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dL’azienda guidata da Del Fante vincitrice del torneo di calcio tra le aziende Top sponsor della Nazionale

Roma, 16 ottobre 2018 – Si è svolta oggi a Roma, presso la sala Conferenze

dell’ufficio postale di piazza San Silvestro, la cerimonia di premiazione della squadra di Poste Italiane vincitrice della “Azzurri Partner Cup”, il torneo di calcio a 7 organizzato dalla Figc tra le aziende Top sponsor della Nazionale.

Ospiti di Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane e di Giuseppe Lasco, responsabile Corporate affairs di Poste Italiane, il direttore generale della Figc Michele Uva e Roberto Mancini, commissario tecnico della Nazionale.

"Sono molto contento per questa iniziativa e per la partnership con la Nazionale e sono ancora più fiero della nostra squadra" – ha detto l’Amministratore delegato Matteo Del Fante durante la cerimonia di premiazione. I giocatori della squadra di Poste Italiane, che hanno battuto in finale i campioni uscenti della Fiat ai calci di rigore, provengono da diverse parti d’Italia e da differenti realtà aziendali.

Tutte le fasi della competizione, dalla preparazione alla finale sullo storico campo di Coverciano fino alla premiazione di oggi. Oltre alla “Azzurri Partner Cup”, Poste ha portato a casa anche il premio per il miglior portiere assegnato a Luca Fava.

A premiare tutti i “campioni gialloblu” è stato il Commissario Tecnico degli azzurri Roberto Mancini che ha consegnato ai giocatori il pallone ufficiale della Nazionale autografato.

Poste Italiane è la più grande rete di distribuzione di servizi in Italia. Le sue attività comprendono il recapito di corrispondenza e pacchi, i servizi finanziari e assicurativi, i sistemi di pagamento e la telefonia mobile. Con una storia di oltre 150 anni e grazie a una rete di 12.800 Uffici Postali, più di 135 mila dipendenti, 510 miliardi di euro di masse gestite e più di 34 milioni di clienti, Poste Italiane è parte integrante del tessuto sociale e produttivo del Paese e rappresenta una realtà unica in Italia per dimensioni, riconoscibilità, capillarità e fiducia da parte della clientela.

Poste Italiane

Media Relations

Pubblicato in Italia

Non scherziamo. Affatto. E’ una cosa seria. La Calabria, cioè la regione più povere d’Italia e tra le regioni più povere d’Europa, pagherà un altro vergognoso tributo alla politica.

Spenderà un milione d’euro pubblici per pagare le “primarie”.

Per fortuna che non ci sono anche le secondarie e le terziarie, diversamente spenderemmo almeno il triplo.

E tutto perché nei partiti c’è il caos

Nel PD bisognerà scegliere tra “almeno” tre candidati. Cioè tra :

Giannetto Speranza , sindaco di Lamezia terme, già Sel, oggi PD, politico di lungo corso del quale c’è da dire ben poco di male, ma forse anche di bene.

Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo, di fatto il neonato della politica calabrese, politico dal volto pulito e dalla fedina penale immacolata vibonese, politico con la colpa di essere “nuovo” , “giovane”, “figlioccio” del “grande” Renzi che lo ha scelto proprio per il suo volto nuovo e pulito, per la sua storia ancora da scrivere.

Oliverio Mario presidente della provincia di Cosenza , navigatore di lungo corso, equilibrista ( vedi casa cantioniera a Campora SG) , con amici a destra ed a sinistra, famoso per il suo “acqua da bere!“, riferito al mare calabrese ( del quale stranamente nessuno parla!) e portatore del suo “Dio me l’ha dato e guai a chi me lo tocca!”, riferito in generale al potere e più in particolare al posto dio Governatore della calabria.

Più seria la posizione in Forza Italia che probabilmente avrà anche essa almeno 3 candidati

Vanda Ferro catanzarese già presidente della provincia di Catanzaro, unica donna in corsa per la carica di governatore, famosa soprattutto per il suo ciuffo ribelle e per la sua fedina immacolata.

Peppe Raffa reggino, presidente della provincia di Reggio Calabria, oltre Scopelliti, quello che ritiene che la sua sia : “una candidatura fortemente voluta dal territorio sul quale siamo radicati in maniera efficace e abbiamo un’amministrazione in carica molto motivata che crede nel progetto e aspetta solo il via libera di Berlusconi. Le ultime elezioni europee hanno dimostrato come Fi a Reggio sia in salute. Abbiamo ottenuto il 23% nonostante Ncd avesse candidato Giuseppe Scopelliti. Un risultato che ha dato molto entusiasmo come dimostrato dai comitati che sono nati spontaneamente a sostegno della mia candidatura”.

Giacomino Mancini, cosentino, assessore regionale in carica, politico dal nome antico che viene posto ( o si pone) coraggiosamente e drammaticamente a confronto con il panzer Oliverio.

L’NCD ed il resto delle compagini politiche calabresi non hanno necessità( ed hanno anche paura) di fare le primarie. Lì è tutto già deciso.

Insomma l’ambitissima poltrona di governatore della Calabria , quella degli intoccabili, ( chi ricorda un governatore inquisito durante la sua carica?), è contesa :

-da due sindaci

-da tre presidenti di provincia

-da un assessore regionale

Potremmo dire che si tratta dell’effetto della chiusura delle province? Forse si!

5 uomini ed una sola donna! Sarà un caso?

1 reggino

1 vibonese

2 cosentini

2 catanzaresi

Chi vincerà? Difficile ipotizzarlo.

Chi perderà? Sicuramente la Calabria che continuerà a restare disperatamente ultima. A meno che , cosa difficilissima , inusuale ed improbabile , il calabrese medio non si incazza e manda tutta la politica a mare , rompendo la solita solfa dei grandi poteri ( tutti, nessuno escluso) che determinano le elezioni, prima, e condizionano il governo regionale, dopo!

Pubblicato in Calabria

Venerdì 21 febbraio 2014 ore 18

Sala convegni Mediterraneo Palace Hotel

Presentazione del PISL Antica Temesa

Interverranno

Michele Vadacchino sindaco del comune di Amantea e capofila del pisl

Sante Mazzei assessore ai lavori pubblici del comune di Amantea

Luigi Zinno dirigente del settore programmazione della regione Calabria

Giacomo Mancini assessore al bilancio ed alla programmazione nazionale e comunitaria della regione Calabria

Parteciperanno i sindaci dei comuni di Aiello Calabro, Serra di Aiello, Belmonte Calabro, Lago aderenti al Pisl

Pubblicato in Politica

Tutto ha un inizio ed una fine. Se l’inizio, in qualche modo, può essere nascosto, la fine si avverte con chiarezza, quasi sempre.

Parliamo di Scopelliti che ha mandato via un Loiero stanco e soprattutto circuito da un gruppo di pseudo amici che lo avevamo assicurato che tutto andava bene e che sarebbe stato rieletto. Non fu così!

Parliamo di uno Scopelliti che ha gestito come ha voluto la Calabria, forte di tante protezioni ad iniziare da quella di Berlusconi.

Poi la svolta.

Lui va con Alfano nel NCD ( un giorno, forse, scopriremo perché) ma gran parte dei suoi ex sodali e compagni di viaggio politico restano con il “Berlu” nella nuova Forza Italia.

Ed i neoforzisti non si fanno mancare le parate , né i messaggi chiari al governatore.

Le parate.

A Catanzaro la prima convention con la Scilipoti ,Jole Santelli, Pino Galati, Mancini , Occhiuto, Morrone, Abramo, Nino Foti, ex deputato . Mancavano solo il vicepresidente dell’assise regionale, Alessandro Nicolò e il consigliere regionale, Giuseppe Caputo.

A fare gli onori di casa è l’assessore Mimmo Tallini

I messaggi.

Obiettivo unico chiedere al governatore qualche postazione in giunta e magari anche qualche direzione generale.

Pare che tutto punti alla poltrona all’Ambiente di Franco Pugliano, lista Scopelliti. Forse non è un caso il recente ingresso di Diego Tommasi.

Pubblicato in Calabria

L’assessore regionale Giacomo Mancini insieme ad altri ( non citati dall’articolista, tra i quali- ve lo diciamo noi- c’erano la Santelli, Mario Russo, Morrone e Caputo ) ha tenuto a Cosenza una conferenza stampa per la presentazione di Forza Italia.

In questa occasione ha detto:

  1. Abbiamo praterie davanti a noi ha concluso Mancini e vorremmo cavalcarle insieme ai fermenti più vivi della nostra società.
  2. «A Forza Italia tocca un compito storico: essere punto di riferimento dei riformatori, dei liberali, di chi vuole davvero il cambiamento e la modernizzazione del Paese».
  3. «Le traiettorie che seguiremo spiega sono e saranno una politica economica e fiscale volta alla riduzione di tasse e spesa pubblica; la democrazia dell'alternanza e la prospettiva presidenzialista; la grande riforma liberale e garantista della giustizia, nell'interesse di tutti i cittadini. Ma, prima di tutto sottolinea c'e' la sfida che ha lanciato Silvio Berlusconi rispetto al rapporto con l'Europa: fine di una politica a trazione tedesca di soli vincoli e di sola austerity, e passaggio alla Bce come prestatrice di ultima istanza».
  4. «La nostra ambizione è quella di far diventare Forza Italia il movimento più votato anche in Calabria»
  5. «Per (fare) questo abbiamo bisogno dell’impegno dei nostri amministratori, ma anche di energie fresche e volti nuovi.
  6. La sfida è quella di far scendere in campo una nuova classe dirigente.
  7. Stiamo già registrando tante richieste di dar vita a nuovi Club. Saranno luoghi fisici e virtuali nei quali non si conteranno tessere, ma si elaboreranno idee.

Impossibile non riprendere le declinazioni poetiche della sua visione politica.

Chiosando gli ricordiamo con la foto che davvero i gauchos non sono quelli dei rodei ma quelli che per correre liberi nelle grandi praterie argentine devono essere non solo essere abili cavalieri ma devono anche conoscere il territorio, e, francamente, non ci pare che la sua visione di club virtuali di Forza Italia lo possa aiutare a conoscere i veri e gravi problemi dei calabresi.

"Caro Berlusconi qui c'è gente che le vuole tanto bene ma che si era stancata dell'idea che Forza Italia finisse in mano a radicali ed estremisti. C'è gente che si era stancata che il territorio fosse un problema".

Lo ha detto Angelino Alfano alla convention del Nuovo centrodestra

E poi proseguendo: "Ci siamo stancati del fatto che quel grande equilibrio e la capacità di sintesi di Silvio Berlusconi fossero ogni giorno violentate da chi gli stava accanto per ambizioni personali e che porterà Forza Italia in una direzione che non è la nostra".

Infine l’attuale Ministro dell’Interno ha concluso dichiarando: "Confesso la mia grande emozione, gioia e ammirazione di essere il socio fondatore del più grande partito del centrodestra in Italia. Un centrodestra che riporteremo a vincere".

Alla convention sono presenti: oltre ad Angelino Alfano, Gaetano Quagliariello, Beatrice Lorenzin, Fabrizio Cicchitto, Renato Schifani, Roberto Formigoni, Maurizio Lupi.

In sostanza 30 senatori, 29 deputati, 7 parlamentari europei, moltissimi consiglieri regionali ed un presidente di regione: Scopelliti.

Non ci sta la deputata FI Daniela Santanchè la quale osserva: "Altro che noi estremisti e loro moderati ! Alfano e il suo Nuovo Centrodestra sono come quelle cellule di terroristi che, col sorriso sulle labbra e vigliaccamente, sparavano alle spalle dei loro obiettivi, con la complicità morale dei salotti della sinistra"

Ma dall’altro lato Lupi che: "Siamo una grande realtà sul territorio e il 7 dicembre ci rivedremo tutti a Roma per rappresentare il nostro entusiasmo e raccontare la storia di questo nuovo grande partito".

Una occasione per verificare la promessa di Alfano che ha dichiarato "Abbiamo un grande obiettivo: prima di Natale almeno un circolo in ciascuno degli 8100 Comuni italiani".

Anche ad Amantea, quindi?

Parliamo di un circolo legato a Scopelliti

Intanto Mancini si sta dando da fare per costituire nuovi circoli di Forza Italia nella provincia di Cosenza

Ad Amantea sono stati presi contatti sia da parte di Mancini e dei Berlusconiani di FI , sia da parte di Scopelliti e dei sodali di Alfano

Qualcuno sta già raccogliendo le adesioni per le relative tessere

Preannunciamo sorprese che avranno riflessi sulle prossime consultazioni amministrative!!.

Pubblicato in Italia

“Vuolsi così, colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare”. Così diceva il Sommo Poeta per indicare che la scelta appartiene ai capi.

