carico. Anche la possibilità di andare a dormire in un dormitorio ci sta creando problemi perchè bisogna aspettare i tempi burocratici delle vaccinazioni obbligatorie. Intanto non sappiamo proprio dove andare a dormire».
Quella di mamma Elena e del figlio Massimo non è che la punta emergente di una povertà che anche in Brianza si sta allargando a macchia d’olio. Si fa un gran parlare degli aiuti giustamente distribuiti agli immigrati ma con altrettanta equità bisognerebbe provvedere alle necessità di tante altre persone che, certamente con minore visibilità, sono costrette a chiedere aiuto per superare un momento di grave difficoltà. In questi casi i servizi sociali non possono certo trincerarsi dietro le carte e la burocrazia ma dimostrare tutta la loro incisività a risolvere l’emergenza
Da Il Giorno
Ecco la risposta di Angela Ricetti sul Poliambulatorio di Amantea.
Domenica, 25 Febbraio 2018 10:01 Pubblicato in CronacaTempestiva la risposta della dottoressa Angela Ricetti!.
Ma anche parziale, avendo omesso di rispondere a parte dei quesiti sulle responsabilità di un sistema che prima crea il problema e poi lo risolve( parzialmente).
Nessuna sorpresa, invece, sui taumaturghi finora ( un po’) distratti che hanno sollecitato la sua presenza ad Amantea ed suo il positivo interyento.
Però siamo felici di prendere atto che quando intervengono e se intervengono( tramite lei, ovviamente) riescono ad indurre a soluzione i gravi problemi del poliambulatorio di Amantea e soprattutto della sanità di Amantea.
In presenza di siffatto orientamento di “politica sanitaria” e vista la sua dichiarata disponibilità al dialogo con gli ammalati non ci resta che ringraziarla ed anticiparle -la prego non me ne voglia- che le chiederemo di dare attenzione ad altri problemi di questo territorio.
Ma ecco la risposta:
“Gentile Signor Marchese,
Rispondo volentieri alle sue sollecitazioni, anche perché ritengo sia mio compito fare chiarezza riguardo al presente ed al futuro del Poliambulatorio.
Innanzitutto, tengo a precisare che - ed è un aspetto importante- vi è una forte attenzione da parte delle istituzioni sulla struttura. Un impegno che coinvolge anche una parte rilevante della comunità locale.
Lo testimoniano, ad esempio, le azioni in favore del Poliambulatorio dei cittadini e delle associazioni che hanno saputo fare Rete.
E non è un caso che -per rispondere al quo quesito- grazie alle positive interlocuzioni tra l’Amministrazione Comunale, l’On. Bruno Bossio e la Direzione Distrettuale e Generale dell’ASP è stato celermente affrontato il tema delle turnazioni presso l’Emodialisi poliambulatoriale.
Ho tenuto ad iniziare il mio incarico con una visita ad Amantea proprio per rappresentare l’attenzione che abbiamo ed avremo verso una struttura importante che serve un territorio vasto.
Devo, tuttavia, rilevare -la prego non me ne voglia- la retoricità di alcuni suoi quesiti.
Va da se, infatti, che la mia zione sarà volta al miglioramento ed all’efficientamento del presente, in considerazione delle prospettive future già formalizzate.
Perché l’orizzonte che abbiamo di fronte è l’evoluzione del Poliambulatorio -già programmata nei documenti ufficiali dell’ASP- in Casa della Salute.
Anche in tale ottica abbiamo sin da subito avviato un positivo confronto con il Sindaco della Città, Pizzino e stiamo interloquendo quotidianamente con il suo delegato al Poliambulatorio Enzo Giacco, per migliorare il presente ed accelerare l’iter di realizzazione della Casa della Salute.
La ringrazio per avermi offerto l’opportunità di fare chiarezza.
Cordialmente, Angela Riccetti
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Chi è ateo non crede nella religione e tantomeno nei santi
Ed ovviamente non crede nei miracoli(dal latino «miraculum», cosa meravigliosa),
Noi non parliamo di quegli eventi straordinari, che in teologia si intendono al di sopra delle leggi naturali, e che si considerano operati da Dio direttamente o tramite una sua creatura.
No!. Ci limitiamo a quelli che nel linguaggio comune, per estensione, comprendono i miracoli quali fatti eccezionali, che destano meraviglia.
In questa vicenda però, noi credenti riteniamo che sia intervenuto San Francesco di Paola.
Anche per rispetto di San Francesco d’Assisi.
Un intervento fatto sul consigliere Giuseppe Maria Vairo.
Il consigliere Vairo, infatti, ha convocato la Commissione Consiliare “C”, di cui è presidente, per discutere dei seguenti argomenti:
- Ipotesi di riqualificazione delle “CASE SCIULLATE” di Via Indipendenza;
Un argomento che non ha mai avuto la fortuna di avere la giusta attenzione dell’amministrazione comunale.
A parte le ripetute attenzioni dell’ex consigliere Sergio Ruggiero ed i nostri ripetuti articoli
Ci voleva davvero la giunta Pizzino e la presenza nella stessa del consigliere Giuseppe Maria Vairo per parlarne?
Un segno palese della nuova e diversa attenzione della giunta Pizzino e del consigliere al Centro storico Giuseppe Maria Vairo verso i tesori e le bellezze del centro storico.
E non basta
Nella riunione di lunedì 26 febbraio 2018 alle 9:30 nella Sala Consiliare Comune di Amantea, anche un altro argomento di rilevante importanza, quale
- Discussione sulla convenzione stipulata con la Cooperativa “TEATRO IN NOTE” relativa al “Percorso della Conoscenza” e dell’area della restaurata Chiesa San Francesco.
Saremo lì e vi racconteremo.