BANNER-ALTO2
A+ A A-

La 28enne coneglianese Liliana Ordinanza fu stuprata da un operaio marocchino di 42 anni.

Lo stupratore si chiamava Medhi Chairi

Dopo lo stupro ha provato a scappare dalla casa di Chairi.

A quel punto c’è stata la colluttazione e lei, afferrato un coltello, ha pugnalato a morte il suo aguzzino.

 

 

 

 

La donna, difesa dall’avvocato Monica Nassisi, si è sempre difesa puntando sul fatto che l’accoltellamento fosse avvenuto dopo che l’uomo l’aveva stuprata e segregata, agendo quindi per legittima difesa dopo una nottata trascorsa tra il consumo di alcol e droga.

«Le perizie della polizia scientifica -puntualizzava la Nassisi negli scorsi mesi -confermano la versione di Liliana».

«Merita di essere assolta»: così aveva scritto l’avvocato Nassisi nel ricorso in Cassazione»

Ma la Cassazione pur riducendo la pena inflitta in primo grado, non avevano adeguatamente valutato gli elementi a favore della legittima difesa ha confermato la pena a 14 anni di carcere.

Non resta, allora, che farsi stuprare!

www.trevisotoday.it

Pubblicato in Italia

Grazie Papa Francesco, Grazie PD, Grazie M5s

Un uomo di 28 anni, cittadino marocchino, è stato arrestato dai carabinieri a Busnago, in provincia di Monza e Brianza, per tentato omicidio, tentato sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale.

L'uomo ha afferrato il passeggino spinto da un uomo di 76 anni, che stava facendo una passeggiata con la nipotina di due anni nel centro di Busnago.

 

 

Il 76enne ha reagito, cercando di allontanare l'uomo, ma il 28enne lo ha aggredito, stringendogli le mani al collo e tentando di strangolarlo.

Alcuni passanti sono intervenuti, hanno bloccato l'aggressore e hanno chiamato i carabinieri.

Il 28enne, irregolare in Italia e con precedenti per reati legati agli stupefacenti, ha opposto resistenza ai militari intervenuti, rifiutando l'arresto.

Il 76enne ha riportato una frattura a un dito della mano destra, mentre la piccola è illesa.

Il 28enne è stato portato nel carcere di Monza.

Grazie Papa Francesco, Grazie PD, Grazie M5s

Pubblicato in Italia

BOLOGNA, 7 DIC – Dopo una discussione in casa, un 61enne di origine marocchina ha caricato a forza la moglie in auto, l’ha portata in un luogo isolato, le ha legato attorno al collo una corda e l’ha appesa ad un albero.

 

 

 

 

Ha iniziato a picchiare la donna, 42enne anche lei originaria del Marocco che aveva chiesto e ottenuto la separazione da lui a inizio anno, che è riuscita a liberarsi quando ha ceduto il nodo stretto intorno alla gola.

E’ scappata e ha raggiunto la sua casa a Vergato, sulle montagne bolognesi, dove abitavano anche i tre figli minorenni della coppia.

L’episodio è avvenuto a marzo e, al termine delle indagini e dopo avere allontanato la madre e i figli dalla casa, i Carabinieri ieri hanno arrestato il 61enne, disoccupato e con precedenti, per tentato omicidio, violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.

La 42enne, che lavorava come cameriera, ha avuto la forza di denunciare l’ex marito a settembre.

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2019/12/07/lega-ex-moglie-ad-un-albero-arrestato_d6497495-a483-4c86-aab5-bbb33c6eb3ac.html

Pubblicato in Italia

Brandico (Brescia) – 1 dicembre 2019 – Mara è stata uccisa mentre l’ex fidanzato era sotto l’effetto della droga.

Una notizia che ieri ha raggiunto l’intero paese di Azzano Mella sotto choc

El Chani, marocchino noto per reati legati allo spaccio, secondo i primi rilievi effettuati ha ucciso la ex fidanzata 46enne prendendola a pugni e bastonate, in particolare al volto e alla parte superiore del corpo.

 

La donna qualche settimana fa aveva deciso di troncare una relazione durata un po’ più di un anno e che sullo sfondo aveva lo spaccio e il consumo di cocaina.

