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Continua la campagna di controlli agli istituti scolastici da parte dei Carabinieri

I controlli, vengono ordinariamente svolti congiuntamente con i militari del Nucleo Cinofili.

Ieri i Carabinieri della Compagnia di Vibo valentia che, nella mattinata di ieri,

hanno attenzionato il Liceo e l’istituto Professionale di Filadelfia

Esito negativo presso il Liceo.

Esito positivo invece presso l’istituto Professionale.

Durante l’ispezione sono stati rinvenuti 3 involucri, suddivisi in dosi, contenenti marijuana per una quantità di circa 3 grammi.

Due di questi involucri sono stati gettati dalle finestre da parte di soggetti non identificati al momento dell’ingresso dei Carabinieri nell’istituto.

Altra sostanza è stata, invece, rivenuta all’interno del laboratorio didattico occultata al di sopra di un armadio.

Tutta la sostanza stupefacente, chiaramente, è stata sequestrata a carico di ignoti ed informata l’Autorità Giudiziaria competente.

Bene!Continuate così!

E’ facile,infatti, credere che la droga sia stata portata a scuola per la vendita e non per il consumo!

Pubblicato in Calabria

I carabinieri del Ros, il Reparto operativo speciale, di Genova, alle prime ore di stamani hanno fatto scattare una vasta operazione antidroga che ha portato all’arresto di sei persone.

Ad una settima è stato invece imposto il divieto di dimora e altre cinque risultano indagate,

 

fra cui anche personaggi in passato coinvolti in processi per ‘Ndrangheta.

Le indagini sono state coordinate dalla Procura distrettuale antimafia e oltre alla droga sono emersi anche reati contro il patrimonio e per detenzione illegale di armi.

Le indagini erano partite nel marzo dello scorso anno, con intercettazioni e appostamenti, che hanno consentito di smascherare un vasto giro di spaccio di cocaina, hashish e marijuana.

Le manette sono scattate ai polsi di

-Domenico Torbolino, detto Mimmo, 53 anni,

-Domenico Calabrese, detto “Micu” o “Micunnella”, 51 anni, entrambi in contatto con esponenti della ‘Ndrangheta e punto di riferimento per la distribuzione della droga nella zona di Genova, -Nicola Megna, 48 anni,

-Daniele Melis, 27 anni,

-Daniele Ranieri, 34 anni e

-Giuseppe Cartisano, detto “Peppe”, 39 anni.

Il divieto di dimora è scattato invece a carico di Rosario Volpe, detto Barone, di 62 anni.

Inoltre fra i cinque indagati a piede libero, spiccano i nomi di

-Domenico Belcastro condannato in Calabria a otto anni e

-Lorenzo Nucera, condannato a ottobre, in appello, a 4 anni e otto mesi,

Entrambi vennero coinvolti nell'inchiesta Maglio 3 contro l’Ndrangheta in Liguria.

Pubblicato in Italia

Con inizio dalle ore 04.00 di questa mattina i baschi verdi del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme hanno eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare di cui 2 in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 1 obbligo di dimora.

Contestualmente sono state eseguite 10 perquisizioni locali e domiciliari nei confronti di 10 soggetti residenti nei comuni di Lamezia Terme, Martirano Lombardo e Curinga per i reati di spaccio e traffico di sostanze stupefacenti.

L’indagine e’ iniziata a settembre 2018, a seguito di un ingente sequestro di sostanze stupefacenti effettuato nei confronti del principale indagato V.A. (alias Angeluzzu di anni 37) che deteneva ai fini di spaccio, 160 dosi di cocaina e alcune dosi di marijuana.

Nel prosieguo delle attivita’ investigative sono stati individuati altri soggetti che collaboravano con il V.A., sia per l’approvvigionamento delle sostanze sia per la consegna delle stesse ai tossicodipendenti del lametino.

Inoltre, monitorando uno dei principali collaboratori del v.a., e’ stato scoperto un altro gruppo di pregiudicati che smerciava droga nel comprensorio di Curinga, servendosi di un negozio di frutta, ove l’eroina veniva spesso occultata tra i pomodorini datterini o tra le cipolle rosse.

