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Sembra di si.

La pagina https://www.face book . com/laProvincia diCosenza.it/ è ,infatti, ferma al24 marzo e ripor5ta l’addio del direttore.

E Iacchitè posta il seguente articolo “La Provincia di Cosenza cessa le pubblicazioni: addio alla stravagante testata de iGreco”

Ecco il testo:

COSENZA – Chiude La Provincia di Cosenza. Almeno per ora. Il quotidiano non arriverà più in edicola per decisione della famiglia Greco, titolare del marchio iGreco, noto nel mondo della produzione di vino e olio e impegnata nella sanità privata, e della IGeditori. Chiude senza alcun preavviso, senza che alcun componente della redazione giornalistica abbia invocato un intervento di mediazione o un incontro per analizzare la situazione.

Una storia tormentata sin dall’inizio, quella della Provincia di Cosenza, la cui chiusura è annunciata oggi dal direttore Domenico Martelli con un editoriale sulla prima pagina del giornale dove, nonostante le decisioni prese dagli editori, lascia un piccolo spiraglio per un nuovo progetto sul web. «Non mi era mai capitato – scrive Martelli – di dover far coincidere l’epilogo di una esperienza professionale con quella del “mezzo” che l’ha ospitata. C’è sempre una prima volta, evidentemente. Per farla breve, questa andata in stampa è l’ultima edizione non solo della mia direzione responsabile, ma anche de “La Provincia”. Sì, il giornale sospende le sue pubblicazioni. Finisce qui».

Martelli, nel suo editoriale, scende ancora più nel dettaglio. «Il gruppo che è proprietario del marchio, la famiglia Greco – spiega – interrompe la sua esperienza nel mondo dell’editoria. Una scelta imprenditoriale e strategica, quella del gruppo, non mediabile e anche scarsamente dipendente da dinamiche strettamente commerciali. Diciamo che l’editoria è fuori ufficialmente dagli asset di questo che è un logo di successo (iGreco, naturalmente). Mai dire mai, ma per il momento è questa l’unica cosa di ufficiale che è possibile rintracciare».

«Sono intervenuto in corso d’opera – continua il direttore della testata – e in una situazione oggettivamente complicata, quale è quella che vivono tutti in quotidiani in formato cartaceo, e tuttavia ne conservo e conserverò un ricordo indelebile. Per i colleghi, per le emozioni, per le ansie, per le aspettative”.

Nel congedarsi, Martelli parla, però, di un possibile ritorno. «Ci rivediamo – promette – presto, molto presto. Con i ragazzi ci proveremo in forma del tutto indipendente. Sul nuovo “mezzo”, sì. Quel web che ho odiato all’inizio perché avevo ben capito che avrebbe vinto a braccio di ferro. Ma a tessere il filo sono sempre le notizie, anche scritte sulla sabbia…».

Fondata dalla Alessandro Editori dei giornalisti Marco Cribari, Eugenio Furia, Pablo Petrasso e Francesco Graziadio, che è stato anche il primo direttore della testata, La Provincia di Cosenza arriva in edicola dal novembre 2014, ma dopo due mesi, il 9 gennaio 2015, registra la frattura irreparabile con la Essegi editoriale.

«La Essegi editoriale – scriveva Graziadio nel suo ultimo editoriale – ha permesso alla redazione di lavorare nella massima autonomia. Ma ci ha proposto di continuare il nostro rapporto a condizioni per noi inaccettabili: un cambio del centro stampa (per rivolgersi a quell’Umberto De Rose conosciuto per la famosa “telefonata de cinghiale” cui è seguito il blocco della rotativa de l’Ora della Calabria, ndr), che peggiorerebbe la qualità del giornale, e una pesante decurtazione del budget, che lo impoverirebbe di contenuti. Per questo passiamo la mano. Avremmo potuto decidere di continuare. Ma questo avrebbe significato tradire il progetto originario e dare il via a un’avventura immersa in una precarietà che ci pare lasci poche prospettive».

Alla direzione di Francesco Graziadio è seguita quella di Gabriele Carchidi, anch’essa finita presto con toni accesi, mentre il gruppo iGreco stava rilevando la testata dalla Essegi. Il 1° agosto 2015 è, addirittura, dovuta intervenire persino la polizia, chiamata dal Sindacato Giornalisti della Calabria, quando a quattro redattori, Francesco Viola (che è stato direttore dopo Carchidi per poi essere sostituito da Tommaso Caporale), Ilaria Nocito, Enrico Miceli e Bruno Greco è stato impedito l’accesso nei locali della redazione che, nottetempo, era stata trasferita senza alcun preavviso.

Tocca, dunque, all’ultimo direttore, Domenico Martelli, annunciare la cessazione delle pubblicazioni de La Provincia di Cosenza. Dopo poco più di tre anni e tre mesi di speranze, promesse, illusioni e paradossali, quanto imbarazzanti, situazioni di grave disagio per i giornalisti, la maggior parte dei quali ancora in contenzioso con l’azienda per rivendicare il diritto ad essere pagati. In tre anni e tre mesi di vita, infatti, il giornale è riuscito a garantire il contratto di lavoro giornalistico ad appena cinque giornalisti per un periodo che, per i tre più fortunati, è durato appena cinque mesi. (giornalistitalia.it)

Ndr: Restano così la antica GdS ed Il Quotidiano del Sud, già Quotidiano della Calabria. Ma fino a quando? Fino a quando lo deciderà il pubblico, un pubblico, in verità, che legge sempre meno, un pubblico spesso arrabbiato anche per le locandine che non sempre riportano, in sintesi , tutta la verità, un pubblico che scopre , spesso, di sapere già la notizia sentita ai telegiornali o letta sul web o su face book.

Per fortuna, infatti, sembra che il web non faccia mancare i suoi apporti, per quanto ditratti di editori con poche risorse , salvo che per Il Correre della Calabria, Quicosenza e pochi altri. Tanto altro intorno è noia.

Ecco il suo comunicato:

«Saverio Greco sostiene che ho danneggiato la sua azienda, perciò non vedo perché debba accettarne l'offerta di perdono subordinata a un confronto televisivo.

 

Gli ricordo che egli non è ministro e non ha responsabilità politiche sulla gestione della sanità, benché abbia soldi e appaia in rapporti con big nazionali del Pd e di Ap.

Vada in Procura e in Tribunale, ma lo faccia sul serio e senza perdere altro tempo».

Così la deputata M5s Dalila Nesci, capogruppo in commissione Sanità, in risposta alla minaccia del rappresentante del gruppo “iGreco” di azioni legali contro la parlamentare, se la stessa non dovesse accettare la sfida di un confronto televisivo dopo aver determinato la revoca della recente delibera con cui, in spregio alle conclusioni del dipartimento regionale Tutela della Salute, l'Azienda ospedaliera di Cosenza aveva assegnato il servizio di Interruzione Volontaria di Gravidanza Chirurgica all'azienda “iGreco”, nello specifico non autorizzata dalla struttura commissariale per il Piano di rientro.

«I fatti contestati – sottolinea la parlamentare 5stelle – devono finire all'attenzione della Procura della Repubblica, del parlamento e del governo, il che farò a breve, come sempre carte alla mano. Non mi spaventarono le grandi banche quando con un disegno di legge proposi una commissione d'inchiesta sui crimini bancari, oggi insediata, sicché non mi smuove alcuna forma di intimidazione».

«Sarò io stessa – conclude Nesci – a interessare la magistratura, che non è una tv, nonché il parlamento e il governo sulla vicenda della delibera in argomento, perché sul caso sia fatta piena luce nell'esclusivo interesse dei calabresi».

Pubblicato in Cosenza

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