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Luzzi.27 novembre 2019 – Circa 300 metri cubi di rifiuti sono stati posti sotto sequestro dai militari della Stazione carabinieri Forestale di San Pietro in Guarano a seguito di un controllo svolto su un cantiere interessato ai lavori di ristrutturazione per la messa in sicurezza della scuola comunale in disuso in località Gidora nel comune di Luzzi (CS).

 

 

 

 

I militari hanno constatato che i rifiuti generati da un intervento di demolizione erano stati depositati in parte in un piazzale e parte all’interno di locali della stessa struttura.

Rifiuti che sono stati depositati direttamente sul suolo nel piazzale, senza alcuna copertura e senza alcuna precauzione atta a ridurre rischi per la salute e per l’ambiente. In particolare vi erano depositati rifiuti in vari cumuli quali inerti di calcestruzzo, plastica e pannelli di cartongesso.

Oltre a tali rifiuti speciali vi era anche della lana di vetro classificata come rifiuto speciale pericoloso.

Dagli accertamenti effettuati si è constatato inoltre come questi rifiuti non siano stati smaltiti in tempi utili previsti, ossia con cadenza almeno trimestrale in quanto questi hanno superato il limite quantitativi previsto per legge prefigurando pertanto uno stoccaggio di rifiuti non autorizzato.

Inoltre i rifiuti speciali non pericolosi prodotti, erano depositati in modo incontrollato non rispettando l’omogeneità degli stessi, infatti, nei cumuli di rifiuti rinvenuti si constatava all’interno di essi il miscuglio di vari rifiuti.

Si è pertanto posto sotto sequestro i rifiuti e ipotizzato per due persone, ditta e subappaltatrice, il reato di gestione non autorizzata di rifiuti e deposito incontrollato.

Pubblicato in Cosenza

Cosenza 16 novembre 2019 – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano hanno nei giorni scorsi sottoposto a sequestro una area di 2200 metri quadri con all’interno 300 metri cubi di rifiuti nel Comune di Caloveto, denunciando quattro persone a vario titolo per gestione illecita di rifiuti, falso, omissione di atti d’ufficio e contestuale realizzazione di discarica abusiva.

In particolare, durante un controllo sui rifiuti provenienti dai lavori edili effettuati in una Piazza di Caloveto è emerso che gli stessi venivano gestiti al fine dello smaltimento come terre e rocce da scavo falsificandone gli atti in modo tale da evitare il recupero o lo smaltimento in discarica autorizzata.

L’area oggetto del sequestro è risultata essere una vecchia discarica per rifiuti solidi urbani dismessa da diversi anni per il quale l’Amministrazione Comunale ha attivato una procedura di bonifica ricevendo la comunicazione di ottenimento di un finanziamento da parte della Regione Calabria al fine di procedere al “ripristino ambientale” della stessa.

A seguito di tali accertamenti i militari hanno deferito alla Procura della Repubblica di Castrovillari, amministratori, tecnici comunali, direttori dei lavori e responsabile del procedimento.

Pubblicato in Cosenza

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa dei Carabinieri Forestale

COSENZA 19 ottobre 2019 – A seguito di un controllo lungo il fiume Trionto avvenuto nei giorni scorsi, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano hanno posto sotto sequestro nel comune di Crosia un vecchio impianto di lavaggio inerti oramai non più a norma.

Durante il controllo della zona i militari hanno colto in flagranza un uomo del luogo mentre lavorava del materiale inerte all’interno di un impianto fatiscente, con conseguente riversamento, stoccaggio e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da liquido e solido che provenivano dal processo di trattamento.

Si è quindi proceduto al sequestro dell’impianto di lavaggio di località Trionto Sorrento di Crosia realizzato in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, dell’invaso realizzato sul terreno e prodotto dal processo di lavorazione dell’impianto, del gruppo elettrogeno usato per alimentare l’impianto e del materiale inerte rinvenuto sul posto.

L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Castrovillari per scarico di reflui industriali non autorizzato, e stoccaggio e smaltimento illecito di rifiuti provenienti dal processo di lavorazione degli inerti.

