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Avevamo anticipato la possibile nomina a commissario della sanità calabrese del generale Saverio Cotticelli ed a vice Thomas Schael, un tecnico, questo, che metterà in luce tante magagne del sistema sanitario calabrese, come aveva tentato di fare quando venne licenziato da Loiero.

Una ottima scelta quella del ministro Grillo.

Quello che sorprende , ma non tanto, invero, è perché il presidente della Regione, Mario Oliverio, dopo aver vivamente contestato Scura, al punto da minacciare di incatenarsi, abbia provato a fare slittare la nomina, chiedendo «il rinvio ad altra data da comunicarsi, possibilmente, con ragionevole preavviso, della deliberazione».

Una richiesta inutile, dal momento che il Governo ha proseguito il percorso e ufficializzato le nomine.

Oliverio aveva anche ribadito «l’assoluta necessità, già evidenziata al Presidente del Consiglio Conte ed ai precedenti Governi, di superare lo strumento del commissariamento dal momento che, dopo circa dieci anni, la condizione del servizio sanitario regionale è peggiorata sia relativamente ai livelli essenziali di assistenza (LEA) che allo squilibrio finanziario e di bilancio.

Un decennio di commissariamento - ha aggiunto il governatore - è servito a fare conseguire alla mia regione il tristissimo primato della più alta emigrazione sanitaria»

Quali timori ha Oliverio?

E ci viene in mente la bella Canzone “Con il nastro rosa” di Lucio battisti nel cui testo si legge:

Lo scopriremo solo vivendo

Comunque adesso ho un po' paura

Ora che quest'avventura

Sta diventando una storia vera

Si lo scopriremo solo vivendo!

E chissà che Amantea non riesca ad avere la Casa della Salute?

E chissà che Amantea non rie

sca a conservare il laboratorio di analisi?

E chissà che Amantea non possa avere la TAC, la mammografia, e gli altri importanti servizi radiologici?

La politica ora si muova!!!!!

Pubblicato in Calabria

Oliverio sta brindando perchè il suo amico Scura è stato mandato via ed anche Scura sta brindando perché Oliverio non prenderà il suo posto.

Il nuovo commissario ad acta della Sanità calabrese sarà il generale Saverio Cotticelli.

La sua nomina è ormai praticamente certa, mancando solo la ratifica del Governo che, però, lo ha già designato quale successore di Massimo Scura alla guida di un delicatissimo settore come quello sanitario.

Il nuovo sub commissario dovrebbe invece essere Thomas Schael, ex direttore generale dell'Asl di Crotone

Cotticelli è un generale dell’Arma dei Carabinieri che può vantare una significativa esperienza proprio in tema di Salute.

In passato, infatti, è stato alla guida dei Nas, il nucleo dell’Arma che si occupa proprio della tutela della Salute dei cittadini. Insomma, il nome di Cotticelli per un verso garantisce competenza in tema di Sanità, considerati i suoi trascorsi, per altro verso è sinonimo di legalità in virtù di una lunga carriera che lo ha visto guidare la Regione Carabinieri Piemonte e la Regione Carabinieri Lazio, oltre alla divisione specializzata Palidoro.

Cotticelli, fra l’altro, è stato per lungo tempo presidente del Cocer interforze, il comitato centrale a difesa dei diritti dei militari. Sin dal 2015, il generale ha lasciato l’Arma per assumere diversi incarichi di governo.

Non c’è ancora certezza assoluta, invece, sulla nomina di Thomas Schael, quale sub commissario.

Anche qui la percentuale è molto alta, ma negli ambienti romani non viene ancora data per certa la scelta dell’ex dirigente dell’Asp di CRotone.

La notizia è stata data da https://www.informazionecomunicazione.it/sanita-arriva-il-generale-cottarelli-al-posto-di-scura/

E poi ripresa dahttps://lacnews24.it/politica/finisce-era-scura-cotticelli-nuovo-commissario-sanita.

Dopo Calabria Verde ecco in Calabra un altro generale dei carabinieri.

Riuscirà il generale Cotticelli a rimettere ordine in tutta questa confusione?

