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Redazione TirrenoNews

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B. “Ha ordinato le dimissioni solo ai ministri, non ai sottosegretari”.

Poi chiarisce : “Non ho mai detto che non ho intenzione di dimettermi. Ho dichiarato che nessuno mi ha mai chiesto di darle e che se il governo dovesse cadere è chiaro che tutti decadremmo automaticamente.”

Ed infine dichiara "Quando mi sarà richiesto, lo farò immediatamente".

Però si dichiara d’accordo con Angelino Alfano: "Basta estremismi. Vogliamo un partito disintossicato dai veleni degli ultimi mesi , libero da tentativi di scalate interne e concentrato sul bene dell’Italia . Le parole di Angelino Alfano racchiudono con evidenza plastica il pensiero di tanti di noi. Tanti che crediamo in Berlusconi, che abbiamo combattuto con lui per la democrazia e per una nuova Italia, che vogliamo combattere per lui per la libertà sua, nostra e degli italiani e per una giustizia degna di questo nome”.

Ed infine conclude che peraltro: “Ho consegnato le mie dimissioni da parlamentare e da sottosegretario direttamente nelle mani di Berlusconi prima della sentenza della Cassazione”.

Amantea. 30 settembre 2013. Le misteriose effigi di Giovanni Massali e della madonna di Medjugorie sono scomparse e l’armadio è ritornato al suo posto.

Il “bollettino” delle evoluzioni dell’armadio misterioso viaggia di buon mattino per la città. E così intorno alla 10.00 siamo nel magazzino di Carlo Massali in Via Lava Gaenza. E lì davanti alla strada Luigi, il papà di Giovanni , alcuni parenti ed un gruppo di amanteani spinti dalla notizia di stamattina o dei giorni scorsi.

L’armadio è ritornato in linea con gli altri, come era all’inizio, ed insieme si sono spostati anche due ceri che erano stati collocati per terra sotto la parete dell’armadio dove erano comparsi i volti di Giovanni e della Madonnina.

E nessuna delle immagini si vede più. Misteriosa la comparsa, misteriosa la scomparsa. Restano solo sul divano giallo la foto del giovane e la immagine della madonna.

La gente invade lo scantinato ed ascolta, guarda, perplessa, ma pronta ad ogni novità. Intanto arriva il cane di Giovanni che annusa l’armadio in lungo e largo.

Luigi e Carlo sorpresi di questa evoluzione parlano con noi e ci dicono che partiranno domani per Medjugorie una prenotazione fatta da tempo.

Intanto arriva anche Telespazio per riprendere le immagini che non ci sono più e si accontenta di filmare le foto dai telefonini che le hanno conservate. Intervistano Carlo Massali, Buffone ed infine Luigi Massali che scuote il cuore di tutti i presenti quando rispondendo al giornalista di Telespazio che gli chiede notizie sulla morte di Giovanni dice : “ Giovanni non è morto” E lo dice con forza. La gente assente con il capo come a sostenere che Giovanni è ancora qui , vicino ai suoi ed ora vicino anche agli Amanteani.

E qualche pia dona si avvicina al divano e bacia prima la immagine della Madonna e poi quella di Giovanni: è il loro modo per esprimere la loro fede.

Andiamo via per raccontare di questa incredibile evoluzione ma pronti a cogliere quanto altro abbia ad accadere qui nella piccola e silenziosa Amantea.

 

La Guardia di Finanza ha arrestato a Messina due docenti dell'Università accusati di "aver gravemente inquinato" un concorso per ricercatore in Microbiologia e Microbiologia Chimica, allo scopo di pilotarne l'esito. L'operazione, ribattezzata "Pacta servanda sunt", è il risultato di indagini durate diversi mesi che hanno messo in luce "un vero e proprio sistema deviato delle procedure concorsuali che regolano l'accesso al mondo accademico".

Le ordinanze di custodia cautelare, agli arresti domiciliari, firmate dal Gip Massimiliano Micali, sono state eseguite nei confronti di un Direttore di Dipartimento dell'Università di Messina, che è anche professore ordinario e di un altro professore ordinario. Altri tre docenti sono indagati.

Secondo i finanzieri "sia la commissione giudicatrice, che il vincitore del concorso, venivano stabiliti a monte dagli arrestati, con la collaborazione dei loro colleghi". Secondo le indagini il piano sarebbe potuto saltare perché un altro candidato aveva raggiunto un punteggio più alto di quello che secondo i docenti coinvolti dovevo vincere il concorso.

Con la frase "Pacta servanda sunt", i patti vanno rispettati, in un'intercettazione telefonica i due arrestati concordano sulla necessità che il candidato col punteggio più alto debba rispettare i patti, ovvero ritirarsi, dietro la promessa di una sua successiva sistemazione in altra procedura concorsuale per ricercatore.

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