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Gli investigatori antinarcotici inglesi hanno segnalato alla Questura di Cosenza l’arrivo di un pacco sospetto dalla Colombia

Tutto è iniziato il 5 agosto.

Gli investigatori italiani hanno avvertito la competente procura della repubblica di Cosenza che ha coordinato tutta la operazione.

Nella conferenza stampa il procuratore aggiunto Marisa Manzini, ha evidenziato il lavoro intenso della squadra mobile di Cosenza e del sostituto procuratore Giuseppe Visconti, ed ha dichiarato:

«Un'operazione sotto copertura nella quale c'è stata piena collaborazione con le autorità britanniche che ci hanno segnalato la presenza di un pacco di sostanza stupefacente indirizzata a un cosentino.

La droga, che si trovava a Londra, doveva varcare i confini per giungere a Cosenza. Abbiamo dovuto individuare il soggetto destinatario del pacco ed è stata nostra premura evitare che quella cocaina fosse immessa nel mercato.

Il mittente è colombiano ed è confermato il collegamento tra la Calabria e la Colombia. In quasi quindici giorni è stato fatto un lavoro importante di coordinamento».

E’ intervenuto anche il capo della Mobile Giuseppe Zanfini il quale ha precisato che “ La cocaina era occultata all'interno di una sedia.

L'attività di indagine ha consentito di organizzare la consegna controllata della droga.

Abbiamo nominato due poliziotti della sezione Narcotici che hanno lavorato senza destare sospetti prendendo in consegna il pacco che ieri hanno consegnato sotto copertura a Mendicino a casa di Antonio Segreti.

Ciò è stato fatto dopo aver avuto la certezza che Segreti fosse a casa.

Lì sono andati due poliziotti con la divisa della società che doveva fare la consegna del pacco.

A quel punto, Segreti ha accettato la consegna del pacco e lì sono intervenuti i poliziotti.

Nel pacco c'erano una poltroncina in cui era nascosta la cocaina, un poncho messicano, cartoline.

La droga era stata infilata in tutta la struttura metallica della sedia e, dopo l'autorizzazione della Procura di Cosenza per aprire il pacco, è stato necessario chiamare i vigili del fuoco per tirare fuori lo stupefacente.

Si tratta di circa seicento grammi di cocaina purissima, cioè almeno due chili e mezzo al dettaglio che avrebbero fruttato circa 300mila euro.

A casa di Segreti abbiamo trovato bilancino di precisione e due coltelli di serramanico sporchi di polvere bianca che riteniamo fosse cocaina, che ora saranno analizzato».

Pubblicato in Cosenza

Raramente ad Amantea si sono viste così tanto e così spesso le unità cinofile dei Carabinieri. Ed i risultati cominciano ad esserci.

E' il caso del giovane operaio quasi trentenne MF di San Pietro in Amantea, il piccolo borgo alle spalle di Amantea che aveva impiantato una vera e propria serra per la produzione di marijuana.

Diverse decine di piantine appena  germogliate e nascoste in un case di un pc.

Piantine che poi sarebbero dovute essere trapiantate in pieno campo  per potersi sviluppare e dalle quali  si potevano ottenere diversi kg di sostanza stupefacente

Non quindi droga per autoconsumo.

Peraltro nella casa del giovane è stato trovato anche un bilancino di precisione

Da qui l'arresto, poi, convalidato dal giudice, il quale ha anche disposto per l’imputato la misura dell’obbligo della firma.

L'operazione è stata condotta dagli uomini della caserma dei Carabinieri di Amantea  guidati dal maresciallo Diamanti.

Pubblicato in Basso Tirreno

Erano le prime ore del mattino di ieri 23 dicembre quando Amantea è stata invasa da circa 60 carabinieri. Presenti anche le unità cinofile

Una operazione ”preventiva” e di “pulsione” , che ha dato luogo ad un vero e proprio presidio della città.

Era il sesto anniversario delle operazione “Nepetia” che portò all’arresto di una quarantina di persone.

Posti di blocco in ogni zona cittadina per controllare i movimenti delle auto.

Una sessantina di auto controllate e circa una novantina di persone identificate.

Una ventina invece le perquisizioni , tutte espletate su persone già note alle forze dell’ordine.

Perquisizioni mirate alla ricerca di armi, munizioni, fuochi di artificio non consentiti

Di particolare interesse la ricerca di sostanze stupefacenti

E’ stato interessato l’intero territorio compresa la frazione di Campora SG

A condurre l’operazione il comandante della compagnia di Paola, capitano Luca Acquotti.

La notizia si è diffusa subitaneamente per tutta la città che raramente ha visto un siffatto spiegamento di forze dell’ordine.

Non sono noti rinvenimenti di armi e droghe.

Tantomeno di arresti o denunce

Pubblicato in Cronaca

Una ennesima importante operazione antidroga dei militri della stazione dei carabinieri di Fiumefreddo Bruzio che operano sotto la direzione della compagnia di Paola, diretta ad interim dal tenente Paolo Zupi.

I carabinieri della stazione di Fiumefreddo Bruzio, dai quali dipende il territorio di Longobardi, da tempo espletano servizi mirati a contrastare il fenomeno del traffico illecito di sostanze stupefacenti.

In tale quadro investigativo hanno tratto in arresto R.E., 45 anni, di Vibo Valentia e residente a Longobardi.

L’uomo, un nullafacente, in località Tarife di Longobardi, era stato individuato e perquisito. Addosso, tra l’altro, gli sono stati trovati 30 grammi di marijuana, 380 semi di canapa indiana e un bilancino elettronico di precisione.

Un’altra operazione giudiziaria che conclama l’altra per la quale è stato recentemente condannato a 6 anni dal Gup del Tribunale di Paola, Nicoletta Campanaro, il trentenne Agostino Perruso, accusato di detenzione di droga ai fini di spaccio e armi.

In quella operazione vennero trovati 150 grammi di cocaina, 900 grammi di marijuana, un bilancino di precisione, 18 mila euro in banconote di vario taglio, due pistole “Calibro 9” con matricola abrasa, con marca e modello da identificare.

Pubblicato in Longobardi
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