Non è un mistero come le condizioni del settore sanitario calabrese siano oggi pessime ed in tanti siano costretti ad emigrare fuori regione per poter accedere a cure dignitose, nonostante la presenza di validissimi professionisti.

Pubblicato in Calabria

Da non crederci!

Forse è la prima volta che Mario Oliverio riconosce di avere sbagliato.

Ma è sicuramente la prima volta che riconosce che Massimo Scura è un commissario con le p..le!.

 

Ricorderete tutti che Massimo Scura ha rimosso da direttore generale dell’ASP di Reggio Calabria.

Ora anche Mario Oliverio , INUTILMENTE, visto che non era più il direttore generale della Sanità reggina, lo rimuove

E lo fa con la giunta regionale che conclude la procedura avviata nei mesi scorsi nei confronti del capo dell’Asp di Reggio Calabria, Giacomino Brancati, «ritenendo – riporta una nota della Cittadella – non condivisibili le giustificazioni prodotte dall’interessato rispetto agli addebiti contestati dal dipartimento regionale Tutela della Salute».

Un provvedimento, quindi, che arriva fuori tempo massimo!

Quello che non si conosce o non si ricorda è che Massimo Scura aveva preso il suo posto!

Che sia stata questa una delle ragioni che ha accelerato l’ inevitabile provvedimento contro Brancati?

O forse sono state le dure parole del vescovo di Reggio Giuseppe Fiorini Morosini che( sia pure in ritardo) ha mandato una lettera al Ministro della sanità, Giulia Grillo, bypassando così proprio Mario Oliverio- che evidentemente si è spaventato( politicamente, s’intende!) chiedendo «provvedimenti che tutelino il diritto alla salute dei cittadini dopo gli ultimi sconvolgimenti nell’organigramma dirigenziale dell’amministrazione ospedaliera nella provincia di Reggio».

Ma chi aveva nominato Brancati se non il Governatore?

E chi comanda il dipartimento regionale Tutela della Salute che solo oggi ( cioè dopo la rimozione di Brancati grazie a Scura) viene richiesto di valutare la sua idoneità scoprendo(?) che « non condivisibili le giustificazioni prodotte dall’interessato rispetto agli addebiti a lui contestati ? ».

Tanti sospettano che si tratti di una mossa per sostituire legittimamente Brancati con un altro DG di fiducia del governatore!

La domanda che si fanno i calabresi di fronte al fallimento della gestione della sanità in Calabria è la stessa: “ Ora che farà il governatore ? Valuterà anche gli altri che nella sanità non valgono?”

Pubblicato in Reggio Calabria

C’è un bellissimo proverbio in tutto il sud Italia

Dice che “ I ciucci si liticanu e li varrili si rumpunu”

Può dare l’idea della sanità calabrese dove Scura litiga con Oliverio e viceversa e la sanità va sempre peggio.

Ora ai ciucci locali se ne aggiungono altri.

 

 

Richiamiamo le audizioni davanti alla Commissione Sanità del Senato sia del commissario Scura che del governatore Oliverio.

Dalla Commissione ecco cosa esce.

Oliverio per risolvere il problema della sanità aveva dichiarato di volersi incatenare

Non lo fece perché al Governo c’era il PD

Ora che il PD è all’opposizione non ne parla ma attacca il commissario Scura che guarda caso è stato espresso dal governo Renzi ( dal ministro Beatrice Lorenzin) addirittura avvalendosi della chiesa che oggi scopre che in Calabria non c’è sanità, non c’è lavoro, che i calabresi scappano per curarsi, per lavorare, e non hanno più speranza.

Ecco le sue nobili parole “A riprova della oggettività delle sofferenze e di quanto da me in questi anni sistematicamente denunciato ci sono le determinazioni all’unanimità del consiglio regionale della Calabria, di tanti Sindaci calabresi, di tante organizzazioni sociali, della stessa Chiesa che, prima con il vescovo metropolitano di Reggio Calabria, Mons. Morosini e, ieri, con la Conferenza episcopale calabrese, hanno espresso forti preoccupazioni per lo stato in cui versa la sanità calabrese.

