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Lo si legge nella deliberazione del direttore generale n 2063 del 31 ottobre 2017 pubblicata oggi 10 novembre 2017.

 

Ecco i finanziamenti degli ospedali cosentini

Cetraro 13 milioni di euro di cui il 10/20 % destinato alle attrezzature tecnologiche;

Paola 10 milioni di euro di cui il 10/20 % destinato alle attrezzature tecnologiche;

Castrovillari 6 milioni di euro di cui il 10/20 % destinato alle attrezzature tecnologiche;

Corigliano 3,5 milioni di euro di cui il 10/20 % destinato alle attrezzature tecnologiche;

Rossano 5 milioni di euro di cui il 10/20 % destinato alle attrezzature tecnologiche;

Acri 2,5 milioni di euro di cui il 10/20 % destinato alle attrezzature tecnologiche;

San Giovanni in Fiore 3 milioni di euro di cui il 10/20 % destinato alle attrezzature tecnologiche;

Totale 43 milioni di euro

Pubblicato in Alto Tirreno

Nella notte tra martedì e mercoledì’ un grave furto è stato compiuto ai danni della farmacia territoriale dell' ospedale di Cetraro.

 

 

Furto di farmaci, molti dei quali speciali, tra cui numerosi per pazienti oncologici, per un ammontare di circa.

 

 

Ignoti hanno divelto la porta d'ingresso e si sono introdotti indisturbati nella struttura ospedaliera. Sul posto sono intervenuti, su segnalazione dei dipendenti arrivati per prendere servizio stamattina, prima i carabinieri di Cetraro, agli ordini del maresciallo Pasquale Schettini.

 

 

Subito dopo sono giunti i carabinieri della Compagnia di Paola, agli ordini del capitano Antonio Villani.

Pubblicato in Paola

Paola. Il sindaco Basilio Ferrari ha incontrato il Commissario Massimo Scura, in Catanzaro, presso la sede del Commissario alla Sanità.

Tematiche affrontate: “Sanità, mancata attuazione del Decreto N.64/2016 relativo alla riorganizzazione

delle reti assistenziali e ospedaliere in Calabria”

Il Primo Cittadino paolano ha dichiarato che“La struttura commissariale sostiene quanto contenuto nel ricorso al Tar: l’atto aziendale del Direttore generale Mauro è illegittimo perché ha disatteso gli indirizzi contenuti nell’atto programmatico del Commissario Scura nel quale, per l’ospedale di Paola, si prevedevano, tra le altre cose, il potenziamento quale Polo Chirurgico, l’attribuzione di 163 posti letto complessivi e il trasferimento dall’Ospedale di Cetraro dei reparti ricompresi nell’area materno-infantile per un totale di 45 posti letto”.

Poi ha continuato :”Abbiamo segnalato a Scura la situazione in cui versa il reparto di ortopedia, a rischio paralisi a causa dell’atteggiamento dell’Asp che non garantisce personale medico nonostante le richieste di prestazioni altissime”.

Infine Ferrari ha aggiunto: “Il Commissario ha garantito che farà tutto quanto nelle sue possibilità affinché venga attuato il bando stabilito nel Decreto 64 e anche per fare in modo che sia garantito tutto quanto serve per il migliore funzionamento dei reparti”.

Il sindaco ha aggiornato il Commissario sulle azioni intraprese dall’Amministrazione Comunale al fine di tutelare il diritto alla salute del territorio e, in particolare, sull’andamento del contenzioso pendente presso il Tar in cui si è impugnato l’atto aziendale del Direttore Generale Mauro, non ancora approvato.

Il Commissario Scura è stato informato inoltre, del fatto che non vengono banditi concorsi per i medici; non viene effettuata nessuna contrattazione a tempo determinato per sostituire quelli che sono andati in pensione o trasferiti.

Scura avrebbe garantito che Saranno presi tutti i necessari provvedimenti affinché venga attuato il documento che prevede, tra le altre cose, il trasferimento di alcuni reparti dall’Ospedale di Cetraro al San Francesco di Paola. Non solo. Sarà potenziato il personale medico e paramedico per garantire il migliore funzionamento del nosocomio paolano. L’atto aziendale del Direttore Generale Raffaele Mauro è illegittimo”.

Pubblicato in Paola

La Sanità in Calabria è in una condizione così vergognosa che ormai non resta che chiedere rilevanti sanzioni penali per coloro che hanno lasciato e stanno lasciando la popolazione calabrese abbandonata a se stessa ed impossibilitata a curarsi se non ha soldi per ricorrere al sistema privato, sempre e stranamente capace di dare risposte quasi immediate ai bisogni degli ammalati.

E’ inutile rivolgersi alla Politica che è e sarà la prima responsabile di questa sciagurata situazione, tesa come è a dare posti di lavoro ai propri amici, parenti, sodali, magari con il trucco della precarietà che diventa poi stabilità obbligata dopo le reazioni di piazza

Quella politica che prende semplicemente atto che quasi 300 mila calabresi all’anno per curarsi “emigrano” nel nord e dimentica che con quanto si spende per evasione sanitaria potrebbero lavorare migliaia e migliaia di calabresi .

Ed allora non resta che chiamare le forze dell’ordine, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, per accertare se chi viene pagato con fondi pubblici ed addirittura rappresenta lo Stato adempie con coscienza e capacità ai suoi obblighi

E soprattutto per sapere perché non vengono garantite a tutti i calabresi le medesime risposte sanitarie ed in particolare modo le risposte tempestive.

Cominciano i messaggi di speranza. Giunger notizia che i Carabinieri abbiano acceduto al Reparto di Odontoiatria speciale dell’Ospedale di Cetraro di cui una determina dell’Asp di Cosenza aveva preannunciato la chiusura dell’ambulatorio ed il suo spostamento dell'ambulatorio dall’Ospedale di Praia a Mare, provocando un esposto del direttore sanitario dello spoke di Paola e Cetraro, Vincenzo Cesareo.

Si tratta di un ambulatorio per le persone diversamente abili che non collaborano con i medici odontoiatri.

Sembrerebbe che la ragione dello spostamento sia motivata con la possibile dispersione di radiazioni dall'ambulatorio accanto.

Ovvia la reazione anche dell'associazione “Mamme indispensabili” che già nel dicembre scorso ha incontrato a Cosenza, nella sede dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, il direttore generale dell’Azienda, Luigi Palumbo, per cercare di scongiurare la sospensione del servizio di odontoiatria speciale, attivo presso l’ospedale Iannelli di Cetraro, destinato, come è noto, a pazienti non collaboranti e disabili, vale a dire a bambini e adulti con disabilità.

Ci si chiede come mai di fronte a supposte dispersioni di radiazioni non si adottino le opportune misure per eliminarle ma si sposto un servizio utile anche agli abitanti del cetrarese.

Ora carabinieri e procura potranno capire la verità ed assumere le iniziative, anche penali, più opportune

Pubblicato in Cetraro
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