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Le prime ombre della sera avvolgono uomini e cose.

La SS18 non è certamente illuminata quanto necessario ad evitare incidenti del genere.

 

Nè esistono strisce pedonali atte a far passare la gente da una parte all’altra della SS18 verso e dal lungomare.

 

Ed sottopassi, anche quando esistenti, non sono mai usati per mille ed una ragione, dalla mancata illuminazione alla sporcizia.

E così il giovane che deve attraversare la statale verso il lungomare viene travolto da un’auto.

 

Immediati gli interventi.

L’autoambulanza del 118 si carica il giovane parte alla volta dell’ospedale di Paola.

Intervengono sia Vigili Urbani, sia i carabinieri che effettuano i rilevi del caso e conducono le prime indagini alla ricerca delle responsabilità.

 

Sulla SS18 il caos.

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La notizie è già datata ma non era facile avere le informazioni attendibili.

 

 

 

 

Ieri nel primo pomeriggio la sirena dei carabinieri ( chi altri, se no?) suona per la città e poi dopo qualche ora di silenzio nel tardo pomeriggio ancora una volta.

Per chi tenta di essere attento alle cose di questo paese il significato può essere quello di un arresto che si è concluso con il trasferimento in carcere.

Questa volta non c’entrano i profughi.

Nessuno sa di una qualche operazione giudiziaria in corso.

Né i giornali ne parlano stamattina.

Strano!

Poi le informazioni arrivano casualmente dai soliti cittadini più attenti degli altri, spesso davanti ad una tazza di caffè o celate dietro la domanda iniziale : “Ma ieri quella sirena…?” che nasconde la voglia di mostrare la sua conoscenza dei fatti.

I carabinieri hanno arrestato e tradotto in carcere Mario Rocchetta che deve scontare un residuo di pena di quasi un anno.

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Amantea 25 luglio. Siamo seduti al solito bar di piazza Cappuccini, ad approfittare del fresco che scende dalle colline.

 

Ad Amantea la chiamiamo “serrantina” questa benefica arietta che rinfresca le anime accaldate che davanti ad un buon caffè parlano di tutto e di niente.

 

Tra i tanti una ragazza ed un uomo.

Quando vado via passo a salutarli . Lei, come fa di solito, mi chiede : “Novità?”. Si riferisce alla politica, ovviamente.

“A luglio ed agosto – rispondo- occorre impegnarsi a sopravvivere. A settembre forse si comincerà a parlare di Amantea e del suo diritto alla vita!. Ora bisogna accontentarsi delle piccole cose e coglierne il grande significato che in esse si cela”.

 

L’uomo mi guarda sorpreso, poi, quasi, esplode nel suo racconto.

“Mai perdere la speranza Anche i ricchi piangono!- esordisce.

E sorridendo, continua “ Erano le 20.15 del 20 luglio, in Via Vittorio Emanuele i carabinieri effettuano un posto di blocco nel quale è incappato anche un potente politico che girava senza casco. Non solo ma il motorino era anche senza assicurazione per cui è stato sequestrato !”

Un’altra fonte , sorridendo, ci conferma la notizia, per cui decidiamo di informarne il nostro pubblico, anche perché nessuno ne ha ancora parlato e forse nessuno ne parlerà.

 

I potenti vanno temuti e rispettati!

Ovviamente, non essendoci stato certificato, il fatto non possiamo citare il nome del politico, un nome che comunque gira per il paese.

Cambiamo anche il titolo che ci era stato suggerito.

 

Da “Anche i ricchi piangono..” ad “Anche i potenti piangono”.

Omettiamo anche alcune riflessioni fatteci sul posto di blocco.

Se vero, invece, che i carabinieri della Locale stazione , guidati dal maresciallo Cerza, hanno sanzionato anche i potenti che si suppongono intoccabili, i nostri complimenti.

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Gli arresti, in verità, risalgono sia a ieri che ad oggi.

Ieri due maliani hanno litigato violentemente fino a che uno di loro ha morso il connazionale ad un occhio costringendolo ad andare in ospedale per ricevere i necessari soccorsi.

Amantea, come ben si sa, non ha né un ospedale, né un pronto soccorso.

Stamani le sirene dei carabinieri hanno riempito la città costringendo gran parte della comunità ad affacciarsi alle finestre ed ai balconi e ad interrogarsi su quanto stesse succedendo.