Chiedo a questa Commissione, Istituzione alta di rappresentanza democratica, di aiutare la Calabria ad uscire da una situazione intollerabile ed inaccettabile.

I calabresi hanno diritto ad avere un Servizio Sanitario degno di un Paese civile ed avanzato, come è in tante altre regioni d’Italia.

Chiedo che sia chiusa rapidamente l’esperienza commissariale, il cui fallimento è evidente e pesa come un macigno sulla vita dei calabresi e costituisce un ostacolo alla crescita di una regione che non vuole rassegnarsi a questa situazione assurda».

Ci sono le elezioni regionali e sarebbe ben comodo per il governatore che intende ricandidarsi avere la sanità tutta nelle proprie mani ed in quelle del suo braccio destro Pacenza.

Intanto ad Amantea il CUP sospende le prenotazioni per le visite cardiologiche.

E crediamo che avvenga per non far sapere del fallimento totale della sanità calabrese dimostrabile dalla abnorme attesa occorrente e dagli abusi che vengono commessi giorno dopo giorno e dimostrabili dal confronto tra il tempo occorrente per una visita da parte dello stesso medico a Paola e ad Amantea.

E nessuno che se ne preoccupi.

Non se ne preoccupano i sindaci dell’hinterland, i politici di ogni partito dell’hinterland, e nemmeno la senatrice Bianca Laura Granato ed il deputato Francesco Sapia che dichiarano: “Per l’ingegnere Massimo Scura è giunta l’ora delle valigie” m senza dirci come risolveranno i gravi problemi della sanità e le differenze tra cittadini calabresi.

Cittadini che hanno fatto, fanno e faranno la fine dei “varrili”

Pubblicato in Primo Piano

Parentela “licenzia” Scura. E Oliverio si propone al governo della sanità

Nel corso del consiglio comunale aperto a Catanzaro Paolo Parentela dice: «Verrà scelto un nuovo commissario alla sanità».

 

Nemmeno il tempo di finire che il governatore si appella ai parlamentari e nel linguaggio politichese dice : «La Calabria sia messa sulla stessa linea delle altre Regioni»

Tradotto vuol dire : “Io devo essere nominato al posto di Scura come avvenuto nelle altre regioni!”

Tante le sorprese in questa vicenda:

La prima è che Parentela dice : «Prima della nomina del commissario c’era un disavanzo molto grave, oggi dobbiamo registrare che è addirittura quintuplicato» ????????

La seconda è che oggi Scura diventa il capro espiatorio sollevando da tutte le responsabilità il resto della politica, quasi che appena se ne andrà lui tutta la sanità calabrese diventerà come quella veneta, lombarda,emiliana. SIC!

La terza è la illusione che praticamente tutti i direttori delle ASP diventeranno bravissimi, che tutti i medici e gli infermieri ed il personale lavoreranno indefessamente, che e liste di attesa spariranno, che i posti letto ospedalieri cresceranno, che ad Amantea aprirà la Casa della Salute, che arriverà l’apparecchio per le mammografie, che le MOC saranno fatte nel Poliambulatorio , ed inizieranno a lavorare tutti gli specialisti che sono andati in pensione anche anni fa e che da allora mancano.

Onorevole Parentela, spero si renderà conto che la sanità non è il “problema” della Calabria, è un problema, anche se gravissimo, ma il reale problema nella nostra regione è la arroganza ed insipienza della politica, la prepotenza dei poteri forti, quelli da cui dipendono quasi tutte le “finte” scelte politiche e la grave situazione in cui versa la nostra sanità.

Stia attento, per cortesia. Non sbagliate!

Moltissimi calabresi hanno puntato sul “nuovo” e se il “nuovo” dovesse fare le stesse fesserie del “vecchio” diventerebbe subito anche esso vecchio

Non voglio certamente difendere Scura , non ne ho titoli e forse non ne ho la capacità

Ma mi atterrisce che la sanità calabrese possa finire nelle mani non solo di Mario Oliverio ma anche di Franco Pacenza il suo tecnico senza titoli.

Grazie

Giuseppe Marchese

Pubblicato in Calabria

Parrà incredibile, ma è così.

