BANNER-ALTO2
A+ A A-

Il fuoco di un incendio fa paura.

Forse anche ai Vigili del Fuoco che pur lo affrontano con coraggio, con perizia e con mezzi tecnici adeguati.

Ovviamente quando sono disponibili.

Il problema è quando non lo sono perché impegnati in altri luoghi ed in altri incendi.

E’ il problema che ha dovuto affrontare ieri sera il consigliere comunale di San Pietro in Amantea Valentino Socievole.

Ha telefonato al 115 ma i Vigili del fuoco erano impegnati altrove e non potevano muoversi.

Che fare allora?

Poi il pensiero è andato alla vicina Amantea il cui comune è dotato di una autobotte da utilizzare in questi casi .

Ma il consigliere non si è perso d’animo.

E così Valentino ha telefonato al sindaco Mario Pizzino segnalando la gravità del problema e la impossibilità dell’intervento dei pompieri.

Con alto senso di responsabilità il neo sindaco ha fatto quello che ha potuto.

Siccome l’autobotte è da tempo “in attesa di riparazione” ha inviato l’autospurgo con alla guida il buon Fabrizio Cima che non si è certo rifiutato (vedi foto)

“Impossibile -dice Socievole- non ringraziare il sindaco di Amantea che nello spirito di collaborazione indispensabile tra paesi vicini ( il fuoco peraltro non si ferma ai confini dei comuni) e con grande senso di responsabilità, ci ha aiutato. Diversamente non sapevamo come fare”.

E poi di seguito”Questa occasione mi permette di richiamare l’attenzione di tutti i sindaci della nostra zona sulla necessità di riprendere la antica collaborazione che un tempo univa in consorzio il basso tirreno cosentino.

Ringrazio anche il bravo Fabrizio Cima per la sua disponibilità.

Devo poi segnalare che in questi momenti mi sono trovato vicino in tutto l’ assessore Danilo Caruso”.

Noi, invece, vogliamo segnalare il pregevole intervento del “mini pompiere” Alessio Socievole che non “ha mollato il papà e l’incendio” fino a quando non è stato spento.

Tutto è bene quel che finisce bene!

Pubblicato in Basso Tirreno

Longobardi come Amantea.

Una cosa vergognosa ancor più ieri notte per il forte vento

E’ bruciata tutta la piana che circonda la Villa Adelchi, tra la vecchia Statale 18 e la variante degli anni sessanta.

Il fuoco infatti è stato spinto dal vento da ovest verso est fino a giungere sulla strada di mezza costa

Quando siamo arrivati verso le 21 alcune persone (vedi prima foto)che abitavano le villette prossime all’incendio con grossi tubi si stavano dando da fare per spegnere i focolai che potevano incidere sulla loro case.

In quel momento focolai erano presenti sula sulla statale bassa che su quella alta

Poi due automezzi dei Vigili del Fuoco hanno provveduto a spegnere l’incendio che ancora divampava nella piana al centro della quale stava la Villa Adelchi.

Chiediamo scusa per le foto poco professionali ma vere.

L'incendio nell'area dietro Villa Adelchi

Arrivano i vigili del fuoco

 

Pubblicato in Longobardi

C’erano troppi topi e troppe serpi ed allora probabilmente qualcuno ha dato fuoco alle canne che crescono incolte e numerose sotto le mura del centro storico.

Il crepitio delle canne che scoppiavano sotto l’azione del fuoco è diventato impressionante e quasi tutti coloro che abitano nella zona marina nord di Amantea si sono affacciati per vedere il brutto incendio.

La volta del ponte su via Indipendenza era vivamente illuminata come non lo è stata mai.

Una volta c’era l’autobotte comunale e la protezione civile, questa volta, invece, si è dovuto attendere l’intervento dei Vigili del Fuoco dalla lontana Paola.

Sono intervenuti alcuni giovani( vedi foto) tra cui il nostro corrispondente Riccardo Clemente( al quale dobbiamo alcune foto ed il presente articolo) anche se hanno potuto fare ben poco, tra cui l’accompagnamento dei Vigili del Fuoco che erano andati sotto le mura un posto non idoneo per affrontare l’incendio, in via Indipendenza.

