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Il Movimento 5 Stelle è in fibrillazione, non sa quale decisione prendere e si divide sull’autorizzazione a procedere a Matteo Salvini, Ministro degli Interni e alleato di Governo, per il caso della nave Diciotti.

Voterà a favore o voterà contro?

Salvini, ancora una volta, ha messo i parlamentari penta stellati con le spalle al muro.

Ora ha deciso che non vuole farsi processare e chiede ai suoi alleati di Governo, che mal lo sopportano, di votare contro l’autorizzazione a procedere.

Questa volta le cose sono molto ingarbugliate e Conte, Di Maio, Di Battista corrono un rischio enorme.

Se voteranno No salverebbero Salvini ma spaccherebbero il Movimento e perderebbero tantissimi elettori specialmente quelli giustizialisti, e sono la maggioranza.

Se voteranno Sì tradirebbero e affosserebbero l’alleato Salvini e potrebbero mandare all’aria l’alleanza di Governo.

Gli elettori leghisti non accetterebbero di buon grado il tradimento e prima o poi glielo farebbero pagare con gli interessi.

Ma a quanto pare non vogliono spaccare il Movimento e contemporaneamente non vogliono affossare il Governo. Come evitare allora la trappola ben orchestrata da quel bellimbusto di Matteo Salvini?

E allora quale decisione prenderanno?

In Giunta per l’autorizzazione a procedere voteranno Sì scegliendo la linea della coerenza.

Sono sempre contro i privilegi della casta e negare l’autorizzazione, secondo Di Battista, non fa parte della loro storia.

In Parlamento, poi, si vedrà. Lasceranno libertà di coscienza ai Parlamentari.

Così facendo, secondo il loro ragionamento, non verranno meno ai loro principi e non tradiranno i loro elettori e dall’altro lato non affonderanno il Governo e salveranno Salvini dalla condanna per sequestro di persona.

Ecco come prenderanno per i fondelli i loro elettori e come prenderanno per fesso il popolo italiano. Bella trappola gli ha confezionato l’astuto Salvini.

In entrambi i casi sopra descritti il Movimento 5 Stelle rischia una Caporetto.

In un primo momento Salvini con tutta la sua boria e prosopopea ha fatto l’eroe e ha offerto il petto ai giudici.

Diceva: Non ho paura di voi, processatemi, ho a mio favore gli italiani.

Ho fatto il mio dovere di Ministro, sono innocente.

Ora ha paura, tanta paura, non solo perché venga processato e condannato, ma perché non vuole finire nelle patrie galere e perdere la comodissima poltrona di Ministro che ama tanto e che non vorrebbe mai lasciare.

Direbbe: Dio me l’ha data, guai a chi me la tocca.

E così ha messo i poveri e inesperti grillini con le spalle al muro: Dovete votare No all’autorizzazione a procedere.

Sono sicuro che quando la mozione arriverà in Parlamento moltissimi parlamentari penta stellati voteranno No.

Nessuno saprà mai i loro nomi perché la votazione sarà segreta.

Si tureranno il naso e segretamente voteranno a favore di Salvini, perché anche loro hanno famiglia e non vorranno lasciare anticipatamente il posto di Deputato o Senatore e poi tornare a casa con le pive nel sacco da disoccupati e chiedere negli uffici di cerca lavoro il reddito di cittadinanza.

Cari amici del Movimento 5 Stelle, vi siete cacciati in un brutto guaio.

Ve lo dico in dialetto calabrese:- De cca cc’è su spine, de llà ce su calabruni. Nduve vi jiettate?

Il caso giudiziario della nave Diciotti, inutile nasconderlo, è diventato una bomba ad orologeria. Potrebbe scoppiare da un momento all’altro.

E sta complicando la convivenza tra voi e la Lega di Salvini.

Pubblicato in Italia

master-psicologia-criminaleLo psicologo criminale è un lavoro che a molti risulta istintivamente affascinante. Ne abbiamo spesso una visione romanzata, quella che vediamo in molti film thriller e serie Tv americane, in cui lo psicologo criminale diventa la persona chiave per la risoluzione di efferati delitti.

Vediamo questi personaggi dalla grande cultura ed una capacità di scavo dell’interiorità umana molto spiccata come essere misteriosi, che celano la propria interiorità per esercitare le proprie doti di comprensione degli altri al servizio della comunità proteggendola dai delinquenti più pericolosi.

Nonostante questo, in Italia non si parla molto di psicologi criminali. Si li vediamo in Tv seduti nei Talk Show che discutono di delitti recenti o di criminalità in generale e di cosa può incentivarla ma pochi giovani sanno come si diventa Psicologo Criminale e che tipo di lavoro è nei fatti.

Come si diventa psicologo criminale?

Per esercitare questa professione si parte da una laurea in psicologia criminale o in criminologia, di solito dopo le lauree si prosegue con corsi di perfezionamento: di solito, nello studio della criminologia, psicologia e diritto vanno di pari passo, quindi è necessaria non solo la conoscenza della psiche, ma anche quella del diritto, nonché studi specifici sui crimini in modo tecnico. Di solito quindi dopo aver conseguito la laurea specialistica è importante continuare il percorso con un master apposito.

Cosa fa lo psicologo criminale?

Nei film lo psicologo criminale è impegnato in conversazioni con spietati assassini o nel profilare possibili colpevoli, in realtà, nonostante queste sembrino le attività più eccitanti secondo Hollywood, lo psicologo criminale fa più di questo.

Oltre al collaborare attivamente con le forze dell’ordine e la magistratura per risolvere dei casi lo psicologo criminale si occupa anche del reinserimento dei criminali nella società. Quindi il lavoro si svolge o come consulente per la magistratura o nelle strutture carcerarie.

Solitamente per inserirsi in questo mondo, che pur essendo piccolo, può offrire molte soddisfazioni (e anche notorietà come vediamo recentemente in tv con alcuni affermati criminologi italiani) si inizia con dei tirocini presso professionisti che già esercitano questa professione o anche con attività di volontariato nelle carceri, anche ovviamente dottorati di ricerca possono aprire le porte guadagnando al giovane professionista un buon nome negli ambienti del settore.

Anche gli avvocati difensori oggi possono compiere indagini per tutelare gli assistiti (è così dal 2000) quindi il parere di esperti in criminologia può aiutare e diventare utile in fase di processi.

In territori come la Calabria, in cui purtroppo il crimine è quasi sempre identificato dal fenomeno mafioso, il lavoro dello psicologo criminale è importantissimo in quanto non solo può aiutare durante le indagini ma è un valido supporto per aiutare quelle persone, magari giovanissime, finite in carcere perché nate in contesti difficili ma che possono ancora cambiare e diventare membri attivi e positivi della società.

In casi come questi il lavoro dello psicologo criminale diventa quasi una missione con un ritorno altissimo: aiutare qualcuno a cambiare la propria vita partendo dalla situazione più disperata ed aiutandoli a fare le scelte giuste. Sicuramente la parte del lavoro più appagante che il semplice aiutare ad arrestare chi ha già fatto la scelta sbagliata.

Pubblicato in Crotone

Dice il Presidente della Regione Mario Oliverio in relazione all’inchiesta aperta dalla Dda e dalla Procura di Catanzaro.

 

“Il quadro che emerge dalle indagini giudiziarie della Procura di Catanzaro che interessano Calabria Verde è grave e non può essere in alcun modo sottovalutato”.

 

Poi continua:

“Certamente non lo è da parte nostra che, vorrei ricordarlo a quanti fanno di tutto per sottacerlo o minimizzarlo”

Inoltre aggiunge” Non è a caso nei mesi scorsi abbiamo assunto la decisione di mettere alla guida di Calabria Verde una personalità autorevole e di indiscussa garanzia di legalità qual è il Generale Mariggiò, con il chiaro intento di avviare la necessaria opera di risanamento, di riorganizzazione, rilancio e recupero di legalità e trasparenza nella gestione dell’ente più importante della Calabria”.

E non basta.

 

Prosegue, infatti, il Presidente Oliverio:

“La Giunta Regionale guidata dal sottoscritto è impegnata in una opera di bonifica e di affermazione della legalità nella vita della Regione a 360 gradi.

In questa direzione sono state assunte in questi primi venti mesi di governo, concrete misure attraverso la riorganizzazione delle strutture della Regione, la realizzazione della rotazione nei ruoli di responsabilità, il commissariamento di tutti gli enti sub regionali, le società partecipate, le fondazioni, le società in house e l’avvio di un processo di riordino, di accorpamento e di messa in liquidazione di strutture inutili e spesso produttrici di clientele, sprechi, illegalità.

Anche per questo l’opera della Magistratura volta a fare luce e a colpire responsabilità e illegalità non può che essere incoraggiata e salutata positivamente”.

E conclude :“La Calabria cresce se si afferma la legalità, si recupera la fiducia nelle istituzioni, si affermano le regole e la trasparenza nell’utilizzazione delle risorse pubbliche”.

Una domanda ad Oliverio.

Perché le regole e la trasparenza devono essere affermate solo nell’utilizzazione delle risorse pubbliche e non anche e soprattutto nella gestione totale dell’ente regione?

Pubblicato in Calabria

ass ada cugliettaL’APPELLO AI MAGISTRATI CALABRESI: APRITE UNA INDAGINE APPROFONDITA E SEQUESTATE TUTTA LA S.S.106 PER EVITARE ALTRE VITTIME INNOCENTI!

 

L'Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” e l’Associazione “Vittime della Strada “Ada Cuglietta Onlus, esprimono sincera vicinanza e cordoglio ai familiari delle vittime purtroppo causate negli incidenti del 29 aprile e dell’1 maggio scorsi, registrati sulla S.S.18 in provincia di Cosenza.

 

Filomena Santoro e Ida Olivo entrambe di 18 anni hanno perso la vita mentre si recavano a scuola e Andrea Bruno, di anni 36, è deceduto nei pressi della Galleria Coreca (Amantea).

La S.S.18, così come la S.S.106 e, più in generale, le strade statali calabresi, sono ormai da troppi anni teatro di sciagure ascrivibili certamente al comportamento degli automobilisti che spesso non rispettano il codice della strada ma anche e, soprattutto, ad una pessima condizione della sede stradale.

 

Non è più tollerabile che sulle statali calabresi, e sulla S.S.18 e S.S.106 in particolare, si debbano registrare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria solo a ridosso del passaggio del Giro d’Italia mentre non si interviene con regolarità e con determinazione quanto meno per mettere in sicurezza i punti critici, ovvero, i tratti peraltro ben noti dove su queste arterie si registrano con regolare frequenza sinistri che causano vittime e feriti.

 

Le Associazioni “Vittime della Strada Ada Cuglietta” Onlus e “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” auspicano pertanto l’immediato intervento dell’Anas Spa affinché si possa intervenire anche sulla S.S.18 al fine di: verificare e ripristinare lo stato nefasto in cui versa la cartellonistica, le strisce e le bande sonore; rafforzare l’illuminazione al fine di rendere meno pericolosi i punti più critici nel periodo notturno;  installare guardrail a norma; predisporre la realizzazione di rotatorie negli incroci di maggiore traffico; installare tutor fissi ed autovelox nei punti dove si registrano velocità troppo elevate (come ad esempio la galleria di Coreca).

 

Le Associazioni, infine, nell’evidenziare che il Presidente Renzi nel patto con la Calabria, siglato sabato scorso a Reggio Calabria, ha sostenuto l’impegno di importanti risorse per la A3 SA-RC e per la SS106 ma nessuna risorsa è stata al momento prevista (o citata), per quanto riguarda la messa in sicurezza della S.S.18 (e più in generale per le altre strade Statali calabresi), dove ogni giorno si continuano a mietere vittime soprattutto di giovani intendono anche qui ricordare che il Governo oggi in carica – perfettamente in linea con i governi degli ultimi 30 anni – continuano ad investire circa l’80% in infrastrutture del Nord (cioè dove non serve), e solo il 20% al Sud di cui il 4% alla Calabria (fonte: Svimez).

 

Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

Associazione “Vittime della Strada Ada Cruglietta” Onlus

2 Maggio 2016

Pubblicato in Cronaca

Ianni e la verit

La questione dei vigili urbani precari che hanno finito di lavorare qualche giorno fa ci lascia un po’ perplessi.
Tutta la vertenza è stata liquidata come una mera vicenda giudiziaria affidata e gestita dalla magistratura senza nessuna discussione politico-sindacale come effettivamente poteva essere.

 

Non ci sta Massimiliano Ianni della Camera del lavoro di Amantea.

Ecco cosa scrive: “ La questione dei vigili urbani precari che hanno finito di lavorare qualche giorno fa ci lascia un po’ perplessi.

Tutta la vertenza è stata liquidata come una mera vicenda giudiziaria affidata e gestita dalla magistratura senza nessuna discussione politico-sindacale come effettivamente poteva essere.

Perchè si ha paura ad affrontare questa vicenda?

I sette vigili non avevano diritto ad una proroga per come stabilisce una legge dello Stato?

Perché il comune non può fare un concorso interno per questi giovani che sono in servizio da diversi anni?

Forse ci sfugge qualcosa ed è per questo che nelle prossime ore chiederemo un incontro al sindaco di Amantea, giusto per capire se l’ipotesi del concorso è stata esclusa a prescindere da tutto ed indipendentemente da ogni discussione.

Siamo convinti anche del fatto che tutti gli articoli apparsi sui quotidiani in questi ultimi giorni abbiano mandato segnali negativi all’esterno.

Vi è forse un disegno per far apparire questi lavoratori come delinquenti o dei poco di buono?

Noi riteniamo invece che si tratta di soggetti troppo “buoni” nel senso che si sono fatti abbindolare da qualche assessore o da qualche consigliere comunale di turno che ha continuato a millantare promesse, mai mantenute

Tutto quello che stiamo dicendo evidentemente non vuole e non può deviare in nessun modo l’azione della magistratura.

Anzi riteniamo opportuno che si faccia una volta per sempre ed al più presto chiarezza su questa vicenda”.

Indirettamente risponde proprio il sindaco Sabatino la quale conferma di attendere il parere del Dipartimento della Funzione Pubblica proprio quel parere inutilmente atteso da mesi funzionale alla conferma della legittimità della azione politico-amministrativa della giunta precedente e della giunta attuale

Ma a chi si riferisce il segretario camerale della CGIL quando parla di assessori o consiglieri che avrebbero “abbindolato” i vigili precari?

Chi anche ora sarebbe continuando a millantare promesse, mai mantenute?

Nessun dubbio sul fatto che Massimiliano Ianni che ha sempre seguito questa vicenda dei vigili ben sappia quanto la gente comune ignora ed il messaggio lanciato giunga a destinazione risolvendo il problema ben prima della magistratura.

Pubblicato in Politica
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