Centinaia di telefonate sono così partite alla ricerca di maggiori informazioni.

E finalmente, in attesa del comunicato stampa normalmente diretto esclusivamente alla carta stampata, si è saputo dell’arresto di due profughi che sono stati portati prima in caserma ad Amantea ( nella foto) e poi in carcere a San Lucido, in attesa che il giudice esamini le ragioni di causa

Sconosciute al momento le ragioni dell’arresto.

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Lamezia Terme, Mercoledì 20 Luglio 2016 .Nel corso di un normale servizio di controllo del territorio, i militari dell'aliquota radiomobile, hanno arrestato A.T., 29 anni, D.P., 28 anni e I.D., 27 anni,

tutti cittadini di origine maliana, presenti presso il Centro di accoglienza straordinaria "Malgrado tutto", situato in localita' Pian Del Duca.

L'attivita' scaturiva a seguito della richiesta di ausilio pervenuta presso la Centrale operativa della compagnia di Lamezia Terme che segnalava la presenza di un cittadino extracomunitario, gia' in passato ospite della cooperativa ed allontanato dalla stessa lo scorso mese di giugno con un provvedimento emesso della prefettura di Catanzaro, che non voleva lasciare la struttura e pretendeva i soldi da parte della cooperativa.

I militari, intervenuti in piu' pattuglie, dopo aver cercato per diversi minuti di spiegare le motivazioni del provvedimento che lo aveva visto allontanato da quel centro, e appurato da parte dello stesso un inasprimento dei toni, decidevano per motivi di opportunita' di accompagnarlo in caserma.

A questo punto il soggetto si e' lanciato contro un collaboratore della cooperativa mentre i suoi 2 connazionali anche agevolati da altri tentavano con violenza di chiudere i cancelli della struttura cercando di impedire l'uscita ai carabinieri operanti.

Immediatamente allertate, sono giunte sul posto altre pattuglie che provvedevano a bloccare i tre e dichiararli in stato di arresto, trattenendoli dopo le incombenze di rito presso le camere di sicurezza a disposizione dell'autorita' giudiziaria in attesa del rito per direttissima a seguito del quale gli arresti sono stati convalidati.

Contestualmente altri sei ospiti della citata cooperativa sono stati deferiti in stato di liberta'.

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Cinquantotto persone sono state arrestate dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza, nelle province di Cosenza e Salerno accusate, tra l’altro, di associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsione e rapina.

 

Al centro delle indagini del Ros che hanno portato all’operazione di oggi, denominata ‘Frontiera’, una delle più pericolose e violente cosche della ‘ndrangheta, con a capo Francesco Muto, di Cetraro, detto il “Re del pesce”.

 

Secondo gli investigatori, Muto ha monopolizzato per oltre 30 anni le risorse economiche del territorio curando fino al dettaglio la commercializzazione dei prodotti ittici.

Tra le persone arrestate ci sono anche il boss Franco Muto e i figli Luigi e Mary (detta Mara).

Alcune ordinanze sono state notificate in carcere a diversi pregiudicati, ritenuti vicini alla cosca. Coinvolto anche Maurizio Rango, già detenuto, esponente di spicco delle cosche operanti a Cosenza.

Le indagini del comando provinciale di Cosenza hanno documentato un importate traffico di stupefacenti che, sotto il controllo del clan Muto, inondava di cocaina, hashish e marijuana le principali località balneari della costa tirrenica calabrese, tra cui le note Diamante, Scalea e Praia A Mare.

Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro beni per circa 7 milioni di euro.

I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa tenutasi, alle ore 11.00, presso la sede del comando provinciale dei carabinieri di Cosenza alla presenza del procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, dott. Nicola Gratteri e dei vertici della DDA.