Ed i capi hanno deciso che nella giunta regionale deve entrare Occhiuto: troppo importante per perderlo. Niente da fare. Quindi per Alfonso Dattolo, destinato a restare capogruppo!

Che sia Scopelliti trovare la soluzione ai “suoi” problemi

Una soluzione non facile.

Solo la Ferro, e non sappiamo quanto abbia sofferto questa decisione, ha rinunciato al posto di assessore regionale.

Tutti gli altri no.

Ed ora Scopelliti deve trovare una soluzione per Arena

Gli esterni , lo abbiamo detto, sono già 3(Antonella Stasi, Giacomo Mancini e Mario Caligiuri)

Resta solo un posto( lo chiede lo Statuto regionale). E deve essere di Occhiuto.

Per fare posto a Demetrio Arena occorre modificare lo Statuto o cacciare uno dei tre esterni. Chi? Non la Stasi che è l’unica donna! Scopelliti può scegliere solo tra Mancini e Caligiuri.

Chi uscirà?

Ma preme per entrare anche l'ex aennino Giovanni Dima, rimasto fuori dalla Camera per via di un posizionamento in lista non proprio ottimale, spinto dallo stesso Alfano e che dovrebbe avere il poto di sottosegretario.

Chi uscirà? Non è dato per certo. Ma si parla del repubblicano Franco Torchia.

La cosa più facile sembra conservare l’equilibrio territoriale facendo entrare Nazzareno Salerno attuale presidente della commissione Sanità e coordinatore del Pdl vibonese sulla poltrona di Francescantonio Stillitani.

Ma forse è troppo ovvia questa soluzione pert l'alta politica!

Pubblicato in Calabria

Giunge a conclusione davanti alla Quarta Sezione della Corte d'Appello di Milano il processo per il sequestro di Abu Omar, che avvenne il 17 febbraio del 2003

La sentenza è sintomatica. L'ex numero del Sismi, Nicolò Pollari, è stato condannato a dieci anni di reclusione, l'ex numero due Mancini a nove anni e altri tre '007' (Raffaele Di Troia, Luciano Gregorio e Giuseppe Ciorra) a sei anni. (Nella foto Pollari e Mancini)

Il sostituto procuratore generale di Milano, Piero De Petris, aveva chiesto dodici anni per Pollari, dieci anni per Mancini e otto anni per gli altri tre.

Come noto si tratta del processo “BIS” dopo la sentenza della Cassazione dello scorso settembre che, oltre a condannare in via definitiva 23 agenti della Cia, aveva annullato con rinvio il proscioglimento per i cinque imputati ritenendo che la copertura del segreto di Stato era troppo ampia e parzialmente illegittima.

Anche il governo Monti, come quelli Berlusconi e Prodi, aveva confermato la vigenza per il caso del segreto di Stato, e venerdì scorso la stessa presidenza del Consiglio ha anche sollevato conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Consulta contro la sentenza della Cassazione.

I giudici della Corte d'Appello però non hanno ritenuto di dover sospendere il processo in attesa della decisione della Consulta e, dopo aver acquisito nelle scorse udienze alcuni atti su cui il governo aveva posto il segreto, hanno condannato tutti gli imputati, ribaltando le sentenze dei due precedenti gradi di giudizio che li avevano invece prosciolti.

Forte lo sconcerto del generale Nicolò Pollari il quale ha dichiarato: "Sono sconcertato: è stata condannata una persona che tutti in Italia sanno essere innocente. Non voglio fare paragoni ma ricordo che anche Tortora fu condannato a 10 anni. Come si faccia con serenità a condannare un innocente, che tutti sanno essere tale, è pazzesco. Che razza di esercizio è condannare un innocente? Io non solo sono estraneo a queste cose ma le ho impedite. Quindi non solo sono innocente, ma sono di più e il segreto di Stato prova la mia innocenza, non la mia colpevolezza. Lo stesso governo ha messo per iscritto che queste attività sono istituzionali e quindi sono lecite. Infine, un'ultima notazione. La cosa che davvero mi sconcerta molto è che in questo processo, segreto di Stato a parte, non sono mai stato messo in condizione di difendermi: non mi è stato consentito neanche di sentire un testimone. Perché? E' una domanda alla quale non so rispondere e che dovreste fare ad altri".

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