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Sappiamo tutti che a San Nicola Arcella d’estate c’è carenza d’acqua

Non sono note tutte le ragioni.

Qualcuno pensa che molto dipenda dal fatto che i serbatoi siano per dimensione insufficienti.

Qualcuno pensa che la rete di distribuzione sia mal calcolata rispetto alla dotazione urbanistica e quindi agli abitanti che vi soggiornano d’estate.

Qualcuno pensa che vi siano notevolissime perdite di rete.

Una sola cosa sembra certa ed è che i turisti soffrono per la penuria di acqua e che questa situazione determina ripercussioni sul turismo.

È una situazione che si presenta da tempo.

Ma ora l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Barbara Mele ha rotto gli indugi ed ha affrontato il problema con forza.

Al Comune di San Nicola Arcella si è svolta, infatti, una riunione operativa tra l'Amministrazione comunale e la Sorical.( foto dal web)

Per l'Amministrazione era presente il sindaco.

Per la Sorical erano presenti il commissario liquidatore, Luigi Incarnato, oltre all'ingegnere Serena Colorafi e al responsabile di zona Luciano Pirillo.

La società che si occupa della distribuzione dell'acqua è stata convocata per effettuare un'analisi puntuale dei disagi legati, in maniera particolare, alla consistente riduzione della portata idrica registratasi sul territorio nel corso dell'estate appena trascorsa.

La giunta capeggiata dal sindaco ha riunito il tavolo tecnico per delineare in modo chiaro le azioni che dovranno essere messe in campo sin da subito per risolvere una problematica complessa come quella della penuria dell'acqua.

L'incontro ha fatto registrare spunti importanti che dovranno trovare applicazione pratica.

In questo modo si pensa di suggerire i villeggianti a scegliere San Nicola Arcella come meta turistica

Auguri!

Pubblicato in Alto Tirreno

La Calabria è un posto incredibile.

Pensate un po’ il Presidio di Italia Nostra di Praia a Mare denunciava su radio1one del 28 ottobre 2016 che la spiaggia della grotta del Prete di San Nicola Arcella era di nuovo inaccessibile.

 

Lamentava, cioè, che il cancello sulla scalinata abusiva in ferro attraverso il quale si percorre la stradina sella scogliera che porta alla spiaggia era sbarrato.

In sostanza centinaia e centinaia di turisti che prediligono i mesi di settembre ed ottobre per godere del mare cristallino erano dovuti tornare indietro.

 

Una delle più famose spiagge calabresi quale quella dell’Arcomagno restava vietata e vietato era anche il godimento del suo contesto selvaggio ed incontaminato.

Oggi, scopriamo che i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza e della Stazione di Scalea hanno accertato che gli accessi costruiti sul costone di roccia che permettono l'accesso alla famosa Grotta del Prete sono stati realizzati senza le previste autorizzazioni in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico.

 

In sostanza il percorso di cui parlava Presidio di Italia Nostra di Praia a Mare era veramente abusivo come denunciato almeno 6 mesi fa da Italia Nostra.

Al termine degli accertamenti c'è stato, così, il deferimento in stato di libertà, per abusivismo edilizio in area sottoposta a vincolo paesaggistico, di un'imprenditrice ritenuta responsabile della realizzazione delle opere.

L'area è stata sottoposta a sequestro in attesa delle determinazioni dell'autorità giudiziaria. finalizzati a verificare la legittimità di alcune opere costruite su un'area di circa 2.000 mq a San Nicola Arcella, località Arco Magno.

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Oggi è giorno di pagamento delle pensioni.

Apre l’ufficio postale di San Nicola Arcella.

I pensionati sono in fila per pagarsi

Ed ecco che arrivano due rapinatori muniti un taglierino e una mazza ferrata.

Minacciano i presenti

Con la mazza tentano di sfondare il vetro blindato per entrare all’interno dei locali.

Ma non ci riescono. I dipendenti, nel frattempo danno l'allarme.

Ed allora scappano con un motorino.

Da quanto si è appreso, dopo il colpo si sono subito dileguati nelle strade circostanti, approfittando anche del maltempo.

Adesso li cercano i carabinieri di Scalea che hanno già attivato le misure previste per cercare di rintracciare i rapinatori.

Pubblicato in Alto Tirreno

Sequestrato Pasquale Capa no, imprenditore considerato vicino alla 'ndrangheta nonché in affari con ex della banda della Magliana ed esponenti del clan Casamoni ca, il villaggio turistico "San Giorgio", di San Nicola Arcella, insieme a sessantuno altri beni immobili tra abitazioni e terreni, tra cui una lussuosa villa con piscina a Roma, 6 auto tra cui due Ferrari e due Hummer e un aliscafo , 4 società commerciali; 4 rapporti finanziari. per un valore complessivo di stima pari ad 39.580.488,87 euro.

L'operazione è stata condotta dai militari del comando provinciale della guardia di finanza di Roma. Pasquale Capano, calabrese di origine ma residente nella capitale da diversi anni è ritenuto contiguo ad una nota cosca di 'ndrangheta, attiva nell'alto Ionio cosentino.

I beni confiscati, per un valore complessivo di circa 40 milioni di euro, sono passati definitivamente allo Stato.

L'attività svolta dal nucleo di polizia tributaria rappresenta la conclusione di articolate indagini che, nello scorso mese di dicembre 2013, avevano determinato l'arresto dell'imprenditore, della moglie e del genero.

Nel dettaglio, il tribunale di Roma - Sezione per il riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale - accogliendo pienamente l'appello proposto dalla Direzione distrettuale Antimafia di Roma - ha riconosciuto non solo la sussistenza di gravi indizi nei confronti del Capano e dei suoi familiari ma, soprattutto, la sussistenza delle ipotizzate esigenze cautelari.

L'operazione ha interessato il Lazio, la Calabria, la Campania, la Sardegna e la Lombardia.

Pubblicato in Alto Tirreno

Paola, Scalea, San Nicola Arcella. E chissà cos’altro ancora dopo.

Ma che sta succedendo sul tirreno cosentino che invero ormai era da tempo che non avvertiva più eventi intimidatori di siffatta forza e così contestuali 13 bottiglie incendiarie a Paola, ora la bomba alla Rotondaro costruzione, l'importante immobiliare che negli ultimi anni sta espandendo i suoi contatti anche in Russia e nei Paesi dell'Est. E contestualmente un altro lido che subisce un incendio (bruciati pedalò, attrezzature e piccoli elettrodomestici).

Casualità spaziali, casualità temporali, mancanza cioè di strategia della attenzione? Difficile dirlo. Si è usi ritenere che “dall’altra parte” non vi sia intelligenze mostruosamente perverse e tali da derivarne vere e proprie strategie e cioè, al contrario, si è portati a ritenere che si tratti di fatti staccati l’uno dall’altro e senza una vera e propria logica Basterà aspettare pochi giorni e verificare che non avvenga altro ( altrove) per capire se dietro questi fatti ci siano strategie ed intelligenze uniche.

Certo non sarebbe strano che si voglia dimostrare la perdurante vitalità della “mala del Tirreno”, tutt’altro che finita pur in presenza di brillanti operazioni giudiziarie, quasi a lanciare un monito a chi non voglia intendere che questa mala pianta alligna sempre e che con essa occorre ancora fare i conti.

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