Non si sa per quale motivo Mara Facchetti ha deciso di trascorrere almeno parte della serata o nottata di giovedì con lo straniero, che non ha mai accettato la sua decisione di lasciarlo.

Nel rendersi conto di cosa ha fatto El Chani prima ha cercato di strangolarsi con la sua cintura, poi ha vagato alcune ore fino a quando si è appeso con un cappio all’altalena del parco comunale di via Niga sempre ad Azzano Mella.

Il primo corpo ad essere trovato è stato il suo.

Poi è stata la volta dell’auto con le tracce di sangue e del corpo della donna.

I carabinieri, conoscendo la coppia, hanno immediatamente ricostruito i fatti.

Pubblicato in Italia

marocchinoLa ragazza, 20 anni, ha schivato l’impatto e non è grave. Il padre è in cella per tentato omicidio

Ha aggredito la figlia, tentando anche di investirla. Non gli andavano giù la sua voglia di indipendenza, il suo modo di vivere. Ieri pomeriggio (venerdì 15 marzo) è salito in macchina e ha provato a metterla sotto le ruote: la ragazza, vent'anni, è riuscita a schivare l'impatto e se l'è cavata con una prognosi di pochi giorni. Il padre, cinquantenne di origine marocchina, è stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio e maltrattamenti.

E' successo a Livorno Ferraris in via del Molino poco lontano da dove la famiglia, di origine marocchina, vive nelle case popolari. Lei è nata in Marocco ed è arrivata in Italia da bambina. E in Italia è cresciuta coltivando amicizie, scuola e sport, il basket, in cui è bravissima. «Integratissima nella vita della comunità» racconta il sindaco Stefano Corgnati.

Il meglio delle opinioni e dei commenti, ogni mattina nella tua casella di posta

La ragazza non aveva mai messo il velo e come tutte le sue coetanee voleva essere indipendente. Tanto che era in cerca di un lavoro, dopo essersi diplomata. Ieri pomeriggio il diverbio con il padre sarebbe nato proprio perchè la giovane stava uscendo di casa per andare in stazione, prendere un treno e portare in giro il suo curriculum. Lui avrebbe voluto accompagnarla, lei si è rifiutata ed è scesa in strada. Lui si è messo al suo inseguimento e ha provato ad investirla. E' finita sull'asfalto, battendo la testa. La ragazza è sempre comunque restata cosciente: in serata tutti gli esami svolti all'ospedale Sant'Andrea hanno scongiurato fratture o lesioni gravi.

FONTE NOTIZIA astampa.it

Pubblicato in Italia

Secondo quanto ricostruito dalla polizia, personale della Squadra volante nel tardo pomeriggio di ieri ha notato un giovane straniero che procedeva a piedi in una via del centro città e che, alla vista della pattuglia, ha assunto un atteggiamento guardingo,

 

insospettendo così gli agenti, che quindi hanno deciso di effettuare controllo.

Il giovane straniero si è quindi rivolto con frasi ostili e offensive ai poliziotti, rifiutandosi di fornire le proprie generalità. Invano i poliziotti lo hanno invitato a calmarsi, finché il giovane, che presentava anche una fasciatura alla mano sinistra, si è scagliato contro di loro colpendoli con calci e cercando di ferirli con un coltello, che più volte avrebbe sfiorato uno dei poliziotti alla mano.

Alla fine gli agenti sono riusciti a disarmare l'extracomunitario, a bloccarlo e a condurlo negli uffici della Questura, ma anche qui il giovane, sempre secondo la ricostruzione della Polizia, avrebbe perseverato nel suo atteggiamento aggressivo sferrando una testata a un poliziotto. Alla fine l'extracomunitario, identificato in Morchid Badr, ventenne originario del Marocco, con numerosi precedenti di polizia in materia di stupefacenti e di reati contro il patrimonio, è stato arrestato con l'accusa di resistenza, violenza, lesioni ed oltraggio a pubblico ufficiale nell'esercizio delle proprie funzioni e rifiuto di fornire le proprie generalità. Su disposizione del pubblico ministero di turno, il ventenne è stato trattenuto presso la camera di sicurezza della Questura in attesa dell'udienza di convalida, mentre il coltello è stato sequestrato e messo a disposizione della magistratura.