Dall’alto l’autobotte è riuscita a controllare in breve l’incendio ed a stemperare la paura degli abitanti della zona sottostante le mura civiche.

Cogliamo l’occasione per sollecitare l’attenzione della nuova amministrazione verso l’aumento dei servizi nella città

E tra questi i pompieri non sono certamente l’ultimo

Riteniamo che si debba ricostruire la rete tra i comuni come era stata costituita con il famoso consorzio dei comuni del Basso Tirreno Cosentino per avere una voce più forte e che sia sentita da chi di dovere

Anche per la sanità, eccetera.

Riccardo Clemente sul posto

Giovani volontari amanteani

Simone Vairo

I Vigili in azione

Pubblicato in Primo Piano

Cosenza. Secondo i primi accertamenti l’incendio sarebbe legato ad un allaccio abusivo all’elettricità.

 

Le fiamme, poi, si sono poi propagate sia al piano di sopra che a quello di sotto, riducendo l’edificio in cenere.

Ed è stato necessario evacuare quindici persone.

La gran parte dei residenti sono andati via autonomamente, ma per i più anziani è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco.

 

Sul posto, anche carabinieri, polizia, vigili urbani e tecnici dell’Enel.

L’incendio è avvenuto in via Messer Andrea, tra i rioni di Santa Lucia e San Francesco d’Assisi, una delle zone più povere e degradate della città.

Nell’edificio erano presenti delle persone, extracomunitari o di etnia rom (in corso verifiche).

Gli altri abitanti del centro storico in cui le case sono una vicina all’altra hanno mostrato paura e preoccupazione.

 

Alcune abitazioni adiacenti sono state danneggiate.

Peraltro le squadre dei vigili del fuoco che hanno avuto non poche difficoltà ad intervenire viste le stradine molto strette e per il fatto che l’abitazione si trova in un vicoletto.

Si dubita fortemente che l’abitazione fosse agibile.

I residenti infuriati hanno chiesto al sindaco di recarsi sul posto.

“Il sindaco deve venire qui a vedere in che condizioni siamo. Siamo tutti a rischio, di incendio, crolli e allagamenti “.

Viene da chiedersi come sia possibile permettere l’uso di case inagibili.

A Cosenza od altrove.

Gli sgomberati sono stati posti in albergo.

Ora, se sarà possibile, occorre mettere in sicurezza dello stabile e poi riallacciare i servizi.

Pubblicato in Cosenza

E’ il pomeriggio di una delle più belle domeniche di questo freddo marzo.

 

Il cielo azzurro che comincia rosseggiare per il tramonto si riempie di un denso ed acre fumo nero.

Una colonna altissima ed ascendente che si alza verso l’alto.

La notizia si sparge immediatamente e riempie facebook

“Brucia un’auto?” Si chiedono visto il fumo nero.

La notizia arriva anche a noi e ci rechiamo sul posto.

 

Troviamo già i vigili.

Non quelli del fuoco che arriveranno quasi alle 18.30 dalla lontana Paola, ma quelli della polizia urbana , prontamente allertati ed intervenuti sul posto.

Ovviamente solo per controllare cosa stesse bruciando, se sul posto ci fosse qualcuno a controllare e chi avesse acceso il fuoco .

Più tardi arrivano anche i Carabinieri ( vedi foto)

Dobbiamo andare sul posto per scoprire che si tratta di un grosso incendio “di campagna”.

 

Un vandalo ha dato fuoco ad una montagna di canne ed altro che erano state lasciate dopo la pulizia dei terreni posto tra la statale 18 ed il rilevato ferroviario , nel tratta dal negozio dei fratelli Delizia( a nord) e la vecchia falegnameria della famiglia Del Giudice(a sud).

Non sappiamo se a prendere fuoco siano state solo le canne od altro.

Né sappiamo se il fumo denso ed acre abbia portato con se altri inquinanti.

Sarà compito delle forze dell’ordine scoprire chi ha dato fuoco e cosa sia bruciato.

Intanto il vento spinge il fumo lontano dal luogo dell’evento.

Poi scende la sera ed il fumo scompare.