Pubblicato in Cosenza

COSENZA 5 ottobre 2019 – Nei giorni scorsi i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Oriolo in collaborazione con i colleghi di Corigliano hanno posto sotto sequestro il Centro Raccolta RSU Comunale di Roseto Capo Spulico situato in località “Piano D’Orlando”.

Durante il controllo i militari hanno riscontrato alcune irregolarità in violazione alle norme che regolano la gestione dei siti atti alla raccolta.

 

 

All’interno dell’’isola ecologica erano infatti presenti alcuni cassoni metallici scoperti e stracolmi di rifiuti urbani non indifferenziati, quali residui di umido, plastica, metallo, resti di sfalci, legno e cartone.

L’autorizzazione a tale attività prevede il conferimento solo di rifiuti differenziati tra loro.

Inoltre per la lunga permanenza, l’umido contenuto all’interno dei cassoni era ormai in formazione di percolato.

All’interno della stessa area erano inoltre depositati direttamente sul pavimento ed a cielo aperto rifiuti eterogenei, alcuni di tipo pericoloso, quali ingombranti, unità esterne climatizzatori, batterie esauste, ombrelloni, biciclette, ventilatori, secchi vuoti in metallo di vernice e simili, marmitte catalitiche, bilance, bombole gas, oltre a sedie di plastica e bidoni di materiale di lavaggio chimico.

Sotto una tettoia era presente un cassone con all’interno RAEE pericolosi TV CRT, in parte non riposti in modo corretto.

Alcuni frigo e congelatori erano stati deposti direttamente sul pavimento.

Il sito è vincolato paesaggisticamente in quanto si trova nelle adiacenze del torrente Ferro corso d’acqua pubblico. 

COSENZA 5 ottobre 2019 – Sigilli ad una carrozzeria nel Comune di Montalto.

Il sequestro è avvenuto a seguito di un controllo della locale Stazione Carabinieri Forestale in merito alla corretta gestione dei rifiuti.

L’attività situata in Via Verdi è risultata abusiva in quanto priva delle prescritte autorizzazioni amministrative ed ambientali ed in particolare con le norme relative alle emissioni in atmosfera dei fumi inquinanti.

Si è pertanto proceduto al sequestro del forno, delle aree annesse utilizzate per l’attività di carrozzeria, di un fabbricato di circa 215 mq ospitante la cabina forno ed una tettoia con strutture in ferro e copertura zincata e un’area di circa 1500 mq situata nelle immediate vicinanze.

In questa area veniva svolta dagli stessi attività di autodemolizioni con conseguente gestione illecita di rifiuti.

In particolare avveniva lo smontaggio e il recupero di parti di veicoli destinate a demolizioni non bonificate e illecitamente depositate sul suolo.

Tali ricambi non conformi, possono essere fonte di gravi rischi per la sicurezza degli automezzi su cui vengono montati dagli incauti acquirenti.

Il titolare dell’attività è stato denunciato in stato di libertà.

Gli sono state comminate sanzioni amministrative di oltre 3000 euro per aver omesso la consegna di due carcasse di veicoli a centro di raccolta autorizzato.

E’ stato inoltre segnalato alla Regione Calabria, per aver realizzato due pozzi artesiani, finalizzati al prelievo abusivo di acqua dal sottosuolo per uso industriale senza alcuna concessione dell’autorità competente.

Pubblicato in Calabria

COSENZA 3 ottobre 2019 – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Montalto Uffugo durante una attività di controllo del territorio hanno rinvenuto in località “Demanio” nel comune di San Martino di Finita una piantagione di canapa.

Le 568 piante, “Big devil” auto fiorente, occultate nella vegetazione misuravano una altezza dai 90 ai 200 centimetri.

 

 

 

I militari, coadiuvati dalla Stazione Carabinieri di Lattarico, hanno individuato nel terreno, di proprietà comunale, un ingegnoso ed automatizzato impianto di irrigazione finalizzato all’innaffiamento dei virgulti mediante un sistema “a goccia”, costituito in prevalenza da una tubazione in pvc abusivamente allacciata ad una sorgente di acqua, estesa e distante circa mille e cinquecento metri dalla coltivazione.

