Ecco un modo pratico di come aiutare i ns lettori servendoci dei nostri lettori. L’occasione è stato il contributo sul Punteruolo Rosso offerto dal dr in agronomia Giuseppe Cicero e dal Perito agrario Angelo De Simone , entrambi del Centro Divulgazione Agricola n. 9 dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (A.R.S.A.C.).

A loro abbiamo inviato le foto delle foglie di aranci e da loro abbiamo ricevuto questa relazione tecnica che vi presentiamo ritenendola utile alla conoscenza dell’affezione ed alla cura della pianta.

“Amantea – Focolai della mosca bianca fioccosa (Aleurothrixus floccosus)

La mosca bianca fioccosa degli agrumi è particolarmente diffusa nelle zone agrumicole dell’Italia Centro-meridionale, delle Isole ed in Liguria. La pullulazione di questo fitofago viene favorita dai climi caldi ed asciutti. L’adulto è lungo circa 1–1,5 mm e si presenta di colore giallognolo con il corpo ricoperto di polvere cerosa granulare biancastra. Le uova di 0,25 mm circa presentano un colore cremeo- bruno. Le neanide sono particolari e caratteristiche per l’abbondante intreccio fioccoso di fili di cera bianca, con cui si proteggono il corpo. Incrostano completamente la pagina inferiore delle foglie colpite, che nel tempo vanno incontro alla filloptosi.

Sia gli stadi giovanili che gli adulti provocano danni alla pianta in quanto sottraggono con il loro apparato boccale la linfa, provocando il deperimento della stessa. Le stesse punture inflitte dall’insetto provocano, per reazione della pianta, la fuoriuscita di abbondante melata zuccherina con conseguente richiamo sulla parte aerea della piante delle formiche che se ne nutrono. Col tempo, senza opportuno intervento, da questa infezione si svilupperà la cosiddetta fumaggine.

Le femmine adulte depongono le uova a semicerchio o a cerchio nella pagina inferiore della foglie. Si susseguono nel corso dell’anno 4-6 generazioni.

L’Aleurothrixus floccosus si classifica come segue:

                         Piante ospite polifaga: Agrumi

Classe: Insetti                                                    Ordine: Rincoti

Sottordine: Omotteri                                         Famiglia: Aleirodidi

Genere: Aleurothrixus                                       Specie: A. floccosus

In merito alla terapia o profilassi, va premesso che normalmente in natura le popolazioni sono sufficientemente controllate da un Immenottero Afelinide, il Cales noacki, parassitoide endofago delle neanide – antagoniste naturali di origine sud-americana.

1) Dal punto di vista agronomico è utile razionalizzare la gestione del suolo e degli interventi irrigui in quanto evitano, soprattutto in agrumeti caratterizzati da microclimi caldi umidi, un eccesso di giovane vegetazione nel periodo autunnale. Quindi, concimazioni equilibrate senza eccedere con quelle azotate e provvedere a distruggere i nidi delle formiche tramite lavorazioni del terreno. Nelle epoche più opportune, favorire con la potatura l’aerazione della chioma.

2) In caso di abbondante melata effettuare un accurato lavaggio della chioma con tensioattivi ovvero Sali potassici di acidi grassi (Nome commerciale: per esempio Liqui–K).

3) Torna utile poi, l’intervento chimico con olio Minerale Bianco (Nome commerciale: per esempio Oliocin) attivato con Imidacloprid (Nome commerciale: per esempio Confidor). Quest’ultimo è un insetticida con sistemia acropeta ovvero viene traslocato una volta distribuita nella pianta mediante la corrente xilematica ascendente, per poi attraverso le radici e il fusto, raggiungere le foglie. Risulta efficace nei confronti di importanti fitofagi ad apparato boccale pungente-succhiante quale l’Aleurothrixus floccosus. Il trattamento va ripetuto secondo gli intervalli riportati in etichetta.

Riguardo alle dosi attenersi scrupolosamente a quanto indicato sull’etichetta del formulato commerciale.

Evitare di distribuire il prodotto nelle ore calde della giornata e comunque nei giorni ventilati onde evitare l’effetto deriva del prodotto alle diverse piante circostanti con conseguente fitotossicità per le stesse oltre che della possibilità d’intossicazione per l’operatore. Nell’esecuzione del trattamento bisogna adottare sempre sistemi di protezioni di tutto il corpo e delle vie respiratorie (requisiti stabiliti dal D.L. n. 475/92).

A cura del Dott. Agronomo Junior Giuseppe Cicero – Perito agrario Angelo De Simone dal Centro Divulgazione Agricola n. 9 dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (A.R.S.A.C.)

Auspice- ormai è una sana abitudine- l’editore Mannarino ,ecco un neofita che si affaccia sulla platea della cultura locale. Parliamo di Giuseppe Cicero, quarantasettenne amanteano, nato nel Quebec dove ha studiato fino ai 14 anni prima di rientrare in Italia. Divulgatore agricolo dell’Arsac. “Aforismi e poche parole” è la sua prima opera

Prima di avviarci alla sua lettura forse è utile ricordare che “un aforisma o aforismo (dal greco ἁφορισμός, definizione) è una breve frase che condensa - similmente alle antiche locuzioni latine - un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale”.

Poi ognuno esplica il tutto a proprio modo. O meglio legge questo significato come gli pare: ed in questo sta la forza dell’aforismo.

Per esempio , come peraltro ricorda l’autore, Karl Kraus affermava che «L'aforisma non coincide mai con la verità; o è una mezza verità o una verità e mezza».

Da qui la forte curiosità della ricerca “dell’al di qua o dell’al di là della verità” e la necessità di riflessione; il che, di questi tempi, è veramente difficile.

Dall’altra parte della barricata c’è chi sussurra che, al contrario, «Un aforisma non ha bisogno di esser vero, ma deve scavalcare la verità. Con un passo solo deve saltarla» (Detti e Contraddetti, Adelphi Editore).

Ed infine sembra utile ricordare Umberto Eco ed i suoi Aforismi "cancrizzabili" ( da granchio, cioè reversibile nel suo procedere) « L'aforisma cancrizzabile è una malattia della tendenza al wit, in altre parole una massima che, pur di apparire spiritosa, non si preoccupa del fatto che il suo opposto sia egualmente vero. »

Buona lettura, allora.

Forse quelle di Cicero sono aforismi “semplici” per quanto attenti al mondo intorno e profondi alle sue verità , ma non mancheranno di sorprendere. Provate per credere!