Considerato, inoltre, che l'arrestato è già destinatario di un preavviso di rigetto dell'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno, è stato anche chiesto all'Autorità competente il nulla osta all'espulsione. I due poliziotti aggrediti hanno dovuto far ricorso alle cure sanitarie, riportando lesioni giudicate guaribili in 10 giorni.

Forte la solidarietà espressa Vanda Ferro e da Sergio Abramo oltre che da Fsp la quale ha detto :

“Siamo vicini ai colleghi della Squadra Volanti di Catanzaro, che ieri sera sono stati feriti da un extracomunitario che avevano fermato per un controllo, e ci complimentiamo con loro per la grande professionalità dimostrata, che ha consentito di non fare degenerare l’episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.

Il giovane marocchino, infatti, ha non solo colpito più volte con calci, pugni e testate gli agenti che tentavano di riportarlo alla calma, ma ha anche tentato di ferirli con un coltello”.

È quanto afferma Giuseppe Brugnano, Segretario Nazionale del Sindacato di Polizia Fsp – la Federazione Sindacale di Polizia, che prosegue: “Restano comunque gli interrogativi su un sistema che consente di continuare a delinquere sul territorio italiano ad uno straniero gravato da numerosi precedenti, per reati di spaccio, attività predatoria e atteggiamenti violenti nei confronti delle Forze dell’Ordine.

Anche in Calabria, - continua Brugnano - ad essere impegnati in una faticosa lotta nel contrasto alla criminalità organizzata, siamo costretti a fare i conti con una escalation di reati legata alla presenza fuori controllo di extracomunitari che dovrebbero essere espulsi dal Paese.

Per questo chiediamo al Ministro Salvini – conclude il Segretario Nazionale del Sindacato di Polizia - di includere anche Catanzaro tra le città in cui avviare la sperimentazione del taser, in modo da consentire al personale che opera di intervenire in maggiore sicurezza in casi analoghi a quello avvenuto ieri sera.

Per fermare soggetti violenti, infatti, gli Operatori di Polizia non hanno alternative tra l’intervento a mani nude e il pericoloso utilizzo delle armi”.

L’uomo si sarebbe prima rifiutato di fornire le proprie generalità per poi scagliarsi contro gli agenti. Portato in questura, prima di essere immobilizzato, avrebbe sferrato anche una testata.

Due poliziotti sono rimasti feriti nel centro di Catanzaro in una colluttazione con un extracomunitario, che è stato poi arrestato per resistenza, violenza, lesioni ed oltraggio a pubblico ufficiale.

Lo rende noto la Questura del capoluogo calabrese.

Il deputato di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro, ha aggiunto: «Fatico a comprendere i meccanismi normativi che consentono di restare tranquillamente sul territorio nazionale e continuare a delinquere ad uno straniero gravato da numerosi precedenti. Occorre individuare i necessari strumenti per rimandare a casa questi soggetti pericolosi».

Pubblicato in Catanzaro

E' stata dichiarata la morte cerebrale del giovane detenuto di 22 anni che ieri sera ha tentato di togliersi la vita nel carcere Marassi a Genova impiccandosi nella sua cella.

Il ragazzo, soccorso dalla polizia penitenziaria e dai sanitari, era stato trasportato in condizioni disperate all'ospedale San Martino di Genova.

Il ragazzo, di origini marocchine, si trovava solo al momento del gesto

Ignote le ragioni del suicidio.

Il Sappe della Liguria evidenzia che nel solo 2018 nel carcere di Marassi ci sono stati diciotto tentati suicidi e 213 colluttazioni.

Il Sappe della Liguria ha reso noti i dati delle carceri liguri nell'anno 2018.

I problemi delle carceri liguri sono contraddistinti da un elevato affollamento con una presenza al 31/12/2018 di ben 1.490 detenuti 90 in più rispetto al trascorso anno. La Liguria dispone di una capienza di 1.128 posti il che origina un sovraffollamento di 370 detenuti.

Capienza e numero di detenuti nelle carceri della Liguria

  • Genova Marassi 730 detenuti su una capienza di 546 posti;
  • Sanremo 256 detenuti su una capienza di 238 posti;
  • La Spezia 220 detenuti su una capienza di 150 posti;
  • Imperia 97 detenuti su una capienza di 53 detenuti;
  • Genova Pontedecimo 145 detenuti dei quali 73 donne su una capienza di 96 posti dei quali 43 nel reparto femminile;
  • l'unico istituto stellato risulta quello di Chiavari, che a fronte di soli 45 posti ospita 42 detenuti quindi l'unico non sovraffollato.

