BANNER-ALTO2
A+ A A-

guerra22Due settimane sono trascorse dall’inizio dei bombardamenti e dell’invasione dell’Ucraina dalle forze di Mosca. Morti e feriti da ambo le parti non si contano più. Più di due milioni di vecchi, donne e bambini hanno lasciato le loro case e si sono rifugiati nei paesi confinanti. Ma le sirene continuano a suonare. Quel suono trafigge il cuore. Mosca continua a bombardare le città radendole al suolo. La capitale Kiev viene bombardata notte e giorno, non si è ancora arresa. Non è stata ancora conquistata dal nemico invasore e il Presidente ucraino, malgrado la devastazione, le rovine e le macerie dappertutto, non vuole arrendersi. Si dice pronto a trattare sui territori contesi, vale a dire i territori separatisti della Donbass, ma non alla resa. Le immagini che arrivano dall’Ucraina bombardata, devastata e assediata colpiscono i nostri sentimenti e le nostre coscienze. Una tragedia così mai vista prima. In due settimane due milioni di bambini hanno varcato i confini dell’Ucraina. Uno strazio vedere i loro volti, quelle faccine innocenti. Tremano ancora dalla paura delle bombe che cadono, piangono, si aggrappano alle gonnelle delle loro mamme. Nei loro occhi solo l’orrore della guerra. Sono traumatizzati, si tengono la testa tra le mani come se cercassero di non sentire il rombo delle sirene e lo scoppio delle bombe. Cosa ne sarà di loro a guerra finita? Dovrà pure finire, mi auguro al più presto. Faranno ritorno nella loro terrà distrutta e insanguinata? Dove dormiranno se non troveranno più la loro casa? Al posto delle case, delle scuole troveranno cumuli di macerie. Ci vorranno degli anni perché l’Ucraina possa ritornare ad una vita normale. L’Italia ne sa qualche cosa perché anche le nostre città subirono i bombardamenti e le distruzioni durante la seconda guerra mondiale. Ci risollevammo grazie all’aiuto del Piano Marshall, alle navi cariche di grano provenienti dall’America e dai pacchi dono dei nostri cari emigranti in terre lontane. Chi ospiterà i milioni di bambini? Chi si prenderà cura di loro? Poveri bambini che in un attimo una guerra imbecille, assurda, crudele, ha messo fine ai loro sogni, alle speranze e al diritto di avere un futuro strappato via a colpi di cannone. Ci sarà un futuro per loro?

E l’occupazione continua, le bombe non cessano di cadere, le città vengono rase al suolo, gli uomini Ucraini rimasti resistono, non si arrendono, vogliono combattere fino alla morte perché sono convinti di avere ragione, di essere dalla parte della verità. E forse un giorno la storia darà loro ragione. Ma fino a quando potranno resistere? Ancora per un po’, poi dovranno anche loro scappare, rifugiarsi all’estero o perire sotto le bombe. Dovranno prima o poi arrendersi, forse per mancanza di armi, di cibo, di medicinali, o forse per risparmiare la distruzione delle città e dei villaggi e la vita di tante vite umane, di uomini, donne e bambini ancora nei rifugi e che non sono riusciti a mettersi in salvo in Polonia o in Ungheria. Così com’è oggi l’Ucraina, con le armi leggere obsolete in suo possesso e con le bombe Molotov, non potrà mai vincere una guerra con la potente Russia. Potrebbe vincerla se arrivassero subito i rinforzi e le truppe della Nato in suo sostegno. Ma sarebbe una terza guerra mondiale devastante con l’impiego di armi nucleari e con conseguenze inimmaginabili. Dovremmo evitarla a tutti i costi questa guerra che poi è la guerra di un uomo solo, di un pazzo che si chiama Putin. Allora non ci resta che pregare perché il buon Dio faccia cessare le sirene e le bombe che distruggono case e palazzi e uccidono migliaia di persone e bambini innocenti. E pregare ancora con più insistenza perché il nostro Salvatore faccia morire il tiranno che ha osato invadere un paese vicino costringendo milioni di persone ad abbandonare la loro terra. E pregare notte e giorno senza mai fermarsi perché il Signore, che ci ha creato, che ha creato il cielo e la terra, mandi qualcuno pronto ad uccidere il pazzo, il tiranno, l’aggressore, l’oppressore, il sanguinario. Che mandi qualcuno che fermi la mano di questo uomo che sta spargendo sul suolo ucraino sangue innocente. Faccio peccato? No, è lecito pregare per la morte di un tiranno, lo ha detto finanche un Santo e che Santo, Tommaso d’Aquino nel “De Regime Principum”. “Se l’eccesso della tirannide fosse insopportabile, secondo alcuni toccherebbe al valore degli uomini forti uccidere il tiranno ed esporsi al pericolo della morte per la liberazione del popolo”. Dio ascolterà le nostre preghiere. “Dio può togliere di mezzo i tiranni che reputa indegni della conversione, o ridurli alla condizione più bassa, secondo quel detto del Sapiente – Distrusse il trono dei condottieri superbi e fece sedere i miti al loro posto -. Egli è lo stesso che, vedendo l’afflizione del suo popolo in Egitto e prestando ascolto al suo grido, sommerse nel mare il tiranno Faraone col suo esercito”.

