Finisce sul web e indigna non poco un filmato in cui un automobilista che aveva parcheggiato la propria auto in uno stallo riservato ai vigili urbani in via Vittorio Emanuele II, a Castelvetrano , sputa e insulta una vigilessa intenta a contestargli una multa per l'infrazione rilevata.
L'episodio risale a qualche giorno fa ma lo si è appreso soltanto oggi.
Alla vigilessa sono arrivati diversi attestati di solidarietà.
L'automobilista rischia, invece, una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale.
"Ad oggi non sono stato informato dell'accaduto, però sto cercando di acquisire le dovute informazioni per assumere le azioni consequenziali", dice Giuseppe Barresi, dirigente della Polizia municipale di Castelvetrano.
Castelvetrano. 8 febbraio
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Italia
Ho parcheggiato l’auto e stampato lo scontrino per la sosta di un’ora (vedi foto)
Dopo un qualche tempo ho guardato l’orologio ma in verità non ricordavo perfettamente l’orario di scadenza del ticket.
E così ad un certo punto esco dal negozio dicendo al commerciante che sarei tornata appena possibile per completare l’acquisto
E mi sono diretta verso l’auto.
Ho dovuto percorrere un tratto di marciapiedi, cercare le chiavi dell’auto , aprirla, guardare lo scontrino e comprendere che dovevo fare subito il rinnovo.
Cerco con gli occhi la macchinetta erogatrice. Non la vedevo perchè era coperta da un camioncino.
Cerco con gli occhi un vigilino per chiedere informazioni ma non lo vedo.
Un gentile commerciante me ne indica la direzione
La raggiungo, apro la borsa, cerco il borsellino delle monetine , lo apro per prendere le monetine e scopro che ho solo 20 centesimi.
“Oddio!-esclamo-. Non bastano”.
Allora riapro il portafoglio cerco una banconota da 5 euro , o dieci euro e mi avvicini ad un negozio chiedendo di cambiarmeli in monetine.
“Mi dispiace- ti dice il commerciante- non riesco a cambiarle la moneta”
Esco per cercare un altro negozio.
Nemmeno qui riesco ad avere il cambio
Allora mi faccio coraggio e chiedo di prestarmi 10 centesimi per aggiungerli ai miei venti e fare lo scontrino minimo di mezz’ora.
Il commerciante mi guarda sorpresa ma gira con il dito nel cassetto e dopo aver trovato i dieci centesimi mi fa :”Ecco, signora!”
“Appena cambio ve li riporto!- dico io”
“Non vi preoccupate!” mi dice il gentile commerciante.
Esco e vado verso la macchinetta.
Per raggiungere la macchinetta devo passare davanti all’auto e vedo la contravvenzione sul tergicristallo.
Mi guardo intorno per cercare il vigilino e spiegargli quanto successo e cercare comprensione ma non lo vedo!
Sono sicura di essere diventata rossa in viso per la rabbia.
Faccio il nuovo scontrino, torno All’auto e leggo che : “Ora devo pagare venticinque euro”
Non è giusto. Non è affatto giusto!
Non c’è dolo nel mio comportamento. Infatti ho pagato la prima ora.
Mi viene in mente che se avessi impiegato meno tempo a fare la spesa e fossi tornata a casa avrei perso parte dei soldi.
Ma purtroppo vanno così le cose, ma non è giusto. Sembra una vessazione, anzi è una vessazione
Non è giusto che l’amministrazione non abbia tolleranza con chi si comporta correttamente.
Torno a casa, accendo il pc e faccio una ricerca scoprendo che il Ministero dei Trasporti nella nota del 53284/2015 ha scritto: “…questo ufficio ha più volte espresso il parere che il protrarsi della sosta oltre il termine per il quale è stato effettuato il pagamento non si sostanzia in una violazione di obblighi previsti dal Codice della Strada ma si configura come una inadempienza contrattuale che comporta per l’amministrazione creditrice un recupero delle tariffe non riscosse previa le procedure coattive previste ex lege e l’eventuale applicazione di una penale secondo quanto previsto nella regolamentazione ex articolo 7 comma 1 lettera f). e non la sanzione di cui all’art 7 comma 15 secondo periodo”.
Non solo ma il Ministero esprime parere favorevole ad una tolleranza in caso di prolungamento della durata di sosta senza necessità di integrare il ticket.
Ma queste cose il sindaco le legge? E perché allora non le applica.
Perché permette che i vigilini non abbiano la minima tolleranza?
Perché fa redigere una contravvenzione che è illegittima?
In che mondo viviamo?
Ah, inutile dire che non sono tornata più nel negozio!
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Cronaca
Lo trovo in via della Libertà. Si vede che è infastidito più che arrabbiato. Ma forse mi sbaglio. Ed allora chiedo, anzi chiedo insistendo. Ed allora ecco che mi mostra un foglietto che era stato apposto dentro l’auto. Un foglietto dove è scritto “ Auser Servizio Assistenza anziana” e sotto la firma. Un foglietto che tentava di evitare una contravvenzione per mancata apposizione del tagliando per il parcheggio sulle strisce blu. E mi mostra anche la contravvenzione. Non parla ma è comprensibile che si sta chiedendo se sia giusto che a lui, socio dell’Auser che rende un servizio agli anziani, sia costretto, non solo ad usare gratis l’automezzo, non solo a salire peantipacchi di acqua al primo piano, ma anche a pagare il ticket delle strisce blu quando fa volontariato. E per pochi minuti.
Gli chiedo il permesso di fotografare il tutto e lui acconsente volentieri.
L’intento è quello di chiedere al comune di trovare una soluzione. E’ corretto che gli addetti al servizio non riconoscano legittimazione ad un foglietto come quello fotografato, ma è certo che non si contravvenziona una autoambulanza od un mezzo di soccorso pubblico anche se in sosta vietata. E parimenti il comune che concede autorizzazioni agli ultrasessantacinquenni potrebbe trattare in modo simile chi usa il proprio automezzo per il servizio di assistenza a quegli stessi anziani.
Per esempio, il permesso potrebbe essere dato all’anziano che lo trasferirebbe a chi lo assiste e solo sotto casa dell’anziano.
Forse una riflessione si impone.
D’altro canto l’ultrasessantacinquenne potrebbe chiedere un permesso stabile mentre ne serve solo uno provvisorio.
Dai, su ! Intelligenza, sensibilità e buona volontà sono le chiavi per una soluzione sempre, anche a questo caso.
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