
Ultimi preparativi a Cosenza per il benvenuto al 2018 con il concerto degli Skunk Anansie, tra i gruppi rock più amati e popolari al mondo, in esclusiva nel capoluogo bruzio per scelta del sindaco Mario Occhiuto, certamente uno dei concerti più attesi di questo Capodanno a livello internazionale.
Il grande palcoscenico che ospiterà l’evento è stato montato nella centralissima Piazza dei Bruzi, davanti al palazzo Comunale che farà anche da quartier generale del gruppo e ospiterà la conferenza stampa della band prevista alle ore 19.30, dopo le prove del suono.
Il concerto inizierà alle 00.30 e durerà circa due ore. L’ingresso è libero. Le immagini saranno anche trasmesse su schermi giganti che saranno collocati in vari punti di Corso Mazzini e Piazza Bilotti, piazza che al termine del concerto si trasformerà nella gigantesca discoteca all’aperto di Radio Studio54.
Eccezionali le misure organizzative, tra cui la predisposizione di idonee aree parcheggio e numerose navette attive fino al mattino. Messo a punto anche il complesso piano di sicurezza coordinato da Prefettura e Questura e quello del traffico, in collaborazione con il Comando dei Vigili Urbani, l’Ufficio tecnico Comunale, l’Assessorato alla Cultura e agli eventi guidato dal vice sindaco Jole Santelli e dal dirigente dottor Giampaolo Calabrese. Centinaia gli steward che coadiuveranno le forze dell’ordine e presidieranno i vari varchi di accesso al concerto. Per ogni informazione è disponibile il numero telefonico 0984813015 dell’Ufficio comunale al Turismo.
Da giorni il Capodanno cosentino è segnalato in tutte le più note testate musicali e non solo. Il concerto degli Skunk Anansie di Cosenza è, infatti, anche l’unico in Europa, un autentico evento per tutti i fans e per gli amanti del grande rock pronti ad invadere la Città, come attestano le numerosissime prenotazioni pervenute da tutta Italia alle varie strutture alberghiere.
Con la celeberrima Skin (Deborah Anne Dyer), divenuta ancora più popolare in Italia dopo essere stata tra i giurati di X Factor, gli storici componenti della band: Cass (Richard Lewis), basso e seconda voce, Ace (Martin Kent), chitarra e Mark Richardson alla batteria.
Un Capodanno all’insegna del rock, con successi mondiali che hanno scalato tutte le classifiche, tra heavy metal e influenze funk, blues, punk rock, reggae e hip hop. Gli Skunk Anansie hanno debuttato allo Splash Club di Londra nel 1994. Dopo lo scioglimento annunciato il 2001, sono tornati insieme a fine 2008. Hanno pubblicato sette album e una raccolta, con ben 22 singoli che hanno raggiunto le vette di ogni classifica e numerose partecipazioni perfino in film e colonne sonore.
Un avvenimento straordinario per l’intera Calabria e per una città, Cosenza, sempre più attrattiva e accogliente, con un riflesso d’immagine internazionale.
L’evento artistico è curato dalla Show Net di Ruggero Pegna, che si è assicurata l’esclusiva della band britannica per il Capodanno da Vertigo.co e 13 Artists Ltd di Londra.
Tra i partner dell’evento anche Audi Zentrum Rende, che fornirà le autovetture per gli spostamenti del gruppo e LaC Tv.
Scrive oggi 27 dicembre Iacchite
Abbiamo atteso qualche tempo prima di commentare l’operazione della procura di Cosenza sugli insegnanti che – per poter esercitare la professione – si dotavano di diplomi falsi che compravano in un sedicente “Istituto nazionale scuole e corsi professionali” con sede a Cosenza.
Il procuratore Spagnuolo, com’è sua consuetudine, mentre ha dato ampi particolari sui 33 “falsi insegnanti” spiattellando a tutti i loro nomi e dipingendoli ancora più truffaldini di quanto in effetti siano (http://www.iacchite.com/cosenza-operazione-minerva-insegnavano-diplomi-falsi-33-indagati/), si è guardato bene dal fornire altri particolari sui gestori di questo sedicente “istituto” e a questo punto non è servito molto per capire che ci fosse qualcosa di poco chiaro e soprattutto qualche “pezzo grosso” da proteggere nonostante la bufera.
Spagnuolo ha fatto scrivere ai suoi sciacquini, in questo caso i carabinieri, che “… le indagini – avviate dai militari dell’Arma nell’ottobre del 2016 – hanno consentito di accertare un sistema, diffuso sull’intero territorio nazionale, volto alla falsificazione ed all’utilizzo di diplomi apparentemente rilasciati da istituti magistrali statali e paritari della provincia di Cosenza, nonché da scuole di specializzazione per l’insegnamento di sostegno agli alunni portatori di handicap, concessi dall’“Istituto nazionale scuole e corsi professionali” di Cosenza. I documenti falsificati sono stati adoperati dagli odierni indagati, nell’ambito del territorio nazionale, sia per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, sia in quelle d’istituto, prodromiche all’assunzione come insegnante nelle scuole primarie e dell’infanzia…”.
E allora, da bravi cronisti, abbiamo cercato l’indirizzo di questo maledetto “Istituto nazionale scuole e corsi professionali” di Cosenza e abbiamo scoperto che l’indirizzo si trova in via Cattaneo 30. Siamo andati sul posto e di questo istituto, ovviamente, non c’era alcuna traccia. Sui citofoni dello stabile, tuttavia, apparivano in grande quantità i cognomi Bonofiglio e Serafini e a questo punto abbiamo iniziato improvvisamente a vederci chiaro. Siamo andati anche a verificare se sull’elenco telefonico risultasse qualche recapito di questi mascalzoni e in effetti un numero c’era ma quando siamo andati a comporlo ha risposto una gentile signorina che ci ha comunicato che a quel numero corrisponde una… gioielleria.
A questo punto ci siamo concentrati esclusivamente su quei due cognomi, Bonofiglio e Serafini, che non possono passare inosservati per chi è cosentino ed ha avuto a che fare, in qualche modo, con il settore della formazione professionale. Il cognome Serafini risale direttamente alla parentela di Alfredo Serafini, defunto e corrotto procuratore della Repubblica di Cosenza dalla fine degli anni Ottanta al 2008. Si tratta della sorella dell’ex procuratore, che si è sposata con un certo Ippolito Bonofiglio, dunque cognato del magistrato e indiscusso deus ex machina della formazione professionale cosentina ormai dagli anni Ottanta, alle cui dipendenze troviamo il genero Fabrizio, marito della figlia Tiziana, anche lui coinvolto in questi fruttuosi traffici e in questi vorticosi giri di soldi.
Da quello stabile di via Cattaneo sono passati centinaia di “benefattori” per la famiglia Bonofiglio-Serafini, che hanno lasciato fior di quattrini per prendere diplomi “falsi” da estetista, da maestra/o, da insegnante di sostegno e così via, con propaggini persino nel mondo della danza (grazie a Isabella Sisca) e della sanità. Da tempo, tuttavia, questo istituto non si trova più lì e probabilmente non esiste più. Ma quei cognomi, Bonofiglio e Serafini, il procuratore Spagnuolo non li ha pronunciati non perché non li conoscesse ma perché – sempre com’è sua consuetudine – lui è forte con i deboli e debole con i forti. E poi lo sappiamo tutti che Spagnuolo è stato il “sostituto anziano” di Serafini per oltre 10 anni (dal 1988 al 2000 quando ha fatto il “grande salto” a Catanzaro) commettendo le peggiori nefandezze, gestendo in maniera diabolica il fenomeno dei pentiti e svuotando di ogni contenuto il processo scaturito dall’operazione Garden. Piuttosto, ci si chiede come mai (anche se con tutta la reverenza e la deferenza di questo mondo) Spagnuolo è stato “costretto” a scoperchiare questo pentolone ma con un po’ di pazienza capiremo anche questo. Perché non c’è dubbio che Ippolito Bonofiglio e il genero siano ancora nel business della formazione professionale ma è chiaro come il sole che hanno cambiato nome al loro “contenitore” e vorremmo tanto sapere se la procura lavorerà per capire se ci sono loro dietro questo gran casino.
E non finisce qui. Fabio Gallo, il popolare ex ballerino e coreografo, che da tempo è ispiratore e animatore a Cosenza del movimento cattolico Noi, ha commentato così la notizia dell’operazione della procura di Cosenza.
“Questa storia – ha affermato – me ne ricorda una di venti anni addietro quando fui denunciato dal gestore di un ente di formazione professionale di Cosenza che affermava di essere stato da me diffamato, solo perché la stampa aveva riportato che con la sua società aveva interessi nella Formazione Professionale e mi era concorrente. Il processo si tenne a Milano ove, ovviamente perché assolutamente innocente, venni prosciolto da ogni accusa mossami. Ma la cosa simpatica, fu che dalla procura della Repubblica di Catanzaro giunse nel Tribunale di Milano, qualche ora prima della sentenza, un documento nel quale si attestava che tale ente era stato intanto denunciato e contro di essa si erano costituite ben 500 parti civili che avevano ricevuto false attestazioni. Esse, credo, non avevano le carte in regola per potersi considerare legittime da parte del’Ente Regione e, di conseguenza, dall’Europa che finanziava al 75%. Spero che l’indagine attuale splendidamente condotta dalla procura di Cosenza, non sia riferita agli stessi soggetti. Sarebbe davvero increscioso…“.
Via Cattaneo
Gallo
Rossano (Cosenza) - Ha ucciso il padre sparandogli con un fucile da caccia, al culmine di una lite che sarebbe scoppiata per futili motivi.
E' accaduto nel pomeriggio in un palazzo del centro storico di Rossano.
Un uomo di 35 anni Cesare Vitale , secondo le prime ricostruzioni, a seguito del diverbio con il genitore ha imbracciato il proprio fucile da caccia facendo fuoco contro il padre.
La vittima, Giuseppe Vitale, detto "Tonino", aveva 64 anni
Sul posto oltre alla Polizia di Stato del locale commissariato, che ha sottoposto a fermo il parricida, sono intervenuti anche i carabinieri.
Sgomento e incredulità tra gli abitanti del quartiere, dove la famiglia dell'omicida e della vittima è molto conosciuta e apprezzata, "assolutamente normale" dicono tutti in coro, e non aveva mai fatto parlare di sé.