Della serie cioè#oracheparlanoisindaciparlanoancheideputati.

Ieri Oliverio ha convocato per la prima volta la conferenza dei sindaci, quasi che essa non avesse alcuna utilità, non servisse a niente, non fosse un organo di alta democrazia

E ieri lui stesso è stata una vera sorpresa con un intervento di alto spessore politico e di alta carica sociale

Quasi un proclama ricco di calabresità in particolare quando ha detto di parlare senza casacca ma soltanto in nome della calabria.

Non potevano non applaudire e non rispondere i sindaci presenti anche essi spogliati di casacche

Una decisione corale in favore della sanità calabrese, di una nuova sanita.

E così ecco la nota stampa di E.B.Bossio

“Montecitorio ha accolto la richiesta deliberata ieri dalla conferenza regionale dei sindaci calabresi per determinare nuove condizioni di gestione della sanità in Calabria.

Oggi, dopo il voto di fiducia sul decreto fiscale, è stato approvato in aula a Montecitorio, un ordine del giorno, sottoscritto dai deputati Pd  calabresi Bruno Bossio, Magorno, Aiello, Barbanti, Battaglia, Censore, Covello, Nicodemo Oliverio, relativo alla criticità già evidenziata nel corso della conferenza regionale dei sindaci. 

Con tale atto si  chiede  al Governo di porre fine all’attuale commissariamento della sanità in Calabria e di attivare contestualmente un tavolo istituzionale con la Regione Calabria al fine di porre in essere una road map in grado di assicurare un’attenta gestione finanziaria e soprattutto di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza per i cittadini”

Un po’ tardi, ma una buona cosa , della serie#quasicomesefossimoprossimialleelezioni.

Pubblicato in Calabria

Ma che succede a questa nostra Calabria?

Oliverio annuncia che si incatenerà davanti al Parlamento se il governo non manderà via Scura.

Non è tanto per Scura quanto perché andando via la sanità passerà nelle sue mani.

Stanno arrivando le elezioni politiche e senza potere si resterà fuori.

A dargli man forte anche Enza Bruno Bossio (che ora vede il bicchiere mezzo vuoto!) e che non si incatena ma proprio oggi dichiara:

“La giusta e sacrosanta protesta degli amministratori e dei cittadini dell’alto Ionio cosentino, è una ulteriore dimostrazione di quanto sia necessario il superamento dell’attuale gestione commissariale della sanità calabrese”

Secondo la parlamentare “il commissario Scura è omissivo e inadempiente due volte: la prima verso la sentenza del Consiglio di Stato del 2015, la seconda verso il decreto 30 del 2016 da egli stesso emanato”.

Poi prosegue “Entrambi gli atti dispongono la riapertura del presidio ospedaliero di Trebisacce su questa vicenda il Consiglio di Stato ha fatto addirittura ricorso alla diffida nei confronti del commissario Scura.

Infatti attraverso una specifica ordinanza pubblicata il 25 ottobre u.s. ha dovuto prescrivere i termini entro i quali il commissario regionale dovrà provvedere all’attivazione di un efficace procedimento di riapertura dell’ospedale.

Scura è obbligato a procedere al ripristino dei servizi ospedalieri risalenti allo status quo ante e ad attivare in tempi rapidissimi, un efficiente pronto soccorso h 24. D’altra parte il Consiglio di Stato evidenzia una clamorosa pratica di malagestione amministrativa che non può passare inosservata e non essere valutata nella sua gravità dalla ministra Beatrice Lorenzin”.

“Non è possibile che, ancor più alla luce dei diversi pronunciamenti del Consiglio di Stato, il Governo continui ad attardarsi dal prendere atto del fallimento della gestione commissariale. Le sentenze dell’organo extragiudiziale, a partire da quelle relative agli ospedali di frontiera di Praia a Mare e Trebisacce, infatti danno corpo alla richiesta avanzata dal tavolo interministeriale al Governo nazionale di attivare la procedura di sostituzione del commissario per non aver realizzato gli atti indicati nel Piano di rientro e nel mandato commissariale e per le difficoltà registratesi in sede di verifica e monitoraggio nell’attuazione del piano stesso”.