I detenuti stranieri sono 788. Il carcere d'Imperia detiene la percentuale più elevata di stranieri reclusi con il 67% seguito da La Spezia con 57,27%, Sanremo con il 54,12%, Genova Marassi con il 53,58%, Genova Pontedecimo con il 42,11 % infine l'istituto di Chiavari con il 43,78%. La popolazione straniera vede 436 detenuti provenienti dai paesi africani, 206 dall'Europa, 112 dal continente americano, 34 da quello asiatico. La popolazione detenuta più numerosa è del Marocco con 200 detenuti, 107 sono dell'Albania 80 della Tunisia.

«È quindi l'elemento sovraffollamento la caratteristica negativa della Liguria che si è maggiormente accentuata – afferma il Sappe della Liguria - a causa della chiusura del Provveditorato regionale che accorpandosi con quello del Piemonte ha di fatto costituito una macro Regione penitenziaria ed era prevedibile che questo causasse una caduta negativa sulla piccola Liguria, e i dati odierni ci danno ragione - protesta il segretario ligure Michele Lorenzo -. Ma è il disinteresse sul carcere di Savona, soppresso il 28 dicembre del 2015 a destare maggiore preoccupazione. Quel carcere serve e anche con procedura d'urgenza. Sembra assurdo che in Italia si progettino nuovi istituti penitenziari sempre più moderni e aderenti alle esigenze sociali con rispetto della dignità del recluso e del rispetto di chi all'interno presta il suo quotidiano servizio, vedi ad esempio il progetto nel nuovo istituto di Nola (Napoli), e si consenta che una importante provincia come quella savonese resti priva del suo istituto penitenziario. L'effetto che produce il sovraffollamento delle carceri liguri (tranne Chiavari che è un caso più unico che raro) afferma il Sappe ligure - è causa di una serie di eventi critici che inficiano la quotidianità operativa del poliziotto penitenziario e della sua incolumità».

Nel 2018 la Polizia penitenziaria in Liguria ha sventato 30 tentativi di suicidio. «I tentati suicidi sono purtroppo una dolente realtà - continua nella sua analisi il segretario nazionale per la Liguria Lorenzo - ai quali bisogna prestare elevata attenzione perché ogni morto in carcere rappresenta una sconfitta per lo Stato. Oggi solo la Polizia penitenziaria può sventare i suicidi ma c'è bisogno di maggior personale e maggiore formazione, elementi questi carenti in Liguria».

Il quadro degli eventi critici registrati nella carceri liguri nel 2018 dati si raccontano in: 444 azioni di autolesionismo, 343 colluttazioni, 46 ferimenti, 142 scioperi dei detenuti, 28 rifiuto del vitto, 167 danneggiamenti a celle, 295 proteste, 50 proteste per le pessime condizioni di detenzione, 127 proteste con battitura alle inferriate, 11 rifiuti di rientrare nelle celle. 1 evaso dal permesso, 1 evaso dalla licenza premio ed 1 evaso dall’attività lavorativa esterna. Nota dolente è rappresentata dai 4 suicidi ed un morto nelle celle liguri oltre ai 30 detenuti salvati dalla Polizia Penitenziaria dal compimento del gesto estremo.

Cosa è accaduto nelle carceri liguri nel 2018

Istituto -            autolesioni - decessi - suicidi -tent. - suicidi - colluttazioni - ferimenti
Marassi            242 -              1 -          1 -         18 -                213 -              36
Pontedecimo     32 -                0 -          1 -          2 -                    32 -                6
Imperia           13 -                0 -          0 -          2 -                  14 -                0
La Spezia         42 -                0 -          2 -           5 -                  15 -                4
Sanremo         115 -              0 -          0 -         3 -                    69 -                0

Da genovatoday

Pubblicato in Italia

Stava "passeggiando nel percorso vita in Brenta" con la moglie quando ha trovato un "portafoglio con più di 800 euro".

A scriverlo in un post su Facebook è il comune di Cartigliano nel vicentino che specifica come nel "portafoglio ci fossero anche carte di credito e documenti di identità", pubblicando la foto della coppia.

La famiglia, di origine marocchina, ha riconsegnato i soldi al proprietario, un imprenditore, che è stato rintracciato dalla polizia locale.

La storia ha avuto un doppio lieto fine. Il padre di famiglia, disoccupato da tempo, è stato assunto come operaio.

Comincia lunedì 21 gennaio.

Pubblicato in Italia

Lamezia Terme. Marocchino violenta ripetutamente la moglie per poi cacciarla fuori casa, al freddo, insieme alla figlia di soli 11 mesi.

E’ accaduto a Lamezia, la scorsa notte, quando il personale del commissariato di Polizia, dopo aver ricevuto richiesta di

 

soccorso, è intervenuto nei pressi di piazza Mazzini, dove hanno trovato una donna sotto una tettoia del supermercato, sotto la quale si era riparata con in braccio la bimba piccola.

Dopo aver ricostruito i fatti, la Polizia ha arrestato B.B., 32 anni, di origine marocchina ma residente a Lamezia, nella flagranza del reato di maltrattamenti in famiglia.

La giovane, anche lei di origine marocchina, ha riferito loro di essere stata aggredita dal marito il quale le aveva lanciato addosso un bicchiere che l’aveva colpita alla testa, l’aveva  afferrata dal collo e dopo averla colpita ripetutamente con pugni alla testa, le aveva rotto il telefono per impedirle di chiamare la Polizia.

L’aveva mandata, poi, con in braccio la bambina, fuori casa con la forza, incurante persino della tenera età della figlia e della bassissima temperatura della notte.

La donna e la bambina sono state soccorse richiedendo l’intervento di un’ambulanza e trasportate al Pronto Soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme.

I Poliziotti hanno effettuato un sopralluogo all'interno dell'abitazione e tra le altre cose hanno notato che l’uomo stava tranquillamente dormendo a letto e che all'interno della stanza da letto aleggiava un forte odore di alcool.

Applicando il Protocollo Operativo EVA, predisposto dalla Polizia di Stato a tutela delle vittime di violenze familiari, la donna e la bambina sono state messe in sicurezza e l’uomo tratto in arresto.

Infatti i Poliziotti avevano accertato che la donna aveva più volte denunciato i comportamenti violenti dell’uomo in ambito familiare, il quale, spesso sotto l’effetto di bevande alcoliche, aveva già sottoposto la moglie a soprusi e atti vessatori e violenti, minacciandola di morte con una mannaia ed in passato rompendole con un pugno il setto nasale.

Tale allarmante situazione, emersa dalle indagini immediatamente avviate, ha determinato l’arresto dell’uomo, che su disposizione del Sost. Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, dottoressa Marta Agostini, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza del Commissariato di Lamezia Terme in attesa del rito direttissimo.(dalweb)

Pubblicato in Basso Tirreno

Cosenza. Gli agenti hanno notificato all’uomo un’ordinanza di misura cautelare in carcere.

L’uomo, T.H. di 30 anni, di nazionalità marocchina ma domiciliato a Cosenza, è accusato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, lesioni e violenza privata

 

nei confronti della propria convivente e madre dei suoi due figli, entrambi minori, davanti ai quali spesso, picchiava la donna.

Era spesso ubriaco e le violenze ripetute erano da lui ‘giustificate’ dallo stile di vita ritenuto “troppo occidentale”.

Per questo la picchiava lasciandole anche i segni delle percosse che avvenivano spesso davanti agli occhi dei figlioletti di un anno e 4 anni, costretti ad assistere a quelle violenze inaudite contro la madre.

T.H. inoltre, sempre attraverso minacce, costringeva la donna a violenze fisiche e psicologiche, e anche sessuali.

La vittima fino ad oggi, non era mai riuscita a denunciare quanto subito proprio perchè minacciata di morte dal compagno violento.

E’ stato grazie all’esperienza degli agenti della Questura di Cosenza e al loro intervento che l’uomo è stato fermato.

Indagini e attività info investigative hanno consentito di assicurarlo alla giustizia.

L’uomo inoltre è ritenuto dagli inquirenti un soggetto incline ad una visione “integralista” e recidivo a compiere anche reati come spacciare droga in zone frequentate da minori.

Ndr Rimandatelo in Marocco e date una mano al resto della famiglia.

Pubblicato in Cosenza
Pagina 1 di 3
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy