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caccia-cinghialeIl Sindaco di Laino Borgo Mariangelina Russo è apparsa l’altro giorno in televisione. Era molto preoccupata perché il paese che lei amministra, durante la quarantena per Covid19, è invaso dai cinghiali. Gruppi di ungulati sono stati avvistati, fotografati e poi postati sul Web, che scorazzavano per le vie e nella piazza principale del paese in cerca di cibo che evidentemente non trovano più nelle campagne abbandonate. Ci ha informato che ha segnalato l’accaduto alle autorità competenti. Fino ad ieri era stata una emergenza delle zone agricole, ora, invece, i cinghiali, approfittando della quiete che regna nel paese montano del Pollino, si sono spinti fin nel cuore del centro storico creando “ allarme e paura nella popolazione”. Ci ha fatto sapere che lei ha informato le autorità competenti, il Governatore della Calabria On. Jole Santelli, il Presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, l’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo, il Prefetto di Cosenza e il Direttore del Parco Nazionale del Pollino On. Pappaterra, “ perché fino ad oggi non si è fatto niente, ho raccolto solo promesse. Servono invece interventi concreti e azioni necessarie non più procrastinabili al fine di prevenire quanto più possibile danni a persone o cose”. A Laino Borgo i cinghiali si sono visti all’interno del paese durante la quarantena essendo le strade completamente deserte, dalle nostre parti, invece, i cinghiali sono di casa. Da diversi anni scorazzano indisturbati nelle vie, nelle piazze, negli, orti, nei giardini , nei campi e finanche sulla spiaggia di Campora San Giovanni. Fino ad oggi hanno fatto soltanto gravi danni all’agricoltura, per fortuna non si sono registrati morti o feriti e incidenti stradali.

Anche io nell’aprile 2017 e nell’agosto 2018 mi sono occupato della massiccia presenza dei cinghiali nel mio paese, San Pietro in Amantea. Gli articoli sono stati pubblicati su Tirreno News. Venni accusato di avere esagerato e che non era vero che i cinghiali scorazzavano per le vie del mio paese. L’esistenza dei cinghiali hanno detto e scritto era una mia invenzione. Una invenzione della mente malata del Prof. Francesco Gagliardi. Invenzione un corno! I cinghiali ci sono eccome e stanno facendo gravi danni all’agricoltura. Ultimamente sono stati visti passeggiare indisturbati e tranquillamente per le vie di Amantea e finanche sulla spiaggia di Campora San Giovanni. Pure questi due episodi me li sono inventati io? L’esistenza dei cinghiali è davvero una invenzione della mia mente malata? Ma per favore, non scherziamo. Almeno per una sola volta siamo seri. La presenza di questi animali nelle nostre campagne e nei centri abitati è un problema serio e bisogna intervenire al più presto. Se io questa estate volessi andare sulla spiaggia di Campora San Giovanni vorrei trovare tantissimi ombrellini, sedie a sdraio e tanta gente che prende il sole e non cinghiali che pascolano tranquillamente. E se volessi scendere in Amantea e passeggiare su Via Nazionale non vorrei imbattermi in un branco di cinghiali che scorazzano tranquilli in cerca di cibo nei cassonetti della spazzatura. Pure questa è polemica spicciola? Non ci vuole la mente illuminata del Prof. Gagliardi a dire che i cinghiali sono una emergenza e un problema che attanagliano tutto il comprensorio di Amantea. E allora, visto che lo sapete già e voi siete bravissimi a dare risposte esaustive, ma ignoranti nel risolvere i problemi, si prendano subito i provvedimenti. Domani potrebbe essere troppo tardi. I danni all’agricoltura sono ingenti. Aspettiamo il morto? Non basta segnalare la presenza dei cinghiali alle autorità competenti, loro se ne fregano, vivono altrove, e al riparo degli eventuali attacchi dei cinghiali. Bisogna, se necessario protestare vivamente, scendere in piazza, inforcare i forconi e far sentire la nostra voce. Chi ci governa dovrà capire che la massiccia presenza dei cinghiali mette in pericolo l’incolumità dei cittadini, specialmente ora che si avvicina l’estate e i nostri paeselli si popolano di tanti bambini che amano giocare all’aria aperta.

