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fermo-pesca-8x6Entra momentaneamente in stand-by la pesca calabrese, la quale è senz'altro una delle attività economiche più importanti della regione.

Attivo il "fermo pesca": durerà 30 giorni

Come riportato da diverse testate autorevoli dallo scorso 9 settembre diverse regioni, tra cui appunto la Calabria, dovranno rispettare il fermo pesca stabilito a livello nazionale il quale avrà una durata di 30 giorni consecutivi.

Tale disposizione riguarda quasi tutto il Mezzogiorno, toccando la Calabria, la Puglia, la Campania, la Basilicata e il Lazio, quest'ultima solo in minima parte, e il divieto è attivo sia per quel che riguarda il versante ionico che quello tirrenico.

Negli scorsi mesi sono state altre le zone d'Italia che hanno dovuto rispettare il blocco temporaneo dell'attività di pesca, di conseguenza non è corretto credere che tale disposizione crei delle disparità a livello regionale.

Le più recenti normative, peraltro, hanno previsto anche un nuovo aspetto, ovvero il fatto che entro il 31 dicembre 2019 i pescherecci dovranno rispettare ulteriori giorni di blocco (da 7 a 17, a seconda della zona operativa), scegliendoli liberamente e dandone una specifica comunicazione preventiva alle autorità.

Risulta dunque evidente che queste disposizioni, per quanto possano risultare poco gradite agli operatori del settore, abbiano un obiettivo di indiscussa importanza, ovvero quello di far "riposare" il mare garantendo i suoi fisiologici periodi di rigenero della fauna; una pesca effettuata in modo massivo e senza regolamentazioni, d'altronde, nel lungo periodo non potrebbe che penalizzare anche gli stessi pescatori.

I consigli che Coldiretti rivolge ai consumatori

Consapevole del temporaneo blocco della pesca in Calabria e in altre regioni del Sud Italia, Impresapesca Coldiretti ha messo in guardia i consumatori, sottolineando il fatto che nelle regioni interessate potrebbe accentuarsi il rischio che le attività ristorative propongano specialità di pesce che, in realtà, non è fresco o non è locale.

Non è una novità, d'altronde, il fatto che le specialità di pesce siano gettonatissime in tutto il Meridione: nei ristoranti calabresi vengono riservati ampi spazi a questi piatti, senza trascurare i fast food e gli esercizi attrezzati con friggitrici professionali come quelle acquistabili presso AllForFood, i quali propongono deliziose fritture anche in modalità "take away".

Ovviamente i ristoratori onesti prenderanno le dovute distanze da simili logiche, tuttavia in questo particolare periodo dell'anno può essere sicuramente un buon consiglio, per i consumatori, quello di essere più accorti e di richiedere maggiori informazioni circa la provenienza dei prodotti acquistati in ristoranti ed attività affini.

Con l'occasione, peraltro, il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha messo in evidenza il fatto che negli ultimi tempi si sono compiuti degli importanti passi in avanti per quel che riguarda l'etichettatura nei banchi vendita, ma sarebbe opportuno che divenisse obbligatorio, per tutti i ristoranti, indicare l'origine di ogni alimento istituendo una vera e propria "carta del pesce".

Pubblicato in Calabria

Amantea. Al via il corso di formazione professionale per il profilo di “Operatore della fattoria didattica”

E’ iniziato ad Amantea (Cs) nella sede della cooperativa Espansione (Ente di formazione accreditato)

 

il corso di formazione professionale per il profilo di “Operatore della fattoria didattica” autorizzato dalla Regione Calabria nell’ambito delle attività di formazione libere, ai sensi dell’art. 41 della L.R. 18/85.

Il corso é patrocinato da Ue.coop Calabria, Coldiretti Calabria e Terranostra Calabria.

