Il clima politico che in San Pietro in Amantea si respirava dopo la caduta del fascismo era molto arroventato e incandescente .
La lotta politica si faceva attraverso manifestazioni, proteste, lettere anonime e articoli sui giornali.
Era sorta una Sezione del Partito Comunista Italiano in Vico Padre Serafino Florio, capeggiata dall’esiliato politico Paolo Fattori. Vi aderirono tantissimi lavoratori. Il più accanito era il compagno Ventura Veltri.
Un giorno ci fu una manifestazione di protesta. Una trentina di operai e braccianti agricoli marciarono per le vie del paese pacificamente sventolando una grande bandiera rossa.
C’ero anch’io.
I manifestanti chiedevano le dimissioni del Commissario Prefettizio che si era insediato da poco al Comune. Vennero tutti denunziati e processati. Io no, perché minorenne.
Al processo vennero poi tutti assolti per insufficienza di prove e perché il fatto non costituiva reato. La manifestazione, come ho detto, si era svolta pacificamente anche se non autorizzata. La qualità del pane era pessima ed anche pessima era la qualità della farina che si distribuiva in sostituzione della pasta. Tutto ciò determinò naturalmente proteste e malumori. Ci fu un tentativo di saccheggio, andato a vuoto per il pronto intervento delle forze dell’ordine, nei locali in Via Margherita di zia Marianna a Mammana dove era custodita la farina.
Nel frattempo era stato nominato Segretario Comunale il Dott. Raffaele De Luca, un giovane molto preparato, che da semplice insegnante elementare è diventato in seguito Provveditore Agli Studi di Ancona. Il Dott. De Luca aveva solo un torto, quello di essere stato fascista e di aver ricoperto la carica di Segretario Politico per soli 55 giorni.
Per questo motivo i compagni comunisti chiesero le dimissioni del Dott. De Luca. Apparvero alcuni articoli contro sul giornale “Ordine Proletario” e a favore su “Azione Liberale”, mettendo in risalto le sue qualità, le sue doti morali, la sua onestà e laboriosità.
Il 17 maggio 1945 il Dott. De Luca rispose per le rime su “Azione Liberale” alle varie insinuazioni. Non negò di essere stato un fascista e per soli 55 giorni anche Segretario Politico, ma disse pure che coloro che oggi lo accusavano sono le stesse miseruccie persone che gli fecero da codazzo in quei 55 giorni.
Intanto il Comune era in pieno sfacelo. I bilanci preventivi e consuntivi non approvati, gli stipendi dei dipendenti non pagati, le vie del paese erano un immondezzaio per mancanza di uno spazzino. Addirittura si accusava l’Ente Comune per la mancata distribuzione del caro pane. La situazione era insostenibile e la popolazione dava in continui lamenti. Le denunce, le lettere anonime erano all’ordine del giorno. Ne sapeva qualcosa il Maresciallo dei Carabinieri della Stazione di Amantea Rosario D’Urso il quale veniva spesso accusato di comportamento imparziale da una parte della popolazione.
Il 22 aprile 1945, all’incirca 200 persone, la maggior parte provenienti dalle contrade con bastone e forconi, inscenarono una manifestazione di simpatia verso il Prof. Cav. Vincenzo Carratelli e occuparono il Municipio che si trovava allora in Via Margherita.
Furono tutti denunziati per violenza privata, minacce, grida e manifestazione e radunata sediziosa. Il Tribunale Penale di Cosenza assolse gli imputati per non aver commesso il fatto e per insufficienza di prove.
A quella manifestazione partecipai anch’io, ma non fui denunciato.
Il vero capo della manifestazione era una donna energica e battagliera che nelle elezioni comunali del 1946 venne eletta poi alla carica di Consigliere comunale. Era la Sig.ra Lucarelli Vincenzina, la nonna paterna del caro Periglio Grassullo
Era lei che guidava i dimostranti e suggeriva loro quello che dovevano gridare. Poi tutto finì, come abbiamo visto, in una assoluzione, con gran pace di tutti. E così, dopo appena un mese dalla sentenza definitiva, il 24 marzo 1946 tutto ritorna nella tranquillità. Si vota regolarmente e viene eletta Sindaco nella riunione del Consiglio Comunale il 31 marzo dello stesso anno l’Insegnante elementare Ines Nervi, moglie del Prof. Cav. Vincenzo Carratelli, una delle prime donne in Italia a ricoprire una carica istituzionale.
Ora un suo ritratto è stato collocato nel Salone delle donne il 3 maggio scorso presso la Camera dei Deputati alla presenza del Presidente della Camera On. Laura Boldrini, grazie soprattutto all’interessamento mio e dell’amico Silvio Clemente al quale va il mio plauso sincero.
P.S. Agli amici vicini e lontani che sanno usare alla perfezione il copia ed incolla consiglio di leggere con calma altre notizie riguardanti San Pietro e le sue vicende politiche amministrative dal libro: San Pietro in Amantea dal 1933 al 2002- Briciole, frammenti di pane casalingo. E quando scrivono qualcosa su San Pietro in Amantea citarne la fonte. Grazie..