Pubblicato in Mondo

Sembra proprio di si!

E’noto ( e chi ancora non lo sa è perchè non vuole saperlo) che l’assessore Concetta Veltri, come nello scorso 2017, ha dovuto gestire anche l’estate 2018 senza un euro a bilancio, puntando sulla collaborazione delle associazioni.

 

 

 

Non tutte, invero, perché alcune, poi, sono venute meno perché pretendevano finanziamenti da parte del comune.

Non sarà così per il 2019 !.

E questo perché sembra che il ministero approverà il bilancio riequilibrato e si creeranno così risorse spendibili per gli eventi.

Ma la maggiore attenzione è sulla tassa di soggiorno, una imposta nuova, dal valore molto intenso ( almeno rispetto al nulla posto nei bilanci scorsi per il settore turismo).

Risorse che potranno e dovranno essere spese per la promozione del turismo amanteano.

Risorse che fanno gola a tanti, perfino a chi ha contestato( inizialmente, almeno) la istituzione della tassa di soggiorno che la legge imponeva per i comuni dissestati.

La gestione di tale tassa è già importante ma lo diventerà molto di più fra breve.

Chi potrà gestirla avrà nelle mani il futuro del turismo di Amantea.

Se Concetta Veltri resterà assessore , cosa che meriterebbe non fosse altro per avere gestito tra mille difficoltà il settore negli ultimi due anni e per aver sostenuto con forza e tra mille reazioni negative la nascita della tassa, potrà mantenere fede all’impegno assunto con il sistema turistico amanteano, dando, finalmente, un volto ad Amantea.

Ma temiamo che la tassa di soggiorno faccia gola ad altri.

A tanti altri.

E molti pur di gestire la tassa potrebbero lavorare per il suo allontanamento dalla giunta.

E come diceva Lorenzo de' Medici “ di doman non c'è certezza”.

Pubblicato in Primo Piano

“Così non va bene!” dice un profugo che “vive” a Napoli di fronte alla gravissima situazione delle migliaia di profughi che vivono in mezzo alla strada.

“ Persone che vivono per strada, urinano per strada, defecano per strada” dice un napoletano

“ I nostri bambini vivono segregati in casa. Non possono uscire in strada in queste condizioni” dice un altro napoletano “Praticamente alla 10 del mattino sono ubriachi “ dice una signora di Napoli.

“Tassiamoci, mettiamo un euro , due euro ciascuno e disinfettiamo!” aggiunge un altro napoletano.

Ed il Sindaco De Magistris conclude “Non bisogna prendersela con le vittime ma con i carnefici” Ora da un magistrato come lui ci aspettiamo che denunci chi sono questi carnefici.

A Napoli c’è la guerra.

Diversamente i militari non sarebbero intervenuti.

E domenica i soldati sono stati aggrediti.

“Tre militari tengono bloccato al suolo un ragazzo e gli impediscono di muoversi. Intorno a loro, alcuni extracomunitari protestano sempre più vivacemente.

Urlano, indicano, qualcuno si avvicina.

Uno di loro va verso il ragazzo immobilizzato con l’intenzione di farlo rilasciare e viene respinto, subito dopo altri giovani lo seguono; dall’altro lato, approfittando del fatto che i militari sono rivolti verso il gruppetto che era sempre più vicino, un altro extracomunitario afferra il ragazzo e lo trascina via.

Viene allontanato anche lui ma ritorna e spintona i soldati, che intanto cercano di bloccare di nuovo il giovane che nel frattempo si era rialzato e, tra qualche altra spinta dall’uno e dall’altro lato, riesce ad allontanarsi insieme ad altri giovani.

Il ragazzo viene inseguito e fermato dopo qualche metro; nell’audio, tra i clacson, si sente la voce di uno straniero che urla “non picchiare”. In pochi secondi una trentina di extracomunitari circondano i militari, urlando e inveendo.

Il video, girato da un cittadino, dura poco più di due minuti e da domenica rimbalza su Internet e in particolare sui social network, dove gli utenti si sono divisi tra chi denuncia un eccessivo uso della violenza da parte dei militari e chi, invece, invoca una maggiore presenza delle forze dell’ordine in quelle zone dove, abbandonate al degrado, gli stranieri sono spesso coinvolti in attività illegali e microcriminalità.

Il video è stato rilanciato anche da Matteo Salvini che, parlando di “guerriglia urbana”, esprime solidarietà agli abitanti del quartiere che «purtroppo si ritrovano con un sindaco amico dei clandestini e dei centri sociali».