Ed ecco l’elenco degli arrestati

Antonio Abruzzese (Tonino Banana – detenuto)

Carlo Antonuccio (detenuto)

Gianluca Arlia

Salvatore Baldino

Pierpaolo Bilotta

Nicola Giuseppe Bosco

Gennaro Brescia

Agostino Bufanio

Giulio Caccamo

Giuseppe Calabria

Pietro Calabria

Vincenzo Campagna

Giuseppe Candente

Gianluca Caprino

Gino Caroprese (detto ‘Lo Sghincio’)

Luca Carrozzini

Enzo Casale

Angelo Casella (detto “O’ Passariello”)

Simone Chiappetta

Fedele Cipolla

Franco Cipolla (detto “Tabacco”)

Giuseppe Crusco (detto “il Nano”)

Alessandro De Pasquale

Antonio Di Pietromica (Tonino)

Gianfranco Di Santo (detto “Pulcino”),

Giuseppe Natale Esposito

Gaetano Favaro

Giuseppe Fiore

Pier Matteo Forestiero

Amedeo Fullin

Antonietta Galliano

Cono Gallo

Vito Gallo

Agostino Iacovo

Emilio Iacovo (detto “Milio lo Stalliere”)

Maria Iacovo

Simone Iannotti

Emanuel La Scaleia (detto “Bacheca”)

Guido Maccari (detto “Mazzaruni”)

Alessandra Magnelli

Antonio Mandaliti

Filippo Matellicani

Francesco Muto (Franco detto “Il Re del Pesce”)

Luigi Muto

Mary Muto (detta Mara)

Carmine Occhiuzzi (detto “Minuccio”)

Luca Occhiuzzi

Andrea Orsino

Alfredo Palermo

Valentino Palermo

Sara Pascariello

Antonio Pignataro (detto “Cicchitella”, detenuto)

Sabrina Silvana Raimondi

Maurizio Rango (detenuto)

Vittorio Reale

Andrea Ricci

Michele Rizzo

Simona Maria Assunta Russo

Luigi Sarmiento (detto “Gino Fish”)

Giuseppe Scornaienchi (detto “Pino o’ Cunfiett”)

Salvatore Sinicropi

Mariangela Tommaselli

Rocco Eupremio Trazza

Alexander Tufo(detto Alex)

Carmelo Valente (Testa Bianca o Ravanelli)

Luigino Valente

Pietro Valente (detenuto)

Fabrizio Vitale

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I carabinieri della stazione di Amantea hanno tratto in arresto, oggi pomeriggio, 6 luglio, per ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione abusiva di munizionamento, un 27enne di Amantea, S.P., celibe, disoccupato, noto alle forze dell’ordine.

 

Nella tarda mattinata di oggi, una pattuglia della locale stazione Carabinieri aveva notato il giovane circolare senza casco e su un ciclomotore sprovvisto di targa.

 

I militari, subito dopo aver individuato S.P., hanno intimato l'alt.

Non curante delle segnalazioni dei militari, in un primo momento avrebbe fatto un cenno di rispondere all'alt, rallentando, come se avesse voluto fermarsi e, successivamente, invece, si è dato alla fuga sulla strada Lungomare Tirreno.

 

I carabinieri di pattuglia si sono posti immediatamente all’inseguimento, chiedendo rinforzi ad altre pattuglie al fine di poter circondare e chiudere le principali arterie stradali.

La fuga è proseguita sul Lungomare Tirreno e si è protratta per oltre un chilometro, con il ventisettenne che ha proseguito per un tratto a zig zag sulla strada, con non pochi pericoli per i pedoni e per gli automobilisti.

S.P., sentendosi raggiunto dai carabinieri, ha continuato la fuga, dapprima su un breve tratto di strada sterrata, impercorribile con l’auto, per poi proseguire con il ciclomotore sulla spiaggia passando tra i bagnanti.


Ad un certo punto, insabbiato, ha abbandonato il veicolo ed è fuggito a piedi, venendo poi raggiunto e arrestato in spiaggia.

A seguito di accertamenti eseguiti il ciclomotore con il quale l’uomo si è dato alla fuga è risultato essere oggetto di furto.

L’uomo è stato successivamente sottoposto a perquisizione domiciliare e presso la propria abitazione sono stati rinvenuti diversi proiettili da fucile inesplosi e non denunciati e quasi 40 artifici pirotecnici modificati.

 

E' stato quindi arrestato dai militari e condotto ai domiciliari in attesa di giudizio.

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Una giornata tranquilla quella di oggi 4 luglio.

Almeno in apparenza.

Ma a metà mattinata circa scatta l’allarme in una delle banche cittadine;

 

 

La Banca, in cui scatta l'allarme è una di quelle che è posta sulla SS18.

E l’intervento dei carabinieri è più che tempestivo.

 

Due auto giungono immediatamente sul posto.

Armi alla mano, pronti ad affrontare i rapinatori o comunque qualsiasi situazione abbia determinato l’allarme.

 

Ed invece scoprono che si è trattato di un falso allarme.

Certo non è mancato per l’Arma di intervenire con prontezza.

Ma nelle parole di uno dei carabinieri intervenuti “Questa gente non sa nemmeno premere un bottone ….” si legge profonda amarezza.

Sembra la storia dell” AL LUPO AL LUPO”.

Non è che al prossimo allarme di uno dei tanti posti vigilati dai Carabinieri ( uffici postali, banche, supermercato, eccetera) questi non intervengano, ma certo che sottovalutare il senso dell’allarme collegato con la locale caserma non è da poco.

 

Uno dei nostri collaboratori (uno dei tanti, in verità) non solo ci allarma, ma scatta anche l’unica foto dell’intervento.

Ve la porgiamo.

 

Ed insieme porgiamo i complimenti ai militi della locale caserma ed al comandante Tommaso Cerza.

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Sono le 11 di stamat tina ed in Via Santa Maria scoppia l’allarme per una fuga di gas che invade un caseggia to ed anche l’esterno.

 

Poi all’improvviso, senza una ragione apparente il gas prende fuoco.

La signora Nadia dà subito l’allarme a tutti gli abitanti del caseggiato invitandoli ad allontanarsi ed intanto chiama i Vigili del Fuoco che devono però giungere da lontano, da troppo lontano per arrivare in tempo.

 

Allora chiama i carabinieri della locale stazione guidata dal maresciallo Tommaso Cerza.

Intanto la famiglia Mazzuca chiude l'interruttore del gas di città ma dimentica di spegnere il quadro elettrico che invece viene spento provvidenzialmente dal maresciallo Cerza appena salito nella abitazione.

I carabinieri erano stati anche chiamati da un’altro dei residenti ed infatti sono immediatamente intervenuti.

 

Salgono nell’appartamento il maresciallo Tommaso Cerza ed il maresciallo Enrico Caporaso che riescono non senza difficoltà a spegnere le pericolose fiamme che avrebbero potuto portare anche ad un evento pericolosissimo.

Un intervento non da poco tanto che dopo i due carabinieri sono stati soccorsi dal 118 che ha riscontrato lievi ustioni.

Sorte peggiore hanno subito le loro divise che sono rimaste bruciacchiate e che sono di fatto inservibili.

Sotto la gente a guardare il loro intervento , gente che è scoppiata in un forte e lungo applauso quando la bombola è stata messa in sicurezza.

 

A contribuire allo spegnimento e messa in sicurezza anche Ottaviano di Puglia ( e chi altri, se no?) del servizio di protezione civile di Amantea che è intervenuto con un estintore.

A tutti ed all’applauso spontaneo dei presenti uniamo il nostro ringraziamento.

Sul posto anche due pattuglie dei Vigili Urbani di Amantea guidate dalla Vigilessa Anna Montemagno

Alle 11,33 arrivano i vigili del Fuoco con alla guida il caposquadra Romito Marco Salvatore.

 

Anche loro salgono immediatamente nel caseggiato e provvedono alla rimozione della bombola che viene trasportata lontano da case e strade.

La bombola infatti viene portata nel letto del torrente calcato e prima raffreddata da potenti getti di acqua e poi definitivamente messa in sicurezza.

Si chiude così positivamente una vicenda che sarebbe potuta finire in tragedia.

 

Meglio così ma è sempre il momento di riflessioni.

Possibile che una città come Amantea ed il suo territorio debba continuare restare sprovvista del presidio dei vigili del Fuoco, peraltro quando questi potrebbero essere allocati senza costi nell’immobile già sede dell’ufficio del Giudice di pace che posizionato proprio a lato della SS18 permetterebbe di raggiungere con facilità il capoluogo di Amantea, la popolosa frazione di Campora SG e tutti i comuni del comprensorio( Aiello Calabro, Cleto, Serra d’Aiello, San Pietro in Amantea, Lago, Belmonte Calabro, Longobardi, Fiumefreddo Bruzio. eccetera).

 

 

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I carabi nieri di Amantea stamane hanno arrestato un rumeno ubriaco che era alla guida di un’auto.

 

 

 

Il rumeno ha reagito all’intervento dei militi dell’arma ed opposto resistenza.

A tal punto il rumeno è stato arrestato per resistenza ed ubriachezza.

Il rumeno è già libero.

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I Racconti

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