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dicscarica luzziCOSENZA 19 febbraio 2020 – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di S.Pietro in Guarano hanno nei giorni scorsi posto sotto sequestro una discarica abusiva rinvenuta all’interno dell’autoparco comunale di Luzzi e deferito all’Autorità Giudiziaria due persone per violazione alla normativa ambientale. Il sequestro dell’area, estesa per circa 1700 metri quadri, è avvenuto a seguito di un controllo effettuato nell’autoparco comunale di località “Gidora” nel comune di Luzzi (CS) a seguito di una segnalazione ricevuta. All’interno di esso in una vasta area dello stesso sono stati rinvenuti, depositati in modo incontrollato direttamente sul suolo, notevoli cumuli di rifiuti speciali. In particolare cassoni per il recupero di spazzatura fuori uso, pneumatici fuori uso, scarti di demolizione, scarti di lavorazione, rifiuti ingombranti, una carcassa di cabina di camion, pezzi di carrozzeria di veicoli e RAEE. Tale materiale, oltre a causare un vistoso degrado dello stato dei luoghi, era stato depositato senza alcuna autorizzazione relativa alla realizzazione o gestione di una discarica e realizzata quindi in assenza delle prescritte autorizzazioni.

Inoltre, i rifiuti speciali erano depositati in modo incontrollato direttamente sul suolo sena alcuna copertura e senza alcuna precauzione atta a ridurre rischi per la salute e per l’ambiente. Si è pertanto proceduto al sequestro della discarica i cui accertamenti hanno confermato essere non occasionale e denunciato all’Autorità Giudiziaria competente il custode dell’autoparco e il dipendente comunale addetto alla stessa.

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Luzzi.27 novembre 2019 – Circa 300 metri cubi di rifiuti sono stati posti sotto sequestro dai militari della Stazione carabinieri Forestale di San Pietro in Guarano a seguito di un controllo svolto su un cantiere interessato ai lavori di ristrutturazione per la messa in sicurezza della scuola comunale in disuso in località Gidora nel comune di Luzzi (CS).

 

 

 

 

I militari hanno constatato che i rifiuti generati da un intervento di demolizione erano stati depositati in parte in un piazzale e parte all’interno di locali della stessa struttura.

Rifiuti che sono stati depositati direttamente sul suolo nel piazzale, senza alcuna copertura e senza alcuna precauzione atta a ridurre rischi per la salute e per l’ambiente. In particolare vi erano depositati rifiuti in vari cumuli quali inerti di calcestruzzo, plastica e pannelli di cartongesso.

Oltre a tali rifiuti speciali vi era anche della lana di vetro classificata come rifiuto speciale pericoloso.

Dagli accertamenti effettuati si è constatato inoltre come questi rifiuti non siano stati smaltiti in tempi utili previsti, ossia con cadenza almeno trimestrale in quanto questi hanno superato il limite quantitativi previsto per legge prefigurando pertanto uno stoccaggio di rifiuti non autorizzato.

Inoltre i rifiuti speciali non pericolosi prodotti, erano depositati in modo incontrollato non rispettando l’omogeneità degli stessi, infatti, nei cumuli di rifiuti rinvenuti si constatava all’interno di essi il miscuglio di vari rifiuti.

Si è pertanto posto sotto sequestro i rifiuti e ipotizzato per due persone, ditta e subappaltatrice, il reato di gestione non autorizzata di rifiuti e deposito incontrollato.

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I carabinieri di Luzzi hanno arrestato per rapina impropria una donna di 49 anni.

I militari, la notte scorsa, su segnalazione dei familiari della vittima hanno rintracciato e bloccato la donna che, poco prima, dopo aver aspettato che il suo assistito, un 87enne, si addormentasse, gli avrebbe sottratto le chiavi della cassaforte asportando la somma in contanti di 15.750 euro e vari monili in oro.

Quindi, prima di fuggire, avrebbe chiuso a chiave la vittima all'interno della camera da letto portando con sé le chiavi.

La donna è stata trovata in possesso delle chiavi di case, della cassaforte e della refurtiva, che è stata restituita all'anziano

Per un caso la donna era di nazionalità romena.

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Luzzi. Nella serata di ieri i militari dell’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rende unitamente a quelli della Stazione di Luzzi, hanno

rintracciato e tratto in arresto un 45enne di Luzzi residente in Germania sul quale pendeva un Ordine di Custodia Cautelare per i reati di “Tentata estorsione e Lesioni Personali” commessi in Luzzi nel mese di dicembre 2015.

Lo stesso, che da allora si era reso irreperibile in Germania, è stato trovato presso l’abitazione della madre ove stava alloggiando per il periodo delle festività pasquali.

A individuarlo i carabinieri dell'Aliquota Operativa del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia carabinieri di Rende, insieme a quelli della Stazione di Luzzi.

L'uomo, che si era reso irreperibile in Germania, è stato trovato presso l'abitazione della madre dove stava alloggiando per il periodo delle festività pasquali.

L’arrestato, concluse le formalità di rito, è stato tradotto presso l’abitazione dei genitori in regime di arresti domiciliari

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La classica cronoscalata calabrese, organizzata dalla Cosenza corse, si svolgerà dal 28 al 30 ottobre sul tracciato di 6,150 km che dall’abitato conduce all’abazia di Sambucina. Il 7 novembre invece riprenderà dopo 20 anni lo Slalom di Sartano

 

La ventunesima edizione della cronoscalata Luzzi-Sambucina si disputerà dal 28 al 30 ottobre. La classica gara automobilistica montana, organizzata dalla Cosenza corse, farà parte del Trofeo Italiano Velocità Montagna, serie cadetta Aci Sport.

Una manifestazione sportiva, quella luzzese, che ogni anno trasforma il meraviglioso borgo luzzese in un vero e proprio paese-paddock, e che porta in Calabria i migliori esponenti della specialità. Il tracciato di 6,150 km dall’abitato di Luzzi conduce all’abazia della frazione Sambucina.

 

Sul percorso sono attivi gli adeguamenti di sicurezza, mentre gli organizzatori stanno lavorando alacremente per far sì che ogni dettaglio sia curato al meglio. Oltre al presidente della scuderia bruzia, Sergio Perri, al lavoro di organizzazione collaborano Gaetano Tropea, Franz Caruso, l’Aci di Catanzaro, da sempre vicino all’automobilismo in salita, e naturalmente l’amministrazione comunale del paesino luzzese.

La settimana successiva alla Luzzi-Sambucina (7 novembre) – sempre con l’organizzazione della Cosenza Corse – riprenderà dopo 20 anni di inattività il suggestivo Slalom di Sartano. Si tratterà della settima edizione di questa manifestazione sportiva, che si svolge su 2,8 km di tracciato. Un evento per il quale la popolazione del posto beneficerà doppiamente, in quanto sono stati predisposti i lavori di adeguamento delle strade interessate.

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Durante una operazione di controllo del territorio gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di San Pietro in Guarano hanno posto sotto sequestro in località “Gidora”nel comune di Luzzi (cs) una area di circa 2500 metri quadri in cui è stato realizzato uno sbancamento.

I lavori sono risultati eseguiti senza alcuna autorizzazione ed erano finalizzati secondo gli investigatori alla coltivazione di una cava.

Durante il controllo è emerso anche che tali lavori, realizzati in area soggetta a vincolo idrogeologico e paesaggistico-ambientale erano stati eseguiti senza alcun nullaosta previsto dagli organi competenti.

Lo sbancamento del terreno che ha interessato anche lo sradicamento di varie ceppaie di cespugli ed essenze forestali, e la realizzazione di cinque gradoni, un piazzale di 500 metri quadri ed una pista di circa 90 metri di lunghezza è stato realizzato su un’area adiacente, e quindi inferiore ai 150 metri dai corsi d’acqua, limitrofi al torrente Gidora iscritto nel registro delle acque pubbliche.

Lo sbancamento iniziale è stato realizzato ai margini di una strada interpoderale che costeggia l’argine del torrente e si estende all’interno di un fondo privato.

I lavori finalizzati all’apertura e alla coltivazione di una cava ex novo, rientrano tra quelle attività che comportano una trasformazione urbanistica del territorio e quindi soggetta al rilascio del permesso di costruire.

Per tali lavori sono stati deferiti all’autorità giudiziaria un uomo di Luzzi, proprietario del fondo e un uomo di Rose esecutore materiale dei lavori effettuati con l’ausilio di mezzi meccanici.

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Luzzi - Deferite 4 persone per taglio abusivo di alberiIl titolare di una ditta boschiva di Acri e tre suoi operai di nazionalità rumena sono stati deferiti dal Corpo Forestale dello Stato per furto aggravato e distruzione di bellezze naturali.

 

A seguito di una articolata operazione di controllo che il Comando Provinciale di Cosenza sta attuando da tempo sul vasto territorio di sua competenza al fine di prevenire e reprimere il fenomeno abusivo dei tagli boschivi, il personale del Nipaf, Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Cosenza, ha sorpreso nel comune di Luzzi le quattro persone mentre tagliavano senza alcuna autorizzazione delle piante di Pino in terreni occupati da privati rimboschiti con fondi pubblici.

L’operazione, a cui hanno partecipato anche i reparti di San Pietro In Guarano e Spezzano Sila, oltre a fermare il taglio abusivo, iniziato da poco, ha portato al sequestro di un trattore utilizzato per lo smacchio del legname all’interno del bosco, l’autocarro utilizzato per trasportare la legna, le motoseghe e 90 piante già tagliate e accatastate in un terreno.

Luzzi 14 Luglio 2015-

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partito democratico diviso NDicono che la maggioranza che ha eletto Ernesto Magorno non ci sia più.

 

La prova sarebbe nella riunione dei renziani di oggi a Luzzi, dove Andrea Guccione - col placet dello stesso Magorno - ha convocato un incontro dei big dell'area che fa riferimento al segretario-premier.

 

Mario Oliverio, invece, ha dato appuntamento a tutti per martedì a Lamezia Terme.

 

Secondo molti, le due iniziative sono in contrapposizione e sono rappresentative di due differenti modi di rilanciare la giunta regionale uscita distrutta dalla inchiesta della Procura di Reggio Calabria.

Ed ovviamente dietro tali iniziative ci sarebbe il gioco delle correnti renziane (Lotti-Boschi vs Delrio-Guerini).

Ma c’è chi prova a defilarsi.

E’ il caso dei franceschiniani di "AreaDem" Nicodemo Oliverio e Franco Laratta che annunciano di non volere «partecipare a nessuna delle diverse iniziative politiche in campo nelle prossime ore in Calabria, salvo che non si tratti di riunioni degli organismi ufficiali del Pd.

I due dichiarano “Siamo infatti convinti che prima di tutto vada perseguita l'unità del partito. Obiettivo che la segreteria regionale del Pd avrebbe dovuto tentare a tutti i costi, già nei mesi scorsi. E non attivarsi a dividere ulteriormente anche l'area di riferimento. In una fase così delicata e grave per la politica calabrese, non serve null'altro che l'unità e la compattezza del gruppo dirigente di un partito, che è chiamato a dare risposte forti e immediate ad una situazione che non ha precedenti, mettendo così il presidente Oliverio in condizione di dare al più presto alla Calabria un governo forte e di altissimo profilo, fuori da equilibrismi e dalle logoranti logiche di appartenenze».

«Invitiamo tutte le parti in causa e tutte le anime del Pd calabrese a deporre le armi della lacerazione e della contrapposizione, perché di questo passo si rischia di finire nel baratro! Urgono scelte di rottura con tutto quello che finora è stato. Per il Pd calabrese questa è l'ultima chiamata: o si cambia nel segno dell'unità, o non ci saranno appelli. La Calabria deve immediatamente uscire dalla condizione gravissima in cui è venuta a trovarsi»

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Non tutti hanno memoria ed è una bella fregatura. Anche i giornalisti dimenticano che il primo piano regionale dei rifiuti prevedeva un termovalorizzatore( puoi anche chiamarlo inceneritore, tanto non si offende) in provincia di Cosenza, ubicato in quel di Bisignano. Scoppiò una guerra fisica e mediatica: NO! Noi l’inceneritore non lo vogliamo! Dobbiamo difendere i fichi del cosentino e gli altri prodotti agricoli; lo sappiamo che i rifiuti inquinano, figurarsi quando bruciati. E fu così che il sistema saltò. Nacque solo l’impianto di Gioia dove tutto è possibile( chissà poi perché?).

Ora la situazione è diventata grave e l’inceneritore assolutamente necessario.

Ora però sembra più facile attuarlo.

Lo vogliono sia Cosenza, che Rende, che Castrolibero. In gioco ci sono “ 15 milioni di euro di fondi europei da investire. Una torta che fa gola “.

Venti città sono state interessate e invitate alla manifestare il proprio interesse ad ospitare l'impianto nel proprio territorio.

Tre appaiono logisticamente “valide” per tutta la provincia di Cosenza: Bisignano, Luzzi, Rogliano.

Sarà la Regione a scegliere tra Bisignano, Luzzi, Rogliano l’area più idonea.

Ma non sarà facile vincere le resistenze di Cosenza, di Rende(dove il PD, nel silenzio di tutti, da diverso tempo ha già autorizzato la costruzione di un impianto di termovalorizzazione tra i quartieri universitari), di Castrolibero.

Come è strana questa Calabria, come è strana questa politica? Quello che nessuno voleva ora è preteso e con esso la dote!

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