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Beni per oltre 33 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Cosenza nell'ambito dell'operazione Matassa, coordinata dalla Procura di Paola,

che ha smantellato un'associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato ed alla commissione dei reati fiscali.

Quattordici le misure cautelari eseguite (12 in carcere e due ai domiciliari di donne con figli minori).

Tra i beni sequestrati due parchi acquatici, ville, auto, società e opere d'arte.

Il sistema era basato su società, tutte fittizie, operanti nei settori della pubblicità, dell'immobiliare o delle ricerche di mercato e consulenza amministrativa che creavano crediti falsi da utilizzare a compensazione per il pagamento di contributi e imposte.

Diecimila i modelli F24 analizzati per ricostruire il meccanismo, molti con importi di 0,1 centesimo per evitare il blocco delle procedure di compensazione, attraverso l'utilizzo dell'home banking.

Un’associazione a delinquere che sarebbe stata finalizzata alla truffa ai danni dello Stato ed alla commissione di reati di natura fiscale.

Questo quanto scoperto dagli uomini della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Cosenza che hanno eseguito 14 arresti – 12 in carcere e 2 ai domiciliari – ma anche alcuni sequestri preventivi per un ammontare di circa 33 milioni di euro.

Le misure di custodia cautelare così come quelle di prevenzione patrimoniale sono state disposte dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Paola, la cui Procura sta coordinando le relative indagini.

L’attività della Guardia di Finanza è mirata principalmente nell’area del medio e alto Tirreno cosentino ma anche nell’area urbana di Cosenza, specie Castrolibero e Rende.

Coinvolti livelli imprenditoriali con ramificazioni anche in altre regioni d’Italia, in particolare l’Emilia Romagna.

Il fine principale degli associati, uniti dal medesimo disegno criminoso, era quello di creare meccanismi fraudolenti di evasione fiscale e di precostituirsi un elevato imponibile previdenziale quale base per il trattamento pensionistico.

Milioni di euro di false retribuzioni per milionarie (vere) pensioni a carico dello Stato.

Le persone per cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere sono:

Maurizio Ruggerini, 64 anni residente a Castrolibero;

Carlo Alberto Ruggerini, 39enne residente nel Modenese;

Raffaele Mazzotti, 66enne nato a Tortora ma residente a Praia a Mare;

Maurizio Sentimenti, 69enne residente nel Modenese;

Agostino Francesco De Luca, 49enne nato a Chicago e residente a Rende;

Eugenio Cannataro, 36enne di Rende;

Francesca De Luca, 50enne di Castrolibero;

Alessandro Albano, 39enne di Lagonegro;

Giuseppe Bruzzese, 58enne di Praia a Mare;

Luca Pavani, 52enne nato nel Ferrarese e residente a Praia a Mare;

Alda Mazzola, 57enne del Mantovano;

Concetta Imparato, 48enne nata a Napoli e residente a Praia a Mare.

Arresti domiciliari, invece, per Tatiana Ruggerini, 43 anni di Modena, e Rosanna Ursini, 33enne nata nel Cuneese e residente a Rende.

Pubblicato in Alto Tirreno
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