Restano le braci ad ardere fino allo spegnimento

Ma i vigili del fuoco hanno trovato difficoltà ad accedere sui luoghi dell’evento.

…segue….

Pubblicato in Primo Piano

Catanzaro, 16 febbraio 2017. Persone non identificate hanno dato alle fiamme, a Catanzaro, un'area del Parco della Biodiversità Mediterranea nei pressi delle giostrine.

 

 

Le fiamme hanno causato danni a tre baracche di cui due di legno parzialmente bruciate e una di lamiera contenente sei piccole vetture, che sono andate completamente distrutte.

L'incendio è stato spento dai vigili del fuoco.

Sul posto è stata trovata una tanica con tracce di liquido infiammabile. Sull'episodio ha avviato indagini la Polizia di Stato.

"A pochi giorni dal riposizionamento della Madonnina di Medjugorie, che era stata danneggiata - afferma il presidente della Provincia, Enzo Bruno - il Parco della Biodiversità viene ancora una volta colpito al cuore dalla violenza inaudita e vigliacca di ignoti che non hanno di meglio da fare che distruggere un bene collettivo tanto caro a Catanzaro e alla Calabria.

Atti vandalici che suscitano sdegno e rabbia. Non ci sono risorse per ricostruire il Parco: se viene distrutto, non potrà essere recuperato" (ANSA)

Pubblicato in Catanzaro

In fiamme due manufatti in legno dello stesso stabilimento balneare.

 

 

Si tratta del lido Dany che si trova nel corso del Tirreno. Sul posto i carabinieri della Stazione di Santa Maria del Cedro, coordinati dal capitano Alberto Pinto, comandante della Compagnia di Scalea.

 

 

Impegnati anche i Vigili del fuoco del distaccamento di Scalea.

Nessuna certezza sulle cause, ma si propende per un incendio di origine dolosa.

La vicenda richiama quella di SR di 33 anni che il 5 dicembre del 2012 andò a mettere fuoco ad uno stabilimento balneare di Santa Maria del Cedro, e che intercettata venne arrestata dai carabinieri e posta a disposizione della magistratura paolana ed ai carabinieri della compagnia di Scalea al cui comandante ha dovuto spiegare il perché del gesto.

 

Lo stabilimento preso di mira fu il lido Azzurro sulla spiaggia di Santa Maria del Cedro, vicino al pontile ed era di proprietà di gente del luogo.

Pubblicato in Alto Tirreno

Ma che succede ad Amantea?

Possibile che cada pioggia incendiaria?

E poi guarda caso questa pioggia incendiaria cade solo sul lungomare ed in particolare sulla pizzeria di Maurizio.

 

Il primo incendio subito, lo ricordiamo, avvenne a gennaio di quest’anno.

In quella occasione l’ esercizio pubblico era tutto letteralmente bruciato.(vedi foto in basso)

Era il 17 gennaio 2016.

Ma Maurizio non si arrese, e ricominciò con una forza d’animo rara.

E poi dopo mesi di lavoro continuo ed impegnativo Maurizio riaprì la sua pizzeria.

Nemmeno il tempo di riprendersi, di finire di pagare i tanti debiti fatti per riaprire la sua attività che ecco questo secondo incendio .

È successo stamattina 12 novembre2016 sul presto e l’incendio attinto in particolare le cucine poste sul lato nord della pizzeria distruggendole.

Allora, come oggi, tutto è avvenuto di notte, quando girano in pochi nel paese, soprattutto in una nottata di vento, pioggia e freddo.

Ancora uno strano incendio.

Un incendio spento dai Vigili del Fuoco che hanno apposto le strisce che inibiscono l’accesso nei luoghi dell’incendio.

Non si esclude infatti la possibilità che i luoghi dell’evento, sicuramente doloso, possano o debbano essere rivisitati alla ricerca di segni ed elementi probatori.

I Carabinieri della locale Caserma prontamente intervenuti hanno anche acquisito le immagini della telecamera alla ricerca di elementi utili alle indagini.

Stamattina abbiamo visto ancora una volta un Maurizio triste e scosso , ma gli abbiamo letto negli occhi la voglia di ricominciare

Maurizio è stato e sicuramente sarà un uomo forte e capace di superare tutte le avversità della vita. Anche questa.