Pubblicato in Primo Piano

La presenza di centinaia e centinaia di cinghiali ha reso difficile la vita non solo nelle campagne e nelle aziende agricole, ma anche nei piccoli paesi.

Scorazzano liberamente anche nelle grandi città alla ricerca di cibo.

Mi sono occupato della massiccia presenza di questi animali molto pericolosi che scorazzano liberamente sia di giorno che di notte nelle campagne, negli orti, nelle strade del mio paese. Sono stato preso in giro.

Non era affatto vero che ci fossero cinghiali che scorazzavano per le vie e nelle campagne.

Era una invenzione della mente malata del Prof. Francesco Gagliardi. Invenzione un corno.

Tanto è vero che domani, giovedì 7 novembre 2019 a Roma ci sarà una grande manifestazione in Piazza Montecitorio alla quale parteciperanno diverse amministrazioni comunali e una nutrita delegazione di agricoltori, pastori e cittadini calabresi che hanno subito notevoli danni in questi ultimi anni. Voglio augurarmi che domani ci sarà a Roma anche il Sindaco del mio Comune con il gonfalone. Sarà presente il Presidente della Coltivatori Diretti. L’obiettivo è quello di denunciare con questa pacifica azione dimostrativa la massiccia presenza di cinghiali nelle campagne e nelle aree interne che minacciano la sicurezza delle persone.

Infatti il 28 luglio scorso il Sig. Antonio Rocca, di Simari Crichi, è stato aggredito da un cinghiale e dopo un mese di agonia si è spento all’ospedale Pugliese di Catanzaro. Il 4 agosto 2017 scrivevo su questo giornale che cinghiali grandi e piccoli indisturbati scorazzavano per le vie e per le piazze del centro abitato di San Pietro in Amantea.

I cinghiali sono pericolosissimi specialmente se in compagnia dei piccoli.

Chiedevo al Sindaco del mio paese se davvero voleva tutelare la sicurezza e l’incolumità degli abitanti del piccolo borgo autorizzare la caccia ai cinghiali.

Sapevo che la caccia era vietata e che l’autorizzazione all’abbattimento era una cosa straordinaria, ma era preferibile avere un abitante vivo che un abitante morto.

Terminavo l’articolo con una battuta che non era di pessimo gusto ma che qualcuno non ha affatto gradito:- Ora come ora, nel mio paese ci sono più cinghiali che persone-.

Ma al più presto con l’arrivo dei migranti l’antico borgo sarà popolato e così per San Pietro in Amantea sarà una grande fortuna. “Minori da riabilitare e migranti da integrare saranno il futuro di San Pietro in Amantea” così ha intitolato una nota stampa del Sindaco di San Pietro in Amantea Sig. Gioacchino Lorelli e del Consigliere comunale di Amantea Sig. Tommaso Signorelli.

Non commento.

Pubblicato in Longobardi

Il 28 luglio scorso Antonio Rocca, 47enne di Simeri Crichi, mentre era bordo della sua moto, si era trovato davanti un cinghiale.

Dopo essere caduto a terra era stato aggredito dall’animale

Il cinghiale avrebbe provocato prima la sua caduta dal mezzo e poi l’aveva aggredito.

Rocca era stato subito soccorso e trasportato all’ospedale di Catanzaro, con gravi ferite legate all’attacco da parte del cinghiale ed era stato tenuto in coma farmacologico.

 

Nonostante il risveglio, sono intervenute complicazioni e nella tarda serata di ieri dopo un mese di agonia, non ce l’ha fatta.

E ieri, nella notte, si è spento nella notte all’ospedale di Pugliese di Catanzaro

La sua morte ha nuovamente sollevato le preoccupazioni relative alla massiccia ed invasiva presenza in Calabria dei cinghiali che, oltre ad essere pericolosi per la viabilità sono causa di danni alle coltivazioni, alla salvaguardia sanitaria degli allevamenti zootecnici e alla sicurezza ed incolumità dei cittadini.

A spasso sulla spiaggia, in strada e nei centri abitati.

In Calabria è emergenza cinghiali.

Amantea è per nostra fortuna esente da questo fenomeno.

Ma non lo resterà ancora per tanto tempo se i “tamarri” continueranno a gettare i rifiuti sulle strade( vedi foto)

Difendete la vostra incolumità e quella dei vostri cari.

Se vedete i “tamarri” che gettano spazzatura che poi attira i cinghiali fotografateli e mandate le foto ai carabinieri ed all’amministrazione comunale.

La Regione aumenta quota di cinghiali da abbattere e passa da 500 a 3400 fino a dicembre 2019.

Un miracolo nel silenzio della regione?

No!

 

 

 

 

 

Per fortuna lo ha previsto il Piano di selezione dei cinghiali sul territorio calabrese approvato dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, organo tecnico del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.

La scadenza del Piano, inoltre, é stata fissata al prossimo mese di dicembre (la precedente era ad agosto).

Si tratta comunque di un palliativo rispetto alle dimensioni che ha assunto il problema dei cinghiali che causa da tempo, quotidianamente, gravi problemi economici al settore agricolo e sempre maggiori pericoli per la sicurezza delle persone e alle cose.

Nella foto un branco di cinghiali sul lungomare di Soverato

Occorre rivedere la vigente Legge Quadro 157/92, per la quale le possibilità di selezione sono molto restrittive.

Solo modificando la Legge 157 potremo finalmente aggiornare anche la Legge regionale, la 9/96, ed adeguarla alle caratteristiche della nostra regione.

Siamo certi che la regione è troppo assente sul grave problema dei cinghiali

E riteniamo sia necessario anche l’intervento dei sindaci sui quali si riversano le prime lamentele ed i problemi esposti dai contadini e dai cittadini.

La regione solo parole.

Pubblicato in Calabria

Sono tanti. Troppi, i cinghiali.

E non trovando da mangiare a sufficienza nei boschi e nelle campagne scendono nei paesi e nelle città.

Anche a Catanzaro.

 

 

 

 

Ieri, in tarda serata, due esemplari di grossa taglia sono stati trovati a gironzolare per via del risorgimento nel quartiere sud di S. Maria, incutendo paura a chi si è imbattuto con loro in questo spiacevole quanto inaspettato incontro.

I due mammiferi hanno svegliato anche lo spirito di curiosità spingendo gli “impavidi avventurieri” ad avvicinarsi per scrutare i due mammiferi, scortandoli fino a via dei conti Falluc.

Gli animali evidentemente spaventati sono rimasti spesso immobili all’avanzare dell’autovettura che non poteva fare altro che spingerli fuori dal centro abitato consentendo loro di fare ritorno nelle campagne a ridosso del quartiere.

Non si segnalano, fortunatamente, danni a cose o persone.

Ma il rischio quando ci si imbatte in animali che rimangono selvatici e che possono diventare aggressivi quando si sentono minacciati o qualora avessero i piccoli al seguito resta alto.

Ma chi ha voluto tutti questi cinghiali ?

Ad inizio Novecento il cinghiale (autoctono e nazionale) era presente in pochissime zone: Maremma Tosco-laziale, Gargano, Abruzzo, Appennino Calabro-Lucano, Sardegna.

Da 50 anni a questa parte però si è cominciato a ripopolare - per rendere più ricca la caccia - con cinghiali di origine centro-europea, tra le altre cose anche di taglia maggiore.

Una operazione che ha avuto un successo enorme.

I cinghiali totalmente onnivori, adattabilissimi, sono stati in grado di moltiplicarsi in un lasso di tempo breve.

E lo hanno fatto.

Sempre più spesso se ne vedono nelle vicinanze delle città, dove non si spara e il cibo non manca mai.

Solo tre anni fa è stata vietata l’immissione di cinghiali. “

Pubblicato in Catanzaro

La questione dei cinghiali, afferma Iaconetti, coordinatore regionale di Fare Ambiente Calabria, da emergenza puó trasformarsi in una risorsa in grado di valorizzare ed arricchire i prodotti del nostro patrimonio agroalimentare, tanto e sempre più apprezzato in Italia e all’estero .

Da più parti si sente parlare di abbattimenti selettivi dei cinghiali - che oramai hanno invaso non solo il nostro territorio- e di altre iniziative fini a se stesse che mirano all’abbattimento c.d. selettivo dei capi in eccesso che sempre più devastano i campi dei nostri agricoltori e rappresentano, anche, un serio pericolo alla incolumità delle persone.

Allora, continua Iaconetti, perché non valorizzare questa emergenza facendone una opportunità di crescita per il nostro territorio, catturando i cinghiali considerati in eccesso e, dopo gli opportuni accertamenti sanitari, non farne salumi?

Magari a marchio DOP – IGP, affidandone la gestione, la trasformazione e la successiva commercializzazione all’ARSAC, Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura in Calabria, Ente che nel suo statuto ha, come compito istituzionale, non solo l’elaborazione e la realizzazione di progetti di sviluppo in agricoltura, ma anche quella di provvedere alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari.

Con tale iniziativa, prosegue Iaconetti nella sua nota, si darebbe una concreta soluzione al problema, contenendo gli ungulati nei limiti sostenibili e, dall’altro, si darebbe slancio all’economia della nostra regione con la creazione di un nuovo salume a marchio Calabria.

Tale attività, di trasformazione e commercializzazione, di un prodotto prelibato e ricercato, quale appunto è il salume di cinghiale, oltre a dare nuovo impulso ad un settore strategico per la nostra regione, sarà certamente in grado di apportare, quindi, un valore aggiunto al già ricco paniere agroalimentare della nostra regione-

Non ultimo la nuova attività poterà un contributo salutare al nostro asfittico sistema economico con la creazione di nuovi posti di lavoro.

Conclude Iaconetti, il quale a giorni formalizzerà la proposta agli organismi regionali competenti, a ben vedere da una emergenza si può certamente trarne dei vantaggi concreti e duraturi.

COSENZA, 01-09-2018

IL COORDINATORE REGIONARE FARE AMBIENTE Avv. Antonio Iaconetti

Pubblicato in Calabria

Caro Direttore. L'articolo che hai pubblicato nell'aprile dello scorso anno è di attualità.

Purtroppo sono stato accusato di aver esagerato e che non è vero che i cinghiali scorazzano per le vie del paese.

 

 

L'esistenza dei cinghiali è stato, hanno detto e scritto, una invenzione del Prof. Francesco Gagliardi.

Invenzione un corno.

I cinghiali ci sono, eccome e stanno facendo gravi danni all'agricoltura.

Forse ora qualcosa si sta muovendo.

Sono troppi e bisogna prendere severi provvedimenti.

Bisogna abbatterli e subito, domani potrebbe essere troppo tardi.

Ti prego di ripubblicare l'articolo. Con sensi di stima. Ciccio Gagliardi

Era il 04 Aprile 2017 quando postavamo la amara nota del nostro amico Francesco Gagliardi.

Ciccio scriveva che“Cinghiali indisturbati scorazzavano nelle vie di San Pietro in Amantea”

“Cinghiali grandi e piccoli da diversi anni indisturbati scorazzano per le vie e nelle piazze del centro abitato di San Pietro in Amantea.

Se il Signor Sindaco e l’Amministrazione Comunale vogliono davvero tutelare la sicurezza e l’incolumità degli abitanti del piccolo borgo dovrebbero autorizzare la caccia ai cinghiali.

So che ora la caccia è vietata, ma è preferibile avere un abitante vivo che un abitante morto.

Perché dovrete sapere, amici lettori di Tirreno News, che i cinghiali sono pericolosissimi specialmente se in compagnia dei piccoli.

In alcuni Paesi si sono verificati luttuosi episodi dove alcuni uomini intervenuti per difendere i loro giardini, i loro frutteti e i loro prodotti agricoli sono stati aggrediti e morti dopo l’aggressione del branco.

Prima che succeda qualcosa di brutto anche nel nostro paese invito il Signor Sindaco ad assumersi tutta la responsabilità.

I cinghiali scorazzano e passeggiano indisturbati, non hanno più paura di nulla, per le vie del centro e la notte circondano le case ed entrano nei giardini, negli orti, nei terreni, rovistando dappertutto facendo danni incalcolabili.

Dove passano loro la terra sembra lavorata con il trattore.

E non esagero.

Basta recarsi a Terramarina, al Vallone soprano e sottano, alle Valle, al Ponte del vallone e ognuno potrà notare lo scempio che questi animali moltiplicati a dismisura combinano.

Oltre ad essere pericolosissimi perché attaccano l’uomo sono molto dannosi all’agricoltura.

Mangiano l’uva e danneggiano le viti, distruggono le piantagioni di granturco e gli alberi da frutta specie quando sono ancora piccoli.

L’altro giorno mentre ero nel mio terreno del Vallone intento a tagliare l’erba sono stato avvicinato da un branco di cinghiali ancora in tenera età.

Ho avuto tanta paura e sono stato costretto a scappare in casa per l’incursione di un grosso cinghiale, credo che fosse la madre del branco.

Ho fatto in tempo a chiudere il cancello in ferro altrimenti sarebbe entrato nel “catoio”.

Non è dunque sufficiente segnalare il caso ai Carabinieri di Amantea, alle Guardie Provinciali e alle Guardie Forestali che ogni giorno pattugliano la zona, bisogna intervenire al più presto prima che sia troppo tardi. Finora nessuno ha fatto nulla, solo chiacchiere.

E con le sole chiacchiere non si risolvono i problemi.

Da tempo abbiamo segnalato la presenza dei cinghiali che scorazzano indisturbati nel nostro paese mettendo in serio pericolo l’incolumità dei cittadini, specialmente ora che si avvicina l’estate e il nostro antico borgo si popola con l’arrivo di tanti bambini che amano giocare all’aperto.

Per la Coldiretti, l’aumento dei danni, delle aggressioni ed anche degli incidenti mortali ad opera dei cinghiali, è il risultato della incontrollata proliferazione dei cinghiali che ha superato in Italia il milione di capi.

E non esagero e non è neppure una battuta di pessimo gusto, ora come ora, nel mio paese ci sono più cinghiali che persone.”

Pubblicato in Campora San Giovanni

Dopo oltre cinque mesi dalla richiesta d’incontro inviata al presidente della giunta Mario Oliverio da parte di Cia, Confagricoltura e Copagri per chiedere risposte concrete sui danni da fauna selvatica (cinghiali) ecco che, finalmente, il 1° agosto l’incontro si è tenuto presso il dipartimento Agricoltura della Regione Calabria.

Per Confagricoltura Erano presenti il presidente regionale Alberto Statti, il direttore regionale Angelo Politi e il presidente provinciale di Catanzaro Walter Placida;

per la Cia Nicola Monteleone componente la giunta regionale e vicepresidente di Cia Calabria Sud; per Copagri il presidente regionale Luigi Iemma.

Hanno partecipato anche alcuni dirigenti del Comitato di contenimento cinghiali guidati dal presidente Eugenio Fristachi.

Per la Regione era presente Lorenzo Vitari, assenti i rappresentanti istituzionali.

Durante l’incontro è stato ricordato che il problema è nato quando, al fine di soddisfare le richieste provenienti dal mondo venatorio, sono state effettuate ripetute campagne di immissioni, in particolare cinghiali di specie alloctone, aventi dimensioni e prolificità elevate in territori dove il cinghiale non è mai esistito.

Una follia!

Ora i cinghiali sono diventati talmente tanti che stanno invadendo anche le città , le spiagge, le strade.

E stanno producendo danni gravissimi ai terreni agricoli ed ai prodotti agricoli.

Oltre ai danni, i rappresentanti di Cia, Confagricoltura e Copagri, hanno espresso molta preoccupazione per il settore zootecnico poiché diversi cinghiali abbattuti sono risultati affetti da tubercolosi, in base a quanto accertato dai servizi veterinari, malattia che è facilmente trasmissibile agli altri animali ed anche all’uomo; essendo il cinghiale animale selvatico e in continuo movimento, è assai probabile la diffusione territoriale della malattia.

Ciò sarebbe catastrofico per il settore zootecnico calabrese.

Per tutti resta la unica soluzione della autodifesa da parte degli agricoltori quando i cinghiali invadano i propri fondi e da parte delle Forze dell’ordine per tutti gli altri che invadano strade ed aree pubbliche

La regione invece dorme o quantomeno assume un atteggiamento soft, totalmente diplomatico.

Nientemeno solo adesso dicono che la loro “ pazienza sta finendo visto che dopo anni nessun provvedimento è stato adottato e quello che è stato fatto non ha prodotto nessun risultato” per cui in assenza di provvedimenti efficaci, nelle prossime settimane, saremo costretti a mettere in atto azioni di protesta”

Pubblicato in Basso Tirreno

E’ di ieri che i vertici della Provincia di Brescia sono nei guai e che otto tra politici e dirigenti sono inquisiti (il funzionario dell’ex ufficio Caccia del Broletto Raffaele Gareri, l’ex presidente dell’Ambito territoriale di caccia Oscar Lombardi,

i direttori (attuale e precedente) dell’Ufficio territoriale della Regione Giulio Del Monte e Alberto Cigliati). Tuttiinquisiti a vario titolo per peculato (appropriazione della fauna selvatica, di proprietà dello Stato),animalicidio, smaltimento indebito di carcasse in centri non autorizzati, inquinamento ambientale.

Se il problema cinghiali a Brescia è più sentito che altrove, non è certo meno sentito qui in Calabria, tanto che la minoranza del comune di Belmonte scrive la seguente lettera:

“Al Sig. Sindaco

e.p.c. On. Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste Catanzaro

Comando del   Corpo Forestale Dello Stato Longobardi

Comando Stazione Carabinieri

Belmonte C.

Oggetto: Interrogazione a risposta scritta ex art 20 del Regolamento Comunale

Il sottoscritto Dott. Giancarlo Pellegrino, Consigliere di Minoranza e Capogruppo del Gruppo Consiliare “Insieme…si può”

Premesso che:

E’ stata posta alla mia attenzione e dell’intero gruppo la problematica relativa alla presenza di branchi di cinghiali nel Centro Storico rione Serra e Uliveto, nelle Frazioni Cava-Petrone, Vadi, Spineto-Palombelli-Salice, S. Barbara, Buda-Fosse ,Parte e nella frazione Marina con numerose ed insistenti lamentele di cittadini e coltivatori, correlate con foto e video;

tale incomoda presenza è stata registrata in svariate ore del giorno e della notte , invadendo anche aree abitative e terreni circostanti ,distruggendoli e rendendoli incoltivabili, con associati episodi di aggressione , dei suddetti animali, a persone e bambini;

la presenza di detti animali turba la tranquillità dei luoghi interessati ; deturpa l’estetica dei luoghi stessi in quanto resi ,dalla loro furia distruttiva, incoltivabili e pieni di crateri e voragini; arrecano grosso danno alla coltivazione ed al lavoro nei campi e soprattutto determinano uno stato di difficoltà degli abitanti-lavoratori ,sentendosi ,altresì, minacciati anche dalla possibile aggressione degli stessi animali .

Considerato che i luoghi su menzionati rappresentano la fonte di lavoro e relativo guadagno dei contadini interessati al problema e che le strutture abitative sono compromesse e minacciate dal punto di vista della civica sicurezza;

TANTO PREMESSO

Con la presente si chiede:

Come intende procedere l’Amministrazione Comunale relativamente alla bonifica delle aree evidenziate in premessa dalla presenza di branchi di cinghiali incontrollati e pericolosi per l’incolumità Pubblica?

Se l’Amministrazione Comunale ritiene opportuno e non procrastinabile la segnalazione all’Assessorato all’Agricoltura e Foreste del grave disagio civico unitamente alla sollecitazione dello stesso per approntare misure tali da rendere più sicuri i luoghi battuti da detti animali selvaggi.

Se l’Amministrazione Comunale intende sensibilizzazione e sollecitare l’intervento del Corpo Forestale dello Stato per esercitare un controllo mirato e quotidiano a salvaguardia di tutti i cittadini interessati.

Se l’Amministrazione Comunale intende mettere a conoscenza la collettività tutta dell’avvenuta messa in sicurezza e bonifica dei luoghi su richiamati.

Con la speranza che questa mia non rimanga lettera morta, avendo fatte nostre le lamentele e le preoccupazioni di tanti cittadini interessati dal problema evidenziato, si resta in attesa di Vostra risposta e si inviano cordiali saluti.

Alle forze dell’Ordine Pubblico che ci leggono per conoscenza ogni opportuna azione di competenza.

Belmonte Calabro li 23/06/2016

Dr. Giancarlo Pellegrino

                                                                                        Capogruppo “Insieme…si può”

Pubblicato in Belmonte Calabro

Cominciamo la serie degli auguri di buon anno dalle persone più stupide ed imbecilli.

Ed alla fine formuliamo loro un vivo augurio.

E’ inutile tentare di dare una bella immagine alla nostra città riempiendola di fiori se poi le strade esterne , sia la ss18 che la sp 278( Amantea- Lago- Potame-Cosenza) o la sp 245( Campora SG Serra d’Aiello) , sono piene di buste di spazzatura lanciate da incivili imbecilli.

Non sarebbe male che il sindaco ( tutti i sindaci) emanasse una apposita ordinanza che vietasse il trasporto di buste di spazzatura se non dalla abitazione od ufficio o negozio verso l’isola ecologica e solo nelle ore di apertura invitando le forze dell’ordine, in primis la polizia municipale, i Carabinieri della forestale, la Polizia Stradale.

Non sarebbe male nemmeno se il sindaco ( tutti i sindaci) chiedesse ( disponesse) posti di blocco finalizzati immediatamente alle porte della città.

Perché ce l’abbiamo con gli incivili?.

Semplice.

Perché abbiamo uno Stato che non ha compreso il pericolo rappresentato dai cinghiali che cercano da mangiare e spesso lo trovano proprio nei rifiuti gettati per strada

Uno Stato che non fa quasi nulla per combattere questo grave e pericoloso fenomeno.

E non sarebbe male che il sindaco ( tutti i sindaci) pubblicassero sul proprio sito web i nomi di questi incivili redigendo un apposito albo degli imbecilli.

Senza paura di essere citati per la stupida legge sulla privacy.

Voglio vedere chi citerà il sindaco ( tutti i sindaci) dando ampia risonanza ad uno o più fatti affermativi della sua ineducazione.

Dovesse succedere seguirò personalmente il processo dandogli ampia risonanza

Ed infine l’augurio che uno o più cinghiali colpiscano l’imbecille quando getta la busta o ne segua l’auto rincorrendo la puzza di spazzatura .

Purtroppo i cinghiali possono far male anche a chi si avvicina ai rifiuti anche quando non sono loro a buttarli.

E non è giusto!

Pubblicato in Campora San Giovanni
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