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Nove arresti (6 in carcere e tre ai domiliari) per il nuovo stadio della Roma a Tor Di Valle.

 

 

 

 

 

Tra le persone arrestate ci sono anche l'imprenditore Luca Parnasi (in carcere),il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi (Fi) e il presidente dell'Acea Luca Lanzalone (ai domiciliari) che ha seguito, in veste di avvocato per il Comune, il dossier sulla struttura.

Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Roma stanno dando esecuzione alla misura cautelare emessa dal gip di Roma nell’ambito dell’indagine coordinata dalla procura della Repubblica capitolina, su un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione, nell’ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma.

Pubblicato in Italia

Nove persone, due italiani e sette romeni, sono state arrestate dai carabinieri nelle campagne di Corigliano Calabro con l’accusa di furto aggravato.

I nove sono stati sorpresi in un terreno agricolo, in contrada Apollinara, mentre rubavano clementine.

 

Al personale del Norm - Aliquota Radiomobile di Corigliano Calabro erano state segnalate delle persone intente a rubare clementine.

Alla vista dei militari, il gruppo di ladri ha tentato di darsi alla fuga, ma è stato subito raggiunto e bloccato.

Su disposizione del pm di turno della Procura della Repubblica di Castrovillari, uno degli arrestati di 44 anni è stato condotto in carcere, mentre agli altri otto è stato concesso il beneficio della detenzione domiciliare.

L’odierna operazione di servizio si colloca nell’ambito dell’attività di controllo del territorio, su indicazione del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza, con il coordinamento del Procuratore della Repubblica di Castrovillari, dott. Eugenio Facciolla.

Pubblicato in Alto Tirreno

In manette quattro imprenditori.

Ai domiciliari cinque dirigenti dell'Anas.

 

 

Contestati anche attentato alla sicurezza dei trasporti, abuso d'ufficio e falso ideologico.

 

Sono finiti in carcere :

Gregorio Cavalleri, 66 anni, imprenditore, residente a Dalmine (Bergamo), titolare dell'omonima ditta;

Domenico Gallo, 61 anni, imprenditore, di Bovalino (Rc);

Vincenzo Musarra (64), rappresentante legale ditta Cavalleri, di Verdello (Bg);

Carla Rota (55), responsabile amministrativa della ditta Cavalleri, di Almè (Bg).

Sono finiti ai domiciliari:

Vincenzo De Vita (45), direttore operativo «qualità materiali», residente a Tropea;

Giovanni Fiordaliso (47), direttore dei lavori sul tratto di autostrada interessato dall'inchiesta, di Reggio Calabria;

Salvatore Bruni (41), direttore operativo-contabile, di Catanzaro;

Consolato Cutrupi, 46 anni, funzionario Anas, Rup dei lavori, di Reggio Calabria;

Antonino Croce, 37 anni, geometra, ispettore di cantiere, di Palermo.

 

Secondo l'accusa, nel tratto autostradale fra gli svincoli di Serre e Mileto sarebbe stata messa in piedi una truffa attraverso una serie di falsi ideologici riguardante sia il materiale usato per i lavori sia i mancati controlli.

Dalle indagini sull'esecuzione dei lavori di ammodernamento affidati in appalto dall'Anas per un importo di circa 61 milioni di euro, coordinate dal sostituto procuratore Benedetta Callea, è emerso, secondo quanto riferisce la Guardia di finanza, un quadro di diffuse irregolarità riguardanti vari episodi di truffa e frodi nelle pubbliche forniture; false certificazioni di lavori mai eseguiti o eseguiti solo in parte oppure in grave difformità rispetto alle previsioni contrattuali; alterazioni della contabilità lavori ed omissioni, da parte degli organi della Stazione appaltante, di verifiche e controlli.

Altri 6 sono indagati

Agli indagati, che sono complessivamente 15, vengono contestate, a vario titolo, le ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni di ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture, falso ideologico in atto pubblico, attentato alla sicurezza dei trasporti ed abuso d'ufficio.

Pubblicato in Vibo Valentia

L'inchiesta si chiama Chaos.

 

Sta per caos , cioè “ il vuoto primordiale, una specie di gorgo buio che risucchia ogni cosa in un abisso senza fine paragonabile a una nera gola spalancata”

Chaos ha dato luogo a 9 arresti in corso di esecuzione

 

Il provvedimento è stato firmato dal gip di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, e riguarda imprenditori e funzionari pubblici.

Scaturisce dalle indagini sulle irregolarità nella gestione dei lavori di ammodernamento di un tratto dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

 

Gli arresti sono in corso di esecuzione a cura della Guardia di finanza del Comando provinciale di Vibo Valentia.

L’indagine è stata condotta dal pm Filomena Aliberti della Procura di Vibo Valentia

La Guardia di finanza sta eseguendo anche sequestri per di 12. 756.281,29 euro a carico di imprese e relativi rappresentanti legali coinvolti nelle indagini.

Le accuse a vario titolo sono di frode in pubbliche forniture, truffa aggravata ai danni di ente pubblico, attentato alla sicurezza dei trasporti, abuso d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico.

 

Le imprese colpite dall’inchiesta sono destinatarie anche di una misura interdittiva disposta dal gip che vieta alle stesse di stipulare contratti con qualsiasi pubblica amministrazione per la durata di un anno.

I particolari dell’inchiesta verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 in Procura a Vibo Valentia.

SEGUONO AGGIORNAMENTI

Pubblicato in Vibo Valentia

Le operazioni di polizia conto gli spacciatori d droga a Lamezia si susseguono una dopo l’altra, al punto che la città catanzarese sembra davvero essere il crogiolo dello spaccio.


Anche stamattina 25 novembre altri 9 arresti.

Un'azione che ha messo in luce come una zona della città era stata trasformata in un vero e proprio supermarket della droga.

Dalle prime ore di oggi  è in corso da parte della Polizia di Lamezia Terme e della Squadra Mobile di Catanzaro insieme con il Reparto Prevenzione Crimine di Vibo Valentia  una operazione per la esecuzione di 9 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di 9 giovani lametini.

 

Sono tutti indagati,  a vario titolo, di avere organizzato una rete di spaccio di sostanza stupefacente di vari tipi di  canapa indiana e per aver detenuto, venduto od offerto sostanze stupefacenti a diversi giovani che frequentavano i locali del centro storico di Lamezia Terme ed in particolare in Piazza Mercato Vecchio. 

Le indagini di carattere tecnico, effettuate la scorsa estate, coordinate dalla Procura della Repubblica, costituiscono la prosecuzione delle attività investigative sfociate il 29 luglio 2015 nell’operazione “Boomerang” con cui erano stati individuati e arrestati altri 9 ragazzi lametini ritenuti responsabili di spaccio.  

L’impianto investigativo ricostruito da personale della Sezione Investigativa del Commissariato di Lamezia Terme è stato pienamente accolto dalla Procura della Repubblica e dal Gip presso il Tribunale che ha emesso i provvedimenti restrittivi eseguiti in data odierna. 

Ulteriori notizie sugli arresti eseguiti saranno fornite nel corso della conferenza stampa con la presenza del  procuratore Domenico Prestinenzi.

Pubblicato in Lamezia Terme
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