La città di Amantea è una città sorpresa ed addolorata come fu sorpresa ed addolorata quel lontano 17 gennaio 2016.

La notizia scivola lieve raggiungendo e sconvolgendo quasi tutti.

Danni rilevanti che rischiamo di riporre ancora una volta in ginocchio il buon Maurizio, e non solo finanziariamente.

Siamo andati a porgergli la nostra solidarietà personale, e non abbiamo ancora avuto il tempo di porgergli quella di tanti amici che ci hanno telefonato

Ora non resta che sperare che le indagini prendano una strada che finalmente dia la attesa risposta.

E’ tempo di dire basta.

Non vogliamo una Amantea come quella che sta subendo il buon Maurizio Scudiero, un grande lavoratore.

Pretendiamo anche che almeno questa volta la città e l’amministrazione in primis prenda una decisa posizione contro chi è dietro questi eventi che distruggono le aziende del nostro paese ma anche il futuro della città stessa.

Esterno pizzeria oggi 12 novembre

Foto vecchio incendio

 

Un odore acre si spande per l’aria mentre una colonna di fumo nero si alza nel cielo.

E’ notte e per fortuna il fumo si avverte poco.

 

Non è così per le fiamme altissime che impediscono perfino il transito delle auto.

E la provinciale che collega Amantea con Lago viene chiusa al traffico.

Non solo ma si sentono violenti scoppi.

 

Qualcuno parla di bombole di gas che scoppiano, altri di diverso materiale esplodente.

Arrivano i pompieri che restano per ore fortemente impegnati a domare l’incendio.

Il giorno dopo qualcuno si interroga sulla natura dolosa dell’incendio.

Ed ancora qualcuno si interroga se l'incenerimento dei pneumatici esausti abbia potuto causare un aumento dell' anidride solforosa, di clorurati , di nerofumo e forse anche di diossine.

 

Tutte sostanze che se non trasportate dal vento o dalla brezza sono ricadute sui terreni circostanti, i prodotti agricoli, le acque del fiume, i panni stesi ad asciugare.

Occorre aspettare diversi giorni per accedere sul luogo dell’evento dove a distanza di tre giorni ancora si scorge qualche filo di fumo.

Ma quello che sorprende è la spettralità dei luoghi.

Resta in piedi qualche vecchio muro in blocchi di cemento ma tutte le altre strutture in lamierati sono totalmente distrutte.

Restano tantissimi cerchioni e tantissime tracce di fili di ferro contenuti nei copertoni, una bombola di acetilene per saldare, resti di plastiche.

Erba ed alberi bruciati e bruciacchiati.

Buste di spazzatura e resti di vecchie Tv incise dal caldo più che dal fuoco.

Uno spettacolo triste e pericoloso.

 

Nessuna connessione tra i due incendi, per amore del cielo, ma per un paesino di poche migliaia di abitanti due incendi a poca distanza di tempo lasciano sorpresi.

2 aziende, 2 incendi.

Ma questa volta è diverso.

Questa volta c’è di mezzo un morto.

La fabbrica è una fabbrica di calze andata completamente distrutta da un incendio divampato martedì notte nella cittadina del Tirreno cosentino.

Immediati gli interventi dei carabinieri.

Rapido l’intervento dei Vigili del Fuoco

Le indagini sono svolte dai Carabinieri di Paola e di Belmonte Calabro e sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Maria Camodeca e dal procuratore capo Bruno Giordano
All’interno della fabbrica è stato trovato un cadavere completamente carbonizzato.

Si tratta di Francesco Cervino, 27enne, genero del titolare della fabbrica.

La Procura di Paola non esclude alcuna pista, nemmeno quella di un delitto.

Per questo gli inquirenti sono in attesa che i medici legali compiano l'autopsia sul cadavere.

In particolare i medici legali dovranno chiarire se il decesso del giovane sia precedente o meno al rogo che ha coinvolto la fabbrica.

I risultati dell'esame sono attesi anche per oggi.

Si parla di danni ammontanti a circa 500mila euro

Pubblicato in Belmonte Calabro
Pagina 3 di 5
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy