La Corte dei Conti della Calabria ha condannato ieri l’ex direttore generale di Cosenza Franco Lucio Petramala, il dirigente Antonio Scalzo e il collega Antonio Mascaro.
I tre sono stati dichiarati responsabili di aver assunto scegliendoli senza concorso personale per gestire il Centro prenotazioni , un lavoro che poteva essere svolto dai dipendenti dell’ente.
In sostanza le mansioni potevano essere svolte direttamente dal personale già in forza all’Asp e regolarmente retribuito con denaro pubblico.
In più i lavoratori esterni ‘prescelti’, secondo i giudici, sarebbero stati selezionati senza alcun tipo di gara ad evidenza pubblica, ma semplicemente con la presentazione di un curriculum vitae.
Per questa ragione Petramala dovrà risarcire l’Asp versando nelle cassa dell’ente 180mila euro per il danno provocato, mentre i due dirigenti dovranno restituire 2.549 euro ciascuno.
La vicenda riguarda contratti di lavoro stipulati tra il 2008 e il 2009.
Ci sarebbe piaciuto sapere i nomi degli assunti per capire le vere ragioni della assunzione
Ed ancora ci sarebbe piaciuto sapere che fine hanno fatto questi assunti, se ancora sono nell’ASP, magari stabilizzati, o se sono stati licenziati e da chi.
Ma queste sono cose da grandi giornali.
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Cosenza
Cosenza .Giunge a conclusione l’ indagine preliminare su alcuni rimborsi non dovuti ad alcune case di cura private per circa due milioni di euro erogati dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza nel periodo 2008/2009.
Il provvedimento firmato dal procuratore aggiunto di Cosenza dr Domenico Airoma, è stato notificato nella giornata di oggi ai tre indagati:
-l’ex direttore generale dell’Asp di Cosenza, Franco Petramala, (nella foto)
-l’ex direttore sanitario Antonio Scalzo e
-l’ex funzionario Anna Di Donato.
L’accusa è di abuso d’ufficio, falsità materiale ed ideologica.
La Guardia di finanza ha accertato una serie di presunte irregolarità dopo aver acquisiti numerosi faldoni, incrociato i dati e raccolto varie testimonianze.
La storia è quella dell’Unità operativa spedalità dell’Asp che aveva contestato drasticamente il rimborso per le prestazioni effettuate da alcune cliniche private perché ritenute non appropriate.
Secondo la procura bruzia, invece i tre indagati avrebbero rivisto al rialzo i pagamenti limitando le contestazioni avanzate , il tutto vantaggio delle cliniche private.
I finanzieri avrebbero anche accertato che l’ex direttore sanitario Scalzo avrebbe chiesto l’aspettativa per qualche mese ufficialmente per motivi di famiglia, mentre in realtà l’allontanamento dal servizio era legato, si legge nella conclusione delle indagini, all’assunzione dell’incarico di direttore sanitario in un centro di riabilitazione dell’hinterland cosentino.
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Reggio Calabria
Cosenza. «Chiediamo al governo di avviare un'indagine ministeriale per far luce sul caso delle ingenti risorse finanziarie dell'Asp di Cosenza transitate in Svizzera. Si tratta di alcune transazioni compiute nell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza nel 2010. Riguardano un vecchio debito milionario dell’Asp nei confronti di alcune cliniche del Tirreno cosentino. I tassi di interesse vennero fissati al 30% e oltre».
Il deputato del Pd, Franco Laratta, non demorde e vuole chiarezza. Dopo la Cgil interviene anche Laratta sulla transazione che ha svuotato i conti della sanità cosentina.
Secondo Laratta la verità deve venire a galla e questa vicenda « non può rimanere nell'oscurità più totale».
La storia è quella della Sifin una finanziaria che aveva rilevato le somme dalle cliniche private del Tirreno.
Ma poi ce n’è un’altra per fondi trasferiti in Svizzera, a Roveredo ed a favore di società anonima. Quest’ultima negoziazione risalirebbe al dicembre 2010 e sarebbe in sostanza una rinegoziazione del credito di Sifin, firmata dall'allora commissario straordinario dell'Asp, Franco Maria De Rose, che ha ridefinito la rateizzazione ma comportato un maggior esborso di tre milioni di euro per le casse pubbliche.
Ed è su questo aspetto che interviene Laratta.
Ma se suona a destra uno squillo di tromba a sinistra risponde uno squillo.
Ed il Pdl cosentino che, invita la magistratura a fare chiarezza «a tutti i livelli», “indirizza” l'eventuale inchiesta nell'ambito della passata gestione dell'Asp: «L’accordo, cioè la rateizzazione di un debito operata con la società lombarda, è stato fatto durante la gestione del dottor Franco Petramala», fanno sapere i berluscones bruzi.
Non sarebbe certamente un male sapere la verità ed i relativi responsabili.
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Cosenza