Questo quanto rende noto Rinaldo Settino, referente regionale di Ue.coop Calabria, che sottolinea che è il secondo corso del suo genere che viene attivato in Calabria e consentirà ai partecipanti di conseguire la qualifica di operatore di fattoria didattica un figura indispensabile nella gestione dell’agricoltura multifunzionale che si sta sempre di più affermando nella nostra regione.

L’obiettivo è diversificare il reddito aziendale, mediante l’integrazione dell’attività agricola con lo svolgimento di attività sociali, finalizzate a generare benefici inclusivi e favorire percorsi educativi, formativi, terapeutici, riabilitativi e di cura, e di inserimento sociale e lavorativo di persone svantaggiate e/o disagiate.

“L’azione formativa – informa – è iniziata a dicembre 2016 con l’avvio del primo corso per operatore di fattoria didattica.

Una esigenza manifestate soprattutto da cooperative e aziende agricole che svolgono queste attività, per assolvere agli obblighi previsti dalla L.R. 30 aprile 2009, n. 14 che, definendo le funzioni delle fattorie didattiche e sociali, disciplina l’esercizio dell’attività agrituristica, didattica e sociale nelle aziende agricole.

La Legge prevede la formazione degli “Operatori di fattoria didattica” e impegna i titolari delle aziende agricole iscritte nell’elenco di cui all’art. 4, a frequentare, o far frequentare al personale addetto, uno specifico corso di almeno 40 ore, approvato dal Dipartimento regionale competente e organizzato da Enti pubblici e di formazione, con relativo esame finale e rilascio di specifico attestato.

All’avvio dei lavori ha partecipato Marcella Infusino, presidente di Ue.coop Calabria, che ha sottolineato il ruolo importante che assume l’agricoltura multifunzionale, quindi la diversificazione delle attività nelle aziende agricole che coinvolge sempre di più giovani e donne.

Con questa azione formativa ha concluso Marcella Infusino diamo la possibilità agli operatori del settore di onorare gli impegni assunti ed essere professionalmente all’altezza della situazione.

Data: 15 giugno 2018. Fonte: Coldiretti Calabria.

Pubblicato in Campora San Giovanni

Ha un bel coraggio Giuseppe Ruperto , il battagliero presidente della Cooperativa Agricola ‘Le Macchie’ di Nocera Terinese e dirigente della Coldiretti, nonché ambientalista di fede privata e leader comitato Ricostruiamo il Ponte sul Savuto.

Un giovane che ama l’agricoltura e lotta i veleni che distruggono la bontà dei prodotti coltivati in pieno campo, senz’altro che l’acqua ed il sole.

Una cooperativa che ha una produzione agroalimentare di pregio e che è impegnata quotidianamente per assicurare la salvaguardia delle colture agricole tradizionali, il mantenimento delle tipicità alimentari, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e dagli incendi per difendere un ambiente che offre grandi opportunità di sviluppo sostenibile.

Eppure le aanno bruciato circa 1000 balle di fieno oltre che attrezzatura agricola.

Temiamo anche noi che si tratti di un incendio doloso come dice anche la Coldiretti che gli ha espresso la propria convinta solidarietà:

“Protagonista di tante battaglie e denunce Giuseppe Ruperto, presidente della Cooperativa Agricola ‘Le Macchie’ di Nocera Terinese e dirigente della Coldiretti la notte scorsa è stato vittima di un incendio al suo capannone adibito a fienile che conteneva circa mille balle di fieno e altri attrezzi agricoli.

Da parte delle autorità di polizia, sono in corso i necessari accertamenti ma purtroppo pare trattarsi di ‘incendio doloso”.

Giuseppe Ruperto è stato da sempre in prima linea nella tutela del territorio ed al fianco degli agricoltori in diverse azioni di contrasto dei fenomeni di agromafie.

Infatti, ha denunciato i furti nelle aziende ed altri atti vandalici alle autorità di Pubblica Sicurezza ed è leader del comitato Ricostruiamo il Ponte sul Savuto.