Le risultanze investigative acquisite, le attivita’ di osservazione e pedinamento, i numerosi riscontri dell’attivita’ di spaccio e relativi sequestri di sostanze stupefacenti, hanno consentito alla magistratura inquirente di ritenere provata la sussistenza della colpevolezza degli indagati, anche in considerazione delle condotte di alcuni di loro, che in maniera continuativa e per un lungo periodo di tempo e nonostante i puntuali sequestri operati a carico dei tossicodipendenti che rifornivano, continuavano imperterriti a perpetrare l’attivita’ criminosa.

All’esito dell’attivita’ di polizia giudiziaria, i militari  identificavano chiaramente i ruoli dei vari personaggi, che hanno movimentato i quantitativi di sostanza stupefacente, nonché i relativi corrispettivi in denaro e deferivano gli indagati alla procura della repubblica di Lamezia Terme, che sulla base delle risultanze investigative richiedeva al giudice per le indagini preliminari un’ordinanza applicativa della misura cautelare nei confronti di 7 soggetti:

  1. Villella Angelo (di anni 39), in carcere; di Lamezia Terme
  2. Franceschi Angela (di anni 34), ai domiciliari; di Lamezia Terme
  3. Holzhausen Hans George (di anni 24), ai domiciliari; di Lamezia Terme
  4. Mazzotta Antonio (di anni 22), ai domiciliari; di Curinga
  5. Mazzotta Domenico (di anni 25), in carcere; di Curinga
  6. Sonetto Vincenzo (di anni 43), ai domiciliari; di Curinga
  7. Gugliotta Giuseppe (di anni 29), obbligo di dimora; di Curinga

Diversi sacchi di marijuana viaggiavano su una station wagon.

Arrestato un cittadino albanese fuggito al posto di blocco dei carabinieri

Ha forzato alla guida di un’auto station wagon un posto di blocco ma è stato speronato e costretto a fermarsi su un terrapieno.

Un cittadino albanese che trasportava sulla vettura diversi sacchi di marijuana per un totale di circa 100 chilogrammi è stato arrestato dai carabinieri nei pressi di Sant’Onofrio.

L’uomo dopo essere sfuggito ai controlli ha cercato la fuga lungo la ex Statale 606 ma nei pressi di una rotonda, a poche centinaia di metri dall’uscita autostradale, e dal paese di Sant’Onofrio, è stato costretto a finire la sua corsa.

Il controllo dell’ampio bagagliaio della vettura ha portato alla scoperta della sostanza stupefacente.

Accertamenti sono in corso per scoprire l’origine e destinazione finale della droga.

Pubblicato in Vibo Valentia

A Natale la droga corre sul bus dentro i barattoli di pomodoro

Trento la Guardia di Finanza grazie al fiuto dei cani antidroga è riuscita a ritrovare all'interno di un pullman diversi barattoli di polpa di concentrato di pomodoro molto speciali.

Dentro ai contenitori di metallo, assieme al pomodoro, sono stati trovati anche 4,5 chilogrammi di eroina e cocaina.

Addette al trasporto due cittadine nigeriane.

L'operazione è avvenuta nel corso dei controlli svolti dalle Fiamme gialle alle barriere autostradali della A22.

Durante uno di questi servizi, è stato fermato un pullman di una nota società internazionale di trasporto persone a basso costo, FlixBus, che stava effettuando una delle soste di tappa previste sulla tratta Monaco – Roma.

E’ bene precisare, che la società non c'entra nulla con questo genere di attività illegale fermata dalle Fiamme Gialle.

Il valore complessivo sul mercato illecito dello spaccio avrebbe fruttato, tagliando opportunamente le sostanze stupefacenti prima di metterle in vendita, circa 400mila euro.

Come dicono alcuni( politici e preti) sono loro il nostro futuro, l’esempio per i nostri giovani, coloro che pagheranno le nostre pensioni.

Pubblicato in Italia

Aveva ingerito un chilo di eroina, divisa in 116 ovuli: la squadra mobile di Grosseto lo ha rintracciato e arrestato.

Si tratta di un 36enne nigeriano domiciliato a Padova e gravato da precedenti per reati che riguardavano la detenzione e lo spaccio.

L'uomo è stato controllato alla stazione ferroviaria.

 

Era nervoso e, a fronte di specifica richiesta, ha detto di aver ingerito ovuli contenenti eroina e che si stava sentendo male per i forti dolori addominali.

Gli agenti hanno scoperto e sequestrato, oltreché due telefoni cellulari, anche 255 euro e 80 sterline inglesi.

Dati i dolori lamentati, l'uomo è stato accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale di Grosseto e sottoposto alle cure mediche che hanno permesso e agevolato l'espulsione degli ovuli di droga.

Ne sono stati complessivamente evacuati 116 di cui 114 di eroina e due di cocaina: come peso risultano 23 grammi di cocaina e addirittura 1 chilo e 318 grammi di eroina.

Nella casa dell'arrestato, in provincia di Padova, gli agenti della squadra mobile padovana hanno effettuato una perquisizione domiciliare sequestrando altri 14 ovuli con eroina per un peso complessivo di 158 grammi, 11 mila euro in contanti e due involucri con sostanza positiva al narcotest dell'eroina per un peso di circa 400 grammi.

L'uomo adesso è in carcere in attesa dell'udienza di convalida. La sostanza stupefacente sequestrata avrebbe fruttato oltre 300.000 euro.

Le indagini devono appurare i motivi della presenza a Grosseto dell'uomo

Pubblicato in Italia

Violentata per mesi dal suo aguzzino, il suo spacciatore che l'ha segregata in casa e costretta in uno stato di schiavitù dal quale è stata libera l'altro giorno dalla polizia durante un blitz nell'appartamento di Ancona, un tugurio in cui la giovane era costretta a vivere come un animale in gabbia.

La vittima è una ragazza italiana di 22 anni.

A finire in galera con l'accusa di violenza sessuale aggravata e continuata e di cessione aggravata di sostanze stupefacenti un nigeriano di 37 anni.

Nei giorni scorsi, durante una perquisizione in un appartamento del capoluogo marchigiano, occupato da alcuni suoi connazionali, i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona hanno trovato all'interno la ragazza in compagnia del fermato.

La giovane ha raccontato che per procurarsi lo stupefacente aveva subito da mesi violenze sessuali, almeno 10-15 volte, da parte dell'uomo.

Le analisi tossicologiche svolte sulla vittima dall'Unità di crisi dell'Ospedale Salesi di Ancona hanno dato esito positivo alla presenza di droghe nel corpo della vittima.

Il 37 enne è stato quindi fermato e la misura è stata convalidata dal Gip.

In un primo momento il nigeriano era stato arrestato solo per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni (un poliziotto è stato morso a una mano dal pitbull e poi medicato in ospedale) e detenzione di stupefacenti.

Poi, dopo le rivelazioni choc della 22enne e i riscontri, è stato fermato anche per gli altri reati ai danni della ragazza.

Pubblicato in Italia

Con questa accusa, gli agenti della Squadra Mobile della questura hanno eseguito 13 misure cautelari a carico di altrettante persone accusate di far parte di un’

organizzazione dedita allo spaccio di stupefacenti ed a cui, a vario titolo, si contestano i reati di detenzione e cessione di cocaina, eroina, hashish ed anche di estorsione.

Il blitz è scattato all’alba di stamani a Cosenza: gli uomini della polizia hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip del tribunale locale su richiesta della Procura della Repubblica.

Durante l’operazione sono stati effettuati riscontri con sequestri di sostanza stupefacente. Secondo quanto si è appreso, il blitz è legato alle indagini sulla morte di una donna straniera per overdose, avvenuta nel dicembre 2016 a via Rivocati.

Un vero e proprio blitz quello messo a segno dalla Squadra Mobile di Cosenza, coordinata dalla procura della Repubblica guidata dal Procuratore Mario Spagnuolo, a Cosenza in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Cosenza nei confronti di 13 soggetti «ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di detenzione e cessione di cocaina, eroina e hashish ed estorsione».

Per 2 soggetti, inoltre, il Gip ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere, per uno ha disposto la misura degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico (ma in mancanza di questo della custodia cautelare in carcere), per 6 soggetti la misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione di residenza e per altri 4 soggetti la misura del divieto di dimora nel comune di Cosenza.

Nel corso delle fasi conclusive è stata anche eseguita una perquisizione nei confronti di una donna, indagata in stato di libertà.

L’indagine era stata avviata dalla Squadra Mobile di Cosenza nell’agosto 2016 «a seguito spiega la polizia - di una perquisizione effettuata nel quartiere popolare di via Popilia di Cosenza presso l’abitazione di un soggetto, noto per avere precedenti specifici in materia di stupefacenti, durante la quale era stata trovata una certa quantità di sostanza stupefacente di tipo eroina nonché materiale per il confezionamento della stessa e denaro contante.

Successivamente, «il rinvenimento di sostanza stupefacente dello stesso tipo di quella che aveva causato la morte della donna durante una perquisizione effettuata nei confronti di un soggetto noto per annoverare precedenti specifici determinava l’immediato avvio di un’attività di indagine nei suoi confronti.

Le due attività investigative venivano presto riunite in quanto si rilevavano diversi punti di contatto: lo sviluppo delle indagini, grazie alle diverse intercettazioni telefoniche, ambientali, alle perquisizioni e ai conseguenti sequestri, ha così consentito di far piena luce sull’esistenza di un gruppo di persone, locali e con precedenti specifici, che di fatto rifornivano di sostanza stupefacente la cittadina bruzia ed il suo hinterland».

Scoperti, «molti episodi di spaccio effettivamente cristallizzati dalla Squadra Mobile che, con appostamenti e pedinamenti, in diverse circostanze è riuscita ad intervenire tempestivamente procedendo al sequestro delle diverse singole dosi di sostanza stupefacente. In più occasioni venivano anche acquisite le dichiarazioni degli acquirenti ed assuntori che “certificavano” il quadro probatorio a carico degli odierni indagati.

Le cessioni avevano luogo maggiormente presso le abitazioni degli spacciatori e/o per le vie cittadine previi incontri “lampo” fissati telefonicamente e dal contenuto, peraltro, fortemente criptico.

Le investigazioni consentivano comunque di raccogliere numerosi elementi di responsabilità penale nonostante gli indagati, in alcune circostanze, a seguito di riscontri precedentemente effettuati, cambiassero completamente le loro modalità operative e le schede telefoniche.

A rendere più complessa l’attività di investigazione vi era poi la particolare conformità dei luoghi oggetto di indagine ove anche il mero accesso e/o transito con autovetture di servizio provocava l’immediata sospensione di qualsivoglia attività».

Pubblicato in Cosenza

I carabinieri hanno trovato droga e armi, in una contrada di Cetraro. Due cugini sono finiti in manette

Cetraro. L’arresto è avvenuto ieri, da parte dei carabinieri che hanno scoperto, oltre tre chilogrammi di marijuana e due pistole.

 

Le due persone finite in manette con l’accusa di detenzione di armi e di sostanze stupefacenti.

Sono A. S. di 40 anni e R. M. di 20 anni.

Armi e droga erano nella loro disponibilità in una contrada del centro tirrenico.

Pubblicato in Alto Tirreno

Con un drone alcuni malavitosi hanno tentato ieri sera di consegnare a detenuti nel carcere di Taranto due microtelefoni cellulari completi di cavetto di ricarica usb e un quantitativo di droga.

L'apparecchio è però caduto ed ha attirato l'attenzione di un agente della Polizia penitenziaria, che ha dato l'allarme.

Lo denunciano i sindacati Osapp e Sappe.

Secondo il segretario generale dell'Osapp, Leo Beneduci, «come sempre, in fatto di tecnologia, la criminalità organizzata è al passo con i tempi a differenza dell'Amministrazione Penitenziaria» che e ai «livelli del secolo scorso sia le proprie dotazioni in ausilio del servizio sia il proprio bagaglio di aggiornamento professionale».

Federico Pilagatti, segretario generale Sappe, spiega che «l'ingegnoso piano prevedeva anche il diversivo di fuochi artificiali fatti esplodere all'esterno del carcere, mentre il piccolo drone veniva guidato nel posto giusto, attraverso la fiammella di un accendino che il detenuto aveva acceso dalla finestra della cella».

Pubblicato in Italia
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