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« Alle Sirene giungerai da prima, Che affascinan chiunque i lidi loro Con la sua prora veleggiando tocca. » Così si legge nella Odissea XII, 52-54 di Omero, nella traduzione di Ippolito Pindemonte.

Si legge nel Liber Monstrorum, I,VI del VII secolo che « Le sirene sono fanciulle marine che ingannano i naviganti con il loro bellissimo aspetto ed allettandoli col canto»

Vi state chiedendo cosa c’entrino le sirene con il Governo, vero? C’entrano, c’entrano.

Ieri le sirene ammaliavano i marinari per cercare di salire sulle loro navi ed essere portate lontano, poco importava se trascinavano navi e marinai negli abissi, riemergendo, poi, esse ibridi donna-pesce grazie alle squamose code ed al più condannando al naufragio gli impavidi marinai che avevano avuto la ventura di incontrarle senza essersi tappate le orecchie.

Serve poco o niente se incontrarle sia un fatto di fortuna, o sfortuna, od ignoranza , o sottovalutazione del pericolo, o supposizione di coerenza nei comportamenti, eccetera.

Oggi le nuove sirene della politica cantano per ammaliare i marinai delle navi dei partiti più grandi ( e quindi vincenti) tentando di salire a bordo delle navi stesse, e di vestire il cappello e la divisa di ufficiali per essere trasportate fino al regno dove tutto si può, là dove si comandano gli scherani che attendono pronti ad ubbidire .

E cantano i loro voti, i loro uomini, i posti che occupano, gli amici che si sono fatti e la loro disponibilità al voto. Cantano persino i precari da stabilizzare pronti a votare per conservare il posto di lavoro, pur precario, nella speranza di una stabilizzazione.

Non sanno guidare la nave, non anno spiegare le vele, non sanno nemmeno cazzare la randa od il fiocco. E tantomeno sanno cosa significhi virare a babordo od a tribordo.

Sanno invece dove è la sala mensa, la cambusa e la dispensa.

Ed ovviamente le scialuppe di salvamento.

Ora davanti alle coste Calabresi si vedono due grandi navi.

Una a destra con un capitano donna dalla lunga criniera incontenibile sotto il cappello da comandante, e che si agita avrebbe detto Fernando Pessoa nella sua “È uma brisa leve”, come mossa da “ una brezza leggera che l’aria un momento ebbe e che passa senza avere quasi avuto bisogno di essere”.

Una donna forte con un sorriso sincero. Attenta all’ascolto ma non corruttibile.

La fregatura è che essendo donna non si lascia incantare dalle sirene e scaltra e cognita , come Ulisse, ha dato ordine di tappare le orecchie ai suoi compagni facendosi comunque legare all'albero della Nave per ascoltarle.

A sinistra un capitano che non ha problemi di criniera e non abbisogna della”brisa leve” anzi persino l’acqua può scorrere senza fermarsi.

Ha esperienza di navigazione ma non su mari perigliosi. Affatto. Al più ha viaggiato su laghetti interni che oggi appaiono perfino privi di acqua. Abile , si avvale di subsidenti che sono sempre al di sotto ma pronti ad uscire come geyser irrefrenabili che bruciano tutto intorno e che prima o dopo bruceranno anche il capitano.

Ecco, a loro le sirene possono rivolgersi ma non si illudano di incantarli. Sgamati come sono può succedere perfino il contrario.

Le due principali sirene sono la UDC e la NCD. Sono sorelle , quasi gemelle e non solo per la coda. I loro capi hanno perfino le cravatte eguali, non solo gli interessi ed i pensieri!

Pubblicato in Calabria

Il PD calabrese, per quanto diviso orizzontalmente e verticalmente, distinto nelle sue componenti, per taluni versi “fortemente fracumatu”, teso, come è, con i suoi rappresentanti da un lato alla conquista del potere e dall’altro alla tenuta del potere, fa comunque paura.

Chi altri se non l’unico pezzo di partito ancora esistente in un panorama che da oltre20 anni non permette alla gente di sapere da chi è governato?

Una paura forte che costringe Scopelliti a fare passi politici oculatamente finalizzati alla sua sopravvivenza.

La scomparsa politica, se non fisica, dei precedenti governatori calabresi ( parliamo di Loiero, di Chiaravalloti, eccetera) è maestra e terrorizza chi vive di immagine e di potere come Scopelliti.

Ad allora ecco la affermazione che “L’alleanza con l’UDC per la Regione è strategica e vitale».

Dai Governatore, non scherziamo. L’alleanza è vitale per te, per un PDL che ha provato a metterti all’angolo, al punto che hai dovuto fare un immediato passo indietro, forse perché come dice Francesco Manganaro, docente di Diritto Amministrstivo nell’Università Mediterranea di Reggio calabria, Corriere della Calabria: “La decadenza scatta immediatamente perché la nuova legge ha inserito una incompatibilità in un rapporto di durata”, così che in caso di condanna di Scopeliti anche in uno solo dei processi “Fallara” e “Sarlo” l’esperienza di “Peppe” si concluderebbe.

Ed allora è bene avere amici in alto loco.

Ed allora CESA , segretario nazionale dell'Udc ,guarda caso corso subito in Calabria, a Vibo Valentia, dopo la presenza di CASINI, non ha potuto non dire che "Siamo e resteremo alleati leali del governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti.”

Un impegno importante , ma anche utile ( per loro, ovviamente).

Un impegno abilmente strappato da Scopelliti con la affermazione che: «C’è una squadra che lavora alacremente, che non ha mai avuto frizioni, che non ha mai dato la sensazione di essere allo sbando. E poi c'è questa sinergia con il presidente del consiglio regionale che la Calabria non ha mai avuto», come dire “l’UDC in Calabria non ha avuto mai il potere che ha oggi “e che forse,ormai, di UDC in Italia si parla solo per il ruolo che ha in Calabria: esistete solo perché siete vivi in Calabria!

Pubblicato in Vibo Valentia

Scopelliti era giunta addirittura a ridurre il numero di componenti in Giunta da 10 ad 8 per trovare la soluzione all’impossibile dilemma di un UDC profondamente spaccato tra un Cesa che volva in giunta Occhiuto ed un UDC regionale che voleva Alfonso Dattolo.

Ed alla fine c’è voluto Antonio Gentile con il suo NO, forte ed assoluto.

Un NO che va oltre lo stesso Occhiuto, un NO che condensa in sé una parte del passato, un po’ del presente e, forse, anche un po’ di futuro.

Troppo comodo, avrà pensato Gentile, che un “trombato” dell’UDC ora abbia il potere di un assessore regionale e faccia concorrenza nella sua stessa provincia.

E peraltro un Niet che ha il beneplacito dell’UDC regionale che voleva e vuole Dattolo.

Uno schiaffo doppio: ad Occhiuto ed a Csa!

Ed oggi a Lamezia terme si chiude la storia del rimpasto. Proprio per questo è staro convocato il gruppo consiliare del Pdl per comunicare le decisioni finali. Al termine del vertice con i suoi uomini, il governatore dovrebbe tenere una conferenza stampa per presentare i nuovi assessori. Sarà un esecutivo a dieci più presidente e vicepresidente. Non ci sarà spazio per Roberto Occhiuto ma entrerà l’attuale capogruppo in consiglio regionale Alfonso Dattolo. Gli altri due ingressi riguardano il Pdl ma su questo versante non ci saranno sorprese. A fare il loro ingresso nella squadra di governo saranno l’ex sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena e il presidente della commissione Sanità Nazzareno Salerno.

E forse altro!

Pubblicato in Reggio Calabria

Si è svolto a Roma un vertice tra Cesa, Casini e Trematerra.

Dal vertice è uscito il nome di Occhiuto quale assessore per la regione Calabria.

Resta fuori il capogruppo del partito in consiglio regionale Alfonso Dattolo che era dato da tutti come il futuro assessore dell’UDC. Gli restano solo le parole di elogio per quanto fatto finora.

Ora però questa scelta crea grossi problemi a Scopelliti.

Fino a stamattina venivano dati per certi come nuovi assessori l'ex sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena, la presidente della provincia di Catanzaro Wanda Ferro e l’ex onorevole Giovanni Dima.

Il problema era, ed è, che lo Statuto dice che la giunta regionale può avere al massimo quattro assessori “esterni”ed in giunta ce ne sono già tre (Antonella Stasi, Giacomo Mancini e Mario Caligiuri).

Praticamente a bocce ferme ( se restano, cioè, Stasi, Mancini e Caligiuri)c’è spazio SOLO per OCCHIUTO e pertanto resterebbero fuori sia Arena, che la ferro che Dima.

Ma sembra molto difficile. Soprattutto per Arena.

Ma se Arena deve, come sembra entrare, ad ogni costo, allora deve uscire uno dei tre assessori esterni. Si fa con forza il nome di Caligiuri, anche perché non ha certamente fatto una bella figura alle recenti elezioni politiche.

Ma fermo restando qualche capro espiatorio resta comunque il problema di Dima, vittima del Porcellum, e per il quale insistono da Roma

In questo modo però Cosenza avrebbe 4 assessori , cioè Pino Gentile, Michele Trematerra, Occhiuto e Mancini.

E resterebbe fuori Wanda Ferro la cui carica starebbe per scadere e che vanterebbe il posto del sacrificando catanzarese Caligiuri. Difficile, quindi, che la giunta si disequilibri a favore di Cosenza

Tanto più che dopo le dimissioni di Francescantonio Stillitani, Vibo è rimasta senza rappresentanza e sia Nazzareno Salerno che Alfonso Grillo, rispettivamente coordinatore e vicecoordinatore del Pdl vibonese, hanno fatto sapere di essere interessati ad avere un ruolo nella giunta che verrà ridisegnata.

Insomma la questione non è semplice. Vedremo

Pubblicato in Italia

“La notte porta consiglio”, dice il vecchio adagio, nato quando non si sapeva che davvero di notte il cervello umano trova spesso risposta ai problemi irrisolti ( ovviamente se uno ha un cervello!).

E di consiglio ha certamente bisogno l’UDC in Calabria.

Già l’esclusione di Mario Tassone ha creato problemi ( vedi querelle con Occhiuto sui mancati voti al partito e sulla mancata elezione in parlamento dello stesso Occhiuto) che potranno essere sanati, forse, o con le prossime elezioni, ma subordinatamente all’allontanamento da Monti, o con una nuova direzione dell’ex partito di Casini ( che resta in doveroso silenzio)

Ora resta da sciogliere il problema di Occhiuto. Un problema ingombrante. Che cosa far fare a questo giovane rampante dell’UDC?

Un tempo, se fossimo al tempo della DC e del suo manuale Cencelli( ma sarà vero che sono sparite entrambi in Calabria?) la questione sarebbe stata risolta in base al peso specifico della persona. Ma oggi?

Oggi dopo la esclusione dal parlamento di Occhiuto, e per evitare che possa disperdersi qualsivoglia “capitale elettorale” costituisca la forza dell’UDC, è necessario far capire a tutti gli UDDICCINI che il partito non abbandona: MAI!

Quale credito potrebbe avere più l’UDC se abbandonasse le sue migliori espressioni?

Due le possibilità.

La prima è il posto di assessore regionale ( o similare) lasciato libero da Francescantonio Stillitani.

La seconda è un ruolo di rilievo nel partito.

La prima ci sembra più difficile. Intanto perché questo posto è agognato dall'attuale capogruppo del partito in consiglio regionale Alfonso Dattolo che era ed è il candidato designato se Cesa avesse lasciato il posto in parlamento ad Occhiuto.

Tanto più che Occhiuto non fa certo mistero di non amare questo centro destra e soprattutto qusta giunta con Scopelliti.

Una posizione che potrebbe essere stata la vera chiave di lettura della scelta di Cesa.

Tra tanti dubbi una sola cosa sappiamo che se Occhiuto andrà in Giunta , visto il suo inossidabile rapporto con Casini, questo potrebbe lasciar intuire che nell’UDC qualcosa sta cambiando!!

Aspettiamo: in politica la fretta è sempre cattiva consigliera.

Pubblicato in Calabria

Sembrava cosa fatta e la Calabria ci teneva ad avere un deputato calabrese( visti i tanti non calabresi e finti calabresi) come Occhiuto. Almeno a giudicare dalla lettera che il segretario dei Giovani Udc della Calabria Andrea Bruni ha scritto al segretario nazionale del partito, Lorenzo Cesa, invitandolo a lasciare il seggio conquistato in Calabria al deputato uscente Roberto Occhiuto. Anzi aggiungeva che “E' ovvio che se la scelta relativa alle opzioni tra le regioni da premiare non dovesse ricadere sulla Calabria, e il movimento giovanile (tra i primi in Italia per partecipazione) si vedesse privare di colui che fino ad oggi ne ha costituito il punto di riferimento, in molti sarebbero disorientati, delusi e disillusi”. Una minaccia, un avvertimento od una semplice constatazione non è dato sapere.

Ma non è andata così. Cesa ha scelto la Calabria lasciando libero il posto di deputato in Puglia a favore di Angelo Cera. Ed ora tutti si interrogano sul perché!

Qualcuno pensa che possa avere inciso la frizione interna al partito calabrese dove Mario Tassone, vicesegretario nazionale in rottura, ha chiesto e ottenuto il congresso, contestando la decisione di correre con Monti e la gestione della campagna elettorale. Una posizione che, visti i risultati, potrebbe avere ingarbugliato gli equilibri interni al partito che sembravano propendere a favore di Occhiuto.

Qualcuno pensa semplicemente che Cesa abbia preferito il suo amico Angelo Cera, sindaco di San Marco in Lamis, all’amico di Pierferdinando Casini Roberto Occhiuto.

Qualcuno pensa che in questo modo si è conservato l’equilibrio tra le componenti dell’UDC in Calabria che pendeva fortemente verso Casini, il perdente.

Qualcuno invece pensa che saggiamente Cesa abbia voluto offrire a Cesa la opportunità di approfondire cosa sia lo Spread e cosa sia Standard & Poor's ( 1)

Nulla di tutto questo.

Le uniche cose certe sono, la prima è che evidentemente è accaduto qualcosa, la seconda è che l'Udc calabrese si appresta ad affrontare uno dei suoi peggiori momenti.

Ecco le reazioni:

Saggio ed elegante Roberto Occhiuto che dichiara"Da oggi non sono più parlamentare. Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'UDC, ha scelto infatti di optare per il seggio della Calabria. Ringrazio di cuore gli elettori e tutti gli amici che mi hanno sostenuto. Continuerò il mio impegno nel partito e in politica, perché non abbandono il campo né quelli che credono in me. Avanti, la vita continua"

Pragmatico il neo deputato Cera il quale ha dichiarato "Oggi è stata confermata la mia rielezione alla Camera dei Deputati. Di questo ringrazio tutti voi anche per il forte sostegno e la vicinanza che mi avete fatto sentire in questi giorni. Chi mi conosce lo sa, non è un punto di arrivo ma una partenza. Ho ben chiara la mia grande responsabilità per tutti voi e per il Paese"

(1)A Sabrina Nobile de Le Iene che lo interroga, l'Udc Angelo Cera su cosa sia lo spread risponde con un certo imbarazzo che lo spread è «la differenza tra quello che si produce e quello che uno realmente spende».

Poi interrogato su Standard & Poor's, Cera, invece, risponde alla Totò: «Guarda io l'inglese non lo conosco. Io parlo in italiano e per quanto mi riguarda non ti so rispondere su questa domanda. Lo leggo, lo riesco anche a capire ma non te lo riesco a spiegare».

Pubblicato in Calabria

Tassone avrebbe voluto l'azzeramento dei vertici dell’UDC e l'avvio di una fase commissariale fino al congresso, ma se alla proposta hanno aderito tutti quegli esponenti del partito contrari alla scelta di consegnarsi anima e corpo a Mario Monti, pur tuttavia ha impaurito e non è stata vincente.

E’ passata, invece, quella di Cesa per il congresso da tenersi il 27 aprile. Un congresso da preparare meticolosamente e sulla base di un assunto imprescindibile reso nella dichiarazione di Cesa:«Nei prossimi giorni possiamo fare tutto, criticarci, discutere, confrontarci anche aspramente. Quello che non possiamo permetterci assolutamente è dividerci. Sappiamo bene che l’1,8% non è un risultato del tutto sincero, noi valiamo molto di più. Quell'1,8% finale che abbiamo raccolto due settimane fa è un risultato che ci sottostima».

Casini non c’è! Casini, il perdente, responsabile di aver drammaticamente sceso il partito a soli otto seggi alla camera e due al Senato, ha inviato un messaggio con il quale dichiara «finita una stagione».

E mentre Cesa cerca “ idee nuove e costruttive” per una nuova “idea politica” di un “nuovo UDC” esce amaro il commento di Tassone: «se fossimo andati da soli alle elezioni» non saremmo qui oggi e così!

Ma c’è anche chi sorride. E’ Roberto Occhiuto al quale Cesa ha dato il via libera per il parlamento. Cesa sceglierà il seggio in Puglia, lasciando libero ad Occhiuto quello calabrese. E Roberto sorride e si limita a dichiarare: «È tutto ok».

D’altro canto il dato elettorale calabrese offerto dalla gestione del potere è rilevante ( solo il nipote di De Mita, peraltro nemmeno eletto, ha fatto meglio in Campania) ed intoccabile.

Per questo sorride anche Scopelliti. E chi toccherà più, ora, questa alleanza in Calabria?

Pubblicato in Alto Tirreno

"Siamo persone serie e siccome abbiamo proposto questa alleanza ai calabresi prima del voto, da parte nostra ci saranno tutto l'impegno e la determinazione affinche' si arrivi regolarmente alla fine della legislatura Scopelliti".

Lo ha detto a Siderno il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, rispondendo ai cronisti sulla situazione relativa alla Regione Calabria dove il suo partito e' alleato con il Pdl.

Ed è proprio la Locride l'argomento centrale delle parole del segretario: "L'Udc ha dimostrato sensibilita' vera verso Reggio Calabria e la Locride anche nella formazione della lista con la mia stessa candidatura in posizione di testa".

Pubblicato in Catanzaro

Aspetteremo fino alle 14 di venerdì 1 febbraio : se anche a quella data il Presidente del Consiglio Regionale, on. Francesco Talarico , non avrà convocato il Consiglio regionale, tre settimane dopo il 13 gennaio , per l’approvazione della legge sul precariato riprenderemo la nostra lotta, questa volta senza sosta e a tempo indeterminato. Crediamo che il parere di un comitato giuridico non debba conoscere tempi biblici. Non abbiamo voluto fare interviste televisive per non generare nell’opinione pubblica il sospetto che fossimo, in piena campagna elettorale, soggetti politici .

Ricordiamo ancora una volta che 1.032 lavoratori non dirigenziali delle Asp sono a forte rischio , in assenza della legge, atteso che il prossimo mese di luglio la Corte Costituzionale deciderà riguardo all’impugnativa operata dal Governo nei confronti della Regione Sardegna sui requisiti temporali della legge 296/06.

Non vorremmo che passasse il messaggio che siccome cinque consiglieri regionali su 50 sono candidati in posizione eleggibile per questo l’Assemblea venga paralizzata . Cosi facendo si darebbe l’immagine di un’istituzione che è subordinata alle logiche di partito. Agli onorevoli Lorenzo Cesa e Francesco Talarico , che ci hanno onorato della loro attenzione, ricordiamo ancora una volta che la nostra sorte è nelle loro mani : lo ricordiamo anche al sen Gino Trematerra, segretario regionale dell’Udc., mentre noi lo sappiamo bene …..”

Intanto:

  1. 1)Mario Marino, segretario regionale della Cisl Medici, dice:

A) Auspichiamo la convocazione del Consiglio regionale ad horas per l’approvazione della legge sul precariato

B) Abbiamo apprezzato la disponibilita’ espressa ancora una volta dal presidente Talarico

C) Abbiamo apprezzato il gesto di responsabilita’ dei Cobas che hanno sospeso fino al primo febbraio lo sciopero della fame e ogni iniziativa di lotta

  1. 2)Tonino Gentile (Pdl) dice: ''Chiedo ufficialmente e formalmente al Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Francesco Talarico, di convocare al più presto il Consiglio Regionale e di definire l'iter del progetto di legge 399/9, giacente in Assemblea: e' un obbligo che abbiamo come classe politica dinanzi alle richieste e alle sofferenze di centinaia di lavoratori calabresi che temono di poter essere privati del diritto alla stabilizzazione''.
  2. 3)Katia Stancato, numero tre al Senato nella lista Udc-Monti-Fli.dice che "La protesta dei Cobas e dei sindacati di base Confsal , appoggiata anche dalla Uil e dalla Cisl, per l'approvazione della legge sul precariato non ci trova insensibili”
  3. 4)E di nuovo Tonino Gentile (Pdl) dice “Stamattina ho richiesto, ancora una volta, al presidente Talarico la convocazione del Consiglio regionale per l’approvazione del disegno di legge di razionalizzazione sul precariato non dirigenziale: voglio pubblicizzarlo non per avocarmi meriti, né per chiedere voti a nessuno, ma solo per insistere sulla necessità di un provvedimento che non può essere differito”.

Difficile capire se le elezioni politiche prossime saranno sufficienti a far passare la legge sui precari senza che essa appaia come sorretta da interessi politici.

 

Pubblicato in Reggio Calabria
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