Nel ringraziare  Giuseppe per quanto ha fatto e che non si è mai tirato indietro quando le cose si sono fatte difficili - dichiara Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria - esprimiamo a lui e alla sua famiglia, una solidarietà senza confini, ma già stiamo operando offrendo la più ampia e concreta collaborazione.

Siamo altresì certi che gli organi inquirenti faranno piena luce sull’accaduto e restituiranno la giusta serenità al territorio”

Anche noi porgiamo a Ruperto ed agli altri soci della Cooperativa la nostra solidarietà e li invitiamo ad andare avanti.

Intanto intorno “solo silenzio”!

Pubblicato in Campora San Giovanni

Chi lavora nei campi, sotto il sole, al freddo, rischiando il lavoro ed i prodotti per le avversità climatiche, non crede che chi lavora in ufficio, con i riscaldamenti d'inverno ed i climatizzatori d'estate possa capire i suoi problemi

 

Ed ancora meno crede a chi concorre a creare  queste diversità e disparità, come tanti politici che fanno parole e soltanto parole.

E così reagisce, come può. E' il senso della mobilitazione di domani 8 giugno.

Molinaro, il Presidente della Coldiretti, in un franco incontro ha illustrato ad Oliverio le motivazioni e gli aspetti organizzativi dell’iniziativa dell’8 giugno 2017 presso la Cittadella regionale

E’ confermata anzi confermatissima la mobilitazione indetta da Coldiretti Calabria e che avrà il “momento clou” nella grande iniziativa di giovedì 8 giugno p.v. alla Cittadella Regionale a Catanzaro- sede della Giunta Regionale ma che continuerà fino al raggiungimento degli obiettivi. Nel corso dell’incontro con la stampa, sono stati presentati alla Camera di Commercio di Cosenza i dettagli dei contenuti della mobilitazione e le modalità organizzative dell’ iniziativa di piazza.

Ad affiancare il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, una squadra combattiva composta da dirigenti dell’organizzazione e da Marsio Blaiotta Presidente dell’Urbi Calabria.

“Il treno è partito già dal 28 aprile u.s., va veloce e non rallenta – ha affermato Molinaro – l’insoddisfazione e il malcontento sui territori è grande.

I numeri dell’iniziativa dell’8 giugno sono significativi: 5000 persone, circa 100 pullman, almeno 100 trattori, tanti amministratori comunali, rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, associazioni culturali, di volontariato etc. e continuano a fioccare le adesioni. Coldiretti - ha continuato -in questi due anni e mezzo di presidenza Oliverio è sempre stata sul pezzo, mai fuori tempo massimo e lo testimoniano ben 65 lettere, tutte senza risposta -chiosa - che abbiamo inviato al Presidente della Regione; lettere documentate, che mai si sono caratterizzate per lamentele – non appartiene alla nostra cultura – ma che anticipando i tempi e le difficoltà che si intravedevano contenevano proposte e suggerimenti.

Peccato che siano rimaste lettera morta perché poi, i problemi e le difficoltà che oggi qualcuno rincorre si sono appalesati in tutta la loro drammaticità tanto da farci affermare coldirettiaoliveriolaregionecosìnonva.

Un lungo, dettagliato e argomentato elenco di disfunzioni e criticità quello illustrato che vanno dalla mancanza di interlocuzione politica, inefficace semplificazione amministrativa in particolare con il ruolo del Super-CAA, politiche di accesso al credito, disimpegno e perdita di risorse sulla chiusura del PSR 2006-2013 e attuazione PSR 2014-2020 sul quale fino ad oggi - sottolinea -non è stato emesso nessun decreto di finanziamento per investimenti nelle aziende

Agricole e per l’insediamento dei giovani; poi che dire dei pagamenti agli agricoltori da parte dell’organismo pagatore ARCEA con accumuli di ritardi ed inefficienze varie che in tempi non sospetti, ribadisce, avevamo segnalato; cosi come l’eradicazione delle epizozie che sta causando danni economici rilevanti al patrimonio zootecnico.

La nostra ambizione ma anche volontà precisa – continua Molinaro – è che i nostri chiari temi interessano tutti i cittadini e hanno un impatto sull’economia dei territori e per questo non ci sfugge anche una visione ampia e coerente sull’utilizzo dei Fondi Comunitari come Por, Patto per la Calabria e strategia aree interne, nonché sulle riforme degli enti strumentali per liberare risorse e anche l’approvazione di Progetti di Legge a costo zero (vedi anche cinghiali- banca della terra) che rimangano inspiegabilmente impantanati.

Anche sui Consorzi di bonifica l’attenzione è massima – conferma Molinaro – c’è un buon lavoro fatto dai dirigenti Coldiretti che amministrano i Consorzi che dal 2010 ha impresso una svolta culturale rilevante nella gestione dei Consorzi di Bonifica con una progettualità spinta e che adesso, proprio per irrobustire l’agricoltura di qualità, hanno la necessità di chiedere alla Regione il dovuto (crediti forestazione) oltre ad una serie di interventi sulle reti irrigue e impianti che sono di proprietà regionale per permetter agli agricoltori di pagare meno il servizio irriguo.

Insomma i titoli sono quelli giusti e dietro questi titoli ci sono molti dettagli importanti. “Se si fa tutto questo- ha affermato Molinaro - l’economia può crescere più rapidamente e automaticamente genera più entrate e si ha meno bisogno di cassa integrazione, sussidi di disoccupazione e altre spese sociali e quindi più lavoro e benessere.

“Dopo l’annuncio della mobilitazione da parte di Coldiretti, - riferisce – cogliamo almeno quattro aspetti incoraggianti: l’approvazione dei Piani di Classifica, la lettera di Oliverio al Ministro Martina per eliminare le disfunzioni del sistema informatico e accelerare i pagamenti di Arcea, l’incontro nel quale è stato comunicato il pagamento dell’indennità compensativa e in ultimo il lungo incontro che il Presidente Oliverio ha avuto il 22 maggio u.s. con Coldiretti e l’Urbi Calabria. A proposito dell’incontro, Molinaro riferisce che è stato molto franco e vivace, durante il quale ognuno ha esposto con chiarezza i propri punti di vista.

Il Presidente della Regione ha riconosciuto ed evidenziato il ruolo di Forza Sociale di Coldiretti che essendo la più rappresentativa Organizzazione agricola è impegnata in modo forte e costante nella proposta nell’interesse della Calabria e degli agricoltori.

Ha preso una serie di impegni sulle motivazioni alla base della mobilitazione che non si esclude possano essere da lui stesso illustrati ai partecipanti all’iniziativa regionale.

Da subito per intanto ha garantito una maggiore e costante interlocuzione politica con il Dipartimento Agricoltura mediante il suo diretto coinvolgimento e quello del Direttore Generale del Dipartimento.

Pubblicato in Catanzaro

Guccione scrive alla Coldiretti in merito alla mobilitazione prevista per il prossimo 8 giugno e dice: ‘Ho letto con molta attenzione la lettera nella quale Coldiretti chiama alla mobilitazione, affinché si possa innescare, come lei dice, “un velocissimo cambiamento gestionale nell’azione di governo regionale da parte del presidente Oliverio, soprattutto nel comparto dell’agricoltura”.

 

Sicuramente conosce le mie ripetute prese di posizione e iniziative non solo per denunciare ritardi ed errori ma anche per cercare di stimolare, attraverso precise proposte, l’azione fattiva del governo regionale.

 

Un’azione amministrativa che, passata metà legislatura, non ha prodotto un profondo cambiamento e non ha generato sviluppo e lavoro, elementi alla base del programma del centrosinistra alle ultime elezioni regionali.

 

Non ho nessuna remora a condividere pubblicamente la piattaforma di Coldiretti e aderire in maniera convinta alla mobilitazione dell’otto giugno.

Sento la necessità e la responsabilità di aderire alla mobilitazione di Coldiretti, anche in virtù del fatto che sono stato il primo eletto in Calabria alle elezioni regionali del 2014, e perché mi auguro che questa iniziativa serva a determinare una svolta nella nostra Regione.

E’ cresciuto un clima di sfiducia verso il governo regionale.

Si può riconquistare questa fiducia solo attraverso una svolta vera, individuando obiettivi e priorità, rispondendo rapidamente e concretamente ai bisogni dei calabresi”

Una dichiarazione che afferma ,anzi attesta, il fallimento della amministrazione Oliverio.

Una dichiarazione che sembra avviare l’inizio di una nuova stagione della politica regionale

La fine (politica) di Oliverio e del suo modo di fare politica che è incapace di dare risposta ai bisogni dei calabresi

E Guccione usa il grande carro della Coldiretti, un carro che viene da lontano e che pare capace di fare una lunga strada.

Con chiunque.

E Guccione sembra saperlo!

Pubblicato in Calabria

Sono mesi che nella zona da Campora San Giovanni a Falerna e Nocera Terinese sono segnalati furti nelle campagne a danno degli agricoltori.
Altre segnalazioni di furti di mezzi agricoli vengono dalla zona compresa tra Corigliano e Rossano Calabro.

 

La Coldiretti denunciano con preoccupazione un’accentuata recrudescenza, di furti di mezzi agricoli di ogni tipologia, prodotti agricoli, danneggiamenti che si stanno verificando su tutto il territorio regionale.

Molinarosottolinea “E’ sicuramente una situazione preoccupante che provoca danni alla vera e sana imprenditoria agricola, cuore pulsante dell’economia regionale. Si creano condizioni negative per gli agricoltori, molto spesso giovani, che poi non possono ricostituire il parco mezzi e quindi vi è un effetto immediato anche sulla produzione con il conseguente depauperamento del patrimonio agricolo e perdita di posti di lavoro.”

 

E poi prosegue:” L’organizzazione e la messa in atto dei furti, non ha ormai limiti territoriali e chi opera nelle zone rurali, subisce condizioni peggiori proprio per i vincoli di isolamento degli operatori agricoli e delle famiglie e di mancanza di presidi delle forze dell’ordine immediatamente raggiungibili e attivabili”.

 

Infine la Coldiretti conclude “E’ necessario che i furti di ogni tipo vengano comunque denunciati agli organi di polizia anche se ci si accorge di qualche movimento sospetto, se siamo stati vittime di un tentativo di furto, se abbiamo subito un furto o se siamo testimoni di un furto ai danni d'altro, è un nostro diritto e allo stesso tempo è un nostro dovere morale, in quanto facenti parti di una comunità. Ben comprendiamo che il controllo del territorio è difficile però non si possono lasciare alla mercè di criminali famiglie che vedono anche in pericolo la sicurezza personale. Chiediamo ai Prefetti che è indispensabile un'azione immediata che preveda un incremento dei controlli e che vengano potenziati i presidi di sicurezza sul territorio soprattutto nelle zone rurali per arginare un fenomeno davvero preoccupante che pregiudica l'attività futura un piano operativo per porre un freno ai reati nelle campagne e debelli queste vere e proprie organizzazioni criminose”

 

Ne ha parlato in questi giorni anche il TG 3 intervistando anche i soci della Cooperativa Agricola “Le Macchie” che opera tra Nocera Terinese e Falerna

Qualcuno di loro scrive: “ È un pezzo che succedono.... Siamo stati sempre in silenzio mentre ci hanno rubato e vandalizzato ogni cosa.... Quante mazzate sulle spalle di Giuseppe( Giuseppe Ruperto , presidente della cooperativa), migliaia e migliaia di euro persi per sempre .... Maledetti bastardi..... Animali, attrezzature, un trattore cingolato, ruote squartate, orti devastati tagliati con falce e accette.... e noi sempre in silenzio.... volevano la nostra rovina... non so quante persone avrebbero retto al suo posto, ma Giuseppe ha sempre affrontato tutto col sorriso sulle labbra e una grande forza di volontà.... e io l ho appoggiato e aiutato in tutto e per tutto.... A differenza di molte altre persone noi, non abbiamo cercato lo zingaro o il mafioso di turno per il classico cavallo di ritorno pagando mazzette per ciò che era stato sudato e pagato... abbiamo lavorato come bestie dall’ alba al tramonto senza feste, natali e capodanni.... e non ci siamo piegati mai... e mai ci piegheremo..... Che continuino pure a rovinare la gente, ma dice un proverbio... tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zampino.... e arriva il giorno che ne beccheremo qualcuno... e dopo magari lo leggeremo sui giornali... Ora ciò che spero da operaio che crede nel lavoro che fa, è che le forze dell’ ordine facciano il loro lavoro e i dovuti controlli... perchè così non si può più andare avanti!”

Pubblicato in Lamezia Terme

Molinaro :Chiediamo maggiori controlli e un incontro per individuare le soluzioni ottimali.

 

Siamo continuamente alla mercé di bande criminali che rubano mezzi, attrezzature e prodotti, danneggiano le proprietà, minacciano la stessa incolumità degli agricoltori.  

Questo il grido d’allarme per i furti che si susseguono a ritmo continuo con una vera e propria escalation nelle aziende agricole in particolare nella zona compresa tra Nocera Terinese, Falerna e dintorni.

“Un fenomeno che va avanti da molto e troppo tempo e che continua proprio in questi giorni con diversi episodi – riferisce Pietro Bozzo direttore della Coldiretti interprovinciale di Catanzaro-Vibo e Crotone – e gli agricoltori anche coraggiosamente, hanno sempre sporto regolare denuncia all’autorità di Pubblica Sicurezza”.

Ad essere particolarmente colpiti sono stati i soci della Cooperativa Agricola “Le Macchie” di cui è presidente il dirigente della Coldiretti Giuseppe Ruperto ma anche altri agricoltori del comprensorio subiscono la stessa sorte.

 

Cancelli e porte divelte e viene rubato di tutto: dai mezzi agricoli trattori, imballatrici, motocoltivatori etc., gruppi elettrogeni, carburante, concime anche prodotti raccolti in particolare ortaggi.

Tra gli agricoltori, vi è un allarme sociale e molta preoccupazione anche per la sicurezza personale.

 

Tra l’altro la cooperativa è formata prevalentemente da giovani che in questo modo, vedono sfumare il frutto del proprio lavoro e sono costretti ad interrompere la coltivazione e la raccolta.

“Davanti a questo salto di livello dei furti, è necessario – chiede Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – che ci siano maggiori e diffusi controlli da parte delle forze dell’ordine e che vengano potenziati i loro presidi sul territorio chiediamo altresì al Prefetto di Catanzaro che venga convocato un incontro per fotografare esattamente la mappa delle aree dove i fenomeni sono più aggressivi e ripetuti per individuare le soluzioni ottimali”.

11.04.2017                                                                  Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

Pubblicato in Lamezia Terme

C’era un tempo in cui quando arrivavano le belle giornate i maestri portavano le proprie classi fuori a scoprire la natura.

Si osservavano le foglie, le gemme, i fiori.

Si parlava con i contadini.

Per taluni era una sorpresa, per la gran parte, invece, era un dejà vu, una cosa già nota, già vista; qualcuno, infatti, era figlio di contadini.

Oggi per i giovani amanteani la terra è lontana, quasi sconosciuta.

Al più, vicino casa, un pezzo di giardino, quasi sempre coltivato a fiori.

Ed è proprio per questo che la proposta della scuola Manzoni Mameli appare vincente.

Li abbiamo visto i ragazzi che provavano ad usare le zappette

Con cautela ,anche con evidente passione.

Intorno la Coldiretti con le sue bandiere gialle.

Anche i ragazzi hanno la divisa della coldiretti.

Il cappellino giallo ed un grembiulino dello stesso colore.

Intorno gli operai di Calabria verde che scaricano piantine pronte da impiantare nel terreno

Oggi 10 aprile il tema è stato “Alla scoperta della terra. Preparazione del letto di semina. Creazione del semensaio. Il fondamentale ruolo del lombrico”

Un unico problema.

Quello che la tipografia ha parlato di un seme con il saio( semensaio) e non di un luogo dove si impianta la semenza( semenzaio).

Pubblicato in Primo Piano

C’era un tempo in cui l’agricoltura e la pesca erano le principali attività economiche cittadine.

Poi la piana di Amantea è stata invasa da un irreversibile e dannoso processo urbanistico che piano , piano ha sottratto all’agricoltura tutte le terre più fertili ed oggi continua con questo inaccettabile consumo dei pochi spazi naturalmente destinati alla produzione agricola .

Ora resta solo Campora San Giovanni.

Ed è per questo che la Coldiretti anche quest’anno organizza la Fiera agricola Camporese.

Una fiera giunta alla sua XII edizione.

La straordinaria location è come sempre la splendida piazza San Francesco in Campora Sa Giovanni.

22 produttori esporranno i loro prodotti che potranno essere degustati.

Sono prodotti locali e calabresi.

Potrete trovare di tutto: olio, prodotti agricoli, anche trasformati, la famosa cipolla dolce, formaggi, sott’oli ,sottaceti; quanto offre l’agricoltura calabrese.

Insieme ai sapori dei prodotti locali anche la musica calabrese

La Coldiretti continua la sua Azione di tutela dell’agroalimentare made in Calabria e made in Italy.

Speriamo che approfittando della nuova programmazione Comunitaria 2014-2020 e nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC) la Coldiretti nel confrontarsi con le Istituzioni segnali la irreversibilità dell’uso della terra destinata all’agricoltura che rende inutile per una parte del paese la speranza di lavoro per i giovani locali.

Speriamo infine che la Coldiretti approfitti di questa occasione per condurre una approfondita indagine sull’età media degli agricoltori di Amantea e Campora SG e ne tragga le opportune conclusioni sull’ impatto per l'economia e la società locale.

Martedì , martedì 23 febbraio, dalle 9.30 al “Centro Congressi La Principessa” a Campora San Giovanni – Amantea(CS) si svolgerà una importante e significativa iniziativa della Coldiretti Calabria.

Il tema, in una fase decisiva di avvio dei fondi comunitari con la pubblicazione dei bandi, è di grande interesse e attualità.

Spiega Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria “Il fatto che ormai molti giovani si avvicinino con decisione a questa professione è davvero un’inversione di tendenza di grande rilevanza , un fatto che testimonia la consapevolezza sempre maggiore che la nuova generazione fa di questa scelta un preciso stile di vita, che risponde a valori sani di crescita e sviluppo personale e dell’economia, a favore delle famiglie, dei cittadini consumatori, della sana alimentazione e dell’ambiente”.

“I giovani con la filiera agricola italiana, il territorio e il cibo protagonisti dei fondi comunitari 2014-2020”..

“Constatiamo, quindi, con enorme piacere il progresso, il coraggio e le idee innovative dei giovani imprenditori, la loro sempre più forte valenza professionale, che li vede impegnati in un’agricoltura nuova e moderna che è quella del Progetto Coldiretti. La giornata sarà imperniata su interventi di esperti con un confronto in diretta con i giovani. E’ prevista la presenza di importanti rappresentanti delle Istituzioni”.

Coldiretti continua a guardare avanti intensificando l’impegno verso i giovani imprenditori-manager per una agricoltura innovativa con la concreta opportunità professionale rappresentata dal lavoro nel settore agricolo ed agroalimentare che non viene più vissuta soltanto da chi di quel mondo è già parte per motivi familiari.

Pubblicato in Campora San Giovanni
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