Che si tratti di un effetto delle prossime politiche?

Nessun problema per il Poliambulatorio di Amantea al quale ormai hanno tolto quasi tutto( speriamo non ci tolgano anche il laboratorio di analisi cliniche).

A Lamezia Terme, invece, il sindaco di Paolo Mascaro ha annunciato lo sciopero della fame per protestare contro l’avvio dell’iter di scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose all’indomani del lavoro della Commissione d’accesso. Mascaro lamenta di essere stato ignorato nel momento in cui ha chiesto di chiarire la sua posizione e passa dunque a questa clamorosa protesta. Che sembra chiaramente rivolta al ministro degli Interni Marco Minniti, il quale evidentemente sta cercando di fare l’indiano.

Ecco il testo del suo comunicato stampa.

Ad oggi è risultata vana ogni richiesta di essere sentito a chiarimento su qualsivoglia atto, provvedimento o comportamento che possa aver destato dubbi su possibili infiltrazioni o condizionamenti da parte della criminalità organizzata.

Non può, però, essere calpestato il diritto del rappresentante di una comunità a fornire il proprio contributo nell’ambito di attività ispettiva e di indagine che ha riflessi di straordinaria importanza sul territorio.

Ritenendo ingiusto il comportamento ad oggi tenuto, ed avendo la responsabilità di tutelare in ogni modo la mia città cercando di impedire che a causa del detto mancato contributo possano essere in ipotesi frustrate le legittime aspettative di una collettività ad essere governata dai rappresentanti democraticamente eletti, da lunedì 20 novembre attuerò sciopero della fame sino al momento della mia audizione, assumendo in tale periodo solo sostanze liquide.

NO! Scura in questo caso non c’entra niente. Le prossime elezioni invece si!

Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa della Fedir – Cisl Medici – Fesmed – Cisl Spta – Fassid area Sinafo – Fassid area Aupi – Fassid

All’Asp di Cosenza il direttore generale prosegue con il solito metodo degli incarichi illegittimi, senza tener conto delle disposizioni della Regione e del Commissario per la Sanità, Massimo Scura, e rifiutandosi di fare riferimento nei propri atti – in via del tutto arbitraria – al decreto 117/2016.

Il 13 novembre scorso, infatti, senza tener minimamente conto delle richieste di  miglioramento  avanzate dalla stragrande maggioranza  delle organizzazioni sindacali, il direttore generale ha adottato un regolamento  privo dei criteri generali e delle necessarie procedure per il conferimento, la conferma e la revoca degli incarichi.

“Il testo – affermano le sigle sindacali Fedir, Cisl medici, Fesmed, Cisl Spta, Fassid area Sinafo, Fassid area Aupi e Fassid - è semplicemente un’accozzaglia di riferimenti normativi ripetitivi, citati a caso e spesso incoerenti fra loro e  contiene plurime violazioni della legge e del contratto nazionale.

Il regolamento è stato adottato non solo contro la volontà della maggioranza dei sindacati ma non ha neanche dato atto delle chiare clausole condizionanti in merito all’applicazione del decreto del commissario ad Acta 117/2016 in materia di ricollocazione, contenute nelle dichiarazioni a verbale che anche le organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo hanno prodotto. In sintesi l’unica sigla sindacale che ha apposto la sua firma incondizionata  al regolamento è la sola UIL medici, che peraltro non è neanche sindacato firmatario dell’ultimo Contratto collettivo nazionale”.

L’assegnazione di nuovi incarichi, in ottemperanza alle previsioni del contratto collettivo nazionale non può e non deve infatti eludere la previa ricollocazione dei dirigenti disposta dal decreto del commissario ad acta 117/2016, ricollocazione resa obbligatoria dalla presenza negli atti dell’Asp di una ulteriore clausola illegittima, ovvero quella della decadenza automatica degli incarichi entro il 60° giorno dall’adozione dell’atto aziendale, indipendentemente dall’effettiva attivazione della nuova organizzazione, per la quale la corretta assegnazione dei nuovi incarichi è elemento indefettibile.

Nonostante le reiterate richieste sindacali di procedere prioritariamente agli adempimenti richiesti dal decreto 117/2016,  l’ASP di Cosenza ha voluto arbitrariamente adottare un regolamento del tutto incoerente nell’attuale fase di applicazione dell’atto aziendale. “Non è ulteriormente tollerabile – proseguono ancora le organizzazioni sindacali - che il direttore generale dell’ASP di Cosenza continui con l’affidamento di incarichi illegittimi con semplici lettere e secondo modalità illegittime per sfuggire al controllo dei sindacati”.

Per questo le organizzazioni sindacali chiedono l’immediata revoca del regolamento adottato il 13 novembre scorso, che peraltro  non può considerarsi valido per tutta la dirigenza, non essendo stato firmato da nessuna sigla sindacale dell’area terza (dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa). I sindacati chiedono inoltre l’immediata attivazione delle cogenti procedure di ricognizione e ricollocazione del personale dirigenziale dei diversi ruoli sanitario, professionale, tecnico e amministrativo, nel e per il  rispetto di quanto previsto in particolare dall’art. 2 del DCA n. 117/2016.

Tutti i sindacati chiedono infine l’urgente e autorevole intervento del commissario Scura e del dirigente Bruno Zito affinché “il direttore generale dell’ASP di Cosenza revochi immediatamente il regolamento e ne adotti uno legittimo, chiaro, preciso e corretto al fine di evitare rischi nell’uso non trasparente dell’assegnazione degli incarichi che potrebbe dare origine a numerosi  contenziosi a seguito della scellerata gestione fin qui portata avanti, in violazione delle norme contrattuali, nazionali e regionali e proceda, immediatamente, all’applicazione del DCA 117/2016. L’Asp di Cosenza non è uno stato a sé”.

Ufficio stampa Fedir

Pubblicato in Cosenza

La Calabria non è solo l’ultima in Italia, forse c’è altro; ben altro

Parliamo di Sanità. Oggi la politica e la magistratura hanno imposto la riapertura dell’ospedale di Praia a Mare.

Un ospedale voluto dalla programmazione del PSI Manciniano insieme a Cetraro, Paola ed Amantea.

Tutti realizzati meno quello di Amantea( nessuno ne ha nemmeno parlato perché la lettera venne segretata)

Poi stante la grave situazione debitoria dell’Italia è arrivato Scura che ha disposto la chiusura dell’ospedale di Praia, oggi riaperto per la sentenza del Consiglio di Stato, e la sua sostituzione con una casa della Salute, un oggetto misterioso della sanità italiana

Ma Scura non è d’accordo e ricorda che “Il bacino di utenza dell'alto Tirreno è inferiore a 50.000 abitanti; l'attuale Pronto soccorso più vicino non è presso l'ospedale di Cetraro, bensì a Belvedere, presso la clinica Tricarico-Rosano che è inserita regolarmente nella rete di emergenza urgenza e in quella Sca (Sindrome coronarica acuta), disponendo di una cardiologia con Utic e con emodinamica; il Pronto soccorso accoglie circa 10-12.000 accessi l'anno; la stessa clinica Tricarico-Rosano dispone di 28 posti letto di chirurgia; la clinica Cascini, sempre di Belvedere. dispone di ulteriori 22 posti letto di chirurgia”

Ma se ogni 50 mila abitanti ci fosse un ospedale , in Italia, si 60 milioni di abitanti ci dovrebbero essere circa1200 ospedali.

Ora l’Ansa ( 2010) dice che sono complessivamente, 1.163.

Di questi, 542 sono istituti ospedalieri pubblici.

La quota restante, pari a 621 strutture, e' rappresentata da ospedali privati accreditati ' allargati': in tale numero sono cioe' compresi anche gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) privati, gli ospedali religiosi, le fondazioni private, i policlinici universitari privati e gli enti di ricerca privati.

Allora perché no?

Semplice perché in Italia l' incidenza della spesa sanitaria sul Pil e' del 7,2 in Italia, contro l' 8,7 della Francia, l' 8,6 della Germania e l' 8,3 degli Stati Uniti.

Insomma è solo questione di soldi!

Ma la domanda che ci si deve porre è questa: la salute la tutela l’ospedale con le emergenze o piuttosto una sanità del territorio, diffusa sul territorio, che fa medicina preventiva?

La risposta è semplice.

Gli ospedali assorbono il 54,5% della spesa pubblica sanitaria mentre l’extra ospedaliero è fermo al 45,5%.

E questo significa mancanza di specialisti e liste di attesa da paese africano!

La speranza non è certamente nella politica.

Due sono le speranze. La prima è la magistratura che porti a giudizio che ha creato questa situazione che pone come futuro non già la medicina territoriale ma gli ospedali, la seconda è che il popolo si arrabbi non solo per gli ospedali e soprattutto per la medicina di base.

Il male della Calabria non è solo la ‘ndrangheta ma anche certa politica e certa burocrazia, oggi soprattutto quella sanitaria!

Ma perché Scura non parla?

Se Praia è la dimostrazione del suo fallimento perché non se ne va?

O c’è altro che non sappiamo?

Una cosa è certa che oggi alla riapertura di Praia c’erano i Sindaci di Praia a Mare, Antonio Praticò, e di Tortora, Pasquale Lamboglia, il dott. Eugenio Sciabica, Dirigente del Ministero della Salute, investito dell’incarico di commissario ad acta per l’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato  che ha statuito in materia di riorganizzazione ospedaliera, dei Deputati Enza Bruno Bossio ed Ernesto Magorno, del Direttore generale Asp di Cosenza Raffaele Mauro, del presidente Oliverio, tutti benedetti dal vescovo di San Marco- Scalea Leonardo Bonanno.

Pubblicato in Alto Tirreno

Una delle cose belle del giornalismo è che ogni notizia contiene nel suo interno un’altra notizia

Come una matrioska (vezzeggiativo di matrëna, derivante dal latino mater/ madre), quella sorta di scatole cinesi ognuna delle quali ne contiene un’altra!

Avevamo la informazione degli anestesisti e ci accingevamo a trattarne in relazione alla radiologia di Amantea, ma ora che Troya ne ha parlato per il finto” ospedale di Praia, siamo obbligati a farlo!

Ecco la notizia, da cui il titolo “Sanità! Ma che cosa fanno Mauri, Scura ed Oliverio?”.

Da inorridire.

Ecco cosa scrive Troya :«L’ospedale che non esiste. Una vergogna. Una vergogna che non conosce confini. Il sapere di prendere in giro la gente e continuare a farlo. Indecente.

Quattro anestesisti inviati a Praia a Mare per 60,00 (dico sessanta) euro all’ora nel mentre tolgono gli infermieri a Gastroenterologia e a Dialisi.

Anestesisti che non faranno nulla perché manca la chirurgia.

E il Pronto soccorso, a chi servirà?

Si allungheranno i tempi di intervento e il paziente ne subirà le conseguenze.

Abbiate solo cura di stare bene. Questo è il mio augurio».

AVETE CAPITO?

A Praia manca il Radiologo e lo prendono a Paola. Paola resta senza un radiologo e lo prendono ad Amantea!.

Pensavate che mancando ad Amantea un radiologo lo prendessero da un’altra parte?

Dai non fateci ridere! Amantea da tempo viene spogliata e si lascia spogliare senza che nessuno si lamenti!

Ma ora che in mancanza di tali figure professionali si faccia una convenzione da 60 euro/ora con gli anestesisti per il finto spedale di Praia e la finta chirurgia di Praia lascia basiti.

ED ALLORA LA DOMANDA

Ma Amantea non vale niente e per nessuno?

E perché spogliano la radiologia di Amantea?

Non potevano fare una convenzione con il “nostro” radiologo?

Non so se sia possibile denunciare come abusi queste differenze e forse nemmeno ci importa

Ci importa però sapere cosa facciano Mauri, Scura ed Oliverio

E soprattutto ci importa sapere cosa faccia la politica e soprattutto gli inani amanteani, quelli che avrebbero resistito agli invasori Francesi ed oggi non sono capaci senza “briganti” a resistere agli invasori della Sanità!

Pubblicato in Primo Piano
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