Di parere opposto la Rete Antirazzista di Napoli, che in un comunicato parla di clima razzista e xenofobico instaurato da speculazioni politiche, si scaglia contro la pattuglia di militari che «nel fermare un cittadino marocchino per un controllo dei documenti ha finito invece per malmenarlo duramente» e, aggiunge, «questa scena e la percezione di assistere ad un abuso ha determinato la reazione indignata di molte persone, non solo immigrati».

LINK DEL VIDEO

Pubblicato in Italia

La vicenda di Franco La Rupa e Marcello Socievole induce alcune riflessioni ed alcune considerazioni.

 

Non entriamo certamente nel merito della vicenda.

Lo ha fatto la Procura e lo faranno i giudici.

Ma lo sta facendo anche la società amanteana.

 

Non diciamo niente di scandaloso affermando che nella cittadina, e forse sarebbe stato così anche altrove, ci sono distinte fazioni, umane, politiche e sociali.

C’è chi si scandalizza e fariseicamente esclama “ Oh mio Dio!”

C’è chi esce con la faccia compunta , gli occhi sgranati e le sopracciglia alzate, ma pensa “miegliu a loro ca a nua!”

C’è chi afferma “ A noi queste cose non succedono!”,” Noi siamo politici seri!”

C’è chi addirittura ripete tra se e se “ ERE URA!”, ricordando offese che qualcuno gli ha porto e delle quali ora sembra essersi ripagato. Qualcuno che ha sturato lo spumante, qualcuno che ha festeggiato o festeggerà.

Quasi che il suo dolore trovi compensazione nel dolore degli altri.

Pochi quelli che pregano per i due politici tratti in arresto.

 

Tanti quelli che invocano una pulizia generale che pensano di poter trovare in nuove elezioni.

Come se il nuovo voto non si appartenesse, comunque, ai vecchi elettori

Sembra vincere la speranza che il popolo sappia cambiare da solo e trovare la strada della vera democrazia.

Nessuno, penso, che si chieda che cosa succederà alle prossime elezioni

Già, che cosa succederà.

Mi sto ponendo una domanda

 

Ma i prossimi candidati andranno nella case degli elettori a chiedere loro il voto?

Non dubiteranno di trovarsi in un salotto dove è in funzione un registratore se non, addirittura, il videoregistratore?

E come risponderanno alle grida di sofferenza dei cittadini elettori?

E come risponderanno quando sarà loro chiesto un posto di lavoro od un qualsiasi atto politico od amministrativo?

E se diranno di si e poi non lo faranno il cittadino non avrà una potentissima arma per indurre comportamenti faziosi, parziali , se non illegittimi?

In sostanza un cittadino elettore, magari perché non ha dimenticato una mancata promessa elettorale, potrà tentare di distruggere un qualsiasi candidato.

E’ guerra!

 

Una guerra senza prigionieri.

Saranno sempre pronti i plotoni di esecuzione?

Salva

Pubblicato in Cronaca

Qualcuno può anche pensare che sia un titolo folle.

E ci può anche stare, in partico lare per chi non ha mai saputo, perché non la ha vissuta, cosa sia una guerra, atteso che è ormai lontana dall’Europa da oltre 70 anni.

 

Soprattutto può pensare che sia un titolo folle chi non ha mai saputo come si vive con l’orecchio teso al segnale d’allarme che imponeva a tutti di correre al più vicino rifugio per evitare di restare sotto le bombe od i proiettili sparati dagli aerei che violavano il cielo anche delle più piccole città.

E può pensarlo chi non ha negli occhi gli effetti delle bombe, sulle persone e sulle cose.

Parlo della guerra di cui abbiamo visto tanti effetti, come nel caso dei 17 morti dell’attentato al Charlie Hebdo del gennaio 2015 fatto in nome di Allāhu Akbar.

 

Parlo dei 130 morti del 13 novembre 2015 a Parigi, quando in 40 minuti è cambiata la storia della Francia e dell'Europa.

Parlo degli attentati di oggi 22 marzo a Bruxelles, capitale dell’Europa, attentati troppo vicini alla cattura di Salah Abdeslam.

 

Ovviamente non mancheranno gli insulsi che, per tranquillizzare popoli impauriti, sosterranno che si tratta dei colpi di coda dell’ISIS che sta perdendo la sua guerra.

 

Noi vogliamo invece segnalare la intelligenza tattica degli attentati.

L’attacco alla libertà di stampa, principio e fine della intera libertà della nostra Europa.

L’attacco ai giovani ed ai loro luoghi di incontro.

L’attacco ai trasporti come elemento indispensabile di contatti tra popoli e merci.

Per questo la riteniamo una guerra non dichiarata.

Per questo la temiamo.

Per questo ne parliamo.

Per questo chiediamo ai governi di combatterla senza limiti.

bruxelles aeroporto esplosioni 02-1000x527

Pubblicato in Mondo
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy