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Si sta strutturando sul territorio calabrese , il Partito del Sud. Il congresso regionale calabrese, in preparazione del Congresso nazionale, si è tenuto a Lamezia Terme.

C’erano i rappresentanti locali e diversi simpatizzanti. Ad Antonio Lento, della Uil, l’onere della relazione introduttiva. Lento ha esaminato le situazione economica regionale, sottolineando che sono le aziende del nord che vengono ad accaparrarsi sempre i grandi lavori nel sud. E ha fatto anche delle proposte, che potrebbero entrare nel programma del partito.

Tra queste, l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e una sorta di federalismo fiscale che tenga conto delle spese particolari che nel sud esistono, per cittadini ed imprese, legate alla carenza di buona viabilità e dei servizi in generale. E poi una riforma di Equitalia, accompagnata anche dalla realizzazione delle macroregioni e dalla formazione dei dirigenti di imprese del sud. Perchè il sud diventi un esempio, ha detto Lento, precisando che il Partito del Sud dovrebbe puntare a tre grandi progetti: uno sull’acqua pubblica, uno sullo sviluppo delle città e un altro sul “compra sud”, per valorizzare i prodotti meridionali, che andrebbero acquistati sopratutto da chi abita al sud, per rinvigorire l’economia locale e preservare i posti di lavoro.

A seguire, l’intervento di Ciriaco Forestiero, economista, che ha esaminato quella che dovrebbe essere la maggiore industria calabrese: il turismo, che ha 21.000 posti letto, utilizzati però solo per poco più di un mese all’anno. “L’imprenditoria calabrese stenta a capire quali siano le strade da seguire. Serve più esperienza di marketing”, ha concluso Forestiero.

Enzo Amodeo, cardiologo ed ex consigliere comunale e provinciale di Reggio Calabria, ha puntato su un excursus storico su come si sia distrutto il sud a partire dall’Unità d’Italia. “L’obiettivo era ripianare i debiti del nord”, ha detto Amodeo.

A chiudere l’incontro, Giuseppe Spadafora, coordinatore regionale del Partito del Sud, che ha ricordato come il sud avesse, prima dell’Unità, “la più grande flotta del Mediterraneo, che competeva con quella inglese”. Sono seguiti poi i diversi interventi della platea. Tutti improntati non certo alla nostalgia dei tempi che furono, ma alla necessità di ritrovare un orgoglio meridionalista.

Fonte: TeleCosenza

Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del PARTITO DEL SUD

“Il Partito del Sud presenta sabato 16 febbraio alle ore 11 alla Città dell’Altra Economia, Largo Dino Frisullo zona ex Mattatoio al quartiere Testaccio di Roma, la sua lista di candidati alle elezioni politiche nazionali del 24 e 25 febbraio 2013, al Senato Lazio.

Siamo l’unica lista autenticamente meridionalista ed autonoma dagli altri schieramenti, da non confondere con altre liste che parlano genericamente di Sud e poi si trovano in coalizione con la Lega Nord, cosa che per noi è un tragicomico paradosso.

Il Partito del Sud vuole invece mostrare il volto autentico del meridionalismo, sulla base delle lezioni di grandi meridionalisti del passato come Dorso e Salvemini, basato sull’identità meridionale e sulla verità storica della “malaunità” del 1861 che per noi è stata la vera origine della questione meridionale. Questo non per nostalgici ritorni al passato o separatismi, ma per guardare al futuro ritrovando l’orgoglio di essere meridionali e lottando per la piena applicazione di quell’articolo 3 della nostra Costituzione, per un paese più uguale e più giusto dove i giovani meridionali abbiano le stesse probabilità di trovare un lavoro senza dover per forza emigrare e dove la mobilità dei cittadini e delle merci non venga limitata al Sud da Trenitalia o da strade disastrose come la SA-RC, mentre c’e’ chi pensa ad inutili ponti e altre cattedrali nel deserto, tutto ciò è colpa dello Stato italiano e non certo del popolo meridionale….dopo 152 anni di “prima il Nord”, è venuto il momento di ripartire da Sud.

Ripartire da Sud perché dopo 20 anni di berlusconismo, con intervalli dei governi Prodi, siamo arrivati al capolinea, sia con l’illusione della “locomotiva del nord” sia con un modello liberista che affidava tutto al ruolo salvifico del mercato. C’è invece bisogno di una buona politica lontana dall’esempio dei partiti tradizionali, sia di destra che di centro che di sinistra, che riporti i cittadini ad interessarsi della cosa pubblica superando il disgusto che oggi dilaga dopo gli ultimi scandali.

Serve un nuovo modello di sviluppo che riporti l’Italia in Europa per gli investimenti nella ricerca e nell’educazione, serve investire nelle nuove tecnologie come la banda larga e serve difendere i nostri prodotti tipici e le nostre ricchezze culturali e naturali e non nuovi condoni o altri abusi edilizi. Infine serve difendere le nostre piccole e medie industrie e non le FIAT che privatizzano i profitti e socializzano le perdite o le ILVA che portano alla drammatica scelta tra salute e lavoro a Taranto.

Sul fronte della legalità tolleranza zero con le mafie e con l’intreccio tra queste e le lobbjes economiche e finanziarie, ricordando che devono essere inasprite le leggi contro la corruzione e reintrodotto il falso in bilancio anche per combattere le mafie che non sono più quelle con la lupara ma proprietarie di società e di banche.

Non a caso, quindi, vogliamo presentare la nostra lista, fatta non da professionisti della politica ma da professionisti, dipendenti, pensionati, commercianti, cassintegrati…tutte persone innamorate della propria terra, alla Città dell’Altra Economia ed invece delle promesse da televenditore o il rigore da professore della Bocconi, noi preferiamo presentare la nostra passione e il nostro impegno civile per un paese più unito, più equo e più giusto.”

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