Inoltre nei pressi dell’impianto è stata rinvenuta una cassetta di attrezzature composta da bicchieri in plastica e gocciolatori di ricambio.

Le piante, dopo un campionamento al fine di rilevare il principio attivo (thc), sono state estirpate e, come disposto dalla Procura della Repubblica di Cosenza, distrutte.

Il materiale utilizzato per l’impianto idrico è stato invece posto sotto sequestro.

COSENZA 23 SETTEMBRE 2019 – 400 quintali di legna sequestrata e due persone denunciate per aver tagliato delle piante senza alcuna autorizzazione.

E’ ciò che è avvenuto a San Sosti durante una attività della Stazione Carabinieri locale insieme ai colleghi di Fagnano Castello mirato al controllo del patrimonio boschivo del luogo.

 

 

 

 

I militari hanno rinvenuto, all’interno di un ampia area boscata in località “Le Conche” costituita da un bosco di essenze quercine il taglio di alcune piante.

Le verifiche effettuate hanno confermato che l’attività era stata effettuata in una area vincolata senza aver acquisito le dovute autorizzazioni da una ditta boschiva della zona su commissione del proprietario del terreno.

Sul posto sono state rinvenute le piante abbattute, già depezzate e in gran parte ancora giacenti sul letto di caduta, pronte per essere prelevate.

Pertanto considerato che i lavori sono stati effettuati senza autorizzazione si è proceduto al sequestro della legna e alla denuncia del proprietario e della ditta per violazione al vincolo paesaggistico e ambientale.

Particolare attenzione è posta dai Carabinieri Forestale di San Sosti alla tutela del patrimonio boschivo di competenza che ha portato nelle scorse settimane, a seguito di una attività in collaborazione con l’Arma Territoriale, al sequestro di altri 400 quintali di legna di Pioppo e alla denuncia di altre tre persone nei comuni di San Donato Ninea e San Sosti.

Pubblicato in Cosenza

Cosenza 20 settembre 2019. I militari della stazione Carabinieri Forestale di Corigliano hanno nei giorni scorsi posto sotto controllo gli impianti di depurazione comunali di Francavilla Marittima e Cerchiara di Calabria constatando alcune irregolarità.

Nell’impianto del Comune di Francavilla, sito in località “Vigne”, erano presenti sei vasche di essiccamento che al momento del controllo sono risultate colme di fanghi in stato solido e coperti dalla vegetazione, fanghi questi ottenuti dalla conclusione del procedimento di trattamento delle acque reflue.

Un quantitativo complessivo di 300 metri cubi che è ben oltre il limite massimo consentito di 30 metri cubi.

La presenza inoltre della vegetazione evidenzia una lunga permanenza nell’impianto degli stessi, circa due anni, confermata poi dal controllo della documentazione.

Stesso problema è stato rilevato nell’impianto comunale di depurazione di Cerchiara di Calabria ubicato in località “Piana” dove anche in questo caso i fanghi sono stati trovati allo stato solido e con presenza di vegetazione.

Da un esame della documentazione fornita è emerso che i fanghi non vengono smaltiti da circa due anni ben oltre i limiti di permanenza previsti dalla deroga in materia di rifiuti del deposito temporaneo che fissa il termine massimo in un anno dalla produzione dello stesso.

In entrambi i casi si è proceduto al sequestro dei fanghi individuando le responsabilità in capo all’Amministrazione Comunale.

Nd.Come è possibile che per ben 2 anni NESSUNO abbia controllato detti impianti?

Di chi è la responsabilità?

Pubblicato in Calabria

COSENZA 11 settembre 2019 – Due giovani di Lattarico sono stati indagati per incendio boschivo.

In questi giorni, al termine di una intensa attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Montalto, hanno infatti notificato l’avviso di conclusione indagini preliminari ai due ragazzi.

I fatti risalgono ad una notte di agosto quando D.M. di 18 anni e A.M. di 19 anni, hanno causato un incendio che ha distrutto 3000 metri quadri di macchia mediterranea e bosco di querce, lungo la strada boscata in località “Ventolilla” nel comune di Lattarico.

Nonostante fosse notte inoltrata quando l’incendio è scoppiato, grazie alla segnalazione da parte della cittadinanza ai numeri di pubblica utilità, si è potuto intervenire e contenere le fiamme.

La zona interessata all’incendio, era già particolarmente attenzionata dai militari i quali, attraverso mirate indagini effettuate con la tecnica info-investigativa del “MEF”,metodo delle evidenze fisiche, effettuate sul luogo dei fatti, nonché con l’ausilio di un apparato di video sorveglianza, in uso all’organizzazione forestale dell’Arma, hanno accertato la responsabilità diretta dei due giovani i quali hanno appiccato il fuoco dal ciglio della strada in ben quattro distinti punti attraverso l’utilizzo di un comune accendino.

Come evidenziato dai fotogrammi estrapolati dai video delle microcamere è emerso come l’innesco ha provocato la rapida combustione dell’erba secca sul bordo stradale e la celere propagazione delle fiamme nell’area boschiva.

Pubblicato in Cosenza

Santa Domenica Talao. Carenze igienico sanitarie e abusivismo. Controlli e sanzioni ad una azienda zootecnica della zona.

A Scalea controlli a una ditta edile per lo smaltimento illecito di rifiuti.

Un allevatore è stato denunciato dai Carabinieri Forestale della Stazione di Scalea per gestione illecita di rifiuti e abusivismo edilizio.

La denuncia è scattata a seguito di un controllo effettuato alla presenza dei tecnici comunali e della Polizia Locale in una azienda zootecnica in località “Piano del Fico” nel comune di Santa Domenica Talao, dove si è accertato la realizzazione di  strutture adibite a stalla, fienile, locale mungitura, struttura per allevamento di maiali e galline  in assenza di titolo abilitativo.

Tali opere sono state inoltre in aree sottoposta a Vincolo Idrogeologico, Sismico e aree di attenzione del Piano Stralcio di Bacino per assetto idrogeologico della Regione Calabria.

Durante l’attività di controllo si è accertato che i reflui zootecnici provenienti dalla presenze di alcune vacche sono stati scaricati  direttamente sul terreno,  poiché il locale adibito  a stalla era privo di concimaia e di vasca.

Le acque prodotte dal locale mungitura venivano scaricate direttamente sul terreno senza essere convogliate in una vasca a tenuta  e successivamente smaltite secondo la normativa vigente. Pertanto, oltre al reato di realizzazione abusiva di opere edile si è contestato al proprietario il reato di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti  non pericolosi  e immissione degli stessi in acque superficiali o sotterranee.

Nell’azienda era presente anche un laboratorio –caseificio oggetto di un ulteriore controllo con il servizio veterinario dell’Asl di Paola.

Da quest’ultimo controllo è emerso che l’azienda da diverso tempo non effettuava la tracciabilità degli alimenti e  il corretto aggiornamento dei registri previsti dal manuale di autocontrollo HACCP.

Nei locali inoltre sono state riscontrate delle carenze igienico sanitarie  e strutturali che hanno portato  all’immediata chiusura dello stesso e ad una sanzione amministrativa di € 4.500,00.

Altra attività è stata svolta nel Comune di Scalea dove i militari hanno denunciato il legale rappresentante di una ditta edile per gestione illecita di rifiuti.

La denuncia è scaturita a seguito di un controllo in un piazzale in uso ad una ditta edile dove al suo interno erano stoccati senza le relative autorizzazioni circa 25mc di rifiuti provenienti da lavori di demolizioni edili effettuati su diversi cantieri, costituiti da calcinacci, pezzi di cemento e materiale plastico.

Si è pertanto denunciato il proprietario e posto sotto sequestro il cumulo di rifiuti.

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